Matrimoney:
Manuela, in che modo la genealogia femminile ha attraversato la tua storia familiare?
In che senso puoi parlare del tuo personale matrimoney, ossia dell'eredità che
ti è stata trasmessa dalle donne della tua famiglia?
Manuela
Fraire: In questi anni di femminismo io ho dato valore a quel che le donne mi
hanno trasmesso mentre fino agli anni '70 non glielo davo tutto questo valore.
Non mi veniva in mente che era un patrimonio femminile, per me era un patrimonio
neutro quello che mi arrivava, non avrei mai detto "in quanto donna". Non voleva
dire niente per me, era svalutativo. Questo forse vi può dire che evidentemente
c'è stata una trasmissione cosciente da parte di mia madre che non ha dato valore
alla "femminilità", e che ha inconsciamente trasmesso "non fare la vita che
ho fatto io". Cerca di essere più forte, soprattutto, e qui sta l'ambiguità
del messaggio, non ti far sottomettere dagli uomini. Per lei questo significava
"non ti far sottomettere dalla passione". Allora che cosa arriva a me da mia
madre? Mi arriva il sospetto nei confronti del mondo maschile, mi arriva sicuramente
l'apprezzamento per quello che lei reputava fosse la mia forza, quindi la sensazione
che le donne sono forti, la sensazione che lei non lo era ma che cercava le
condizioni per poterlo essere. Mia madre non aveva assolutamente un'idea della
donna forte; non sono parole sue, non sono categorie sue quelle con cui mi sto
esprimendo. Invece c'è stata una cosa che lei assolutamente non ha trasmesso
e che io ho dovuto costruire pazientemente e scoprire ed è la solidarietà tra
donne. Le donne possono essere forti e intelligenti, ma non sono "amiche" delle
donne. Sono delle rivali, mia madre ha trasmesso nettamente la rivalità e anche
il sospetto e la necessità di non essere trasparente fra donne perché questo
significava consegnarsi ad una potenziale rivale. La rivalità era rispetto agli
uomini. Una donna ti può portare via l'amore dell'uomo. Se ti mostri veramente
per quello che sei, se fai vedere le tue insicurezze lei ti tradirà. Questo
messaggio è stato accompagnato dal fatto che mia madre ha avuto almeno con due
donne dei rapporti fondamentali, quotidiani, non so nemmeno se del tutto sublimati.
Sicché quel che lei diceva era contraddetto da quel che faceva. Questo è quel
che mi arriva direttamente dalla "matrice", ossia dalla madre. Cosa dunque mi
arrivava da lei? Il mandato di essere diversa da lei, di essere forte dove lei
non lo era stata e purtroppo anche un altro mandato: vendicarla. Vendicarla
voleva dire per lei una cosa molto precisa: "Loro si debbono innamorare di te,
ma tu non ti devi innamorare di loro, perché se ti innamori sei perduta " .
La famiglia di mia madre era una famiglia matriarcale. I soldi soprattutto li
hanno avuti le donne che in genere hanno sposato uomini con meno soldi di loro.
Sono cresciuta in un palazzo che il mio bisnonno materno aveva costruito per
mia nonna e sua sorella e i loro mariti sono stati portati lì dentro. Un luogo
strettamente femminile con un apparente, ma solo apparente, grande rispetto
per gli uomini. Un po' come se gli uomini fossero stati "comprati! Mia madre
ha dirazzato perché mio padre non l'ha comprato, non ha avuto con lui la contrattualità
che le veniva dal denaro e dal fatto che abitavano nella casa di mia madre.
La zia che mi ha fatto da nonna, perché la madre di mia madre è morta quando
lei aveva diciotto anni, la sorella di mia nonna ha nettamente dominato su tutto
il fronte, Una donna che ha dominato sul marito, uomo da me molto amato, pur
amandolo molto a sua volta.
Gli uomini della famiglia soprattutto non sono stati in grado di amministrare
e incrementare il patrimonio lasciato dal mio bisnonno e questo è stato un elemento
ambivalente nel rapporto con le donne della famiglia. Questa stessa casa in
cui abito era del mio bisnonno, ma io l'ho comprata trovandola sul giornale,
perché era una delle case che erano andate perdute per cattiva gestione di uno
degli uomini della famiglia.
Io vi sto raccontando una genealogia, mi rendo conto che mi avete talmente influenzato
che sto facendo una genealogia di denaro, ma questo denaro ha significato poter
coprire la profonda delusione per il maschile che c'è stata nella famiglia materna
anche se assolutamente negato dalle donne della famiglia. La sorella di mia
madre ha avuto due figli maschi miei cugini, due grandissimi signori, ma meno
determinati delle cugine. Sullo sfondo della mia genealogia ci sono uomini molto
amati che hanno involontariamente rovinato le vite di donne che forse valevano
più di loro. Dico questo nonostante la figura di riferimento sia stata per me
mio padre che ho amato appassionatamente e in mezzo a molte difficoltà anche
per via di tutte queste donne di mezzo. Mia madre è morta quattordici anni prima
di mio padre e quindi io ho avuto un periodo free nel rapporto con lui... Mio
padre è stato un gran lavoratore che ha mantenuto tutta la famiglia anche in
maniera grandiosa, non oculata, però le sostanze e le solidità stavano da un'altra
parte.