Alle fronde dei salici
- E come potevamo noi cantare
- con il piede straniero sopra il cuore,
- fra i morti
ammazzati nelle piazze
- sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
- d'agnello dei fanciulli, all'urlo
nero
- della madre che andava incontro al
figlio
- crocifisso sul palo del telegrafo?
- Alle fronde dei salici, per voto,
- anche le nostre cetre erano appese,
- oscillavano lievi al triste vento.
(Salvatore
Quasimodo, Giorno dopo giorno,
1947)
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