Platone

 

Charmides, 164 d 3 – 165 a 5

Le massime di Delfi

Testo originale

Io dico che la saggezza consiste – più o meno – proprio in questo, nel conoscere se stessi, e sono d’accordo con chi appose a Delfi questa scritta. E mi sembra che questa scritta sia apposta come se fosse il saluto del dio a chi entra, al posto di “Salve”, come se questo saluto – dire “Salve” – non fosse corretto e non bisognasse augurarsi questo gli uni gli altri, ma di essere saggi. In questo modo il dio saluta coloro che entrano nel tempio in maniera differente rispetto agli uomini, come aveva in mente colui che pose al scritta – a quanto mi sembra. E a chi di volta in volta entra non dice altro che “Sii saggio”. Però si esprime in maniera più enigmatica, come un augure. Infatti “Conosci te stesso” e “Sii saggio” sono la stessa cosa, come dicono sia  la scritta che io e qualcuno subito potrebbe pensare che ce ne sia un’altra ( di scritta ), che è quello che mi sembra provassero anche coloro che apposero le scritte seguenti: “Nulla di troppo” e “Garanzia reca guai”. Infatti costoro pensarono che “Conosci te stesso” fosse un consiglio.

 

 

Alcibiade II, 147 b 7 – 147 d 5

I poeti si esprimono per enigmi

Testo originale

Ma quest’ultimo e forse tutti gli altri poeti parlano per enigmi. Tutta l’arte poetica, infatti, è, per sua stessa natura, enigmatica, e comprenderla non è cosa da tutti. Inoltre, oltre ad essere per sua natura di tal fatta, quando raggiunge un uomo invidioso e che non vuole che la sua filosofia ci si sveli ma che rimanga il più possibile celata, appare immediatamente straordinariamente difficile da comprendere ciò che ciascuno di loro pensa. Tu infatti ritieni certamente che Omero, il più divino e saggio dei poeti, sapesse bene che non era possibile conoscere male – è lui, infatti, che afferma che Margite conosceva molte cose, ma le conosceva – dice – tutte male; ma parla per enigmi, io credo, introducendo “malamente” al posto di “il male” e “conosceva” al posto di “conoscere”. Ne deriva dunque un concetto formulato tra le righe – ed è ciò che vuole – che conosceva molte cose, ma era male per lui conoscerle tutte.