Verga

Giovanni (Catania 1840, 1922). Principale esponente del Verismo italiano. Con "I Malavoglia" Verga raggiunse la convinzione che l'esistenza sia:

"dominata dalle ferree leggi della miseria da cui non e` quasi possibile evadere. Se talvolta qualcuno se ne stacca per vaghezza dell'ignoto, o per brama di meglio, il mondo, da quel pesce vorace qual e`, se lo ingoia, e i suoi più prossimi con lui. E` il caso di N'toni dei Malavoglia. E se qualcuno, più astuto e più tenace, riesce a impadronirsi del gioco delle leggi economiche e a salire al rango dei dominatori, anche quella vittoria e` effimera, che si risolve in una più tragica sconfitta. Ed e` il caso di "Mastro don Gesualdo"."

Nella Prefazione ai Malavoglia Verga scriveva:

"Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l'umanità per raggiungere la conquista del progresso, e` grandioso nel suo risultato, visto nell'insieme, da lontano."

Questo lavorio trasforma i vizi in virtù, tutto sembra teso verso un fine umano e il "lavorio" dei singoli scompare. E` a ciò che si deve soffermare l'attenzione.

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