Città vecchia
- Spesso, per tornare alla mia casa
- prendo un'oscura via di città
vecchia.
- Giallo in qualche pozzanghera si
specchia
- qualche fanale, e affollata è la
strada.
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- Qui tra la gente che viene che va
- dall'osteria alla casa o al lupanare,
- dove sono merci ed uomini il detrito
- di un gran porto di mare,
- io ritrovo, passando, l'infinito
- nell'umiltà.
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- Qui prostituta e marinaio, il vecchio
- che bestemmia, la femmina che bega,
- il dragone che siede alla bottega
- del friggitore,
- la tumultuante giovane impazzita
- d'amore,
- sono tutte creature della vita e del
dolore;
- s'agita in esse, come in me, il
Signore.
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- Qui degli umili sento in compagnia
- il mio pensiero farsi
- più puro dove turpe è la
via.
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- (Umberto Saba, Trieste e una
donna, 1912)
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