il guardarobe ricchezza e libertà nominare le differenze io, te, noi mi sento più me stessa.. la madre, l'amore, i soldi L'eredità delle donne - home page ...mandaci un email
La vita, tanto per un sesso che per un altro, è ardua, è difficile, una lotta continua. Richiede un coraggio e una forza giganteschi…E come possiamo generare in noi, nel modo più sbrigativo possibile, questa imponderabile eppure inapprezzabile qualità? Pensando che gli altri sono inferiori a noi. Perciò è così importante, per un patriarca il quale deve conquistare, il quale deve governare, la possibilità di sentire che moltissime persone, la metà della razza umana infatti, sono per natura inferiori a lui. Anzi deve essere questa una delle fonti principali del suo potere....Per secoli le donne sono state gli specchi magici e deliziosi in cui si rifletteva la figura dell'uomo, raddoppiata. Senza questa facoltà, la terra probabilmente sarebbe ancora palude e giungla. Tutte le glorie delle nostre guerre non sarebbero esistite... I superuomini e i figli del destino non sarebbero mai esistiti. Lo Zar e il Kaiser non avrebbero mai portato le loro corone, e neppure le avrebbero perdute. Qualunque sia il loro uso nelle società civilizzate, questi specchi sono indispensabili a ogni azione violenta ed eroica. Perciò Napoleone e Mussolini insistono così enfaticamente sull'inferiorità delle donne, perché se queste non fossero inferiori, non servirebbero più a raddoppiare gli uomini. Questo spiega in parte il bisogno delle donne che spesso sentono gli uomini. E spiega anche perché essi non tollerano la critica della donna; questa non può dire che il libro è brutto, il dipinto debole eccetera, senza suscitare assai più dolore e assai più rabbia di quanta ne potrebbe suscitare un altro uomo con la stessa critica. Giacché se la donna comincia a dire la verità, la figura nello specchi rimpicciolisce; l'uomo diventa meno adatto alla vita.... La visione dello specchio è per loro immensamente importante, perché carica la loro vitalità; stimola il loro sistema nervoso. Sotto i suoi piacevoli raggi, ogni mattino essi indossano la giacca e si mettono il cappello. Iniziano la loro giornata fiduciosamente, incoraggiati, convinti di essere desiderati in casa della signorina Smith; quando entrano in una stanza si dicono: sono superiore alla metà dei presenti; ed è per ciò che possono parlare con quella sicurezza, con quella fiducia in se stessi, le quali hanno avuto così profonde conseguenze nella vita pubblica e provocano così strani appunti ai margini della mente privata. (Una stanza tutta per sé - Virginia Woolf)
Da tutto ciò emerge un essere molto strano e composito. Immaginativamente, la sua importanza è estrema: praticamente, la sua insignificanza è totale. Ella pervade la poesia da una copertina all'altra; invece dalla storia è quasi assente. Ella domina la vita dei re e dei conquistatori nella letteratura d'immaginazione; nella realtà era la schiava di qualunque ragazzo i cui genitori le avessero messo per forza un anello al dito. Dalle sue labbra escono alcune fra le più ispirate parole, alcuni dei più profondi pensieri della letteratura: nella vita reale non sapeva quasi leggere, scriveva molto faticosamente, e si annoverava fra i beni materiali del marito. Certo è uno strano mostro quello che scopriamo, leggendo prima gli storici e poi poeti: un verme con le ali di aquila; lo spirito della vita e della bellezza, rinchiuso in cucina a tagliare lardo. (Una stanza tutta per sé - Virginia Woolf)
La donna entra nella stanza… ma qui dovremmo esaurire tutte le risorse della lingua inglese, e lasciar svolazzare illegittimamente intere ghirlande di parole prima che una donna possa spiegare ciò che accade quando ella entra in una stanza. Le stanze sono così diverse; sono tranquille o tempestose; aperte sul mare, oppure sul cortile di un carcere; vi è a volte il bucato appeso, e a volte splendono di opali e sete; sono dure come il crine o soffici come la piuma… basta entrare in qualunque stanza di qualunque strada per sentirsi sbattere in faccia quella forza estremamente complessa della femminilità. E come potrebbe essere altrimenti? Poiché sono già milioni di anni che le donne stanno sedute in queste stanze, sicché ormai perfino le pareti sono pervase della loro forza creativa, la quale eccede talmente la capacità dei mattoni e della malta che necessariamente finisce per attaccarsi alle penne, ai pennelli, agli affari e alla politica. (Una stanza tutta per sé - Virginia Woolf)