Il piano energetico di Bush è un attentato al protocollo di Kyoto.


“L’Amministrazione Bush sta provando ad allarmare il pubblico americano per convincerlo ad approvare un piano energetico che contribuisce al riscaldamento della terra, distrugge l’ambiente e inquina l’aria”, dice Jennifer Morgan, Direttrice della Campagna sui cambiamenti climatici del WWF. “L’America purtroppo non si preoccupa dei bisogni energetici a lungo termine, non investe in fonti di energia rinnovabili e non realizza piani di conservazione a lungo termine che diano rilievo all’efficienza energetica”.

“Ciò che il Governo non ha ancora detto al pubblico americano è che il piano energetico è un progetto che aumenta la dipendenza nazionale dai combustibili fossili ed espone la società ad un maggiore inquinamento, comprese le emissioni di anidride carbonica, la causa maggiore del riscaldamento della superficie terrestre” accusa J. Morgan.

Proprio in occasione della presentazione del Rapporto Bush-Cheney sull’Energia, il WWF e l’Istituto Tellus hanno presentato un rapporto dal titolo “L’energia americana: miti e fatti nei dibattiti americani sulle fonti di energia e il riscaldamento della terra”. Il documento contesta le posizioni espresse dall’Amministrazione Bush, secondo la quale l’unico modo per andare incontro ai bisogni di crescita energetica americana sia quello di fare delle ricerche petrolifere nei territori federali, costruire più impianti che sfruttano l’energia ricavata dai combustibili fossili e aumentare l’energia nucleare.

Usando la formula “miti contro fatti”, il rapporto del WWF confuta le teorie del governo USA secondo le quali lo Stato può attenuare la sua dipendenza dal petrolio straniero sfruttando le esigue quantità di petrolio che si trovano nel nostro territorio; la crisi energetica californiana preannuncia che questo problema tra breve riguarderà tutti gli stati dell’unione, e le estrazioni nell’Artic National Wildlife Refuge dell’Alaska sono la risposta all’aumento dei prezzi. “Noi pensiamo che gli americani abbiano bisogno di ascoltare la verità sul progetto del governo Bush, che non abbasserà i prezzi del gasolio e non provvederà al rifornimento energetico in California, ma sarà devastante per l’ambiente” conclude J. Morgan.

“Gli Usa potrebbero risparmiare 300 miliardi di dollari di spese energetiche l'anno ricorrendo a tecnologie gia' esistenti, in grado di fornire servizi identici o migliori a prezzi competitivi rispetto a quelli attuali - ha dichiarato Gianfranco Bologna, Portavoce del WWF Italia - . Ad esempio tra il 1979 ed il 1986, quando si ripresero dalla seconda crisi petrolifera, gli USA riuscirono a produrre cinque volte piu' energia attraverso attente misure di risparmio ed efficienza piuttosto che ampliando la rete di fornitura. Nel 1986 le emissioni di CO2 furono inferiori di 1/3 e i costi energetici annuali scesero di 150 miliardi di dollari, rispetto ai livelli di efficienza raggiunti nel 1973. Oggi proseguire in quella direzione consentirebbe agli USA di raggiungere nei tempi stabiliti e con profitto, gli obiettivi di Kyoto; con ulteriori interventi li potrebbe addirittura superare”.

Oggi le centrali elettriche USA trasformano il combustibile, quasi sempre carbone, al 38% in energia elettrica e al 66% in calore disperso, sprecando cosi' una quantita' di calore pari all'utilizzo totale di energia del Giappone, seconda maggiore potenza economica mondiale.   (fonte: WWF Italia)

   Roma, 17.5.2001


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