http://utenti.lycos.it/amenalleluia
http://members.xoom.virgilio.it/martiri
3.2. Il Dio di Gesù
§ Diffcile alla teologia del Gesù pre-pasquale
nella sua genuinità: c’è la mediazione della teologia della Chiesa
§ C’è, nella teo-logia di Gesù, sia una continuità, sia una discontinuità.
3.2.1 IL MESSAGGIO SU DIO NEI VANGELI
DIO
NEL VANGELO DI MARCO
Mc 14,61-64
In
che cosa sta la bestemmia? perché viene detto non bugiardo, ma blasfemo?
NON per la rivendicazione della
messianicità ad un uomo (qualcuno doveva pur esserlo), MA per [l’auto-rivendicazione,
anziché lasciar fare a Dio] e per la rivendicazione a quest’uomo Gesù:
innalza troppo quest’uomo o abbassa
troppo Dio
tratti indegni del Messia
tratti indegni di Dio stesso, per conseguenza: assenza di trionfo escatologico, umiliazione,
sofferenza: un altro volto di Dio.
Cf.
grido sulla croce: proprio quando è consegnato alla sofferenza più drammatica,
Gesù si affida al Padre suo amatissimo, all’Abbà: spogliazione di tutte le immagini
di Messia e di Dio.
http://utenti.lycos.it/amenalleluia
http://members.xoom.virgilio.it/martiri
IL
DIO DI GESÙ NEL VANGELO DI MATTEO
Il
vocabolario
qeos - un uso
normale: «Il Dio di Abramo di Isacco di Giacobbe» (Mt 22,32) «il Dio di
Israele» (Mt 15,31), «il Dio vivente» (Mt 16,16).
kurioV 17 vv. al Padre, 60 volte a Gesù
pathr o ouranioV formula
caratteristica di Matteo «il Padre vostro che è nei cieli»
cf. uso ebraico di non nominare
direttamente Dio, per rispetto al suo nome
non
in rapporto al cielo come
dimora di Dio
o al
dominio sulle potenze celesti ostili
ma
in rapporto alla relazione con Gesù («mio») o con i discepoli («vostro», «tuo»)
Le
sentenze di Gesù
Mt 12,50: «chi è mia madre, chi sono i miei
fratelli...»
Mt
16,27: «
Mt
20,23b
Mt
11,25-27: preghiera di benedizione
nascondere-rivelare
sapienti/intelligenti-piccoli
Padre,
Signore del cielo e della terra
ho
Patèr
una
nuova immagine di Dio, partire dalla relazione di Gesù
Le
parabole di Gesù
Mt
13,40-43 - la zizzania il male e il bene nell’unico campo
a
partire dal punto di vista concreto della comunità
il
giudizio di Dio (affidato al Figlio dell’uomo)
Mt
13,40-43 la rete solo alla fine i cattivi saranno separati
dai buoni
* per
quanto è aperto e tollerante il tempo presente, severo ed ineludibile sarà il
giudizio futuro
Mt
22,11-13 - il banchetto
nuziale
incoerente l’estensione ampia dell’invito
con la severità del giudizio finale?
* prospettiva
parenetica: mettere in guardia dal
rischio di una falsa sicurezza
Mt
18,34-35 il re che condona ed
il servo spietato
Mt
25,11-12 le dieci vergini
Mt
25,24-30 i tre servi
* a fuoco
il gruppo o la figura negativa per stimolare l’impegno
Mt
25,34b assise del giudizio finale
* gratuità
dell’iniziativa salvifica di Dio, cui deve corrispondere l’impegno dei
cristiani
Mt
20,1ss gli operai delle varie
ore
contrasto
fra la fase della chiamata e la fase della paga
*
Dio
è libero di disporre dei propri beni oltre l’orizzonte della giustiza
contrattuale, perché agisce in base ad un principio di bontà
Mt
12,34-35 l’uomo buono trae le
cose buone dal suo cuore
* Dio,
Padre buono che dona liberamente e gratuitamente i suoi beni, modello da
imitare
Mt
21,28-32 il padre e i due
figli
Mt
21,28-32 vignaioli omicidi
Mt
22, 1-14 banchetto nuziale
* non conta
conoscere in astratto la volontà di Dio, bisogna attuarla
p Da una preoccupazione parenetica, attraverso
una piattaforma cristologica, il messaggio su Dio
(1) PADRE UNICO Dio
è il Padre, nei cieli o celeste
Non solo l’eco di una
fraseologia giudaica, ma l’esito di una riflessione che è cristologica. A lui
si deve una adesione fiduciosa e incondizionata. Solo a lui sulla terra si può
attribuire il nome ‘padre’, perché l’unico padre è quello nei cieli.
(2) BUONO Il
Padre ha un’iniziativa gratuita e benigna.
Creatore benefico, dona
cose buone ai suoi figli. Vuole anche rivelare il suo disegno di salvezza, e si
china sui piccoli, scegliendoli come destinatari. La gratuità della sua iniziativa
benefica si estende a tutti senza distinzione.
(3) MISERICORDIOSO Egli
è misericordioso.
‘Misericordia io
voglio, non sacrifici’ condensa tutto il messaggio biblico.
p A partire dalla volontà del Padre celeste,
che si prende cura dei piccoli e perdona senza limiti, si forma un progetto di
comunità di fratelli riconciliati e concordi.
IL
DIO DI GESÙ NEL VANGELO DI LUCA
Le
parabole di Lc 15
a.
Il pastore
b.
La casalinga
* Gioia di
Dio NON per l’offerta MA per
l’accoglienza del perdono
NON
la ricerca o il ritrovamento
MA
il plusvalore attribuito dal proprietario a ciò che è perduto
http://utenti.lycos.it/amenalleluia
http://members.xoom.virgilio.it/martiri
c.
Il padre e i due figli
I.
Il padre vive unito ai suoi figli nella stessa casa
II.
Il padre accetta di dividere tra i due figli [giuridicamente possibile? qui
entrano in gioco gli aspetti relazionali ed umani]. Il padre desidera che la relazione sia fondata sulla libertà.
III.
Decadimento del figlio in lontananza dal padre: morale, economico, fisico,
relazionale e religioso.
III.
Ritorno del figlio. Conversione? Uno stratagemma opportunista per intenerire il
padre, sotto la spinta della necessità.
IV.
Il padre ritorna in scena
vede
il figlio: non lo aveva mai dimenticato, gli era sempre stato presente
gli
corre incontro: nel movimenti di compassione, dimentica anche la propria
dignità.
lo
abbraccia e lo bacia ripetutamente: segno della riconciliazione e del
perdono
§ L’iniziativa dell’incontro e della
riappacificazione sono totalòemnte nelòle mani del padre: tutto è accaduto senza che il figlio pronunciasse alcuna
parola di pentimento.
ordini
dati in fretta: desiderio intenso di vedere il figlio in una nuova
condizione.
veste
migliore: onore quasi fosse il primo della casa
anello
al dito: potere sui beni della casa
calzari.
per l’uomo libero, non per lo schiavo.
vitello
ingrassato: reintegrazione del figlio alla mensa familiare
invito
a gioire
§ il padre non ha detto alcuna parola al
figlio, ha espresso tutto in gesti.
V.
Il padre riprende l’iniziativa nei confronti del figlio maggiore
il
f.m. non usa mai la parola ‘padre’ una
distorta concezione del padre gli impedisce di (1) accogliere la nuova
paternità che gli è svelata e (2) la nuova fraternità che gli è richiesta.
o Una paternità che rispetta la libertà,
perché nella libertà è possibile una relazione autentica - che si fa presente
al figlio e lo attende - che corre incontro per primo assumendo l’iniziativa -
che perdona delicatamente e esenza rimproveri, restituendo la dignità perduta -
che gioisce, fa festa e invita a far festa: Dio
è così, e così agisce in Gesù [su questo sfondo teologico, si innesta il
contesto ecclesiologico ebrei-gentili].
La
parabola del fariseo e del pubblicano (Lc 18,9-14)
Il fariseo
non è un orgoglioso: tutto egli ricapitola nella preghiera di berakhot, dunque
tutto a Dio riconduce.
Il pubblicano
non è un umile, quanto un disperato.
C’è
però il «questo» (11b, 14a): nel separarsi dal pubblicano, il fariseo vuole
separare da lui anche Dio, legando Dio al proprio personale rifiuto dei
peccatori. Perciò il fariseo non è giustificato.
-- profilo
kerygmatico: proclamazione della incondizionata misericordia di Dio
verso i peccatori.
-- profilo
parenetico: decidersi per l’immagine di Dio proposta da Gesù e per le
scelte che ne conseguono.
Negli
Atti degli apostoli
(1) Dio è
colui che guida la storia della salvezza
Non
predeterminazione necessaristica degli eventi, ma fedeltà di Dio alle sue
promesse.
(2) Dio attua
la salvezza in Gesù
At
13,23 attività profetica
attività
taumaturgica
[no morte]
resurrezione
esaltazione
(3) Il Dio di
Gesù ed il Dio universale della creazione
At
17,22-31
DIO
PADRE DI GESÙ NEL VANGELO DI GIOVANNI
o HO THEÒS
32
volte
(1) al genitivo, indica l’origine divina di alcune
realtà misteriose, rivelate da Gesù: il Figlio, gli angeli, l’acqua viva, il
pane del cielo, le parole, la gloria... Se l’uomo accoglie con fede queste
realtà rivelate, riceve la vita nuova (zohè) diversa dall vita naturale
(psychè).
(2) Gv 8: l’autenticità della fede in Dio sta nel
credere nel Figlio: chi lo rifiuta ha per padre il diavolo.
(3) Dio è colui che sta all’origine di Gesù e della
sua dottrina, essendone uscito.
(4) Dio è colui che ha glorificato e glorificherà
il FdU, che ne è il testimone.
(5) Dio è spirito.
o HO PATÈR
126
vv. (109 sulle labbra di Gesù): il nome per eccellenza
(1) AL GENITIVO (6,38-40)
Gesù
è colui che cerca e ama la volontà del Padre, e il compimento delle sue opere
manifesta la sua origine e missione divina
(2) IN CONTESTO POLEMICO (Gv 5-10)
- Il P è colui con cui Gesù ha uguaglianza e
dipendenza assoluta nell’operare (5,17-19) e nel volere (5,30)
-
Il Padre dà al Figlio le azioni sue proprie (5,20-26)
-
Il Padre è testimone del Figlio (5,36-45)
-
Il Padre dona il Figlio agli uomini e gli uomini al Figlio (6,27-65)
-
Il Padre di Gesù è rifiutato perché non è conosciuto (8,16-42)
-
Il Padre onora il Figlio (8,49-54)
-
La conoscenza e l’amore reciproco tra Padre e Figlio e in relazione all’opera
salvifica (10,15-18)
-
L’unità del Figlio col Padre e la loro mutua immanenza (10,29-38)
***
Il Dio che rivela Gesù è diverso da quello degli avversari: o lo si accetta per
come si rivela nel Figlio, o lo si respinge
[(3) IL FIGLIO OBBEDIENTE, ASCOLTATO E GLORIFICATO
(11,41; 12,26-28)]
(4) NEL MOMENTO DELL’ADDIO (14-17)
-
La rivelazione attuale del Padre in Gesù (14,6-13)
-
La rivelazione futura del Padre (14,16-23)
-
La rivelazione ultima del mistero di Dio nel Paraclito (14,26-31)
-
Il Padre agricoltore e Gesù sua vigna eletta (15,1-16)
-
L’odio per il Padre coinvolge Gesù e la sua comunità; ma interviene il
paraclito (15,23; 16,4a)
-
Il processo al mondo mediante il Paraclito
-
La preghiera di Gesù al padre (17,1-26)
(5) DIO PADRE È SPIRITO (4,21.23-24)
Dio
trascende lo spazio e il tempo: santità che trascende anche le concezioni
dell’uomo su Dio
o HO PÈMPSAS
Colui
che è all’origine della missione di Gesù. Mediante il Figlio, l’inaccessibile
si fa accessibile, da trascendente si fa vicino.
-
L’opera della fede è credere in colui che ha mandato il Figlio (5,24;
12,44-45), e credere nel Figlio è anche credere in colui che lo ha mandato.
-
Colui che ha mandato Gesù è verace e veritiero (7,28; 8,26).
Ö IL DIO INACCESSIBILE SI RENDE ACCESSIBILE IN
GESù
In
Gv, Gesù è centrale ma non finale. Finale è dio Padre che ha mandato il Figlio.
Come
si rapportano cerntro e fine? Che volto di Dio ha rivelato Gesù in Gv?
- Nelle controversie
la rivelazione del Padre si contrappone ad altre concezioni di Dio.
- Nei
discorsi d’addio Gesù rivela un mistero di Dio, che sconvolge.
- Nei testi
in cui compare ‘theòs’ Dio è confermato trascendente, eppure si rende
accessibile.
w Un Dio
diverso da quello della tradizione consolidata
diverso
dalla concezione apocalittica (a) alcuni privilegiati hanno ricevuto
visioni e rivelazioni straordinarie; (b) alla fine della storia Dio manifesterà
la sua potenza salvifica e punitrice, annientando i nemici. (a)* Gesù è l’unico rivelatore di Dio; (b)* Dio
non è un vendicatore, e se l’uomo si perde è solo perché rifiuta la salvezza.
diverso
dal dio locale (Già Ger 7 e
26) (a) Garizim, Gerusalemme... (a)* Dio non è legato magicamente al tempio.
Dio è spirituale e fedele alle sue promesse. Lo spazio nel quale incontrarlo e
adorarlo è Gesù, attraverso una vita moralmente impegnata.
diverso
dal dio nazionale (Gv 8,31-59). (a) La sicurezza magica, e non etica,
nel Dio nazionale. (b) sicurezza in un passato assolutizzato senza
disponibilità alla conversione ed alla novità. (a-b)* Dio non è proprietà
privata di nessuno e di nessuna nazione. Non è disponibile, ma bisogna rendersi
a lui disponibili nella conversione.
-- Dio è un padre che vuole solo salvare e non
condannare il mondo.
-- Il Dio spirito si fa accessibile in Spirito e
verità, nello spazio creato da Gesù.
-- Egli libera dal peccato e da ogni falsa
sicurezza, richiedendo la decisione di fede e di amore.
w Una concezione sconvolgente di Dio
Il
desiderio di ‘vedere’ Dio. No religioni misteriche o mistiche: l’icona del
Padre è Gesù.
--
Nell’amore di Gesù si fa carne l’amore stesso del Padre, che ama dello stesso
amore umile e a servizio dell’uomo.
--
Il Padre ama il Figlio, chiedendogli di andare tra gli uomini. Gesù risponde
con un maore obbediente. Nella vita della comunità, chiamata a ricalcare
l’esempio del maestro, terrà le veci di Gesù l’altro Paraclito. Dio comunione
d’amore, e l’unità è salvaguardata dall’assoluta dipendenza del Figlio e dello
Spirito dal Padre.
-- Questo mistero si rende però accessibile solo
agli amici, in un’atmosfera di amicizia, fondata sulla fede e sull’amore per
Gesù e concretizzata nella pratica dei suoi comandamenti: circolarità tra credere e conoscere, circolarità tra l’amore di Gesù e lamore dei discepoli.
w Dio P
F e S è accessibile solo all’uomo cui viene donata una nuova vita, nella fede e
nello Spirito.
Non
la via esoteric-mistica, non la via razionale, ma la via personale è l’accesso
a Gesù: sia accede a Dio facendosi figli nel Figlio, grazie all’opera che compie
lo Spirito santo. Quest’uomo rinnovato può accedere a Dio.
n verità
- vita - amore