Aristotele

 

Aristotele, Fisica, 184 b 15 – 184 b 25

I principi di tutte le cose

Testo originale

E’ dunque necessario che siano uno o molteplici i principi e, se unico, conseguentemente immobile, come dicono Parmenide e Melisso, oppure in movimento, come dicono i filosofi della natura, che in parte affermano che il principio primo sia aria, in parte che sia acqua. Se invece fossero molteplici, delimitati o illimitati e, se limitati, più di uno, due, tre, quattro o qualche altro numero; se invece senza limiti, sono o come dice Democrito, di un genere solo, ma differenti per aspetto, oppure differenti per forma ed opposti gli uni agli altri. Allo stesso modo, coloro che indagano le sostanze ricercano anche quanto siano numerose: a partire da quali siano i loro principi primi, indagano se siano una o molteplici, e, se molteplici, limitate od illimitate; indagano in tal modo, così come il principio, se anche l’elemento sia singolo o molteplice.

 

Aristotele, De Caelo, 293 a 17 - 27

La posizione del pianeta Terra

Testo originale          Versione in latino

Non tutti, d’altro canto, concordano sulla sua posizione ( della Terra ), anzi, mentre i più – quanti affermano che il cielo è interamente racchiuso da precisi confini – affermano che essa è collocata in posizione centrale, al contrario i Pitagorei che vivono in Italia hanno un’opinione differente: affermano infatti che nel mezzo vi stia un Fuoco e che la Terra, che è solo una delle stelle, crei il giorno e la notte girando attorno al suo centro. Inoltre spiegano che esiste una seconda Terra opposta a questa, che dicono “Terra degli antipodi”, poiché non cercano di rapportare né cause né ragionamenti alle osservazioni, anzi rapportano le osservazioni a certe loro formulazioni logiche, e le adattano alle loro pinioni, e tutto vogliono disporre secondo un ben preciso ordine.

 

Aristotele, De Caelo, 293 a 27 - 293 b 4

Terra o fuoco al centro dell'universo?

Testo originale          Versione in latino

Ai più forse non sembrerà necessario lasciare la Terra collocata in posizione centrale, perché giudicano cosa sia degno di fede non in base alle osservazioni, quanto piuttosto in base ai ragionamenti logici. Pensano infatti che all’entità di maggior prestigio spetti la posizione di maggior rilievo, che il fuoco debba godere di maggior considerazione della terra, l’estremità dell’intermedio, l’estremo del medio. Dal momento, dunque, che questa è la loro opinione, pensano che debba essere il fuoco ad essere collocato al centro, più che la terra. Poi i Pitagorei, cui soprattutto sta a cuore che ciò che massimamente è onorabile venga riverito, chiamano “protezione di Zeus” questo fuoco che riempie la porzione di cielo.