IL DIO DI GESÙ CRISTO:
DALLA CRISTOLOGIA ALLA TRINITÀ
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INTRODUZIONE
1. L'ESSENZA DEL CRISTIANESIMO
2. DALLA CRISTOLOGIA VERSO
LA TRINITÀ E VICEVERSA
3. DIO SI RIVELA ATTRAVERSO LA STORIA DELLA SALVEZZA
4. TRINITÀ ECONOMICA ED IMMANENTE
5. CRISTO, IL CENTRO
I. STRUTTURA TRINITARIA DELL'AUTORIVELAZIONE DIVINA
1. RIVELAZIONE DEL PADRE NELL' ANTICO TESTAMENTO
A.
VOCAZIONE ED ALLEANZA DIO
DI ABRAMO
DIO
DI MOSÈ
MONOTEISMO
GIUDAICO
B.
PRESENZA E AZIONE DI DIO: PRESENZA
AZIONE
E PAROLA
ATTEGGIAMENTI
E ATTRIBUTI
PATERNITÀ
E MATERNITÀ DI DIO
2. RIVELAZIONE DEL FIGLIO ATTRAVERSO L'INCARNAZIONE
A. PRIMA CRISTOLOGIA DEL KERYGMA
B. CRISTOLOGIA FUNZIONALE ED ONTOLOGICA
C.
APPLICAZIONE A GESÙ DI CONCETTI DELL'A.T.
D.
INCULTURAZIONE NEGLI AMBIENTI GIUDAICO-PALESTINESE, GIUDAICO- ELLENISTICO, ELLENISTICO
3. RIVELAZIONE DELLO SPIRITO
NEL TEMPO DELLA CHIESA
A. LA VITA DELLA CHIESA APOSTOLICA NELLO
SPIRITO
B.
LA PRESENZA NELLO SPIRITO DEL
CRISTO GLORIFICATO
C. LA PERSONALITÀ DELLO SPIRITO
4. LA TRINITÀ NEL NUOVO TESTAMENTO
A.LA FEDE TRASMESSA NEL PRIMO KERYGMA
B. LA TEOLOGIA TRINITARIA DI PAOLO
C.
RILETTURA TRINITARIA NEI SINOTTICI
D.
LA TEOLOGIA TRINITARIA DI GIOVANNI
E.
LA PROSPETTIVA TRINITARIA NEL N.T.
II. DAL MISTERO DI CRISTO VERSO IL MISTERO DI DIO
1. DALL'ECONOMIA DELLA SALVEZZA VERSO IL MISTERO
IMMANENTE
2. ORIENTAMENTI RECENTI DELLA CRISTOLOGIA
A. RITORNO VERSO LA CRISTOLOGIA DAL BASSO
B. SCHOONENBERG, KÜNG, SCHILLEBEECKX, RAHNER
3. ORIENTAMENTI RECENTI
DELLA TEOLOGIA DELLA TRINITÀ
A. LA TRINITÀ COME MISTERO
B. COMUNIONE DIVINA DI PERSONE
C.
LA TEOLOGIA DELLE ORIGINI DIVINE. LE VARIE ANALOGIE
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INTRODUZIONE
1. L'ESSENZA E IL CENTRO DEL CRISTIANESIMO
"Il cristianesimo è l'invito fatto dal Padre all'uomo a condividere la
vita del Figlio attraverso il dono dello Spirito: questa è l'essenza del
cristianesimo" (J. Danielou).
Non è il cristianesimo come vissuto dai cristiani. Non è neppure la Chiesa, che
è un mistero derivato.
Gesù Cristo è al centro del mistero
cristiano. In lui, il Dio che nell'AT era Dio-degli-uomini, diventa
Dio-degli-uomini-in-modo-umano (Schillebeeckx).
Troppo spesso si è parlato della Trinità in
modo slegato dalla cristologia, e viceversa. Entrambi i misteri sono invece il
nucleo del cristianesimo. Anzi, come dice Kasper,
non ci sono parecchi misteri ma uno solo: Dio e la sua volontà di salvezza in
Gesù Cristo per lo Spirito Santo. Un unico mistero in se stesso - in Cristo -
in tutti i credenti: il mistero del Dio triuno.
Ma perché allora l'anomalia di cui parla K.
Rahner? Perché il mistero
trinitario non interferisce nella vita dei credenti, e nella teologia è
staccato da tutti gli altri trattati? "Nella pratica i credenti sono
semplicemente monoteisti, come gli ebrei e i musulmani. Se si eliminasse la
Trinità, gran parte della letteratura religiosa potrebbe rimanere inalterata.
Dio uomo > Verbo incarnato. Le due nature > la seconda persona si è fatta uomo in Gesù di
Nazareth".
Ad esempio la preghiera è PFS. Certo è lecito rivolgersi al Cristo, o invocare lo SpS. Ma
normalmente nel N.T. il ritmo è al P per il F nello SpS. Non si tratta di
pregare un Dio neutrale, un Dio filosofico assoluto, ma di rendere culto al P di
GC nello SpS (v. Jungmann, Vagaggini).
Ma anche nella teologia il mistero è
emarginato, donde una teologia della grazia "neutrale", una teologia
dell'incarnazione "neutrale".
La grazia è condividere la vita del P
attraverso la comunione del F; ma è prevalsa la considerazione della grazia
creata, un accidente soprannaturale. La grazia è il dono che Dio ci fa di se
stesso nel Verbo incarnato, per lo SpS. La grazia è la presenza immanente dello
SpS. Si è detto anche che la visione beatifica consiste nel vedere la natura
divina, mentre è # la visione del
P per mezzo dell'umanità glorificata del F.
Quanto all'incarnazione, Agostino
afferma che non c'è un motivo preciso per cui s'è incarnato il F, e Tommaso che s'è incarnato il F per
convenienza, ma potevano incarnarsi anche il P o lo SpS. È evidente dunque
l'insidia di una incarnazione spersonalizzata. Per Rahner invece,
se Dio si incarna deve incarnarsi nel F. Se il F è l'espressione totale e
perfetta del mistero di Dio, se è la Parola, l'autocomunicazione immanente di
Dio deve avvenire per mezzo suo. Si passa così da una cristologia
spersonalizzata ad una cristologia del Verbo incarnato.
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2. DALLA CRISTOLOGIA ALLA TRINITÀ E VICEVERSA
Non ci sarà mai un ordine
perfetto, perché non si può ridurre il mistero cristiano ad un sistema
filosofico. Nondimeno, quando si deve collocare la dottrina sulla Trinità?
L'ordine di S.TOMMASO
è: 1. De Deo uno et Trino
2.
Creazione, grazia, visione beatifica (antropologia)
3.
Incarnazione
In lui pertanto (1) la
Trinità è prima della incarnazione, è il mistero della Trinità in se stessa,
non la Trinità funzionale-economica, rivelatasi nella storia della salvezza.
L'antropologia (2) è prima della cristologia, la grazia è senza riferimento a
Cristo, è principalmente la grazia creata, l'accidente soprannaturale che
informa l'anima dell'uomo. La cristologia (3) è al terzo posto perché Cristo è
essenzialmente il redentore, non l'apice del disegno di Dio, ma il salvatore
degli uomini. Non si sottolinea che la Trinità è rivelata in Cristo, e dunque
converrebbe trattarla dopo la cristologia.
L'ordine di MYSTERIUM SALUTIS è: 1.
Rivelazione e fede
2.
Autorivelazione di Dio uno e trino
3.
Cristologia
4.
Ecclesiologia e sacramenti
5.
Uomo salvato
Dunque tutta l'antropologia
cristiana è informata dal mistero della Trinità e dal mistero cristologico. Ma
la trinità è sempre prima della cristologia, e non appare che la Trinità è
stata rivelata in Cristo.
Secondo l'ordine reale, infatti, la Trinità certo esiste prima della sua
rivelazione tramite l'incarnazione del Verbo. Ma secondo un ordine espositivo, cioè epistemologico,
conforme all'ordine della rivelazione, dovrebbe venire prima la cristologia.
In passato si è distinto il De Deo uno dal De Deo trino. È un punto di vista valido (v. Vat I, Dei Filius): concernente gli attributi dell'essere assoluto di Dio.
Ma è un punto di vista filosofico, pre-teologico. In teologia l'unità di Dio è
quella concreta fra le tre persone di Dio. E dunque è più valido lo schema
greco della pericoresis (PFS) anziché quello latino delle processioni. Né si può affermare
che i due schemi sono ugualmente antichi, essendo invero originale lo schema
greco, conforme al N.T. e fedele all'ordine dell'autorivelazione di Dio
compiutasi nella storia della salvezza.
La considerazione preteologica di un Dio
assoluto ed uno prima della considerazione della Trinità non è dunque
ammissibile. Non c'è una unità che preesista logicamente alla Trinità. Non ci
sono Tre in Dio, ma questi Tre sono Uno e lo Stesso. Il monoteismo cristiano è
un monoteismo trinitario. Non si può dunque separare il mistero cristologico da
quello trinitario, o il Dio uno dal Dio trino.
Secondo Kasper,
anteporre la cristologia alla Trinità dà rilievo alla rivelazione che si è
compiuta in Cristo. Ma mettere all'inizio la Trinità serve ad evidenziare che
la Trinità è la grammatica di tutta la teologia e di tutto il mistero
cristiano. Occorre dunque una pericoresi tra tutti i trattati della dogmatica.
Nella INIZIAZIONE
ALLA PRATICA DELLA TEOLOGIA si segue tale schema:
1. Dio salvatore: a. rivelazione di Dio nell'A.T.
b.
messianismo
c.
cristologia
d.
pneumatologia
2. Chiesa, sacramenti,
mariologia, escatologia
3. Pensare Dio uno e
trino
Mettendo così la Trinità
alla fine, appare che essa è sommario e coronamento.
Conviene ispirarsi a Grillmeier, che per la cristologia ha
proposto un circolo 'soteriologia cristologia soteriologia' : siamo salvati in Gesù di Nazareth, ma questo è
in forza della sua ontologia, il che ci porta in seguito ad una più profonda
conoscenza del mistero della salvezza.
Dunque si dovrà realizzare un circolo completo: cristologia dal basso
Trinità economica Trinità ontologica cristologia dall'alto.
3. DIO SI RIVELA ATTRAVERSO L'OPERA
DELLA SALVEZZA
La Rivelazione non parla
dell'essere in sé di Dio, ma del suo coinvolgimento con gli uomini, del suo
essere-con-noi. Mai c'è al primo posto la domanda su chi è Dio in se stesso.
Tale storia è un processo progressivo, e via
via che Dio viene coinvolto più profondamente con l'umanità, si rivela anche
più profondamente. Il mistero di Cristo, del Verbo fatto uomo, è il punto in
cui culmina l'auto-rivelazione di dio, perché è anche il punto in cui culmina
l'auto-coinvolgimento di Dio con l'umanità.
Ora, il Dio dell'AT è un'entità neutrale, la
natura divina? O è la persona del Padre?
L'ordine della auto-rivelazione non è
A.T. Dio uno
N.T. Dio
Trino
ma A.T.
: Padre
Incarnazione : Figlio
Pentecoste / tempo
della Chiesa : Spirito Santo.
PFS, tale è lo schema trinitario originale, quello greco, conforme
allo schema biblico.
Gregorio
Nazianzeno, Discorso teologico V:
"l' AT annuncia il P, e il F ma in modo oscuro. Il NT annuncia l'esistenza
del F, ma fa intravvedere lo SpS,
che poi si manifesterà nella Pentecoste. Tutto ciò come cibo corrispondente
alle nostre capacità di assimilazione". # lo schema va bene, non la
motivazione, più psicologica che teologica.
a. IL PADRE VIENE
RIVELATO NELL'A.T.
Ciò non significa che il P è
conosciuto nell'A.T. come P di un F eterno, ma che il P è la persona divina concreta che Israele chiama YHWH ed ha stretto alleanza con il popolo
eletto, e prende nei confronti del popolo un atteggiamento paterno.
Abbiamo che: *
il "Dio" del NT è la persona del P (theos).
*
il NT identifica il theos con il YHWH dell'AT.
Dunque se theos NT = P di Cristo
e se theos NT = YHWH AT
allora sarà P di Cristo = YHWH AT.
^^ "Gesù prega la Trinità, in un duello
d'amore".
# Gesù prega il Padre: Abbà, theos, Elì.
Gv 8,54; 10,36; 20,17; Ef
1,17; 2Cor 1,3; Rom 15,6.
Gv 17,1ss: "Conoscano
te, Padre, l'unico vero Dio".
1Cor 8,6: Padre-Dio
Figlio/Cristo-kyrios
Questa è la regola
terminologica del NT.
Un Dio dal quale tutto viene e al quale
tutto torna, attraverso il Cristo. Non ne deriva però che il Cristo non è
divino, poiché Cristo costituito Signore ha la stessa signoria che nell'AT è
attribuita al Padre anche il Figlio/Cristo è divino.
Secondo Rahner ci sarebbero brani in cui theos
è detto di Cristo.
es. Rom 9,5: "Cristo che è sopra ogni
cosa, Dio benedetto nei secoli, Amen!"
# Nei manoscritti non ci
sono virgolette "Cristo sopra ogni cosa, perciò sia benedetto Dio!": il
brano si conclude così con una dossologia indirizzata al Padre.
es. Col 2,2: "conoscenza del mistero di
Dio, cioè Cristo in cui sono nascosti ecc."
# Cristo è il mistero di
Dio, non Dio: il mistero non è una verità superiore alla ragione ma il piano divino
di salvezza per l'umanità. O anche la persona e l'evento di Cristo, Cristo
personalmente piano divino sull'umanità.
es. Gv 1: pro ton qeon - hn qeo o qeo - qeo
Padre Logos
Il termine è applicato al
Logos, ma in senso generico, non solo per la persona del Padre ma anche per la
persona del Figlio. C'è uno sviluppo verso il concetto cristiano della cd.
natura divina, che è condivisa dal Padre e dal Figlio. Sorge il concetto della divinità condivisa dal Padre e dal Figlio.
L'unità di Dio non è un concetto preconcepito, filosofico, preteologico, ma un
punto d'arrivo.
es. Gv 20,28: "Signore
mio e Dio mio!"
La parola qeo quasi dappertutto nel NT è per il Padre. Solo in Gv si estende
anche alla persona del Verbo, o di Gesù Cristo, Verbo incarnato, così che
cominciamo ad avere il concetto teologico della divinità condiviso dalle
persone della Trinità.
es. 1Gv 4,8: "o qeo agaph esti". Chi è qui "Dio"? La Trinità o il
Padre?
Agostino: definizione della natura
divina come amore da ciò la descrizione delle processioni divine. L'origine -
nella vita intratrinitaria - del Figlio e dello Spirito va spiegata alla luce
dell'amore.
# Si tratta del Padre, anche qui, che ci ha
mostrato il suo amore nel mistero dell'incarnazione del Figlio (= Gv 3,16; 1Gv
4,9).
1Gv 4,9: il Padre ci ha
tanto amati da mandare il suo Figlio (Gv 3,16).
Tale uso sta per rimanere
attraverso i secoli nella tradizione post-biblica.
Crediamo perciò in un solo
Dio = Padre Onnipotente --- e in un solo Signore = Gesù Cristo (1Cor 8,6) --- e
nello Spirito santo, che è Signore.
NO in un solo Dio = Trinità.
# NO l'unità prima della Trinità, l'unità è
il punto di arrivo della Trinità
attraverso la pericoresi.
qeo NT = YHWH
Quando Gesù parla di Dio, i
suoi discepoli sanno che parla del Dio della fede giudaica che si è rivelato
attraverso la storia di Israele; ma su di Lui ora viene rivelato qualcosa di
nuovo. Gesù è in senso speciale Figlio di questo Padre.
b. IL FIGLIO È
RIVELATO NEL MISTERO DELL'INCARNAZIONE
Gesù visse in consapevolezza
umana il suo rapporto col Padre. Fu soggettivamente consapevole di essere il
Figlio. La sua coscienza umana è interamente filiale. # C'è così un accesso
alla psicologia umana di Gesù. È ovvio che solo la persona stessa ha accesso
diretto alla propria psiche, ma attraverso atteggiamenti, azioni e parole ci si
manifesta. Così è anche per Gesù.
La sua autoconsapevolezza
umana trasparisce; e noi vi abbiamo accesso. La sua soggettiva
consapevolezza di Figlio è anche la rivelazione del Padre.
--
rapporto con il Padre
--
rapporto con lo Spirito
corrispondenza fra la Trinità economica e la Trinità immanente
-- il Figlio procede dal Padre il Padre lo manda
-- lo Spirito è spirato dal Padre e dal (per
mezzo del) Figlio lo Spirito è inviato dal Padre per mezzo di Cristo risorto.
Cf. preghiera di Gesù:
l'origine dal Padre nella TI diventa nella coscienza umana abbandono filiale al
Padre.
Il mistero trinitario non poteva essere
rivelato attraverso l'AT e i suoi profeti, né attraverso le altre tradizioni
religiose. Solo il Verbo incarnato che vive nella sua consapevolezza umana il
rapporto con il Padre e con il Figlio ci manifesta il mistero della Trinità.
[?] Perché Gesù non ha mai
detto di essere Dio, né ha usato i titoli cristologico-messianici?
# Perché non avrebbe potuto
farlo senza essere frainteso. Il significato (nella mente degli ascoltatori)
sarebbe stato di una sua identificazione con YHWH! Doveva piuttosto rivelarsi
come il Figlio-Verbo di Dio.
Dreyfuss: sapeva Gesù di essere Dio?
# è una domanda malformulata a cui non si può dare risposta.
c. LO SPIRITO SANTO NEL TEMPO DELLA CHIESA,
A PARTIRE DALLA PENTECOSTE
Lo Spirito fu annunziato da
Gesù e inviato dal Cristo risorto nel giorno di Pentecoste. La Persona dello
Spirito viene rivelata attraverso la sua missione ed effusione. L'automanifestazione di Dio avviene attraverso il suo impegno
nella storia umana: la Pentecoste costituisce la Chiesa. Tale autorivelazione è
costitutiva della Chiesa, la fa esistere, trasforma il gruppo prepasquale dei
discepoli in Chiesa perché Cristo sia re-presentato.
Congar, La Parola e il Soffio: il
Gesù storico prepasquale la ISTITUÌ
lo
Spirito santo la CO-ISTITUÌ
Gv la Chiesa scaturisce dal fianco trafitto di Gesù *
morte
comincia ad esistere con la Pentecoste * risurrezione
* e * sono due aspetti
dell'unico ritorno di Cristo al Padre (Gesù sulla croce è detto innalzato,
esaltato, col termine uyoun che in At è impiegato per l'ascensione.
L'esaltazione e la risurrezione hanno luogo in certo modo già sulla croce. Il
dono dello Spirito santo non è a Pentecoste ma già nella Pasqua, dalla parte
del Risorto: tutti aspetti del passaggio al Padre.
Zizioulas: Gesù è l'ISTITUTORE
lo Spirito il COSTITUTORE
4. TRINITÀ, ECONOMICA ED IMMANENTE
Punto di partenza è il modo
in cui Gesù, attraverso la sua consapevolezza umana, ha vissuto il rapporto con
il Padre e con lo Spirito.
-- impegno
del P nell'AT
--
impegno del F nel NT
--
impegno dello S oggi
BB: dove si tratta della
Trinità, abbiamo sempre a che fare con la Trinità economica che si autorivela e
si impegna.
[?] Ci sono brani 'limite'
dove si tratta della Trinità in sé, immanente?
es. Gv 1,1: "in
principio"
# ma qui non si tratta della
Trinità in sé, bensì dell'inizio della storia della salvezza: in principio =
all'inizio della storia della salvezza. Gv 1,1 = Gen 1,1: tutto è stato fatto
per mezzo di lui al principio in rapporto al mondo e alla storia della salvezza.
es. Gv 1,18: "Figlio
unigenito che è nel seno del Padre"
"monogenh Qeo" Verbo non ancora incarnato
# = "monogenh uio" Figlio
( Pl "prototoko")
^^ è
l'origine del F dal P, indipendentemente dalla manifestazione storica
^^ è il modo in cui Gesù
visse nella consapevolezza umana l'unico rapporto verso il Padre
# non è sicuro che si parli
della Trinità immanente, direttamente il discorso è ancora al livello della
Trinità economica. (Sia l'una che l'altra ipotesi sono alluse).
[?] Come mostrare la
legittimità del passaggio dalla Trecon alla Trimm?
Quando Dio si rivela
personalmente, si manifesta così com'è. Se il mistero di Dio è di essere P-F-S,
necessariamente si manifesta così com'è, P-F-S. Il mistero immanente della vita
intrinseca di Dio è il fondamento della sua manifestazione, come anche del suo
impegno. La riflessione sulla TRIMM parte dalla esperienza della TREC.
Non si dovrebbe/potrebbe aspetto rivelazione aspetto salvezza. Dio salva rivelandosi, l'autorivelazione di
Dio consiste esattamente nell'impegnarsi di Dio con l'umanità: la salvezza e la
grazia sono l'autocomunicazione, e questo è anche autorivelazione.
[?] Corrispondono davvero i
nostri concetti sulla Trinità al mistero oggettivo della realtà di Dio? Paternità e filiazione corrispondono analogicamente/oggettivamente al mistero
di Dio?
Gv 1,18: Dio nessuno l'ha mai visto
il Verbo incarnato ce lo ha rivelato, exeghsato: il F esegeta del P.
un Dio che rimane sempre nascosto
un Dio che ci viene interpretato dal Verbo incarnato
Dio rimane sempre nascosto ^^GR
abbiamo però una vera conoscenza analogica di Dio ^^LAT
# LAT+GR. "Si
intellexisti, non est Deus" (Agostino),
"De Deo quid sit nescimus" (Tommaso).
Eppure... analogia psicologica.
Dio è al di là della nostra conoscenza anche
dopo Cristo; ma in Cristo abbiamo una conoscenza di Dio validatamente fondata
nella consapevolezza umana di Gesù. La coscienza umana di Gesù è il luogo
privilegiato della coincidenza TRIMM-TRECON.
La legittimità del salto,
tuttavia, suscita problemi, e non da tutti è ammessa. La tradizione orientale
lo esclude: la Trinità la conosceremmo solo come economica. Il salto dunque per
alcuni non è valido, e per altri non ha valore dogmatico.
es: il Filioque:
mentre nella storia della salvezza è vero che lo Spirito procede dal P per il
F, nel mistero intrinseco di Dio non corrisponde alcuna influenza della persona
del F nell'origine dello S.
Gv 15,26: "Cum autem venerit
Paraclitus, quem ego mittam vobis a Patre, Spiritum veritatis, qui a Patre
procedit, ille testimonium perhibebit de me".
^^ GR: "quando verrà il
Paraclito che io vi manderò dal P": nella Pentecoste il F manda dal P lo
S. "lo Spirito di verità che procede dal Padre": non è più implicato
il F
F
TRECON
= PFS TRIMM
= P S
^^ LAT: TRIMM=TRECON PFS procede dal
P attraverso il F: Filioque
^^GR: due mani (Ireneo): il Filioque è la sorgente di tutte le differenze teologiche GR-LAT cristomonismo della Chiesa latina, manca una vera pneumatologia
(cf. LG), c'è gerarcologia...
^^LAT: anche qui qualcuno
contesta la legittimità del salto.
Küng
afferma che Cristo è salvatore unico e universale, ma senza spiegarne il
fondamento teologico. È una cristologia funzionale, Cristo "rappresentante
di Dio". # Ma perché dovrebbe esserlo proprio Gesù? È un'affermazione
arbitraria.
Schoonenberg:
capovolgimento. Cristo non persona divina incarnata, ma persona umana in cui
Dio è totalmente presente. Il Verbo esiste in Dio, ma non è persona, diventa
persona solo nella persona umana di Gesù Cristo. Esiste perciò solo una TRECON.
•-- Basta parlare di un Dio
(YHWH dell'AT) che attraverso Cristo si rivela e attraverso Cristo comunica lo
Spirito, che è solo potenza di Dio e non persona? Sarebbe lo stesso Dio
dell'AT: modalismo funzionale, non tripersonalità!
•-- O vi è un Dio che è
P-F-S indipendentemente da ogni rivelazione?
Rahner:
a. La Trinità economica è la Trinità
immanente,
b.
e viceversa.
Congar:
sì a., no b.
Dupuis:
la manifestazione di Dio è libera, non deve manifestarsi nella storia
per divenire Trinità. Sì a.-b. se = l'automanifestazione di Dio nella
stsalvezza = struttura intrinseca di Dio: l'una prolunga e rappresenta l'altra.
NO identificazione assoluta: occorre
salvaguardare la libertà dell'automanifestazione di Dio.
SÌ se = Dio si comunica
personalmente così come egli è
•• LA TRINITÀ ECONOMICA È LA TRINITÀ IMMANENTE
IN AUTOCOMUNICAZIONE
LIBERA.
Cè un ritmo trinitario nella storia della
salvezza, e il ritmo riproduce ad extra
la vita e i rapporti intrapersonali P-F-S. La vita immanente è la condizione
trascendentale per la automanifestazione di Dio come P-F-S. Quando Dio si
manifesta, lo fa così com'è, e non può fare diversamente: attraverso il F nello
S.
non ogni persona può incarnarsi ma solo il F
la grazia è nello S che è il punto di contatto tra Dio e
l'uomo.
5. CRISTO, IL CENTRO
Cristo è il centro
dell'autocomunicazione divina.
DV 2.4. la Rivelazione è il coinvolgimento
personale di Dio nella storia della salvezza: eventis verbisque: Dio si manifesta in ciò che sta facendo per il
popolo: magnalia Dei. Mysterium:
nella storia, non una verità incomprensibile per la nostra conoscenza, ma un
piano di salvezza per l'umanità, un'autocomunicazione personale. Gesù Cristo è
l'intervento decisivo di Dio a favore dell'umanità. Un Dio-di-uomini (Schoonenberg),
Dio-degli-uomini-in-modo-umano (Schillebeeckx).
LA NUOVA CONOSCENZA CHE DI DIO ABBIAMO IN CRISTO
^^ Barth: solo in Gesù Cristo c'è una conoscenza valida No teologia naturale. E le
altre tradizioni religiose sono idoli.
# Vat I: è possibile una conoscenza di
Dio anche extra Cristo
# Ciò che è specifico di
Cristo è che gli atteggiamenti ( gesti) di Dio verso l'umanità ci rivelano lo stesso Dio dei
filosofi, conosciuto qui in modo assolutamente nuovo. È lo stesso Dio,
conosciuto però in Cristo in modo assolutamente nuovo.
L'IMMUTABILITÀ DI DIO
Nell'incarnazione,
diventando uomo, Dio non cambia?
^^ Rahner:
Quello che non può cambiare in sé, può cambiare in un altro (# in un'altra persona?)
# Dio può diventare al di fuori di se stesso
ma personalmente ciò che non è da se
stesso. Si è fatto carne = Dio è diventato nel tempo ciò che non era nella sua
eternità.
Tommaso
& Scolastici: tra l'umanità di Gesù e la persona del Verbo si
stabilisce una relazione mista cioè
non reale da ambedue le parti
-- reale da parte della natura umana assunta
-- non reale da
parte della persona del Verbo assumente: relatio
mentis, che esiste solo nella mia mente.
# ma così non si svuota il mistero
dell'incarnazione, se la relazione è solo mentale?
L'IMPASSIBILITÀ DI DIO
"Unus de Trinitate
mortuus est": non è morta solo l'umanità di Gesù ma una delle tre persone
delle Trinità è morta personalmente nella croce: nella sua umanità sì, ma anche
personalmente.
muore l'umanità, muore anche la persona del verbo, che rimane
dell'impassibilità?
La Rivelazione ci fa rivedere le nostre idee filosofiche su
Dio.