...mandaci un email il guardarobe ricchezza e libertà nominare le differenze io, te, noi mi sento più me stessa.. la madre, l'amore, i soldi L'eredità delle donne - home page
"Nel dono non c'è gratuità, ma azzardo: si tratta di uno scambio non garantito e, soprattutto squilibrato: ciò che lo caratterizza è la non equivalenza. Quando ci sporgiamo verso l'altra con un dono stiamo facendo una scommessa sulla relazione…(Giannina Longobardi)

Flaminia si è sporta verso di me, ha lanciato il suo dado, e io l'ho raccolto. Per me la scommessa è stata quella di cambiare le carte in tavola, di modificare una situazione. E' stato anche scommettere a mia volta su quella relazione, seguire le indicazioni e muovermi sulla strada indicata da un'altra donna, "lasciarmi andare" in quella direzione.
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"Senza madre simbolica, ossia senza mediazione sessuata, le ricchezze prodotte da donne circolano nel corpo sociale sotto un segno neutro e non tornano a vantaggio del sesso femminile. Il riconoscimento della loro vera origine, se viene, viene il più delle volte con l'invidia tra donne. Senza mediazione sessuata la ricchezza posseduta da una donna può essere risentita dalla sua simile come qualcosa di sottratto a lei. La madre simbolica mette fine a questo triste regime di miseria. Nel suo regime la disparità, riconoscibile e giocabile, diventa mezzo per arricchirsi." (Non credere di avere dei diritti).

Nell'incontro con Ilaria poteva sembrare che io invadessi il suo campo, che dessi un giudizio sul suo lavoro, che volessi toglierle qualcosa.. Questo poteva far scattare un meccanismo di invidia, meccanismo solito e molto conosciuto nelle relazioni tra donne dove non gioca disparità. In realtà, spinta da Flaminia, sono andata a questo incontro con una grande fiducia, che la nostra relazione non potesse che arricchirsi se ognuna di noi due avesse messo veramente in gioco i propri desideri e le proprie competenze.
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"La sfera del dono è quella delle relazioni personali, di quelle relazioni che intendiamo mantenere, perché è la persona, non la cosa, ciò che è in gioco, ciò che ci interessa." (Giannina Longobardi) torna...
"…il valore sta nelle relazioni. …io vedo il mio valore dalle mie relazioni. E grazie a questo io ho una stima più alta di me e questo mi rivendo nelle relazioni" (Costanza Longo)torna...
"La caratteristica degli scambi che avvengono nella sfera del dono è invece quella di essere scambi in cui ciò che ci si dà non si pone in rapporto di equivalenza. L'economia del dono non è unilaterale, infatti comprende una successione di atti: è fatta di un dare, ricevere, ricambiare; si colloca quindi in una durata, un dono apre una prospettiva." (Giannina Longobardi)torna...
Roma, 9.6.2000
Cara Flaminia, Ieri, per telefono, mi hai detto che mi avevi "persa" di nuovo. Ho pensato molto a questa frase, perché ormai, nella nostra storia, le parole valgono tanto oro quanto pesano, e pesano molto. Pensa, pensa, pensa, sono arrivata a questa conclusione (non è conclusa, è solo il punto dove sono io ora): sono stata sopraffatta dagli eventi, e quindi mi hai persa. Provo a spiegarti questo concetto in un altro modo. Quando gli eventi prendono il sopravvento e non riesco più a essere padrona della mia vita, ma rincorro le diverse cose affannandomi, significa che mi sono allontanata, che la nostra relazione non agisce più. Ieri ti ho telefonato, senza saperlo, proprio per questo motivo: provavo disagio, c'era qualcosa che non tornava, ora ho capito cos'era. Non avevo più la "misura" di quello che stava accadendo intorno a me. Avevo la necessità di guardare le cose insieme a te, di sentire la tua parola, la tua voce, perché questo mi aiuta a fare ordine, a dare il giusto valore a quello che mi accade e a come io agisco. Non mi sono "volontariamente" allontanata per qualche ragione, quello che agisce, credo, è la sensazione di non farcela, di non riuscire a portare avanti tutto, e le giornate volano, senza trovare il tempo di alzare il telefono. Accade che di fronte alle difficoltà torno alla modalità consueta: affrontarle in solitudine (fino ad ora). E' vero che era cambiato il modo di parlarci, capisco ora perché hai avuto la sensazione di avermi persa di nuovo (o almeno credo), perché io ti parlavo dalla "distanza della mia solitudine". Grazie Flam, perché le tue parole mi hanno dato la possibilità di respirare quando mi mancava l'aria, di fermarmi a pensare e a guardare, di trovare il tempo, di scriverti questa lettera.
Francesca torna...
"…solo quando smettiamo di dare per scontato ciò che ci scambiamo, si apre lo spazio per il riconoscimento reciproco" (Giannina Longobardi)

Dopo 23 anni di conoscenza è molto facile avere un'immagine ormai "fissata" dell'altra, una modalità di relazione consueta e ripetitiva. Ascoltare, guardare, cercare di capire cosa mi sta veramente dicendo l'altra ha significato per me far diventare quella relazione viva, ricca e in movimento.
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"…Le pareti domestiche finalmente si aprivano; in ogni borsellino brillava, o avrebbe potuto brillare, una bella moneta da sei penny alla cui luce ogni pensiero, ogni oggetto, ogni azione apparivano diversi. Vent'anni non sono poi molti e una moneta da sei penny non rappresenta una cifra cospicua; è troppo presto per trovare nelle biografie l'immagine della vita e dei pensieri di questa donna ora in possesso di una moneta da sei penny tutta sua. Possiamo però cercare di vederla con la fantasia, mentre esce dall'ombra delle pareti domestiche e, ritta sul ponte che unisce il vecchio al nuovo mondo, si chiede rigirando tra le mani la sacra moneta: "Cosa ne farò? Cosa ci vedrò?" Alla sua luce possiamo immaginare che tutto le apparisse diverso: gli uomini, le donne, le automobili, le chiese. Persino la luna, ferita da antichi crateri dimenticati, era ai suoi occhi una lucida moneta, una moneta casta, un altare sul quale giurare solennemente di mai unirsi ai servili, a chi si vende al potere, perché ora era sua, la sacra moneta guadagnata con le sue mani, e poteva farne quello che voleva" (Virginia Woolf)torna...