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1. LO
SPIRITO SANTO NELL’ANTICO TESTAMENTO
Ruah Pneuma soffio, alito, aria, vento, anima (378 vv.)
il
nostro ‘spirito’ non è traduzione adeguata (= ‘immateriale’)
cosmologico:
il vento, il soffio dell’aria
antropologico:
forza viva presente nell’uomo, sede della conoscenza e dei sentimenti
teologico:
forza di vita di Dio, per la quale egli agisce e fa agire, sul piano esterno e
sul piano interiore
§ spirito,
una forza, un’energia, il principio di animazione del corpo
§ carne,
realtà terrena caratterizzata dalla debolezza e caducità: «L’Egiziano è un uomo
e non un dio, i suoi cavalli sono carne e non spirito» (Is 31, 3).
Spirito di
intelligenza, di sapienza, di gelosia; cattivo (1Sam 16,14).; di Dio, (= Dio:
Is 40,13, ribellarsi e contristare lo spirito di Dio).
a. LO SPIRITO È DATORE DI VITA
Nella
creazione aleggia sulle acque (fonte P)
viene
insufflato nel protoplasto (fonte E)
b. LO SPIRITO CONDUCE IL POPOLO, SUSCITANDO GUIDE
-- GLI EROI E I GIUDICI
Giud 6,34: «Lo Spirito del Signore investì
Gedeone»
Giud
13,25: Sansone.
-- I PROFETI
Isaia
nella tempesta e nella tribolazione, annuncia un avvenire di speranza:
l’Emmanuele ad Acaz, il nuovo Davide,
il nuovo Adamo,
§ il discendente davidico ideale
Is 11,1-5: «Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse.
Su di lui si poserà lo
spirito del Signore,
spirito di sapienza e di
intelligenza
spirito di consiglio e di
fortezza
spirito di conoscenza e di
timore del Signore»
poserà cf. 2Re 2,15. Non occasionalmente (come prima),
ma stabilmente.
4
volte quattro venti, punti
cardinali... non si disperdono, ma si raccolgono sul virgulto di Iesse
sapienza
e discernimento (non è
descritto in sé ma dagli effetti)
sapienza = facoltà di trattare con
competenza i problemi quotidiani
discernimento = intelligenza della
situazione, per prendere la decisione giusta
retta amministrazione del regno,
cura per il benessere del popolo
consiglio
e fortezza
= capacità di inventare abili progetti
= vigore per porli in esecuzione
doti belliche, con applicazione pacifica
conoscenza
e timore di Dio
= riconoscimento del dominio supremo di
Dio, obbedienza amorosa
=
rispetto, riverenza, amore verso Dio
[TM:
11, 3a: e il suo gustare il profumo nel timore di Dio] [LXX: “timore di Dio” =
pietà]
Il Messia avrà tutte le virtù possedute
dai grandi personaggi della storia di Israele.
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§ il carismatico predicatore del mondo pagano
Is 42,1: «Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto in cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito si di lui». [Ciro o
il Messia?]
Spirito è la potenza di Dio, ed anche il
pensiero, il volere, il modo di sentire di Dio
(lo spirito di Dio non si confonde con lo
spirito dell’uomo)
Un nuovo esodo, guidato dal nuovo Mosè
Una missione universale.
Uno stile di mitezza, ‘medicale’
Is
60-61. 61,1s: «Lo spirito del Signore è su di me perché il Signore mi ha
consacrato con l’unzione; mi ha mandato a porte il lieto annunzio ai miseri» -
Lc 4,21: «oggi questa scrittura si è adempiuta».
Il
messia, da re, diventa profeta e servo.
c.
LO SPIRITO È PRINCIPIO DI COMUNIONE TRA DIO E L’UOMO
Ezechiele
Ez 36,25-27: «
[23]Santificherò il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi
in mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del
Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
[24]Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro
suolo. [25]Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò
da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; [26]vi darò un cuore
nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di
pietra e vi darò un cuore di carne. [27]Porrò il mio spirito dentro di voi e vi
farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le
mie leggi. [28]Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete
il mio popolo e io sarò il vostro Dio».
Cuore nuovo- cuore di carne - cuore di
pietra
Cuore
è il motore dell’uomo
spirito nuovo - mio spirito
Tutto
sarà rinnovato. Una forza orientata al compimento dei precetti con cui è
possibile vivere. Ciò rende possibile una nuova alleanza. Non è un fine, ma il
mezzo per la comunione con il Vivente, attraverso la Legge.
Ez
37,3-5.10: « [1]La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori
in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; [2]mi fece passare
tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla
distesa della valle e tutte inaridite. [3]Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno
queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». [4]Egli mi
replicò: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la
parola del Signore. [5]Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio
entrare in voi lo spirito e rivivrete. [6]Metterò su di voi i nervi e farò
crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo
spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore». [7]Io profetizzai come mi
era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un
movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo
corrispondente. [8]Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e
la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. [9]Egli aggiunse:
«Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito:
Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti,
perché rivivano». [10]Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò
in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande,
sterminato».
Dio crea grazie allo spirito un nuovo
popolo, purificato e obbediente a Dio.
Gioele: il dono escatologico sarà esteso
a tutti i popoli
Gl
3,1-2: «Dopo questo io effonderò il mio Spirito su ogni uomo e diverranno
profeti i vostri figli e le vostre figlie, i vostri anziani faranno sogni, i
vostri giovani avranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sopra le schiave in
quei giorni effonderò il mio spirito».
§ Affinità con la SAPIENZA (Sap 1, 6-7) (per i PP, una prefigurazione dello Spirito
non del Figlio)
§ L’OLIO, che facilita il combattimento.
§ Lo
spirito è principio dell’autocomunicazione di Dio all’uomo: Dio con noi, Dio
per noi. La sua sottigliezza e purezza gli permettono di insinuarsi
dappertutto.
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2. LO
SPIRITO SANTO NELLA VITA DEL SIGNORE
o NELLA VITA
Lc
4,18 (l’omelia nella sinagoga di Nazareth) e At 10,38 (discorso di Pietro a
Cornelio: «Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù). Gesù è stato unto per
portare la salvezza e lo Spirito ha sempre guidato la sua vita:
§ lo SS
guida Gesù nel deserto (Mc 1,12).
§ lo
Spirito guida Gesù nella missione redentrice
Mt 12,28: gli esorcismi sono compiuti per
mezzo del «dito di Dio»
Mc 3,28: la bestemmia contro lo SS (ci si
può ingannare su Gesù, a causa della condizione kenotica della sua
incarnazione, ma non sullo Spirito e sugli effetti).
Lc 4,17; Lc 10,21: il giubilo nello
Spirito.
Mc 13,11: promessa del Gesù prepasquale:
non preoccupatevi di cosa dire: parla lo Spirito Santo.
§ Eb
9,14: Gesù si è offerto al P con uno Spirito eterno.
§ Rom
1,3-4: kata pneuma mediante la
risurrezione
o NELLA CONCEZIONE E NEL BATTESIMO
BATTESIMO
Gesù
viene consacrato Colui su cui
riposa lo Spirito
Colui
che agirà grazie allo Spirito
Colui
che, glorificato e divenuto Signore, elargirà lo Spirito
NO una chiamata esterna, come per i profeti o Paolo
Sì una dichiarazione che risuona nella coscienza di Gesù: Gesù prende pienamente coscienza di essere ciò
che egli è. [L’unione ipostatica non altera l’interezza dell’umanità].
Figlio - Servo - Agnello
UNZIONE
profetica in vista dell’annuncio
Ma
Gesù non ha “iniziato” ad essere il Messia con il Battesimo. Già dal
concepimento egli era fatto uomo per opera dello Spirito. La santificazione
dell’umanità di Gesù viene compiuta dall’unione ipostatica e dall’effusione
dello Spirito: due momenti successivi non cronologicamente, ma logicamente.
Nella
storia della Chiesa, la presenza dello Spirito nella vita di Gesù e in
particolare il momento dell’Unzione non è stato chiaro fin dall’inizio.
Gregorio
Nazianzeno, o JeologoV, diceva che “Cristo è l’Unto a causa della sua divinità
e umanità [...]; colui che unge [Dio] è chiamato uomo e l’Unto [cioè l’umanità
assunta da Gesù] è fatto Dio”. Il Cristo che unge, in altre parole, è il LogoV
stesso che assume l’umanità ungendola divinamente in Gesù.
L’unzione
dell’umanità è la categoria teologica che esprime la santificazione che
l’umanità riceve a causa dell’unione ipostatica del Verbo con il Padre. Ma lo
Spirito Santo come entra in rapporto con Gesù? Il NT dà grande risalto al
Battesimo: lo Spirito scende su Gesù mentre si avvicina alle rive del Giordano
(Mc 1, 9-11 e par.); Gv è ancora più esplicito nel riferire la testimonianza di
Giovanni Battista (Gv 1, 32-34). Il discorso della sinagoga di Nazareth riferisce
che “Lo Spirito del Signore è su Gesù che ha consacrato con l’unzione” (Lc 4,
18). Cfr. anche At 4, 27; 10, 38.
Ma
quando è avvenuta l’unzione del Signore? Nel Giordano come sembrano riferire i
testi biblici o già nell’incarnazione, come fa capire Gregorio Nazianzeno? E’
innegabile, del resto, che nella visione del Padre della Chiesa, lo Spirito
abbia uno spazio sicuramente minimo. La Scrittura, invece, testimonia che Gesù
è stato investito dall’azione dello Spirito ed è cresciuto umanamente sotto
l’azione di essa.
Agostino,
nel De Trinitate (cap. XV), propone una riflessione fondamentale: è
assolutamente impossibile pensare che lo Spirito Santo sia sceso su Gesù
solamente all’età di 30 anni! Gesù possedeva sicuramente lo Spirito fin
dall’inizio della sua vita terrena; il Battesimo è la manifestazione di ciò che
era fin dall’inizio. L’unione ipostatica assume il momento dell’unzione.
Il
dibattito proseguì per tutta la storia della teologia. Segnaliamo due
interventi a nostro giudizio esemplari:
- Tommaso (S Th III, 6, a.6; III, 34, a.1): la santificazione dell’umanità di Cristo è avvenuta “senza”
l’Unzione dello Spirito, perché la Grazia dello Spirito lo ha raggiunto e
colmato già prima dell’Incarnazione.
- Scheeben (XVIII sec.) che ne “I misteri del cristianesimo”, dice “l’Unzione
di Cristo altro non è che tutta la pienezza della divinità del LogoV”.
Per
capire questo allontanamento della teologia dei Padri (e poi dei Dottori della
Chiesa) dal semplice dato neotestamentario del Battesimo nel Giordano [attestazione
multipla!], occorre ricordare il contesto di lotta alle eresie in cui si
ragionava agli albori del Cristianesimo. Adozionismo e arianesimo costrinsero i
teologi a distinguere e precisare con speculazioni a volte apparentemente
forzate, il racconto evangelico che si prestava ad interpretazioni errate,
quale per esempio quella che vedeva in Gesù un uomo elevato a Dio adottivamente
attraverso l’infusione dello Spirito. In conseguenza di ciò si afferma a più
riprese che Gesù è Dio in ogni istante della sua vita.
Per
contro, non dobbiamo dimenticare l’interezza del dato neotestamentario. Mc 3,
29: la bestemmia contro lo Spirito è l’unico peccato che l’infinita
misericordia di Dio sembra faticare a perdonare! La presenza dello Spirito
nella vita di Gesù è evidente: cfr. l’episodio delle tentazioni.
4.1.2.
Il contributo di Mühlen: Gesù ha
sempre posseduto la pienezza dello Spirito Santo; il Battesimo lo rende più
cosciente della propria Missione.
La
sua preoccupazione di partenza è ecclesiologica. Egli sottolinea come si sia
assistito ad una grande attenzione sul tema dell’Incarnazione, provocando una
dimenticanza della categoria dell’Unzione.
Spieghiamo
meglio: la Chiesa, prima del Vaticano II, era vista come “continuazione
dell’Incarnazione”; si considerava cioè, in maniera analogica il rapporto fra
le due nature (umana e divina) unite in Cristo e il rapporto che unisce il
Corpo della Chiesa al suo Spirito (= “Spirito di Cristo”). Gli elementi
dell’analogia possono essere individuati nelle seguenti azioni dello Spirito:
- unisce l’umanità a Cristo al quale lo Spirito è intrinsecamente unito (tanto
che è “Spirito di Cristo”)
- attualizza in eterno l’evento salvifico dell’Incarnazione, in modo analogico,
(sacramenti, Parola...).
L’Incarnazione,
però, è un evento irripetibile e strettamente legato alla persona del figlio;
sembrava quindi eccessivo ragionare in termini analogici per la Chiesa. Muhlen,
allora, propone quest’altra pista di riflessione: Gesù Cristo, oltre ad essere
Uno è anche Unto da uno Spirito attraverso il quale Gesù si è donato alla
Chiesa donando ad essa lo Spirito stesso. Mühlen, quindi, propone che
l’elemento della continuità Gesù - Chiesa, non stia nell’Incarnazione, ma
nell’Unzione che garantisce anche l’irripetibilità di Cristo. Lo Spirito è
l’elemento di unificazione fra noi e il Cristo.
“Gesù
unto dallo Spirito Santo”; al proposito nel Vangelo troviamo una
differenziazione cronologica (e “geografica”): l’Incarnazione avviene nel seno
di Maria, mentre l’unzione è sulle rive del Giordano; i Vangeli sono
chiarissimi su questo. Ma la dimensione cronologica non deve necessariamente
coincidere con la dimensione logica: la teologia rifiuta una sequenzialità fra
incarnazione e unzione, come se prima Gesù si fosse incarnato e poi avesse
ricevuto su di sé lo Spirito. Gesù si è incarnato e quindi è stato
investito dallo Spirito. La successione non è temporale, ma è logica [ed è
analogicamente ripreso dalla teologia neotestamentaria che lo differenzia nella
narrazione anche temporalmente].
Il
merito di questa impostazione teologica è quello di aver ricuperato
armonicamente il contenuto biblico e la riflessione patristica. Rimangono
ancora aperti i problemi fondamentali: perché il NT separa così nettamente fra
Betlemme e il Giordano? Lo Spirito scende dal cielo: è quindi dono del Padre e
non del LogoV? Cfr. Lc 4, 14; 4, 18; At 4, 27; 10, 38.
4.1.3.
Il contributo di Congar: fin dal
primo istante Gesù possiede lo Spirito Santo, ma durante la sua vita lo
possiede in accenti diversi (Incarnazione, Missione, Risurrezione)
Cfr.
“Per una cristologia pneumatica” e “La Parola e il soffio”.
Gesù
si incarna attraverso lo Spirito Santo, ma agisce attraverso lo Spirito Santo
solo dopo gli avvenimenti del Giordano. L’opera di Dio è storica; Dio assume la
storicità; la vita di Gesù è allora un susseguirsi di eventi che si modificano
nella progressione; le tappe storiche della vita di Gesù di Nazareth sono
sempre eventi autocomunicativi di Dio a Gesù e in Gesù di Nazareth, mediante lo
Spirito Santo.
In altre parole: Gesù nell’Incarnazione ha già lo Spirito Santo, ma nel
battesimo avviene una nuova comunicazione dello Spirito stesso che fa
“diventare” Gesù “Messia” (CristoV!)
(Cfr.
Basilio Magno). Gesù non è adottato da Dio! E’ ontologicamente Figlio di Dio,
Tempio dello Spirito per unzione; ma guidati dall’intenzione di rispettare le
tappe dell’oikonomia e il NT, Congar propone di vedere prima nel Battesimo e
poi nella Risurrezione l’attuazione della potenza dello Spirito Santo in Gesù
costituito (e non solo dichiarato) dapprima Messia e poi Salvatore.
Sintetizzando,
potremmo dire che Congar da un lato tenta di rimanere maggiormente legato alla
base biblica e dall’altro sviluppa la distinzione posta da Muhlen fra unione
ipostatica e unzione.
4.1.4.
Il contributo di Balthasar: la taxiV,
l’Ordo
Gesù
è colui sul quale agisce lo Spirito. Balthasar afferma che la taxiV, l’ordo,
delle Persone della Trinità non può essere alterato: Padre e Figlio e Spirito
Santo.
Spesso
però il NT adotta quella che egli definisce una “inversione trinitaria”.
Nell’economia chenotica, cioè, si produce un’inversione nell’ordine: durante la
vita di Gesù abbiamo il Padre e Spirito e Figlio. Il “terzo”, infatti, agisce
su Maria per generare il “secondo”: la terza persona agisce sulla seconda. In
questo modo l’umanità di Gesù è riempita pienamente dallo Spirito.
L’Incarnazione e l’Unzione vengono a coincidere nel tempo, nel seno di Maria.
Durante
l’evento Gesù, inoltre, Figlio e Spirito agiscono sempre insieme, garantendo
sempre la struttura trinitaria: è il Padre, infatti che possiede sempre
l’iniziativa. Lo Spirito Santo è il mediatore della volontà del Padre in Gesù
Cristo; Egli porta Gesù verso il Padre, per la re-inversione trinitaria finale,
nella quale il Figlio glorificato nella sua obbedienza d’Amore potrà effondere
lo Spirito (il “Suo” Spirito) sugli uomini per la loro salvezza.
Anche
il Nuovo Catechismo della Chiesa cattolica risente di queste discussioni. Cfr.
438, a riguardo del vocabolo Cristo, l’Unto, dove si cita Ireneo; oppure 453:
“Gesù è Cristo perché Dio Padre lo unse nello Spirito” (At 10, 38). Se poi
approfondiamo la parte relativa al sacramento del Battesimo (453) troviamo che
“nel Giordano, lo Spirito Santo che Gesù possedeva fin dall’inizio, si posò su
di Lui...”
D’altra parte, cfr. anche 536: il Battesimo di Gesù è l’accettazione della sua
missione di servo sofferente.
4.2. La presenza dello
Spirito Santo coincide e si esaurisce nell’Unzione?
Secondo
Lc 1, 35, lo Spirito Santo scende direttamente su Maria e quindi, già
nell’Incarnazione Gesù è “santificato” dallo Spirito. Si tratta di un testo che
non ha tutta la ricchezza degli altri sul tema dell’unzione e della missione.
Gesù, in altre parole, nel momento dell’Incarnazione è già “Santo” (Schürmann),
ma non ancora pienamente “abilitato” alla sua missione messianica (cfr. Lc 4:
“per questo ho ricevuto l’Unzione”).
I
Padri (prima di Ario) hanno insistito molto sull’Unzione che dà alla Chiesa
motivo della sua esistenza e la continuità con il suo fondatore.
Ignazio
di Antiochia: lettura allegorica dell’unzione di Betania, nella versione di
Cristo come “capo” della Chiesa tutta unta; Betania e il Giordano sono
strettamente collegate: due manifestazioni della comunicazione
dell’Incarnazione da Gesù alla Chiesa.
Giustino:
i doni dello Spirito riposano dopo la venuta di colui dopo il quale i doni si
sono interrotti verso i giudei. Solo attraverso Gesù, infatti, è possibile
ricevere il dono dello Spirito Santo.
Ireneo:
Gesù ha assunto la carne (attivo) ed è stato unto dal Padre (passivo): sic
Jesus Christus factus est. Gesù non è stato unto secondo la divinità (non ne
avrebbe avuto bisogno), ma secondo l’umanità. L’Unzione è per la missione:
annunciare il Regno e insieme comunicare quello stesso Spirito da cui Gesù era
stato unto nella sua umanità. Noi abbiamo ricevuto la salvezza in virtù della
sovrabbondanza della sua unzione. Filiazione - Unzione - Manifestazione: la
Filiazione è accompagnata dal dono (Rom 1, 3-4: “costituito Figlio di Dio, in
potenza secondo lo Spirito di Santità”). “Cristo”, infatti, è un nome
trinitario.
Al
pari di Ireneo, Basilio e Ambrogio: lo Spirito è dato al momento
dell’Incarnazione (contro subordinazionisti e adozionisti, docetisti e
modalisti), in chiara prospettiva trinitaria: Dio che unge, il Figlio che è
Unto, lo Spirito Santo che è Unzione.
Atanasio:
assumiamolo come rappresentante di una chiara teologia “dell’Unzione”.
Parafrasando Giovanni, “Io santifico me stesso perché anche loro siano
santificati nella Verità”. La sottolineatura cristologica cominciava a far
cadere in minor luce la prospettiva “Paterna” e quindi trinitaria
La
teologia della Chiesa, quindi, identifica in Gesù da una parte il Verbo
preesistente e dall’altra Colui sul quale agisce lo Spirito; Il Figlio è Colui
sul quale il Padre invia lo Spirito affinché esso sia comunicato per la
salvezza di ogni uomo. Gesù Cristo è più correttamente Gesù il Cristo.
3. LO
SPIRITO SANTO NEL NUOVO TESTAMENTO
3.1. L’OPERA
LUCANA
§ Lo
Spirito è il principio dinamico della testimonianza che assicura l’espansione
della Chiesa. PENTECOSTE
Festa della mietitura, del dono della
Legge al Sinai. Cristo è il nuovo Santuario, lo Spirito è la nuova legge.
Universalizzazione. Tutti ascoltano nella propria lingua: lo Spirito entra in
ciascun uomo e popolo, senza ledere le caratteristiche di alcuno.
§ Attualizza
e diffonde la salvezza acquisita nel Cristo e per il Cristo.. Il Cristo
trasmette ai suoi apostoli l’assistenza dello Spirito che aveva ricevuto nel
Giordano.
ALTRE PENTECOSTI Gerusalemme
(2; 4,25-31); in Samaria (8,14-17); con Cornelio e a Cesarea, lanciando la
missione (10,44-48; 11,15-17); a Efeso (19,1-6).
REG. il
battesimo precede il dono dello Spirito.
ECZ. Cornelio:
lo Spirito ha un’iniziativa assoluta.
At Pl
intervento
dello Spirito nello sviluppo esterno
in
ogni membro interiormente
l’azione
carismatica è constatabile da tutti
è
oggetto di fede, non tutti ne hanno esperienza
il
Cristo manda lo Spirito ai discepoli per realizzare la sua opera
lo
Spirito realizza nei singoli cristiani il loro essere in Cristo
§¨ Personalità dello Spirito?
Non
è semplicemente il VT, in cui Dio “dà” il suo soffio, poiché talora lo Spirito
agisce lui stesso.. Vi è così in progresso verso la personalizzazione dello
Pneuma, che è oltre la semplice personificazione letteraria. Gli sono
attribuiti interventi determinati, ed è soggetto diverso da JHWH, ma non si
parla di distinzione. Non è ancora Cost 381.
3.2. L’OPERA
PAOLINA
146
vv. di cui 117 nelle grandi lettere dell’inizio.
o Il Vangelo è legato all’evento Cristo, che è
legato allo Spirito: Rm 1,3-4 «Il Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide kata sarka, costituito Figlio con
potenza kata pneuma mediante la
risurrezione dai morti».
o Il dono
dello Spirito porta a compimento l’antica promessa ad Abramo nell’economia
della fede e non della legge: Gal 3,14 «[La croce] perché in Gesù la
benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la
fede». In Gesù, il discendente di Abramo, anche noi diventiamo figli.
o L’adempimento
della promessa viene da Dio, ma giunge ai pagani mediante la predicazione che
suscita la fede: 1Cor 2,4-5 «La mia parola e il mio messaggio non si basarono
su discorsi persuasivi di sapienza ma sulla manifestazione dello Spirito e
della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza
umana, ma sulla potenza di Dio».
o Mediante
la fede ed il battesimo, il cristiano inizia la vita nello Spirito e per lo
Spirito. Rom 8, 14-17 «--».
La
nostra eredità è escatologica. e lo Spirito è la nostra caparra (2Cor 5,5;
2,21-22).
L’anticipo
va però fatto fruttificare: Camminare secondo lo Spirito (Gal 5,16-17)
Frutti della carne e dello Spirito: Gal 5
Pregare
nello Spirito: Rom 8,26: «viene in aiuto alla nostra debolezza e intercede per
noi con gemiti inesprimibili». NO una sostituzione all’uomo, ma la
comunicazione di un dinamismo, di un’energia all’uomo, che è comunque lui a
pregare.
[Dio
tutto in tutti: 1 Cor 15-28].
o Lo
Spirito edifica la Chiesa: 1Cor 12,13 «Noi tutti siamo battezzati in un solo
Spirito per formare un solo corpo». 1Cor 12.
MINISTERI E CARISMI
-- l’apostolo -- il
profeta
-- i
carismi (1) distribuiti dallo
Spirito secondo la sua volontà
(2)
differenti (varie liste, non esaustive)
(3)
per il bene comune e l’edificazione della Chiesa
(4)
al di sopra vi è la carità
o LO
PNEUMA E CRISTO
- Lo Spirito è tutto relativo al Cristo: 1Cor
12,3 «nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire ‘Gesù è anatema’,
così nessuno può dire ‘Gesù è il Signore’ se non sotto l’azione dello Spirito
Santo».
- Molti effetti vengono attribuiti
indifferentemente allo Pneuma o a Cristo, o li uniscono nello stesso enunciato:
1Cor 6,11; 12,13; Rom 9,1.
§ Rom
1,3-4
§ 1Cor
15,45 «Il primo uomo Adamo divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne
spirito datore di vita»
§ Rom
8,11 «E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi,
colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi
mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi»
§ At
2,32-33 «Questo Gesù Dio lo ha risuscitato. Innalzato pertanto alla destra di
Dio e dopo aver ricevuto dal padre lo Spirito santo che egli aveva promesso, lo
ha effuso...»
prospettiva escatologica § 1Cor
15,28 «E quando tutto gli sarà sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà
sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in
tutti».
--
Gesù Figlio nella sua umanità glorificata e la via e la meta, ma è lo Spirito
che compie la glorificazione. 2Cor 3,16-17 «Quando ci sarà la conversione al
Signore, quel velo sarà tolto [dagli occhi dei discepoli di Mosè]. Il Signore è
lo Spirito e dove c’è lo Spirito del
Signore c’è libertà».
“” lo
Spirito è il Signore
“” Gesù
è fatto di Spirito come sua sostanza
# Noi
proviamo o esperimentiamo il Signore Gesù come Spirito. Ciò che noi
sperimentiamo come Spirito è in realtà il Signore Gesù glorificato. Si descrive
la sua forma di esistenza, la forza con la quale egli si incontra nella sua
comunità. Gesù glorificato esiste ed agisce nella sfera escatologica e divina
dello Spirito. Il Signore glorificato e lo Spirito compiono la stessa opera,
nella dualità del loro ruolo.
¨ PERSONALITÀ DELLO SPIRITO?
In
Pl, lo Spirito non è semplicemente una forza, ma Dio stesso in quanto è
comunicato, presente e attivo: lo Spirito è Dio come amore attivo in noi. È
anche qualificato come persona?
-- scruta
le profondità di Dio (1Cor 2,10s)
-- è
inviato nei nostri cuori (Gal 4,6)
-- testimonia
nel nostro Spirito che siamo figli di Dio ((Rom 8,16)
-- grida
in noi “Abbà, Padre” (Gal 4,6)
-- interviene
per noi davanti a Dio (Rom 8,26)
§ chi
compie tali azioni deve essere un soggetto libero e personale
-- distribuisce
doni “come vuole” (1Cor 12,11)
-- inabita
nei fedeli (1Cor 3,16)
-- è
per noi dono (Rom 5,5), non come oggetto, ma come qualcuno che dona
-- nello
Spirito, Dio dona se stesso (1Ts 4,8)
-- cf. formule ternarie, che equiparano
lo Spirito al Kyrios e all’ho Theos.
Lo
Spirito è il principio di comunicazione e comunione tra noi e Dio, tra noi
tutti, poiché lo Spirito è sempre e solo uno e lo stesso
3.3. L’OPERA
GIOVANNEA
3.3.1.
Gesù è colui che dà lo Spirito
Gesù ha lo Spirito: Gv 3,34, colui che proferisce le parole di
Dio, dà lo Spirito senza misura.
Con
Nicodemo, Gv 3,5-6.8: nascere dallo Spirito, il battesimo cristiano fa nascere
dall’alto, da Dio.
Con
la samaritana, Gv 4,13-14: l’acqua viva per la vita eterna.
Nel
tempio, Gv 7,37-39 [Non c’era ancora lo Spirito = (anti, cf. 6,63; 14,17) il dono dello Spirito è proprio dei
tempi messianici, ed è fatto da Gesù glorificato, innalzato nella sua
condizione di Kyrios].
Tra
la croce e la gloria:
§ Mt
27,50: rese lo spirito; Mc 15,37, Lc 23,46: spirò) Gv 19,30 «inclinando la testa,
emise lo spiirto». Gesù soffia su Maria e Giovanni, la Chiesa ai piedi della
croce. Non è ancora Gv 20,22, ma nella duplicità prospettica di Gv è
un’attuazione di 7,39 e 16,5-7. Gesù rende l’ultimo respiro e attraverso la
morte volontariamente accettata, consegna lo Spirito ai suoi discepoli.
§ Il
colpo di lancia al petto di Gesù (Gv 19,34) ne fa scaturire sangue e acqua. Da
Acqua? Spirito? 7,38-39? [Petto, pleura
- seno, koilia] Da Tertulliano in
poi, dal costato di Cristo nuovo Adamo, nasce la Chiesa nuova Eva, fondata su
battesimo ed eucaristia.
§ Promessa
di un altro Paraclito.
§ Il dono
pasquale dello Spirito ai Dieci (Tommaso è assente) Gv 20,21-23. Non è ancora
l’equivalente della Pentecoste, Gesù non è ancora pienamente glorificato,
perché si trattiene con i discepoli ancora un poco. Non vi è comunicazione
secondo Gv 14 e 16. Lo Spirito non viene donato in quanto persona (manca
l’articolo davanti a pneuma), ma come
forza corrispondente alla missione comunicata.
3.3.2
L’altro Paraclito
Paraklètos Difensore,
aiuto, consolatore, assistente, avvocato, patrono, consigliere.
Nei discorsi di addio
s 14,15-17,
promessa di un altro Paraclito
s 14,26,
egli insegnerà e ricorderà
s 15,26-27,
testimonierà per Gesù
s 16,7-11,
stabilirà la colpevolezza del mondo
s 16,13-15,
porterà i discepoli alla pienezza della verità
il rapporto del Paraclito
con il padre
Il Padre lo donerà (14,16)
Il Padre lo invierà nel nome di Gesù (14,26)
Lo Spirito “esce” dal Padre (15,26)
Lo Spirito prenderà ciò che è di Gesù, ma
anche del Padre (16,14s)