L'Infinito
- Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
- e questa siepe, che da tanta parte
- dell'ultimo orizzonte il guardo
esclude.
- Ma sedendo e mirando, interminati
- spazi
di là da quella, e sovraumani
- silenzi, e profondissima quiete
- io nel pensier mi fingo; ove per poco
- il cor non si spaura. E come il vento
- odo stormir tra queste piante, io
quello
- infinito silenzio a questa voce
- vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
- e le morte stagioni, e la presente
- e viva, e il suon di lei. Così tra
questa
- immensità s'annega il pensier
mio:
- e il naufragar m'è dolce in questo
mare.
(Giacomo Leopardi,I
piccoli idilli, 1819)
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