Ossola, Contini, Barthes

Scrive Carlo Ossola:

"Si tratta insomma di riconoscere con Contini che 'in Ungaretti il discorso nasce posteriormente alla parola' o anche nella formula di Barthes che 'le mot n'est plus dirigé à l'avance par l'intention générale de son contenu socialisé..."

(Carlo Ossola, Ungaretti, Mursia, 1974, pag. 19).

Ossola, nella sua visione super-formalista, capovolge tutto: sul Carso, in trincea, nel fango e nel sangue, il poeta scrive dei versi per una pura ricerca formale: solo in seguito si renderebbe conto di avere qualcosa da esprimere (un "discorso")...

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