Deserto

"Uno degli stimoli del mio sentirmi staccato da tutto e uomo solo, in assoluto uomo solo, proviene anche dalla prossimità, durante i miei primi vent'anni, del deserto (...) L'entrata nel deserto, nel nulla sterminato, mi sconvolgeva a fondo (...). Due almeno degli elementi che contribuiscono a formare la mia ispirazione mi vengono dal deserto e sono il sentimento della schiavitù carnale (...). L'elemento di vita ed anche l'elemento tragico del deserto è la luce (...). Tutto è precario. Ero in preda, in quel paesaggio, di quella presenza, di quel ricordo, di quel richiamo costante, della morte..."

(cit. in: Giorgio Luti, Invito alla lettura di Ungaretti, Mursia, 1991, pag. 59).

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