il guardarobe ricchezza e libertà nominare le differenze io, te, noi mi sento più me stessa.. la madre, l'amore, i soldi L'eredità delle donne - home page ...mandaci un email

Dunque, disse Mary Seton, verso il 1860... Oh, ma sai bene come sono andate le cose, aggiunse stanca, penso, di doverlo raccontare. Tuttavia mi raccontò: avevano affittato delle stanze; si riunivano in comitati; spedivano lettere; preparavano volantini; si organizzavano adunanze; leggevano altre lettere; Tal dei Tali ha promesso tanto; invece il signor X non vuole dare un penny. La "Saturday Review" è stata molto incivile. Come possiamo mettere insieme i soldi per un ufficio? Dovremo fare una festa di beneficenza? Non ci sarà qualche ragazza carina da mettere in prima fila? Vediamo cosa ha detto John Stuart Miller sull'argomento. Non c'è qualcuno che possa convincere l'editore del... a stampare una lettera? E convincere Lady... a firmarla? Lady... è fuori città. M'immagino che le cose saranno andate così, sessant'anni fa, ed è stato uno sforzo prodigioso, e ci misero moltissimo tempo. Soltanto dopo una lunghissima lotta, con ogni sorta di difficoltà, riuscirono a mettere insieme trentamila sterline. Perciò è ovvio che non possiamo avere né vino né pernici né camerieri con i grossi vassoi sulla testa, disse lei. Non possiamo avere i divani e doppie stanze. "Le amenità" disse, citando non so che libro "dovranno aspettare". All'idea di tutte queste donne che lavoravano per anni e anni, e che non sapevano dove trovare duemila sterline, e che alla fine riuscirono soltanto a mettere insieme trentamila, non potemmo fare a ameno di biasimare la riprovevole povertà del nostro sesso. Ma in che cosa perdevano tempo le nostre madri, queste madri che non ci avevano lasciato un soldo? A incipriarsi? A guardare le vetrine dei negozi? A pavoneggiarsi sotto il cielo di Montecarlo? Sulla mensola del camino c'era una fotografia. La madre di Mary - era il suo ritratto - sarà forse stata una sciupona nelle sue ore libere (ebbe tredici figli da suo marito, un pastore protestante), ma se le cose erano andate veramente così, la sua vita gaia e le sue dissipazioni non avevano lasciato traccia del piacere sul suo volto. Era un volto casalingo; una vecchia signora, con uno scialle chiuso da un grosso cammeo, seduta su una seggiola di vimini, che incoraggiava un cagnolino perché guardasse la macchina fotografica, con quell'espressione divertita eppure tesa della persona conscia che non appena verrà scattata la fotografia il cane si sarà già mosso. Orbene, se si fosse dedicata agli affari; se fosse diventata proprietaria di una manifattura di seta artificiale, oppure una grande affarista alla borsa; se avesse lasciato due o trecentomila sterline al collegio di Fernham, avremmo potuto trascorrere comodamente la serata chiacchierando di archeologia, botanica, antropologia, fisica, la natura degli atomi, matematica, astronomia, relatività, geografia. Se la signora Seton e sua madre e sua nonna avessero imparato la grande arte di fare i soldi, e poi avessero lascito il loro denaro, come facevano i loro padri e i loro nonni, per creare fondazioni, istituti, premi e borse adeguate al loro sesso, questa sera avremmo potuto pranzare tollerabilmente, quassù, con un volatile e una bottiglia di vino; avremmo potuto prometterci fiduciosamente una vita piacevole e onorevole, trascorsa sotto la protezione di qualche professione liberamente sovvenzionata. Avremmo potuto esplorare o scrivere; gironzolare per i luoghi più venerabili della terra; sedere in contemplazione sui gradini del Partenone, oppure andare in ufficio alle dieci e tornare a casa tranquillamente alle quattro e mezzo, per scrivere qualche riga di poesia. Soltanto che, se la signora Seton e le altre signore si fossero dedicate agli affari dall'età di quindici anni, non ci sarebbe stata - quello era il quid della nostra argomentazione - la mia amica Mary. Cosa ne pensava Mary, domandai? Fra le tende si scorgeva la notte di ottobre, calma e bella, con una stella o due tra gli alberi grigiastri. Avrebbe rinunciato alla sua famiglia e ai suoi ricordi (perché la sua era stata una famiglia felice, benché numerosa) di giochi e di liti in Scozia, paese di cui lei non si stancava di lodare la purezza dell'aria e la bontà dei dolci, purché Fernham potesse ricevere una donazione di cinquantamila sterline, con la sola firma di sua madre? Poiché il fatto di finanziare un collegio implica la soppressione della famiglia. Accumulare una fortuna e mettere al mondo tredici figli: non c'è un essere umano che possa sopportarlo. Guardiamo le cose come sono, dicevamo. Ci vogliono nove mesi prima che nasca il bambino. Poi il bambino nasce. Ci vogliono tre o quattro mesi per allattarlo. Finito questo periodo, ci vogliono certamente cinque anni per giocare con il bambino.. Non si può, a quanto sembra, lasciare i bambini per strada. Quelli che li hanno visti crescere da soli, in Russia, dicono che non è un bello spettacolo. Dicono anche che la natura umana prende la sua forma definitiva fra il primo e il quinto anno. Se la signora Seton, dicevo, fosse stata occupata a fare del denaro, che ricordi ti rimarrebbero dei tuoi giochi e delle liti con i tuoi fratelli? Che cosa avresti visto della Scozia, e della sua aria pura e dei dolci e di tutto il resto? Ma è inutile fare queste domande, perché non saresti nata affatto. D'altronde è anche inutile domandare cosa sarebbe accaduto se la signora Seton e sua madre e sua nonna avessero accumulato una grossa fortuna per depositarla sotto le fondamenta di una università o di una biblioteca, perché in primo luogo per loro era impossibile guadagnare del denaro, e in secondo luogo, se ciò fosse stato possibile, la legge rifiutava loro il diritto di possedere il denaro che avessero guadagnato. E' soltanto negli ultimi quarant'anni che la signora Seton ha potuto avere qualche soldo suo. Perché per secoli e secoli questi soldi appartenevano a suo marito; forse sarà stata questa una delle ragioni per cui la signora Seton e le sue antenate non si avvicinavano alla Borsa. Forse dicevano: ogni penny che guadagno mi verrà tolto e investito a nome di mio marito; forse per creare una borsa o una fondazione a Balliol o a Kings; sicchè il fatto di guadagnare del denaro, ammettendo che ciò mi fosse permesso, non mi interessa molto. Meglio lasciare codesta fatica a mio marito.... (Una stanza tutta per sé - Virginia Woolf)

.....indietro