Barberi Squarotti: critica stilistica

"Il significato del componimento è proprio nel gioco stupendo della dispositio, che è pagata al prezzo estremo della rinuncia a ogni inventio, sia pure soltanto di carattere lessicale o sintattico: i termini del discorso sono tutti noti da ben prima che il testo abbia inizio (la distruzione della guerra, la morte degli amici, il dolore privilegiato del poeta che si avvantaggia su quello delle cose), dal testo poetico non ci si deve attendere nessuna informazione, bensì la sollecitazione dell'ammirazione per la perfezione compositiva, e la composizione è appunto ciò che si aggiunge alla serie delle indicazioni note..."

(Barberi Squarotti, Per una rilettura di Ungaretti, in: Forum Italicum, VI (1972), n.2, pag. 179)

Affermare che i termini del discorso sono tutti noti, equivale ad indicare che l'attenzione del lettore deve spostarsi non sul contenuto delle liriche, ma sulla loro impostazione formale. E allora qui sorgono i problemi più profondi dell'interpretazione critica e ci ricolleghiamo alla relazione tra stile e contenuto in Ungaretti.

 

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