Ossi di Seppia

(...) "Oh allora sballottati
come l'osso di seppia dalle ondate
svanire a poco a poco" (...)

(Montale, Riviere, in: Ossi di Seppia)

Il destino dell'uomo si confonde con la natura ligure, decritta in modo aspro e forte in questa raccolta di poesie. L'uomo non può illudersi di essere al di sopra delle cose terrene e della storia, il suo destino è di essere "osso di seppia", cioè perennemente levigato e in balia degli eventi, così come l'osso di seppia lo è del mare. Non a caso la raccolta contiene "I limoni", denuncia dei miti dannunziani incentrati sul poeta "vate", guida nazionale, e "Non chiederci la parola", altra dichiarazione di rifiuto delle verità assolute.

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