"Choloe voleva bene a Olivia..." Non vi sorprendete. Non dovete arrossire. Qui fra noi, ammettiamo che a volte queste cose capitano. A volte le donne vogliono bene ad altre donne. "Choloe voleva bene a Olivia" lessi. E allora mi accorsi dell'immenso cambiamento. Forse era la prima volta nella letteratura che Choloe voleva bene a Olivia. Cleopatra non voleva bene a Ottavia. E quanto sarebbe stato diverso Antonio e Cleopatra se ella le avesse voluto bene! Così com'è, pensavo, lasciando purtroppo che il mio pensiero si allontanasse un poco, tutta la storia viene semplificata, convenzionalizzata, se possiamo dire così, assurdamente. Il solo sentimento di Cleopatra nei riguardi di Ottavia è un sentimento di gelosia. E' più alta di me? Come si acconcia i capelli? Forse non c'era bisogno di più per la tragedia. Ma questa sarebbe stata assai più interessante se la relazione fra le due donne fosse apparsa un po' più complicata. Tutte quelle relazioni fra donne, pensavo, rapidamente passando in rivista la splendida galleria di donne fittizie, sono troppo semplici. Troppe cose sono rimaste fuori, mai tentate. E cercavo di ricordare qualche caso scovato nel corso delle mie letture, in cui due donne venissero presentate come amiche. C'è un tentativo di questo genere in Diana di Crossways. In Racine e nelle tragedie greche esse sono le confidenti, naturalmente. A volte sono una madre e una figlia. Ma quasi sempre, senza eccezione, le donne vengono presentate soltanto in rapporto agli uomini. Era strano scoprire che tutte le grandi donne della letteratura erano state, fino ai tempi di Jane Austen, non soltanto viste dall'altro sesso, ma anche viste in relazione all'altro sesso. E questa è una parte troppo piccola della vita di una donna; e perfino di questo che cosa ne può sapere un uomo, quando l'osserva attraverso gli occhiali scuri o rosei che il proprio sesso gli ha messo sul naso? Forse per questo le donne nella letteratura hanno un carattere così peculiare; la loror bellezza e il loro orrore sono così estremi; quella'avvicendarsi fra una bontà celestiale e una depravazione infernale; poichè così doveva vederla un'amante, a misura che il suo amore cresceva o scemava, diventava prospero o infelice.