...mandaci un email il guardarobe ricchezza e libertà nominare le differenze io, te, noi mi sento più me stessa.. la madre, l'amore, i soldi L'eredità delle donne - home page

Il capitalismo, di cui apprezziamo, perché no, l'energia e lo slancio, non sopporta la potenza né la gratuità di questa relazione primaria, un po' selvaggia, intensa e non governabile che è la relazione materna. Perché non è monetizzabile. Di lì non passano soldi, ma amore e odio, gli estremi della vita. E siccome il capitalismo è in pieno trionfo, tende a distruggere ciò che non può comprare. (Luisa Muraro)

Mentre pare presente nell'agire maschile la presunzione che tutto abbia un prezzo e sia dunque acquistabile, le donne sanno che ciò che è più prezioso non si vende, si gioca in scambi che non hanno nella moneta la loro misura.
La caratteristica degli scambi che avvengono della sfera del dono è invece quella di essere scambi in cui ciò che ci si dà non si pone in rapporto di equivalenza. L'economia del dono non è unilaterale, infatti comprende una successione di atti: è fatta di un dare, ricevere, ricambiare; si colloca quindi in una durata, un dono apre una prospettiva.
Nel dono non c'è gratuità, ma azzardo: si tratta di uno scambio non garantito e, soprattutto squilibrato: ciò che lo caratterizza è la non equivalenza. Quando ci sporgiamo verso l'altra con un dono stiamo facendo una scommessa sulla relazione… Donando chiediamo all'altro che accetti di ricevere, di rimandare il debito, gli chiediamo di rimanere nella relazione.
La sfera del dono è quella delle relazioni personali, di quelle relazioni che intendiamo mantenere, perché è la persona, non la cosa, ciò che è in gioco, ciò che ci interessa.
"…solo quando smettiamo di dare per scontato ciò che ci scambiamo, si apre lo spazio del riconoscimento reciproco.
Tutti, tutte siamo in debito, ci sono conti che non si possono saldare, doni nei quali la reciprocità non è possibile, a partire dal primo che ci è stato fatto. Molti dei debiti che abbiamo contratto possiamo pagarli solo con un trasferimento al altre e ad altri del bene ricevuto". (Giannina Longobardi)

"I protagonisti più vivi del film (Tutto su mia madre di Almodovar) - due donne che diventano madri e la madre di una di loro, l'attrice, i travestiti - sono tutti caratterizzati dal fatto che vivono sporgendosi verso qualcosa d'altro da sé: verso il figlio, verso l'alterità dell'interpretazione teatrale, verso l'altro sesso. …la logica dell'identità della grande civiltà maschile è arrivata alla ripetizione pura … oggi l'elemento dinamico sta in questo senso femminile dell'alterità e della non coincidenza fra sé e sé." (Luisa Muraro)