Quasimodo

Salvatore (Modica, 1901 - Napoli 1968). Figlio di un ferroviere siciliano fece diversi lavori e pubblicò la raccolta "Oboe sommerso" (1932), che assieme a "Erato e Apollion" (1936) lo portarono ad essere uno dei rappresentanti di punta dell'Ermetismo. Antifascista, si accostò per qualche tempo alla politica iscrivendosi al PCI e fu un sostenitore della letteratura "impegnata". Ebbe il Nobel per la letteratura nel 1959 e nel suo discorso di accettazione si soffermò sul fatto che la letteratura non può ignorare l'impegno politico ("Alle fronde dei salici"), e deve essere rivolta a valorizzare i contenuti. Ebbe vasto successo la raccolta "Ed è subito sera" (1942). Importanti le sue traduzioni dei lirici greci. La sua produzione prese spunto da motivi sociali come la guerra, e anche da fatti di cronaca.

Per Quasimodo il recupero della tradizione, sia storica che letteraria erano un mezzo per resistere alla barbarie nazifascista, come testimonia una sua famosa lirica "Strada di Agrigentum".

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