Il gelsomino notturno
- E s'aprono i fiori notturni,
- nell'ora che penso a' miei cari.
- Sono apparse in mezzo ai viburni
- le farfalle crepuscolari.
-
- Da un pezzo si tacquero i gridi:
- là sola una
casa bisbiglia.
- Sotto l'ali dormono i nidi,
- come gli occhi sotto le ciglia.
-
- Dai calici rossi si esala
- l'odore di fragole rosse.
- Splende un lume là nella sala.
- Nasce l'erba sopra le fosse.
-
- Un'ape tardiva sussurra
- Trovando già prese le celle.
- La Chioccetta per l'aia azzurra
- va col suo pigolìo di stelle.
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- Per tutta la notte si esala
- l'odore che passa col vento.
- Passa il lume su per la scala;
- brilla al primo piano; s'è
spento...
-
- E' l'alba: si chiudono i petali
- un poco gualciti: si cova,
- dentro l'urna molle e segreta,
- non so che felicità nuova.
(Giovanni
Pascoli, Canti di Castelvecchio,
1903)
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