Bergson

Henri (Parigi 1859 - 1941). Filosofo, nel 1914 fu nominato accademico di Francia e nel 1928 ottenne il premio Nobel per la letteratura, di origine ebraica passò al cattolicesimo senza convertirsi ufficialmente per timore di favorire l'antisemitismo nazista.

La sua filosofia incarna una reazione al positivismo. Reazione alla concezione di tempo legato alla matematica, in favore, invece, di un tempo soggettivo, dipendente dalla coscienza individuale, dai fatti psichici che sono diversi dai fatti concreti. Si oppose anche alla psicologia sperimentale la quale riconduce i fenomeni psichici a fatti fisici esterni (relazione tra soggetto ed oggetto). Su questa base fondò una filosofia metafisica irrazionale. Infatti l'intelligenza, secondo Bergson, non è solo un fatto dell'intelletto, ma anche dell'istinto che chiama "intuito".

L'intuizione, che permetterebbe di cogliere l'essenza di un oggetto, diventerebbe così fonte di una vera conoscenza che si esprimerebbe soprattutto nell'arte come fatto individuale e nella metafisica come fatto generale.

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