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3.2. Il Dio di Gesù

 

§ Diffcile alla teologia del Gesù pre-pasquale nella sua genuinità: c’è la mediazione della teologia della Chiesa

§ C’è, nella teo-logia di Gesù, sia una continuità, sia una discontinuità.

 

3.2.1 IL MESSAGGIO SU DIO NEI VANGELI

 

DIO NEL VANGELO DI MARCO

Mc 14,61-64

In che cosa sta la bestemmia? perché viene detto non bugiardo, ma blasfemo?

  NON per la rivendicazione della messianicità ad un uomo (qualcuno doveva pur esserlo), MA per [l’auto-rivendicazione, anziché lasciar fare a Dio] e per la rivendicazione a quest’uomo Gesù:

  innalza troppo quest’uomo o abbassa troppo Dio

  tratti indegni del Messia

  tratti indegni di Dio stesso, per conseguenza: assenza di trionfo escatologico, umiliazione, sofferenza: un altro volto di Dio.

Cf. grido sulla croce: proprio quando è consegnato alla sofferenza più drammatica, Gesù si affida al Padre suo amatissimo, all’Abbà: spogliazione di tutte le immagini di Messia e di Dio.

 

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IL DIO DI GESÙ NEL VANGELO DI MATTEO

Il vocabolario

qeos - un uso normale: «Il Dio di Abramo di Isacco di Giacobbe» (Mt 22,32) «il Dio di Israele» (Mt 15,31), «il Dio vivente» (Mt 16,16).

kurioV 17 vv. al Padre, 60 volte a Gesù

pathr o ouranioV formula caratteristica di Matteo «il Padre vostro che è nei cieli»

   cf. uso ebraico di non nominare direttamente Dio, per rispetto al suo nome

   non  in rapporto al cielo come dimora di Dio

       o al dominio sulle potenze celesti ostili

   ma in rapporto alla relazione con Gesù («mio») o con i discepoli («vostro», «tuo»)

Le sentenze di Gesù 

Mt 12,50: «chi è mia madre, chi sono i miei fratelli...»

Mt 16,27: «

Mt 20,23b

Mt 11,25-27: preghiera di benedizione

              nascondere-rivelare

              sapienti/intelligenti-piccoli

              Padre, Signore del cielo e della terra

              ho Patèr

                una nuova immagine di Dio, partire dalla relazione di Gesù

Le parabole di Gesù

Mt 13,40-43   - la zizzania il male e il bene nell’unico campo

                   a partire dal punto di vista concreto della comunità

                   il giudizio di Dio (affidato al Figlio dell’uomo)

Mt 13,40-43   la rete  solo alla fine i cattivi saranno separati dai buoni

* per quanto è aperto e tollerante il tempo presente, severo ed ineludibile sarà il giudizio futuro

Mt 22,11-13   - il banchetto nuziale

  incoerente l’estensione ampia dell’invito con la severità del giudizio finale?

* prospettiva parenetica: mettere in guardia dal rischio di una falsa sicurezza

Mt 18,34-35   il re che condona ed il servo spietato

Mt 25,11-12   le dieci vergini

Mt 25,24-30   i tre servi

* a fuoco il gruppo o la figura negativa per stimolare l’impegno

Mt 25,34b assise del giudizio finale

* gratuità dell’iniziativa salvifica di Dio, cui deve corrispondere l’impegno dei cristiani

Mt 20,1ss   gli operai delle varie ore

            contrasto fra la fase della chiamata e la fase della paga

* Dio è libero di disporre dei propri beni oltre l’orizzonte della giustiza contrattuale, perché agisce in base ad un principio di bontà

Mt 12,34-35   l’uomo buono trae le cose buone dal suo cuore

* Dio, Padre buono che dona liberamente e gratuitamente i suoi beni, modello da imitare

Mt 21,28-32   il padre e i due figli

Mt 21,28-32   vignaioli omicidi

Mt 22, 1-14   banchetto nuziale

* non conta conoscere in astratto la volontà di Dio, bisogna attuarla

 

p Da una preoccupazione parenetica, attraverso una piattaforma cristologica, il messaggio su Dio

(1) PADRE UNICO Dio è il Padre, nei cieli o celeste

     Non solo l’eco di una fraseologia giudaica, ma l’esito di una riflessione che è cristologica. A lui si deve una adesione fiduciosa e incondizionata. Solo a lui sulla terra si può attribuire il nome ‘padre’, perché l’unico padre è quello nei cieli.

(2) BUONO Il Padre ha un’iniziativa gratuita e benigna.

     Creatore benefico, dona cose buone ai suoi figli. Vuole anche rivelare il suo disegno di salvezza, e si china sui piccoli, scegliendoli come destinatari. La gratuità della sua iniziativa benefica si estende a tutti senza distinzione.

(3) MISERICORDIOSO  Egli è misericordioso.

     ‘Misericordia io voglio, non sacrifici’ condensa tutto il messaggio biblico.

p A partire dalla volontà del Padre celeste, che si prende cura dei piccoli e perdona senza limiti, si forma un progetto di comunità di fratelli riconciliati e concordi.

 

IL DIO DI GESÙ NEL VANGELO DI LUCA

Le parabole di Lc 15

a. Il pastore

b. La casalinga

* Gioia di Dio  NON per l’offerta MA per l’accoglienza del perdono

            NON la ricerca o il ritrovamento

            MA il plusvalore attribuito dal proprietario a ciò che è perduto

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c. Il padre e i due figli

I. Il padre vive unito ai suoi figli nella stessa casa

II. Il padre accetta di dividere tra i due figli [giuridicamente possibile? qui entrano in gioco gli aspetti relazionali ed umani]. Il padre desidera che la relazione sia fondata sulla libertà.

III. Decadimento del figlio in lontananza dal padre: morale, economico, fisico, relazionale e religioso.

III. Ritorno del figlio. Conversione? Uno stratagemma opportunista per intenerire il padre, sotto la spinta della necessità.

IV. Il padre ritorna in scena

   vede il figlio: non lo aveva mai dimenticato, gli era sempre stato presente

   gli corre incontro: nel movimenti di compassione, dimentica anche la propria dignità.

   lo abbraccia e lo bacia ripetutamente: segno della riconciliazione e del perdono

   § L’iniziativa dell’incontro e della riappacificazione sono totalòemnte nelòle mani del padre: tutto è accaduto senza che il figlio pronunciasse alcuna parola di pentimento.

   ordini dati in fretta: desiderio intenso di vedere il figlio in una nuova condizione.

   veste migliore: onore quasi fosse il primo della casa

   anello al dito: potere sui beni della casa

   calzari. per l’uomo libero, non per lo schiavo.

   vitello ingrassato: reintegrazione del figlio alla mensa familiare

   invito a gioire

   § il padre non ha detto alcuna parola al figlio, ha espresso tutto in gesti.

V. Il padre riprende l’iniziativa nei confronti del figlio maggiore

   il f.m. non usa mai la parola ‘padre’ una distorta concezione del padre gli impedisce di (1) accogliere la nuova paternità che gli è svelata e (2) la nuova fraternità che gli è richiesta.

o Una paternità che rispetta la libertà, perché nella libertà è possibile una relazione autentica - che si fa presente al figlio e lo attende - che corre incontro per primo assumendo l’iniziativa - che perdona delicatamente e esenza rimproveri, restituendo la dignità perduta - che gioisce, fa festa e invita a far festa: Dio è così, e così agisce in Gesù [su questo sfondo teologico, si innesta il contesto ecclesiologico ebrei-gentili].

 

La parabola del fariseo e del pubblicano (Lc 18,9-14)

  Il fariseo non è un orgoglioso: tutto egli ricapitola nella preghiera di berakhot, dunque tutto a Dio riconduce.

  Il pubblicano non è un umile, quanto un disperato.

C’è però il «questo» (11b, 14a): nel separarsi dal pubblicano, il fariseo vuole separare da lui anche Dio, legando Dio al proprio personale rifiuto dei peccatori. Perciò il fariseo non è giustificato.

  -- profilo kerygmatico: proclamazione della incondizionata misericordia di Dio verso i peccatori.

  -- profilo parenetico: decidersi per l’immagine di Dio proposta da Gesù e per le scelte che ne conseguono.

 

Negli Atti degli apostoli

(1) Dio è colui che guida la storia della salvezza

Non predeterminazione necessaristica degli eventi, ma fedeltà di Dio alle sue promesse.

(2) Dio attua la salvezza in Gesù

At 13,23 attività profetica

       attività taumaturgica

       [no morte]

       resurrezione

       esaltazione

(3) Il Dio di Gesù ed il Dio universale della creazione

At 17,22-31

 

DIO PADRE DI GESÙ NEL VANGELO DI GIOVANNI

o HO THEÒS

32 volte

(1) al genitivo, indica l’origine divina di alcune realtà misteriose, rivelate da Gesù: il Figlio, gli angeli, l’acqua viva, il pane del cielo, le parole, la gloria... Se l’uomo accoglie con fede queste realtà rivelate, riceve la vita nuova (zohè) diversa dall vita naturale (psychè).

(2) Gv 8: l’autenticità della fede in Dio sta nel credere nel Figlio: chi lo rifiuta ha per padre il diavolo.

(3) Dio è colui che sta all’origine di Gesù e della sua dottrina, essendone uscito.

(4) Dio è colui che ha glorificato e glorificherà il FdU, che ne è il testimone.

(5) Dio è spirito.

 

o HO PATÈR

126 vv. (109 sulle labbra di Gesù): il nome per eccellenza

 

(1) AL GENITIVO (6,38-40)

Gesù è colui che cerca e ama la volontà del Padre, e il compimento delle sue opere manifesta la sua origine e missione divina

 

(2) IN CONTESTO POLEMICO (Gv 5-10)

- Il P è colui con cui Gesù ha uguaglianza e dipendenza assoluta nell’operare (5,17-19) e nel volere (5,30)

- Il Padre dà al Figlio le azioni sue proprie (5,20-26)

- Il Padre è testimone del Figlio (5,36-45)

- Il Padre dona il Figlio agli uomini e gli uomini al Figlio (6,27-65)

- Il Padre di Gesù è rifiutato perché non è conosciuto (8,16-42)

- Il Padre onora il Figlio (8,49-54)

- La conoscenza e l’amore reciproco tra Padre e Figlio e in relazione all’opera salvifica (10,15-18)

- L’unità del Figlio col Padre e la loro mutua immanenza (10,29-38)

*** Il Dio che rivela Gesù è diverso da quello degli avversari: o lo si accetta per come si rivela nel Figlio, o lo si respinge

 

[(3) IL FIGLIO OBBEDIENTE, ASCOLTATO E GLORIFICATO (11,41; 12,26-28)]

 

(4) NEL MOMENTO DELL’ADDIO (14-17)

- La rivelazione attuale del Padre in Gesù (14,6-13)

- La rivelazione futura del Padre (14,16-23)

- La rivelazione ultima del mistero di Dio nel Paraclito (14,26-31)

- Il Padre agricoltore e Gesù sua vigna eletta (15,1-16)

- L’odio per il Padre coinvolge Gesù e la sua comunità; ma interviene il paraclito (15,23; 16,4a)

- Il processo al mondo mediante il Paraclito

- La preghiera di Gesù al padre (17,1-26)

 

(5) DIO PADRE È SPIRITO (4,21.23-24)

Dio trascende lo spazio e il tempo: santità che trascende anche le concezioni dell’uomo su Dio

 

o HO PÈMPSAS

Colui che è all’origine della missione di Gesù. Mediante il Figlio, l’inaccessibile si fa accessibile, da trascendente si fa vicino.

- L’opera della fede è credere in colui che ha mandato il Figlio (5,24; 12,44-45), e credere nel Figlio è anche credere in colui che lo ha mandato.

- Colui che ha mandato Gesù è verace e veritiero (7,28; 8,26).

 

Ö IL DIO INACCESSIBILE SI RENDE ACCESSIBILE IN GESù

In Gv, Gesù è centrale ma non finale. Finale è dio Padre che ha mandato il Figlio.

Come si rapportano cerntro e fine? Che volto di Dio ha rivelato Gesù in Gv?

- Nelle controversie la rivelazione del Padre si contrappone ad altre concezioni di Dio.

- Nei discorsi d’addio Gesù rivela un mistero di Dio, che sconvolge.

- Nei testi in cui compare ‘theòs’ Dio è confermato trascendente, eppure si rende accessibile.

 

w Un Dio diverso da quello della tradizione consolidata

  diverso dalla concezione apocalittica (a) alcuni privilegiati hanno ricevuto visioni e rivelazioni straordinarie; (b) alla fine della storia Dio manifesterà la sua potenza salvifica e punitrice, annientando i nemici. (a)* Gesù è l’unico rivelatore di Dio; (b)* Dio non è un vendicatore, e se l’uomo si perde è solo perché rifiuta la salvezza.

  diverso dal dio locale  (Già Ger 7 e 26) (a) Garizim, Gerusalemme... (a)* Dio non è legato magicamente al tempio. Dio è spirituale e fedele alle sue promesse. Lo spazio nel quale incontrarlo e adorarlo è Gesù, attraverso una vita moralmente impegnata.

  diverso dal dio nazionale (Gv 8,31-59). (a) La sicurezza magica, e non etica, nel Dio nazionale. (b) sicurezza in un passato assolutizzato senza disponibilità alla conversione ed alla novità. (a-b)* Dio non è proprietà privata di nessuno e di nessuna nazione. Non è disponibile, ma bisogna rendersi a lui disponibili nella conversione.

-- Dio è un padre che vuole solo salvare e non condannare il mondo.

-- Il Dio spirito si fa accessibile in Spirito e verità, nello spazio creato da Gesù.

-- Egli libera dal peccato e da ogni falsa sicurezza, richiedendo la decisione di fede e di amore.

 

w Una concezione sconvolgente di Dio

Il desiderio di ‘vedere’ Dio. No religioni misteriche o mistiche: l’icona del Padre è Gesù.

-- Nell’amore di Gesù si fa carne l’amore stesso del Padre, che ama dello stesso amore umile e a servizio dell’uomo.

-- Il Padre ama il Figlio, chiedendogli di andare tra gli uomini. Gesù risponde con un maore obbediente. Nella vita della comunità, chiamata a ricalcare l’esempio del maestro, terrà le veci di Gesù l’altro Paraclito. Dio comunione d’amore, e l’unità è salvaguardata dall’assoluta dipendenza del Figlio e dello Spirito dal Padre.

-- Questo mistero si rende però accessibile solo agli amici, in un’atmosfera di amicizia, fondata sulla fede e sull’amore per Gesù e concretizzata nella pratica dei suoi comandamenti: circolarità tra credere e conoscere, circolarità tra l’amore di Gesù e lamore dei discepoli.

 

w Dio P F e S è accessibile solo all’uomo cui viene donata una nuova vita, nella fede e nello Spirito.

Non la via esoteric-mistica, non la via razionale, ma la via personale è l’accesso a Gesù: sia accede a Dio facendosi figli nel Figlio, grazie all’opera che compie lo Spirito santo. Quest’uomo rinnovato può accedere a Dio.

 

n verità - vita - amore