Nazionalità

"Ho avuto sempre compagni appartenenti a qualsiasi suddivisione religiosa. In ogni paese d'Oriente ci sono, è noto, cento riti antichissimi di cristianesimo, e di più ci sono i mussulmani, e di più ci sono gli ebrei. I miei compagni erano ragazzi che appartenevano a tutte le credenze e alle più varie nazionalità. E' un'abitudine presa dall'infanzia quella di dare, certo, un'importanza alla propria nazionalità, ma insomma di non ammettere che non potesse essermi fratello chi ne avesse un'altra."

(Ungaretti, "Nota introduttiva", in: Vita di un uomo, Mondadori, pag. 504)

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