"La pratica dell'inconscio si ispirava al modello offerto da un gruppo femminile francese noto con il nome di Politique et psychanalyse, nato a Parigi nel 1968" (Libreria di Milano).

"Psychanalyse et Politique era un gruppo di autocoscienza, ma nel nostro caso non era ignorata la dimensione dell'inconscio...Mi sembrava che se non avessimo tenuto conto dell'inconscio, avremmo presto navigato in pieno delirio. "Psych. et Po" era la mia preoccupazione sia di capire cosa c'era d'inconscio negli impegni politici di allora, sia di stanare il potere della psicoanalisi, non solo nelle istituzioni e nelle scuole, ma anche nella scoperta dell'inconscio e nella sua teorizzazione...In seguito ho pensato spesso che erano una sorta di coppia che mi ha messo al mondo, a suo luogo e tempo: la psicoanalisi è mia madre, la sua intimità piena di interrogativi, la sua angoscia vigile; il politico è mio padre, la sua rivolta di proletario, il suo impegno di resistente" (Antoinette Fouque).

"Il rapporto della donna con l'altra donna è l'impensato della cultura umana. Lo strumento femminile trasformatore del mondo è la pratica di rapporti tra donne: questa è ridetta in breve, l'invenzione delle francesi di Polytique et psychanalyse. Esse teorizzavano e praticavano rapporti femminili di una complessità umana da cui niente era escluso, corpo, mente, piacere, soldi, potere. L'analisi di quello che aveva luogo tra donne era condotta con strumenti teorici, specialmente quelli della psicoanalisi, ricevuti e piegati all'uso impensato" (Libreria delle donne di Milano).

"...Le donne per le donne possono essere creature di cui ci si può fidare, a cui ci si può affidare, con cui si sta bene insieme, con cui si può suonare flauti e tamburelli per notti intere, con cui ci si diverte a ballare, a discutere, a fare progetti e a renderli reali". (Una compagna di Milano dopo l'incontro internazionale promosso da Psych et Po )