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2.
IL MAGISTERO
I.
IL MAGISTERO NELLA SUA ORIGINE E NEL SUO RAPPORTO COL SACRO DEPOSITO DELLA
TRADIZIONE E DELLA SCRITTURA (DV 7 e 10)
1.
CRISTO, LA NOSTRA VERITÀ
Logos-Cristo = significato
Gv 8,32. La verità è sempre stata al centro
della vita della Chiesa
2.
IL DISCORSO CRISTIANO ORIGINALE
. predicazione-kerygma: 1Cor 15, 3-8
At
2, 14-36, sintesi di predicazione
I
- Dio ci ha salvati in Cristo (At 3, 12-26)
II
- titoli messianici = ruolo di Cristo (At 4, 8-12)
III
- lo Spirito Santo viene da Cristo risorto (At 5, 29-32)
IV
- secondo le Scritture (At 10, 34-43)
V
- noi ne siamo i testimoni (At 13, 16-41) (Paolo)
vi chiamiamo alla
conversione
. istruzione-catechesi sul significato
ulteriore, riguardo al comportamento quotidiano degli apostoli: At 2,42: fede-sacramenti-struttura
memoria di ciò che Gesù faceva e diceva:
beatitudini - Abbà - parabole - chiamate a seguire - polemiche antigiudaiche
raccolta di parole fisse fonte Q
. esortazione ed incoraggiamento: At
14,22: appello persuasivo al cammino cristiano; (1Ts 2, 10-12; "Ts 1,
11-12).
3.
IL DEPOSITO DELLA TRADIZIONE E DELLA SACRA SCRITTURA
(Wicks, 99-100)
4.
LA SUCCESSIONE APOSTOLICA E IL MAGISTERO (DV 7)
Cristo ordinò agli apostoli la
predicazione
gli apostoli con predicazione orale - esempi -
istituzioni
trasmisero ciò che era loro venuto dalla
vita con Cristo
ciò
che aveva loro suggerito lo Spirito santo
e quelli della loro cerchia
misero per iscritto sotto ispirazione dello Spirito
gli
apostoli si stabilirono come successori i
vescovi
= S. Tradizione + S. Scrittura
metodologia
storica - Non possiamo provare la successione apostolica, nel senso di
dimostrare che i vescovi sono successori degli apostoli: episkopoi? presbuteroi?
metodologia
teologica - nel contesto di fede nel Cristo, che è fedele alla sua Chiesa,
ci sono strumenti che la Chiesa ha sviluppato come essenziali e devono
riflettere la volontà di Dio per la Chiesa: Dio stabilisce
"espressamente" o guidando i capi della Chiesa a mantenere la
struttura nella fedeltà a Cristo
Sullivan: anche il NT è il
discernimento che questi 23 libri sono la Parola di Dio ispirata, normativa per
la fede. la successione apostolica: alla fine del II
secolo ogni Chiesa aveva un vescovo processo di discernimento: si accerta
che i vescoci sono successori degli apostoli mediante lo stesso processo con
cui si appura che il libri sono ispirati.
5.
RAPPORTO FRA TRADIZIONE-SCRITTURA E LA CHIESA E IL MAGISTERO (DV 10)
A. Tradizione-Scrittura sono un unico deposito affidato a tutta la chiesa,
aderendo al quale si crea unità di spirito fra pastori e fedeli
B. Al Magistero è affidato l'ufficio di interpretare autenticamente, cioè nel
nome-al posto di Cristo è possibile un'altra interpretazione ma non
è autentica
C. Ma il Magistero non è al di sopra della Parola di Dio, anzi la serve, e in tanto lo
ascoltiamo in quanto alla PdD obbedisce.
D. interdipendenza
magistero-tradizione-scrittura: nessuno sussiste indipendentemente, e tutti
insieme per lo Spirito santo promuovono le anime.
II.
L'INDEFETTIBILITÀ DEL POPOLO DI DIO NELLA VERA FEDE
(LG 12) La totalità dei fedeli che sono unti dallo
Spirito non può sbagliarsi nel credere,
e lo manifesta col supernaturalis sensus fidei quando -nel suo insieme: dai
vescovi all'ultimo laico- esprime il proprio universale consenso in materia di fede o di costumi.
Il popolo guidato dallo Spirito e dal
magistero -accoglie la parola in quanto di Dio
-
aderisce alla fede
-
la penetra più a fondo
-
l'applica nella propria vita
Cristo
escatologicamente vittorioso auto-testimonianza "vera" e
ricevuta dalla Chiesa. Ne è detentrice la Chiesa nella sua intierezza, a cui è
diretta l'azione dello Spirito santo per primo e per ultimo. La Chiesa società
storicamente strutturata, con professione espressa, con autorità dottrinale. La
Chiesa non è comunità escatologica di Cristo, se sbaglia nella formulazione
normativa della fede.
III.
LE ORIGINI, L'ESERCIZIO DEFINITIVO, UNIVERSALE-ORDINARIO E NON-DEFINITIVO DEL
MAGISTERO E LA RISPOSTA AD ESSO DOVUTA (LG 25)
A.
Insegnare nella Scrittura
colonna
e sostegno della verità (1Tm 3,15)
dottrina
sana e buona (Tt 1,9; 2,1; 1Tm 1,10; 1Tm 4,6)
fede
cristiana e conoscenza della verità (Tt 1,1; 1Tm 2,4)
Gesù
è il Verbo (Gv 1,1) venuto a proclamare la verità (Gv 8, 40.45; 18,37)
lo
Spirito della verità (Gv 16,13)
Paolo: la parola della verità (Col 1,5; Ef
1,13)
la
verità del Vangelo (Gal 2,5.14)
dottrina
"degli apostoli" (At 2,42)
ricevuta
e trasmessa (1Cor 11,23; 15,3)
anathema
(Gal 1,9; Rm 16,17; 2Gv 10)
missione
(Lc 10,16; Mt 28,20)
dottori
(1Cor 12,18; At 13,1)
B.
Diversi livelli di insegnamento
DEFINITIVO
= porre confini alla fede
infallibilità:
avverbio> sostantivo
H. Küng: ogni proposizione umana ha i limiti che
sono propri di ogni parola umana
Y. Congar: in certe condizioni (non la formula ma) il
giudizio è vero infallibilmente, e ne è bene espresso il significato.
sogg: concilio ecumenico
ex
cathedra - papale
ogg: -Parola di Dio: "che cosa è stato rivelato?", "che
cosa esso significa?" (es. 1854: non è la Chiesa ad insegnarlo, ma è la
PdD a rivelarlo)
-verità
non rivelata ma necessaria a difendere la rivelazione
(es. gli anathema: l'errore non fa parte
della PdD)
atto stesso: intenzione di
definire qualcosa
UNIVERSALE-ORDINARIO
sogg: papa con i vescovi sparsi per tutto il mondo
ogg: "
atto stesso: insegnare qualcosa
che si deve credere
NON-DEFINITIVO
sogg: vescovo singolo nella sua diocesi
sinodo
dei vescovi
de
fide et moribus
C.
Lumen Gentium 25
* Vescovi in comunione col papa (autentico)
-
testimoni della divina e cattolica verità
-
in fede e morale
-
religioso ossequio dello spirito
* Papa, anche non ex cathedra (autentico)
- ossequio della volontà e della intelligenza
* Singoli vescovi sparsi per il mondo, in
comunione tra loro e col papa (autentico)
-
in fede e morale
-
accordo su qualcosa come definitivo
infallibilità [stesso ambito della
rivelazione]
* Vescovi radunati in concilio ecumenico
infallibilità
* Papa-capo del collegio dei vescovi
-
in fede o morale
-
come supremo maestro e pastore
-
con atto definitivo
infallibilità: irreformabili ex sese
non per il consenso della chiesa
C/bis.
1.
Il vescovo singolo
pastorale autorevole non
infallibile
-
dovere di rispetto religioso
2.
I vescovi sparsi per il mondo
ordinario universale
infallibilmente
da
intendersi come definitiva (verità rivelate > verità definite)
in
fede e morale
3.
Concilio ecumenico
in
fede e morale
-religioso
obsequio animi
4.
Il Sinodo dei vescovi
5.
La Conferenza episcopale
6.
Il vescovo di Roma
DS
3074: Pastor Aeternus
a) Pastore e maestro di tutti i cristiani (vescovo di Roma)
b) definisce ( se non definisce) (intenzione di definire)
c) su fede e costumi ( su altre materie)
irreformabilità ex sese, non ex
consensu ecclesiae infallibilità goduta dal papa e (=)
dalla chiesa
personale
(appartiene alla sua persona)
separata
(fondata sulla promessa di Cristo)
[assoluta]
vescovo Gasser
C/ter.
ORDINARIO SOLENNE
DEFINITIVO stabilisce confini, perloppiù negativi,
talvolta positivi
IRREFORMABILE non occorre ratifica (ma può essere espresso
in modo migliore)
INFALLIBILE coincide con la rivelazione; ed è vera anche
se perfettibile
C/quater.
cic
749: INFALLIBILITÀ
*Papa:come
pastore e dottore supremo
con
atto definitivo
proclama
come da tenersi
con
atto definitivo
su
fede o costumi
*Collegio
dei vescovi: in concilio ecumenico dispersi, ma in comunione
come
dottori e giudici
dichiarano convergono
in unica sentenza
su
fede o costumi
+
consti espressamente
cic
750: PER FEDE DIVINA E CATTOLICA (ASSENSO DI FEDE)
[ evitare dottrine contrarie]
*Cose contenute nella Parola di Dio
proposte
come divinamente rivelate
ex magistero solenne
magistero
ordinario e universale
cic
752: RELIGIOSO OSSEQUIO DELL'INTELLETTO E DELLA VOLONTÀ
[ evitare dottrine contrarie]
*su
fede o costumi
ex
magistero autentico (anche non definitivo) del papa
del
collegio dei vescovi
cic
753: RELIGIOSO OSSEQUIO DELL'ANIMO
*ex
magistero autentico dei vescovi
individualmente/riuniti
IV.
IL RAPPORTO TRA MAGISTERO E TEOLOGIA
A.
Le 12 tesi della CTI, Rationes magisterii
cum theologia, 1976.
1. Magistero è il compito d'insegnare dei
vescovi;
teologi coloro che approfondiscono la Parola di
Dio con metodo scientifico.
ELEMENTI COMUNI
2. Servizio alla verità
3. Vincolati dalla Parola, dal senso di fede,
dalla tradizione, dalla cura pastorale e missionaria.
4. Forma di esercizio personale &
collegiale.
DIFFERENZE
5. Funzione M:
difendere autoritativamente l'integrità cattolica e l'unità do fede e costumi;
T:
mediare tra M e popolo di Dio.
6. Autorità M:
formale, ex ordine sacro;
T:
profano-scientifica & ecclesiale-canonica.
7. Ecclesialità M: compito ufficiale ex sacr.
ordine;
T:
ex battesimo (+ legame con la chiesa e ordine sacro).
8. Libertà e funzione critica
M:
libertà (nella responsabilità);
T:
responsabilità scientifica libertà (limitata responsabilità 'morale')
9. Tensione vita, dialogo.
REGOLE PER I RAPPORTI
10. Comunanza nella partecipazione alla fede
e nel servizio alla chiesa dialogo.
11. Limite al dialogo: dovere di conservare e
spiegare la fede.
12. Tentarle tutte prima di applicare
sanzioni.
B.
CDF, La vocazione ecclesiale del teologo
(1990)
Teologia: approfondire la verità, rendere la fede comunicabile.
Preghiera. Esigenze critiche.
Filosofia, storia, scienze umane.
All'interno della Chiesa. All'interno della
Rivelazione ( libertà di ricerca).
Segnalare al M le difficoltà.
Dissenso ermeneutica, pluralismo teologico, sensus
fidei, libertà dell'atto di fede...: il Magistero deve proteggere, giudicare la
dottrina.
C.
Riflessione di Max Seckler