http://web.tiscali.it/martiri

 

http://utenti.lycos.it/amenalleluia

 

http://members.xoom.virgilio.it/martiri

 

2. L’APPROCCIO RELIGIOSO

 

2.1. CHE COS’È UNA RELIGIONE

 

2.1.1. MORFOLOGIA

Religio   religare

       religere (- negligere): prestare una scupolosa attenzione, riverenze e timore dinanzi al sacro

         praticare il culto agli dei: religiones sono i culti

Trekseia, latreia - din

* Il concetto è proprio della cultura occidentale: ciò che è della religione per l’occidente, non lo è altrove

* Tratto comune: al di là e al di fuori del mondo della vita quotidiana c’è un’altra realtà, una «potenza», da cui l’uomo dipende, con cui l’uomo si mette in relazione: religione è il rapporto con questa realtà: Tommaso d’Aquino: «Religio proprie importat odinem ad Deum» (STh II-II, q. 81, a. 1)

  1. riconoscimento dell’esistenza del Divino, comunque percepito

  2. riconoscimento della dipendenza da questa realtà

          nell’essere, in quanto creati

          nell’agire, in quanto ci sono delle leggi

          nel benessere, in quanto ci sono premi e castighi

  3. sforzo di attirarsi la benevolenza del Divino con la preghiera, il culto e i sacrifici

          compiuti personalmente

          compiuti per mezzo di sacerdoti

  4. contatto con il mysterium fascinosum et tremendum: timore-amore-desiderio

 

2.1.2.   PERCHÈ L’UOMO È RELIGIOSO?

  Esperienza della fragilità e vulnerabilità: l’uomo cerca un aiuto presso la Potenza

  Esperienza della natura esistente e grandiosa: l’uomo si stupisce, dietro le cose c’è la Potenza

  Esperienza della sofferenza, del male, della morte. La morte c’è, ma c’è anche l’aspirazione a vivere: dopo la morte c’è un Qualche posto di felicità

  Esperienza del vuoto, della mancanza di senso, dell’inquietudine: nessuna realtà terrestre riesce a colmare le sue aspirazioni, solo l’Infinito può riempirlo

  Esperienza della chiamata alla ricerca ed all’incontro

 

2.1.3. IL CRISTIANESIMO È UNA RELIGIONE?

n In origine i cristiani prendono nettamente le distanze dalla religione pagana e vengono qualificati come “atei”.

Il cristianesimo non è un sentimento religioso «dal basso», ma è una grazia «dallalto», una rivelazione: una fede

  Preghiera al Padre, per fare la sua volontà (Mc 14,36)

  Culto    offerta di sé (Rom 12,1; Eb 13,15-16)

  Sacrificio  la croce di Cristo: farne “memoria” (Lc 22,19)

  Sacro    Niente tabù (cose, luoghi, persone...): desacralizzato tutto.

   Desacralizzato Dio: è il Dio-con-noi-in-modo-umano

   Desacralizzato il sacredozio: non più hiereis ma presbiteri ed episcopi: Gesù è sacerdote, ma in modo unico e irripetibile

   Desacralizzato il luoghi sacri (At 17,25; Gv 4,22-23)

   Desacralizzato il tempo, i cibi, ecc.

   [Nello stesso tempo ha rcionsacrato tutto, nella incarnazione]

n Nel corso del tempo, ha assunto una forma religiosa, strutturandosi con dottrina, templi, riti, ecc.: è (Agostino) la vera religione. È un tradimento? C’è contrasto tra fede (dono dall’alto) e religione (sforzo dal basso)?

K. barth: La fede cristiana - nel movimento dell’incarnazione - è capace di assumere e redimere tutti gli elementi sani dell’umanità.

  # Sola fides... pessimismo protestante.

  La grazia opera dappertutto: non bisogna coltivare prevenzioni negative.

  La fede deve incarnarsi nella storia, deve farsi cultura, struttura, sacramento: occoroono alla fede delle «forme religiose»

  Il cristianesimo è una fede, qualcosa di soprannaturale, da Dio; ma in quanto si incarna in forme storiche, è anche una religione, attingendo alla natura. È una religione per le forme, ma ha un contenuto soprannaturale, rivelato.

  Fenomenologia analoga, contenuti diversi.

 

2.2. LE GRANDI RELIGIONI CONTEMPORANEE

 

2.2.1. L’AFRICA:RELIGIONI AFRICANE TRADIZIONALI

La religione africana tradizionale èancora una realtà quotidiana e dinamica, un fatto culturale, a cui l’Africano fa comunque riferimento, quale che sia la sua religione elettiva. È un elemento della cultura, cioè dei mezzi con i quali l’uomo si organizza per vivere. È legata qualificatamente al territorio e al tipo di vita che vi si conduce.

n LA NOZIONE DELLA VITA

Il cosmo è una realtà organizzata in cui circola la vita, specie nell’individuo, nella famiglia, nel clan. Il cosmo manda messaggi.

L’uomo creca di mettersi in comunicazione con le sorgenti della vita.

Fonte assoluta della vita è Dio, chiave del cosmo

n IL DIO DELLA RELIGIONE AFRICANA

  Nomi teofori, invocazioni spontanee e rituali, proverbi: Il Totalemnte Altro La Forza infinita    Il Creatore e Ordinatore. È presente e assente

n LA MEDIAZIONE DELLE POTENZE INVISIBILI

GLI ANTENATI

  Il mondo degli antenati è vivo, specie all’interno del clan. Essi possono fare da protettori ed intermediari.

  Mezzi: sogni, malesseri. Luoghi: pietra, stele.

Occorrono certi requisiti per essere “antenati”

GLI SPIRITI E I GENI

Legati alle attività umane e ai fenomeni naturali.

Una gerarchia, con la vertice un «eroe civilizzatore»: antenati storici, o personificazione di forze della natura

 

2.2.2. L’ASIA- L’INDIA: L’INDUISMO

Hindu abitanti sulle sponde del fiume Indus

Un grande mosaico. Non c’è un’autorità centrale per definire i limiti di ortodossia. Longevità, vitalità. Contenuto dottrinale definibile.

n LE SCRITTURE SACRE

  Rivelazione (sruti)

   Ä Veda (quattro: Rig-, Yajur-, Sama-, Atharva-): verità eterne ed infallibili

            [non ci sono messaggi divini]

         Samhita o mantra (2000-1000 aC: in onore di divinità)

         Brahmana (1000-800 aC: testi liturgici su cerimonie sacre)

         Upanisad (800-300 aC; parte filosofico-mistica)

            [Atman e Brahman si identificano: non c’è dialogo tra Dio e uomo]

  Tradizione (smrti)

   Ä due epopee (Ramayana e Mahabharata), il “Cantico del Signore” (Bhagavad-gita [Krishna, avatar di Vishnu, si rivela come colui che ama gli uomini e chiede di esserne riamato con la bakhti-devozione]), i codici legali (Dharma-sastra), i testi mitologici spirituali (Purana), ecc.

n DIO SECONDO L’INDUISMO

  Varie intuizioni, collegate, reinterpretate, semplici o profondissime

* Politeismo

* Monoteismo: la realtà suprema è una, che i saggi chiamano con diversi nomi

* Upanisad: L’Essere Supremo (Brahman o Atman) è auto-esistente, l’origine e il fine, dinanzi a lui le parole recedono (apofatismo)

  (katafatismo) è Sat-cit-ananda, tri-unità di Esistenza-Conoscenza-Felicità: inseparabili ed indistinti

  È una persona? Secondo la maggioranza, il Brahman è la suprema Persona, piena di attributi buoni.

  Ramanuja: «Conosciamo dalle scritture che esite una Suprema Persona la cui natura è assoluta felicità e bontà, che è totalmente opposta ad ogni male, che è la causa della conservazione, della dissoluzione del mondo, che è diversa in natura da tutti gli esseri, che è onnisciente, che con il suo pensiero e volere effettua i suoi propositi, che è un mare di misericorsdia, a cui non vi è alcuno di uguale o supeiore, ed è il Supremo Brahman»

* Nella religiosità popolare, figure divine trasmettono la fiducia: Siva, Visnu, la Dea Madre Kali.

* Avatara: incarnazione divina, Dio scende ripetutamente in forma visibile. Visnu si incarana in Rama e Krishna. Più che una incarnazione una ierofania. Non è centrale (Pesce, Tartaruga, Cinghiale, Uomo-leone, Nano, Parasurama, Rama, Krishna, Buddha, Kalki).

n IL MONDO

Emanazione da Dio

Ciclo continuo di conservazione e dissoluzione.

Scopo della creazione è offrire l’occasione di scontare i debiti delle vite passate.

Sacralità: immanenza divina rende il cosmo un immenso tempio, ogni creatura merita rispetto.

Occorre praticare l’ahimsa, la non violenza, l’amore universale.

n L’UOMO: LA REINCARNAZIONE DELLE ANIME

L’uomo è un’anima spirituale , la cuio incorporazione è dovuta ai due presupposti dell’avidya  e del karma (come il peccato originale)

AVIDYA “ignoranza”, potenza di male che oscura e appesantisce l’anima.

KARMA “azione”, retribuzione, ognuno ha il frutto di ciò che ha seminato

Per saldare il debito, una vita non basta, occorrono incarnazioni ripetute dell’anima, anche in forme subumane

(Causa del male è la responsabilità delle vite precedenti)

  n Gli ideali della vita

   Purusartha

     liberazione eterna dell’anima (moksa)

     beni suffcienti (artha)

     piaceri per essere contento (kama)

     in conformità all’ordine religioso e morale (dharma)

   Varna-asrama-dharma

     Sistema sociale delle caste

     Qauttro gradi di spiritualità

     Quattro stati di vita studi sacri: formazione

                   vita familiare: esperienza

                   vita eremitica: penitenza ed auto-disciplina

                   monaco solitario: contemplazione

  n Il cammino spirituale: Yoga

     § Via della concentrazione (Raia-yoga)

       preparazione etica - preparazione morale - posizione stabile e gradevole del corpo - espirazione ritmica - dominio dei sensi - concentrazione - contemplazione - assorbimento

     § Via della sapienza (Jnana-yoga)

       identificazione tra l’Atman (il sé) e il Brahman (l’Essere Supremo): illusorietà della propria identità e del mondo fenomenico

       un guru introduce all’ascolto, alla riflessione, alla realizzazione interna

       il guru consegna un mantra o formula sacra: l’anima si identifica nel Brahman

     § Via della devozione amorosa verso Dio (Bahkti-yoga)

       Pratica del nome di Dio, o di una formula sacra: sintonizzarsi-su

       A dare efficacia è la grazia (prasada)

n Arya Samaj  tradizionalista e intollerante

    Ramakrishna aperto e progressista. (Ma niente proselitismo, sennò...)

 

 

BUDDHISMO

n Buddha

L’illuminato, il Risvegliato

n DHAMMA La dottrina per giungere al Nirvana

  Quattro nobili verità:

   circa il dolore: impermanenza- irrealtà del sé - dolore

   circa l’origine del dolore: ignoranza - desiderio

   circa la soppressione del dolore: giungere al nirvana, liberazione definitiva

   circa l’ottuplice sentiero: retta fede - retta decisione - retta parola e retta a zione - retta vita - retto sforzo - retta attenzione - retta concentrazione

n SANGHA La comunità monastica: uomini e donne (+laici)

n CANONE Tre Canestri

              della disciplina: regole per la vita monastica

              dei detti testuali: l’insegnamento del Buddha

              del riferimento al Dhamma: approfondimento dottrinale

n SCUOLE BUDDHISTE

  § Theravada, «dottrina degli anziani» (Sri Lanka, Birmania, tailandia, Cambogia)

     Buddha è solo un uomo storico, un maestro

     Monaco-centrismo

     Ideale: colui che ha raggiunto il nirvana da sé e per sé

     Via è la meditazione

  § Mahayama, «Grande veicolo»

     Buddha è una figura divina: corpo del Dharma - corpo della beatitudine - corpo della trasformazione

     Laico-centrismo

     Ideale: bodhisattva: colui che aiuta a raggiungere il nirvana

     Via: la compassione

  § Vajrayana, «veicolo del diamante o del fulmine»

     Ideale è il Siddha, l’armonizzato dentro e intorno a sé

     Versione buddhista del tantrismo (mantra, simboli, gesti, guru)

 

TAOISMO - CONFUCIANESIMO

SHINTOISMO

 

EBRAISMO

 

ISLAM

Sottomissione fiduciosa e Colui che è Creatore, Provvidente, Giudice

Progetto socio-politico - Progetto-religioso-spirituale

n PAROLA-CORANO

Non è semplicemnete un libro ispirato scritto da un autore umano, ma Parola divina dettata a Maometto. Non è autorivelazione di Allah, che rimane, imperscutabile, ma comunicazione della sua volontà in materia di culto, fede, morale

Analogie con la BB, ma anche divergenze. (Cristiani e ebrei hanno manipolato i testi sacri).

Abbondanza di commentari.

n PROFETA-MAOMETTO

Suggello dei profeti.

Sentenze, detti e fatti raccolti nella ‘tradizione’ (sunna).

n COMUNITÀ-UMMA

Comunità transnazionale: Arabo - Iraniano e afgano - Turco - Ex-sovietico - Balcanico - Cinese - Indo-pakistano - Sud-est asiatico - Africano

 

n I SEI ARTICOLI DEL CREDO

1. Credere in Dio (Allah)

Dotato di tutti gli attributi di perfezione: «99 bei nomi»

                attributi essenziali, che negano imperfezione

                attributi concettuali (aggiungono un concetto all’essenza)                   attributi dell’atto divino (nei rapporti con le creature)

Misericordioso - Unico - Trascendente - Onnipotente

2. Credere negli angeli

Esseri spirituali, sono messaggeri o custodi. satana è il grande ribelle

3. Credere nei libri

Dio ha fatto scendere la Torah, i Salmi, l’Evangelo, il Corano: ma questo abroga quelli.

4. Credere nei profeti e nei messaggeri (Cor 6,83-86)

   Emergono Mosè - Gesù - Maometto, i quali attuano successivamente Abramo

5. Credere nell’ultimo Giorno e nella Vita ultima

Il paradiso è un luogo di piaceri umani, corporali e spirituali.

La visione di Dio è concessa per breve tempo solo ad alcuni beati; ma non è unione.

L’inferno tocca a chi ha infranto il monoteismo, dando a Dio un socio.

6. Credere nella predestinazione

Tutti gli atti umani, liberi e necessari, si realizzano per volontà dell’Onnipotente, eternamente predeciso (Cor 35,8).

 

n I CINQUE PILASTRI DEL CULTO

1. Preghiera rituale

Cinque volte al giorno (alba, mezzogiorno, metà pomeriggio, tramonto, inizio della notte), dopo il richiamo del muezzin, dopo le abluzioni, verso la Mecca, realizzando la rak‘a (liturgia precisa e immutabile che dura cinque minuti). Da soli, ma il Venerdì a mezzogiorno alla moschea, sotto la guida dell’imam che tiene anche l’omelia.

2. Elemosina legale

Dieci % a favore della comunità.

3. Digiuno di Ramadan

Dalla prima luce dell’alba fino al tramonto, astenersi da tutto (le notti un quasi-carnevale).

4. Pellegrinaggio

Una volta nella vita, se dispone dei mezzi sufficienti

[5. Professare la fede musulmana]

[6. Difenderla con lo sforzo].

n Ma oltre al culto, occorre una vita moralmente impegnata

 

n I Sufi cercano, attraverso la rinuncia e l’abbandono in Dio, cercano di arrivare ad una più intima comunione con Dio: Rabi’a, al-Hallaj, al-Gazali. Ne sono nate numerose ‘confraternite’ religiose

 

LA SPECIFICITÀ DEL CRISTIANESIMO

In concreto, non esiste la religione, ma le religioni, con differenze ancor maggiori delle somiglianze. Diversità nella concezione del Trascendente, ma diversità anche negli elementi comuni (es. la preghiera).

§ Specificità relativa

1. Storicità: ce ne è noto il fondatore.

2. Universalità: tende ad incarnarsi in ogni cultura.

3. Rivelata: non è semplice frutto di saggezza umana

4. Escatologicità: concezione del tempo non circolare ma lineare

§ Specificità assoluta

1. La Trinità: se ne può dimostrare la non-assurdità, ma non dedurlo razionalmente.

  * Monoteismo sì, ma non ‘solitario’, bensì ‘trinitario’.

  * Un Dio personale.

  * Un Dio che è il Padre di Gesù e nostro.

  [ Trimurti Shiva con tre volti, Brahma-Vishnu-Shiva...: tre divinità o tre aspetti diversi della stessa divinità].

2. L’incarnazione: una Persona divina (la seconda), che ha assunto in eterno la natura umana. Non un uomo divinizzato, ma un Dio fatto carne.

  * Gesù di Nazareth, a partire dalla sua identità ontologica, è il Maestro e Salvatore.

  [Gli avatara sono passeggeri].

[[ La santità del cristianesimo non implica la santità dei cristiani sopra i credenti delle altre confessioni ]]

 

TEOLOGIA CRISTIANA DELLE RELIGIONI

I - ecclesiocentrismo

II - cristocentrismo esclusivo

              inclusivo

III - teocentrismo

I - salvezza ß chiesa ß Cristo (Kraemer, Feeney, Barth: fuori di Cristo, Dio è solo un idolo)

   “”La CXhiesa ha un ruolo di mediazione costitutiva

   “”La Chiesa ha una mediazione di segno e testimonianza: Parola e sacramenti solo per i cristiani

  # e la volontà di salvezza universale?

III - niente unicità a Cristo

     “provvisoriamente, per dialogare” (Knitter)

     “definitivamente (Race, Hick): ‘rivoluzione copernicana’: centro è Dio, non Cristo, tutte  le religioni hanno come centro Dio, tutte sono uguali: l’universalità di Cristo è solo nella profondità del suo messaggio.

  # e le religioni non monoteiste?

II - Cristo è il salvatore assoluto, il teocentrismo cristiano dev’essere cristocentrico

 

§ Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi (1Tm 2,4). Volontà ‘universale’ ed ‘efficace’ di ‘salvezza’, cioè di ammissione alla comunione piena con Lui.

§ Tale disegno si realizza in Cristo, l’unico Mediatore, e non vi è altro nome nel quale (At 4,12).

§ La salvezza si compie nella Chiesa, in quanto questa dipende da Cristo e dallo Spirito

  - la salvezza si compie dentro una comunità, con mezzi visibili, in cui vi è la pienezza: extra Ecclesiam nulla salus

  (Fulgenzio da Ruspe: pagani-ebrei-scismatici: separarsi consapevolemnte dalla Chiesa è separarsi da Cristo. Lat IV: contro quelli che si sono separati volontariamente. Firenze: anche ai pagani e agli ebrei non aggregati alla chiesa prima di morire e separatisi volontariamente).

  (NO chi non sta dentro la Chiesa ma non si salva, MA chi si salva sta dentro la Chiesa, anche se non vi rientra in senso istituzionale.

§ È necessaria la fede soprannaturale, dono di Dio, risposta  dell’uomo a Dio che si rivela in Cristo: oscura, implicita, ma viva nell’adesione alla coscienza.

r COME DIO SALVA QUELLI CHE NON SONO NELLA CHIESA?

++ «Nel modo che Dio sa» lo Spirito mette in contatto col mistero pasquale: LG 16, LG 22

  BB: Dio si interessa dei gentili

  BB, PP: ma le religioni sono idolatria: [cf. contesto di persecuzione; cf. Giustino e gli spermata tou Logou].

++ «Il modo che Dio sa, sono le religioni»

  - Hanno valori positivi, veri e santi (NAe 2): semi gettati da Dio.

  - Hanno dottrine e riti che veicolano i valori, in modo quasi sacramentale

-- sono opera dell’uomo, ma non solo di ordine naturale

-- la Chiesa è via ordinaria e perfetta, ma possono esserci vie straordinarie e imperfette

-- la differenza non è solo di grado, ma di essenza, per quanto unica sia la grazia

-- la Chiesa ha comunque un posto unico

r C’È RIVELAZIONE NELLE SCRITTURE DELLE ALTRE RELIGIONI?

La Rivelazione cristiana è specifica per:

   - storicità (DV 2: eventis verbisque): dati ed interpreti qualificati

   - progressività: mediante eventi incompleti per sé e aperti al futuro

   - Gesù è la rivelazione assoluta e definitiva

   - unicità (DV 4: nessun altra rivelazione pubblica)

C’è ispirazione nei libri sacri delle altre religioni?

  Lo Spirito santo soffia dove vuole - Il Verbo agiva anche prima dell’incarnazione - il carisma profetico non è del solo popolo ebraico - i libri sacri sono stati strumenti di grazia e salvezza: lo Spirito santo ha parlato anche per mezzo dei santi pagani

  Maometto? non è il “suggello dei profeti”, ma il Corano contiene verità capaci di alimentare la vita di moltitudini.

  Sono preparazioni all’incontro con Cristo