il guardarobe ricchezza e libertà nominare le differenze io, te, noi mi sento più me stessa.. la madre, l'amore, i soldi L'eredità delle donne - home page ...mandaci un email

"La pratica dell'inconscio definisce inizialmente il progetto di due gruppi milanesi di portare nel movimento delle donne non solo un campo di ricerca aperto dalla psicanalisi, ma anche il rapporto duale analista-paziente" (Lea Melandri).

"Seguendo l'esempio di Politique et psychanalyse, alcune inventarono allora una nuova pratica che fu detta dell'inconscio. Vi si dedicarono per due anni, 1974-1975, due gruppi milanesi e poi due altri gruppi, a Torino e Roma...Fu concepita per guadagnare alla parola femminile quei contenuti d'esperienza che la toccavano inconsapevolmente e che, di conseguenza, rischiavano di indebolirla...Si pensò di lavorarci trasferendo la tecnica analitica di ascolto nel contesto dei rapporti tra donne. Furono analizzati quei comportamenti che più di altri tradivano una sconnessione fra la parola e i suoi moventi reali. Come l'aggressività, il violento rigetto dell'aggressività, il mutismo, la recriminazione" (Non credere di avere dei diritti).

"Il traferimento del rapporto analitico all'interno dei rapporti in corso tra donne dovrebbe portare chiarezza nella difficile ricostruzione delle richieste e degli investimenti che una donna fa su un'altra donna. Ciò che le donne cercano di strappare dal rapporto con l'uomo è ciò che nella loro storia è mancato, e manca tuttora nel rapporto con le donne: la possibilità di confrontare il proprio corpo con quello di un'altra senza sentirsi annientare, la richiesta di tenerezza e di conferme intellettuali" (Dal documento "Pratica dell'inconscio e movimento delle donne", 1974).

Niente è scontato nel rapporto fra donne storicamente "nemiche. Tutto è da ripensare e non solo sul piano dei contenuti. Soprattutto è la forma dei rapporti ad essere rimodellata sul calco del rapporto terapeuta-paziente.

"Un gruppo che discute, che pone cioé la parola come mezzo privilegiato di espressione, favorisce un certo tipo di attribuzioni, diverse da quelle che, per esempio, può sollevare un gruppo che balla. In ogni caso ci si scontra con la disparità. Ma, mentre nei gruppi politici la disparità normalmente è incanalata nella struttura gerarchica più o meno istituzionalizzata dei loro rapporti interni, il movimento delle donne ha avuto fin dall'inizio la presunzione o l'ardire di porla come contenuto irrinunciabile nell'analisi e nella pratica di nuovi rapporti." (Dal documento "Pratica dell'inconscio e movimento delle donne", 1974).

Il passaggio dall'autocoscienza alla pratica dell'inconscio consente di indagare sui fantasmi e sulle proiezioni

"Rivalutare le fantasie e i processi inconsci non solo perché minacciano l'unità dei gruppi, ma perché costituiscono un aspetto non secondario della realtà attraverso cui passa sia la ripetizione dell'identico che la possibilità della modificazione..."(Dal documento "Pratica dell'inconscio e movimento delle donne", 1974).

"E' la nostra pratica politica che ci ha portato a capire l'importanza dell'inconscio per la nostra oppressione (Dal documento "Pratica dell'inconscio e movimento delle donne", 1974).

"...I rapporti liberi tra donne e in questo contesto l'antica pretesa infantile di avere la madre tutta per sé riaffiorava: tornava a giocarsi per un destino differente da quello prescritto socialmente, fatto di perdita, delusione, recriminazione" (Non credere di avere dei diritti).

L'immersione nel profondo consente di rivisitare lacerazioni e ferite e di ridefinire gli antichi blocchi in chiave positiva non più come vittime, ma come protagoniste e responsabili delle relazioni