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CRISTO LA
PAROLA FATTA CARNE
Meditare
sull'incarnazione.... contemplare il Verbo Incarnato: non delle verità astratte ma la
persona di Gesù di Nazareth. La nostra fede si fonda su una persona, non su
concetti.
Chi è Gesù? interrogativo
non immediatissimo nel tempo.
La primissima generazione
dei cristiani è proiettata verso l'immediato ritorno (Maranathà).
Prologo di
Giovanni 1,1-18
Ciò che l'ouverture è in
un'opera lirica
IN PRINCIPIO
cf. Genesi: storia della
salvezza (inizio del tempo del mondo) + principio assoluto (esistenza
sovraeminente ed eterna)
IL VERBO, LA PAROLA
[// La Sapienza Il Logos = ///!]
[un apax nel NT]
LA PAROLA Dio si manifesta attraverso la Parola, presso
gli Ebrei ( altri popoli: attraverso la fertilità dei campi, degli animali,
degli uomini)
La Parola è uno strumento di
azione
La Parola è mezzo di
rivelazione
creazione chiama ad esistenza e governa
la natura (Sal 147, 18) e
guida
il corso della storia (Is 24, 3; Ger 39, 16; 44, 29s)
alleanza crea comunione
profeti
chiama a conversione
Talvolta la Parola è
personificata, proprio per segnalarne più cospicuamente il carattere dinamico
ed efficace (Sal 119, 89; 147, 15ss; Sap 1, 7). Si prepara così la rivelazione
N.T. del mistero trinitario
Qui descrive un itinerario
che effettua la Parola, come in Is 55,10-11: "come infatti la pioggia e la
neve scendono dal cielo.... così sarà della parola uscita dalla mia
bocca".
PRESSO
rivolto verso = in relazione
dinamica, dialogo, comunione
Relatività, ricettività
assoluta: Gesù è tutto relativo al Padre, riflesso della sua ontologia
DIO
"ho theos" -
"theos"
Il Padre, la fonte e la
meta, il Primo e l'Ultimo, il principio senza principio.
TUTTO È STATO FATTO PER MEZZO DI LUI
In principio
-- Tutto
Onnicomprensivita della
Parola, nello spazio e nel tempo, nella creazione e nella storia
VITA-LUCE
LUCE-TENEBRE
C'è un
confronto: allusione alla dimensione kenotica dell'incarnazione e alla croce
DIVENTARE FIGLI DI DIO
ecco lo scopo
dell'incarnazione
L'incarnazione è per
l'inserimento personale di Dio stesso nella famiglia e nella storia umana:
auto-comunicazione immanente, dal di dentro: l'immanenza del dono e del
perdono.
Cristo è
Dio-degli-uomini-(//)in-modo-umano
"L'adozione
è dunque davvero in noi il corrispondente di ciò che l'incarnazione è nel
Cristo. L'incarnazione è la nostra adozione in quanto fondata nel Cristo e, da
questo punto di vista, è nostra adozione a sua volta l'incarnazione di Cristo
in quanto operante in noi".
L'incarnazione è per la divinizzazione:
S-F-P!
CARNE
= l'uomo nella sua
condizione di debolezza e di destino mortale
Ad croce: kenosi, "ahi
quanto ti costò!"
DIMORÒ FRA NOI:
Tenda: Es
25,8-9; Gl 4,17; Zac 2,14
Tempio, luogo della presenza
di Dio e della manifestazione della sua gloria, dell'incontro con Dio: la carne
di Cristo come il nuovo e definitivo tempio.
GLORIA:
ciò che manifesta Dio agli
uomini (kabhod): ora è una specie di splendore luminoso che si attacca ciò che
è santo/sacro, ora avvenimenti attraverso i quali appare la potenza di Dio.
Is 6,3.5; Es 40,34;
24,15-16; 1Re 8,10-11.
Genitivo epesegetico: la
gloria che egli è: egli è la gloria del Padre, la pienezza della presenza di
Dio in mezzo agli uomini.
UNIGENITO
carattere unico di Cristo.
Il 'protothokos' (primogenito) dei risorto dai morti di Paolo, diventa il
'monoghenes' (unigenito) di Giovanni.
(GIUSTIZIA) [1]
Non giustizia retibutiva, ma
fedeltà operosa al piano di salvezza: la sua fedeltà sarà effettivamente
mantenuta
GRAZIA
amore totalmente gratuito di
Dio che liberamente vuole stabilre con il suo popolo un rapporto personale.
VERITÀ
fedeltà di Dio alle sue
promesse, affidabilità: Dio come roccia. AMAN amen
L'UNIGENITO CI RACCONTA DIO
Dio rimane sempre al di là
della nostra conoscenza, ma Dio ci viene interpretato dal Figlio: Gesù è
l'esegeta, il narratore del Padre.
DV 4: "Dio, dopo aver a
più riprese e in più modi parlato per mezzo dei profeti, alla fine nei nostri
giorni fa parlato a noi per mezzo del Figlio. Mandò infatti suo Figlio, cioè il
Verbo eterno, che illumina tutti gli uomini, affinché dimorasse tra gli uomini
e ad essi spiegasse i segreti di Dio. Gesù Cristo dunque, Verbo fatto carne,
mandato come uomo agli uomini, parla le parole di Dio e porta a compimento
l'opera di salvezza affidatagli dal Padre. Perciò Gesù, vedendo il quale si
vede anche il Padre, compie e completa la rivelazione(...). L'economia
cristiana dunque, in quanto è alleanza nuova e definitiva, non passerà mai, e
non è da aspettarsi alcuna nuova rivelazione pubblica prima della
manifestazione gloriosa del signore nostro Gesù Cristo".
INCARNAZIONE
fissare lo sguardo su Gesù
Mediatore e non
semplicemente intermediario, perché Verbo e carne, divino e umano
Ci dice
qualcosa su
DIO: Gesù è la via verso Dio Padre suo:
cooptati nella confidenza filiale: vocazione ultima dell'uomo è quella divina,
la comunione con Dio: "a quanti lo accolsero diede il potere di divenire
figli di Dio". L'incontro Dio avviene in un rapporto filiale. La salvezza, in senso orientale. Non il
nirvana di Buddha, ma l'Abbà.
UOMO: GS 22: "In realtà solamente nel
mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Adamo,
infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro e cioè di Cristo Signore.
Cristo che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo
amore svela anche pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima
vocazione". Adamo dipende da Cristo, non il contrario. Tertulliano: "in quel fango era
prefigurata la carne di Cristo". Ireneo:
"poiché c'era il Salvatore vennero ad esistenza coloro che dovevano essere
salvati".
STORIA: la storia è assunta da Dio, entra in
Dio. induismo che svaluta la storia: alla fine, qualunque cosa sia
accaduta nella storia dell'uomo, attraverso una serie di reincarnazioni l'uomo
si purifica e giunge alla meta: l'impegno dell'uomo può accelerare il
raggiungimento della meta, ma non determinarlo. NO! Per i cristiani la storia
ha un peso specifico: l'evento-Cristo, circostanziato nel tempo e nello spazio,
provoca l'uomo ad una decisione; e d'altra parte le azioni dell'uomo, il modo
in cui l'uomo ha impegnato la sua storia sulla terra determinano anche la sua
condizione metastorica, il 'cielo'. La storia, in seguito all'incarnazione, è
il terreno in cui si gioca il rapporto tra Dio e l'uomo. Dobbiamo prenderla sul
serio. La storia umana di Gesù è impressa nella sua carne (cf. le piaghe del
costato di Tommaso), e non scompare dopo la sua glorificazione, né nella vita
eterna.
COSMO: Il ruolo cosmologico del Verbo è
messo in evidenza già dal Prologo, e dagli inni delle lettere deutero-paoline
("Egli è l'immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura.
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è
prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui: Col 1,15-17). La creazione è la
grammatica che Dio ha posto per poter pronunciare lòa sua parola nel non-Dio:
la creazione per l'incarnazione, l'incarnazione per la nuova alleanza. Cristo
all'inizio: punto alfa.
Cristo punto omega del processo evolutivo
del mondo, causa finale che mette in moto l'evoluzione, attraendo tutto il
cosmo a se stesso (Teilhard)
L'umanità di Cristo è consustanziale alla
nostra, cioè al cosmo stesso. Tra la nostra terra e la carne glorificata del
Verbo v'è la discontinuità della glorificazione, ma anche continuità della
stessa sostanza. Ecologia non come moda 'idolatra' da verdi, ma come atto
religioso di una spiritualità cristocentrica. Il cosmo è 'consacrato' dalla
incarnazione.
STILE DI VITA: Dio nell'incarnazione ha
voluto comunicarsi dall'interno, in modo immanente. Non ha stravolto le
possibilità della sua creatura, né le ha semplicemente tralasciate. Non ha
voluto fare a meno del grembo di Maria, non ha voluto fare a meno della carne,
della intelligenza, della volontà di Gesù. Dobbiamo anche noi concepire in chiave
di incarnazione il nostro rapporto con Dio e il suo agire nella storia, oggi
per mezzo dello Spirito Santo. L'umanità è come un meccanismo ingottato e in
parte difettoso. Lo Spirito santo funziona come un olio che purifica dalla
ruggine questa macchina, la ripara, la rende veloce e rapida nel suo
funzionamento, e permette di raggiungere risultati anche superiori alle sue
oggettive potenzialità. Ma della macchina Dio ha scelto di non fare a a meno,
(anche se -ovviamente- lo può). Dunque, come fu necessario che Maria impegnasse
tutta intera la sua umanità perché lo Spirito Santo formasse in lei il Verbo
incarnato, come attraverso l'umanità di Gesù noi possiamo cogliere la sua
divinità e nei suoi atteggiamenti umani verso Dio, come dell'umanità di Gesù nulla
perisce anche nella gloria eterna ed anzi essa giocherà un ruolo anche
nell'eternità (il ruolo eterno di mediatore del Verbo incarnato), così noi non
siamo esonerati per nulla dal nostro apporto alla costruzione del regno di Dio.
Dobbiamo lasciarci plasmare, purificare, agevolare dallo Spirito Santo, ma non
attenderci che Egli prenda il nostro posto. Dio non si sostituisce mai alla sua
creatura fin dove questa può arrivare. Agisce accanto alla sua creatura, anzi
all'interno di essa, ma senza annullarla.
Questo è l'amore di Dio per la sua creatura:
lasciarla libera, autonoma, capace di collaborare. Dio vuole l'uomo come
partner.
Questa è però anche un appello, una
responsabilità, una sfida a vivere nella nostra vita sino in fondo il mistero
dell'incarnazione.
Che Cristo
vivo nella mia spiritualità e presento nella predicazione?
Che influsso ha la teologia
dell'incarnazione nel mio stile di vita?
divinità & umanità
Difficile tenere insieme i due estremi!
!!! Questo è il centro del
cristianesimo: attenzione anche oggi a non cedere alle mode di un male inteso
ecumenismo interreligioso.
- salvare la divinità: motivo soteriologico! ci può effettivamente
salvare? vale la pena di dare la vita per lui? Consostanziale al Padre (Küng, Schoonenberg): "Gesù un
rappresentante di Dio"
Un Dio che si fa uomo:
"tu che sei uomo ti fai Dio!?" (Gv 10,33)
non è un uomo che viene
divinizzato altre religioni (buddismo): è un Dio che si fa uomo
identità ontologica unico mediatore
- salvare l'umanità: umanità integra, anche se questo può
scandalizzarci: quod non assumptum non
redemptum! (Atanasio). Caro cardo salutis! (Tertulliano). Non attribuire perfezioni
deduttivamente! (Gesù il più perfetto falegname, musicista, ecc.): è uno
scandalo accettare la morte, ma è uno scandalo accettare anche tutte le
limitatezze implicite nella carne. Non riduciamo la grandezza e la libertà
dell'amore divino. Consostanziale a noi. Precisamente nell'umanità di
Cristo è seminata la sua divinità: nel suo atteggiamento filiale verso Dio-Abbà
si rispecchia la sua filiazione eterna. L'umanità del Verbo è un sacramento, un
segno performativo, non semplicemente informativo: in esso si realizza la
divinità: Gesù Cristo sacramento dell'incontro con Dio.
La seconda persona della
Trinità è personalmente uomo; e quest'uomo è personalmente Dio. Cristo è Dio in
modo umano - uomo in modo divino
Emmanuele: Cristo è
Dio-degli-uomini-(//)in-modo-umano
** una persona della Trinità
Il monoteismo cristiano è
trinitario. Tutta la vita cristiana è articolata su un ritmo trinitario: la
preghiera (lex credendi) non è seguita però dalla concreta lex credendi. Di fatto, la Trinità è in esilio.
** la seconda persona della
Trinità: la Parola = il Figlio, In quanto Figlio eterno, Cristo è l'espressione
perfetta del Padre: l'autoespressione del Padre ad intra è colui attraverso il
quale il Padre deve esprimere se stesso anche ad extra: immagine del Dio
invisibile (Col 1,15); di condizione divina (Fil 2,6); splendore della gloria
del Padre. Con l'incarnazione diventa la manifestazione suprema di Dio in seno
all'umanità: "poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e
di ciò rendiamo testimoninanza e vi annunziamo la vita eterna che era presso il
Padre e si è resa visibile a noi" (1Gv 1,2).
Gesù il centro
lui in persona il Mediatore:
Buddha è un illuminato che indica la via, Gesù è la luce che illumina ogni
uomo, è lui stesso la vita.
"Il Verbo di Dio, per mezzo del quale
tutto è stato creato, si è fatto egli stesso carne per operare, lui, l'uomo
perfetto, la salvezza di tutti e divenire il centro di convergenza di tutte le
cose. Il Signore è il fine della storia, il punto focale dei destini dei popoli
e delle culture, il perno della vicenda umana, la gioia di ogni cuore, la
pienezza delle loro aspirazioni. Egli è colui che il Padre ha risuscitato dai
morti, ha esaltato e collocato alla sua destra, costituendolo giudice dei vivi
e dei morti. Noi, vivificati e unificati dal suo Spirito, siamo in cammino
verso la finale perfezione della storia umana, che corrisponde in pieno al
disegno del suo amore di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo
come quelle della terra" (GS 45).
[1] hemet - pisti" - fedeltà
'aleqeia - veracità
Dio
è fedele alla sua alleanza
sedeq - krisis - giudizio dikaiosune -
giustizia
Dio
mostra la sua fedeltà con opere
hesed
- eleos - pietà charis
- grazia