EBREI.. 1

ECOLOGISTI.. 2

ECUMENISMO.. 2

EDUCAZIONE ALL’AMORE.. 2

EDUCAZIONE.. 2

Educazione (approfondimento)

EDUCAZIONE SESSUALE.. 2

EGIZIANI.. 2

EFFICIENZA.. 2

ELUSIONE.. 2

EMBRIONE.. 2

ENERGIA ALTERNATIVA.. 2

EROTISMO.. 2

EPICLESI.. 2

ESCHATON.. 2

ESORCISMO.. 2

ESOTERISMO.. 2

Esoterismo (approfondimento)

ESPERIENZA RELIGIOSA.. 2

ESTETICA.. 2

ETICA.. 2

EUTANASIA.. 2

EVOLUZIONISMO.. 2

EZECHIELE.. 2

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EBREI

Questo popolo è come un simbolo per tutti i popoli, nei suoi componenti ci sono gli uomini migliori e gli uomini peggiori dell’umanità. Hitler aveva una nonna ebrea. Rabin è stato ucciso da un connazionale. Giuseppe è stato venduto dall’ottusità dei fratelli come schiavo in Egitto. Sempre ci sono stati dei traditori della fede e del popolo. Non stupisce questo articolo di Corrispondenza romana perché la Bibbia è tutta piena della perversione di una parte considerevole del popolo d’Israele. Dio secondo la sua promessa ne ha sempre sanguinosamente punito l’infedeltà. Molti alti gerarchi dell’esercito nazista erano ebrei, sebbene moltissimi dei loro parenti morirono nei campi di sterminio, gli ufficiali ebrei nazisti rimasero alla guida dell'esercito di Hitler fino alla fine della guerra. Lo stesso dittatore nazista si era preoccupato di mantenerli nei ranghi esercitando per ognuno di loro il proprio diritto di esenzione dalla legge del 1935, che proibiva a ebrei e a mezzo-sangue l'accesso al grado di ufficiale della Wehrmacht (cfr. P. Soldini, art. cit.) il giovane studioso dice di non sapersi spiegare come sia potuto accadere questo singolare paradosso storico. (CR 51 1/071AD97)

ECOLOGISTI

La maturità umana è al contempo maturità spirituale, ovvero l’essere mediatore, custode tra il cosmo e la volontà del Creatore che è rappresentata dalla conservazione e prosecuzione della Sua opera. Questo impegno è proprio di una coscienza sacerdotale! Soltanto lo spirito satanico di questo secolo ha potuto generare l’aborto mostruoso di ecologisti, che mentre sono attenti a proteggere i cagnolini, contemporaneamente sono votati all’aborto, all’eutanasia, ecc., e mentre guardano con raccapriccio alla manipolazione genetica di piselli e pecore applaudono alla manipolazione genetica dell’uomo. In termini logici è assurdo poter associare la parola ateo a quella di ecologista, infatti quest’ultimo è impegnato con tutta la sua fede a difendere la natura e le leggi che la regolano. Se esiste Dio e se esistono delle leggi universali da Lui volute, queste devono trovare negli ecologisti degli appassionati convinti e fisiologici. La parola Dio è solo un concetto, la realtà che vi è dietro è equivalente alle leggi che regolano l’universo. Chi vive in armonia con queste leggi crede e vive di fatto in Dio! E’ scandaloso, immaturo e unilaterale un ecologista senza Dio, come è scandaloso un uomo religioso senza santità.

ECUMENISMO

Il concetto dell’ecumenismo è lo stesso concetto dell’amicizia e della fratellanza tra tutti gli uomini.  I problemi della futura umanità non saranno più risolvibili dalle singole nazioni. La criminalità si è internazionalizzata ormai da decenni. Il grande potere capitalistico che affama milioni di persone è già una realtà dal colonialismo. Nella mia vita, non avrò pace finché un solo bambino soffrirà la fame. L’ecologia, la prevenzione sanitaria, l’uso delle risorse naturali ed umane possono ormai essere  solo affrontate da un unico governo planetario, il governo della grande, meravigliosa, affascinante famiglia umana. La tecnologia metterà a breve moltissimi uomini nella possibilità di  nuocere enormemente alla umanità intera. Ma quando uomini, e soprattutto uomini di Dio non riescono ad amarsi e nel nome dello stesso Dio continuano ad uccidersi noi avremo d’avanti a noi un futuro aghiacciante. Ma l’unione di tutto il genere umano è una indispensabile necessità del progresso tecnologico e della stessa sopravvivenza della specie umana. In Ap 3,14-22 la comunità di Laodicea viene giudicata “né fredda né calda” e viene invitata a convertirsi dalla sua tiepidezza: “Io tratto severamente coloro che amo: cambiate vita dunque, e impegnatevi con tutte le vostre forze!”. I fattori culturali, etnici e religiosi sono stati fin’ora strumentalizzati dai grandi interessi economici, che hanno voluto tante guerre e tante divisioni. L’interesse economico di pochi, ancora oggi rischia di prevalere sul bene comune. Deve crollare l’erronea convinzione che il mio benessere non è compatibile con quello dell’altro. Ma solo il benessere di tutti sarà il vero benessere. Benessere tanto grande quale mai l’umanità ha finora sperimentato. Perché vero benessere non è il grasso del superfluo, quanto le sacre possibilità che ogni uomo onesto deve possedere per esprimere se stesso e tutte le sue potenzialità. Tante persone religiose non hanno mai conosciuto DIO perchè non sono in grado di amare, ed amare significa rispettare e tutelare l’altro nei suoi legittimi bisogni. Ognuno per parte sua deve convertirsi e deve pensare quando sarà emozionante sentirsi amato da tutti e dai quattro angoli della terra. Abbandoniamo così lo sterile risentimento e il desiderio di prevaricazione. La novità dell’atteggiamento ecumenico sta comunque nel fatto che l’egoismo, l’odio non li riconosciamo solo negli altri, ma li riscontriamo in noi. Non si tratta di attendere la conversione degli altri, ma di impegnarsi subito per la propria conversione. Andiamo così incontro alla necessaria ed indispensabile purificazione della memoria storica.  Non deve esistere un solo uomo sulla terra che deve poter dire: “non comprende, non può accettare le mie legittime necessità” senza perdere la scommessa. Siamo invitati da una forza sempre pura che è presente in noi a riconsiderare il doloroso passato, di violenze e di ingiustizie affinché non si ripresenti. Trasformiamo in fratelli ed amici i nemici di ieri! Prima che un atto di bontà questo è un atto di intelligenza e di interesse. L’anno duemila veda la nascita di una nuova umanità. Com’è bello e come da gioia che tutti gli uomini e le donne, trasformati in miei fratelli e sorelle, possano partecipare insieme al grande banchetto che ho preparato nella mia casa! Le grandi religioni e gli Stati sono impegnati, a sempre più intense e fruttuose relazioni. Tuttavia, oltre alle divergenze (che questo mio studio vuole superare), sono da risolvere le ataviche incomprensioni, i pregiudizi ereditati dal passato. Questa sfida noi la raccogliamo, noi i credenti della Giustizia e della Verità. Lo scorso 5 ottobre ’95 Giovanni Paolo II ha parlato all’ONU, esprimendo la speranza che l’ONU diventi una specie di famiglia di nazioni fondata sulla fiducia reciproca: “In un’autentica famiglia non c’è il dominio dei forti; al contrario, i membri più deboli, proprio per la loro debolezza, sono doppiamente accolti e serviti”. Ora se tutti riconosciamo che questo e vero, realizzarlo non sarà impossibile! Chi ha Dio in lui, ha pure in se l’amore, la tolleranza, il rispetto per l’altrui sentire. Chi ha Dio in lui non vuole che gli altri assumano la sua religione, ma che siano semplicemente coerenti ed onesti, cioè in buona fede. Cerca di essere coerentemente musulmano, buddista, induista, ecc... e mi aiuterai ad essere coerentemente cristiano. Se abbiamo Dio nel cuore, ovvero gli Ideali universali della Giustizia e della Verità, noi siamo destinati ad amarci. Contrariamente se mi vuoi diversamente da come Dio mi ha fatto e mi vuole, tu hai satana nel cuore.

EDUCAZIONE ALL’AMORE

Non possiamo parlare per la società, di educazione sessuale(perché esso è diritto esclusivo della famiglia), ma di educazione all’amore. Il vero orientamento educativo e culturale è concetto inscindibile dal valore dell’educazione all’amore. Valore non solo cristiano, ma soprattutto laico, che come virtù necessita di obbiettivi ad alta dignità umana, come: la pratica del pudore, della modestia, il rispetto dell’intimità, l’autodominio, il buon esempio, lo spirito di sacrificio. La sessualità umana è un mistero sacro, centrale nella costruzione dell’uomo, colpire l’uomo nel concetto della sessualità significa metterlo in pericolo. I genitori di conseguenza devono rifiutare l’educazione sessuale in genere, ma in particolare di coloro che vogliono proporre un falso stile di vita contro la verità della sessualità umana: manuale d’uso e volgare del “giocattolo” della sessualità.

     

EDUCAZIONE

Come è possibile conservare la fiducia e risolvere le incertezze e le fatiche dell'esistenza? Le difficoltà ci rendono pensosi, e ci preoccupiamo di non venir meno alle responsabilità che gravano su di noi.

Le tecnologie sempre più potenti e sempre meno controllabili, che l'umanità si trova a disposizione; il degrado ambientale e lo sperpero delle risorse naturali, ci avvertono che il pianeta terra avrà un futuro solo se verrà riconosciuta la centralità della persona umana e se ci saranno uomini capaci di dominare i processi della vita personale e sociale, nella direzione dello sviluppo umano pieno e totale. Si tratta di realizzare un'umanità nuova. Si tratta di capire che il futuro è legato alla scelta dell'educazione. Ma anche il meccanismo più sofisticato può incepparsi e degenerare se non viene usato da persone ad alta tensione morale e con una forte passione per l'uomo e per il suo destino interiore.

EDUCAZIONE SESSUALE

EDUCAZIONE SESSUALE O EDUCAZIONE ALL’AMORE? -

RICETTE ANTIFECONDATIVE O SENSO DELLA SESSUALITà?

Il vero orientamento educativo è di esclusiva spettanza della famiglia. Non dobbiamo parlare per la società o per la scuola di educazione sessuale, cosa di esclusiva pertinenza della famiglia, ma di educazione all’amore. Concetto inscindibile dal valore universale della castità, che come virtù necessità di obbiettivi di alta dignità e maturità umana, come: la pratica del pudore e della modestia, il rispetto dell’intimità, l’autodominio, il buon esempio, lo spirito di sacrificio. La sessualità umana è un mistero sacro, centrale nella costruzione dell’uomo, colpire l’uomo nel concetto della sessualità significa metterlo in pericolo. I genitori di conseguenza devono rifiutare l’educazione sessuale in genere, ma in particolare di coloro che vogliono proporre un falso stile di vita contro la verità della sessualità umana, come educazione ad un progetto d'amore e di fedeltà che abbraccia tutta la vita.CR 472107

"EDUCAZIONE” SESSUALE: pentimento di una sua fautrice. Lady Helen Brook era stata la fondatrice dei Brook Advisory Centros, che lanciarono nella Gran Bretagna degli anni Sessanta un programma per fornire agli adolescenti informazioni sulla contraccezione e materiale contraccettivo all'insaputa dei genitori. Per le sue attività, l'organizzazione ha avuto pubblici riconoscimenti. Ma ora Lady Brook si sta ricredendo: "Non sono d’accordo con l'educazione sessuale di oggi. Non credo all'insegnamento di tutte queste cose sull'omosessualità, gli atti contro natura (...). Non è necessario raccontarle ai giovani. I giovani hanno bisogno di sentire qualcosa sull'affetto e sui fatti della vita, non tutto questo sesso, sesso, sesso!" (cfr. The Wanderer; 26 ottobre 1995). (CR 47210810 B96)(17febbraio1996, n. 472  Conispondenza romana)///CR 528105

"EDUCAZIONE" SESSUALE: contestazioni e polemiche in Inghilterra. Forti polemiche ha sollevato il caso del ritiro da parte dei genitori di una adolescente di 5 anni dalle lezioni di educazione sessuale che le venivano impartite in una scuola cattolica nella regione del Devon a Plymouth, la Notre Dame Girlst School. Le critiche della signora Christine Hudson, dovute alle recite in cui i ragazzi dovevano interpretare, in maniera sempre più dettagliata, ruoli di omosessuali o bisessuali e altre deviazioni, sono diventate pubbliche proteste quando la figlia ha riportato da scuola volantini dal contenuto osceno su metodi contraccettivi "di emergenza" e su luoghi per incontri tra omosessuali. "Sono sicura che il 90 per cento dei genitori non conosce quello che viene insegnato nelle nostre scuole. - ha dichiarato la Hudson, madre di sette figli - Non immaginano neanche le conoscenze dettagliate che vengono impartite. Non conoscono il tipo di informazioni senza alcuna morale che queste agenzie esterne portano nelle scuole. Stanno distruggendo l'innocenza dei nostri bambini quando ancora non hanno raggiunto la pubertà.

Perché un bambino dovrebbe conoscere che cosa si prova ad essere una prostituta? Perché devono sforzarsi di interpretare il ruolo di un uomo sposato ma omosessuale?" (cfr. Dally Telegraph, 16 maggio 1997) Questa polemica si è inserita nel già acceso dibattito provocato da un documento edito dalla British Medical Association che sollecita lezioni di omosessualità per i bambini sotto i 16 anni, ora vietate dal Local Goverment Act del 1988 che proibisce la promozione da parte dello Stato dell'omosessualità.

Nel documento dell'Associazione inglese si arriva ad affermare che “l’insegnamento responsabile dell'omosessualità è molto importante al fine di venire incontro ai ragazzi che possono crescere omosessuali lesbiche o bisessuali.” (cfr. Dally Telegraph, 28 aprile 1997)

EDUCAZIONE SESSUALE E VIRTù DELLA CASTITà: ESORTAZIONE APOSTOLICA FAMILIARIS CONSORZIO 22 NOV.981 DI GIOV. PAOLO II “In questo contesto è del tutto irrinunciabile l'educazione alla castità come virtù che sviluppa l'autentica maturità della persona e la rende capace di rispettare e promuovere il significato sponsale del corpo. Anzi, i genitori cristiani riserveranno una particolare attenzione e cura, discernendo i segni della chiamata di Dio, per l'educazione alla verginità, come forma suprema di quel dono di se che costituisce il senso stesso della sessualità umana. Per gli stretti legami che intercorrono tra la dimensione sessuale della persona e i suoi valori etici, il compito educativo deve condurre i figli a conoscere e a stimare le norme morali come necessaria e preziosa garanzia per una responsabile crescita personale nella sessualità umana. Per questo la Chiesa si oppone fermamente ad una certa forma di informazione sessuale avulsa dai principi morali, così spesso diffusa, la quale altro non sarebbe che una introduzione all'esperienza del piacere e uno stimolo che porta a perdere la serenità (ancora negli anni dell'innocenza), aprendo la strada al vizio.

EGIZIANI

Il popolo dell’antico Egitto non esiste più, al suo posto esiste una nazione araba. Dio ha sostituito, ha sostituito gli idolatri con i credenti in un solo Dio, figli di Abramo.

Il motivo dell’estinzione di quel popolo non è stata l’idolatria, ma la crudeltà che è una conseguenza dell’idolatria. Il faraone avendo decretato l’estinzione del popolo di Israele, con quell’atto decretò l’estinzione del suo popolo. Infatti, il Signore fa ad ognuno quello che ognuno fa nei confronti del suo prossimo. “Il male che non vuoi per te ad un altro non lo fare.

EFFICIENZA

Nella scienza, nella morale e nella spiritualità c'è sempre un'urgenza:l’efficienza. La necessità di essere primo e la necessità di non essere inferiore è un dovere di coscienza e di onestà è anche la legge della sopravvivenza: "Bisogna che tu corra più che puoi per rimanere nello stesso posto". Uomo pieno di vere domande sul reale fisico e metafisico o spirituale.

 

ELUSIONE

DISSOCIAZIONE TRA FEDE E POLITICA? La politica senza la fede o la fede senza la politica?       SONO INSCINDIBILI!

No a Machiavelli, no al totalitarismo!

No alla commistione tra religione e politica!

Si, all’unità dell’uomo che in quanto spirituale e religioso si esprime politicamente.

 

EMBRIONE

GR 493/01 BIOETICA: lo statuto dell'embrione umano varato dal Comitato Nazionale di Bioetica. Dopo molta attesa, il Comitato Nazionale di Bioetica ha finalmente pubblicato, il 27 giugno 1996, il documento intitolato Identità e statuto dell'embrione umano. Pur essendo ancora quello presieduto dal prof. Francesco D'Agostino e composto da numerosi esponenti di area cattolica, Il Comitato non è giunto ad una conclusione omogenea sul problema. Il testo principale del documento è stato approvato all'unanimità, ma in esso sono compresenti due diverse prospettive, l'una rigorosa e l'altra più permissiva; esso, per giunta, è corredato da dichiarazioni allegate che esprimono parziale dissidenza dalla tesi maggioritaria. Nondimeno, è un testo importante perché costituisce la prima presa di posizione sul problema, pur trattandolo dal solo punto di vista scientifico-etico, senza trarne conseguenze giuridiche o politiche. Nel domandarsi come valutare moralmente la proliferazione, il danneggiamento e la soppressione di embrioni umani, previsti dalle nuove tecniche di fecondazione artificiale, il Comitato risponde che il problema può essere risolto solo se si identifica una volta per tutte la natura dell'embrione stesso, cioè stabilendo se è persona umana o no. Innanzitutto, il testo premette che la natura umana non va ridotta alle sue facoltà, altrimenti gli esseri umani verrebbero discriminati non sulla base di ciò che sono, ma sulla base di ciò che possiedono, secondo un catalogo di requisiti non solo non univocamente individuati ma anche aperto all'arbitrio. Si è riconosciuto quindi che l'esser persona, in senso ontologico, è una semplice conseguenza del possedere la natura razionale e che, essendo la razionalità un requisito di cui gode la natura umana, il semplice possesso della natura umana implica, per ogni individuo umano, il fatto di essere persona, anche se determinate caratteristiche più complesse di questa natura razionale possono manifestarsi soltanto dopo un processo evolutivo adeguato, o essere più o meno ampiamente impedite da circostanze accidentali e in certi casi addirittura attenuarsi o scomparire" (§2,3). Dal punto di vista scientifico, "oggi la genetica consente di assumere il DNA come depositario di quelle caratteristiche che accompagnano ogni vivente dal primo all'ultimo istante della sua storia. Per quanto c'interessa, ogni embrione derivato dalla fusione di gameti umani possiede, sin dalla fase della sua Costituzione zigotica, un DNA che contiene sequenze specificamente umane. Questi sono dati biologici non controversi che permettono di attribuire all'embrione una natura umana sin dalla fecondazione, anche perché il DNA è portatore di un programma di sviluppo che (se l'embrione sarà regolarmente impiantato nell'utero materno) condurrà alla formazione di un individuo umano completo" (§3,2). (GR 493/01/GG9G)

CR 493102 BIOETICA: le conclusioni pratiche del documento sull'embrione. Da queste premesse (cfr. CR 493101), il Comitato nazionale di Bioetica giunge alle seguenti conclusioni unanimi: "Al prodotto del concepimento viene riconosciuto lo statuto di individuo, per lo meno a partite dal momento -precedente la comparsa della linea primitiva (ossia del germe del sistema nervoso, n.d.r.)- in cui viene irreversibilmente perduta la capacità di suddivisione in due o più embrioni, o di ricostituzione di un singolo embrione in seguito alla fusione di due embrioni. Inoltre, "prevale in seno al Comitato la tesi secondo cui l'identità personale dell'embrione sussiste sin dalla fecondazione. Per alcuni, tale identità è affermabile con certezza, per altri lo è con elevato grado di plausibilità. Sul piano pratico, gli uni o gli altri ne deducono il dovere di trattare l'embrione come dotato di identità personale sin dalla fecondazione» (§5,3). Dal punto di vista morale, siccome va riconosciuto "un valore morale primario alla persona umana intesa in senso sostanziale, e come tale riconoscibile in ogni individuo umano in tutte le fasi della sua esistenza,(...) (CR 493/021GG96)

CR 493/03   BIOETICA: i diversi pareri degli esponenti del Comitato

Nondimeno, proprio quanto alla tutela della vita e integrità degli embrioni, nel Comitato Nazionale di Bioetica (cfr. CR 493101) i pareri si dividono: la maggioranza sostiene che tale tutela debba essere assoluta e debba quindi prevalere su ogni diritto altrui; la minoranza sostiene invece che essa sia relativa, potendo venire posposta alle esigenze derivate da diritti primari di altri, ad esempio dei genitori o dello Stato  (si veda il caso del destino degli embrioni guasti). Da questa divergenza deriva il fatto che le direttive pratiche nel campo della fecondazione artificiale siano, da parte del Comitato, parzialmente divergenti. All'unanimità, esso ritiene moralmente illecite: 1- La produzione in vitro di embrioni umani al solo fine di usarli per ricerche sperimentali, o di destinarli ad usi commerciali o industriali; 2- la generazione multipla di esseri umani geneticamente identici mediante fissione gemellare o clonazione; 3- la creazione di chimere usando embrioni umani; 4- la produzione di ibridi uomo-animale; 5- il trasferimento in utero umano dell'embrione di un animale (o, nell'utero di un animale, di un embrione umano)". Alcuni esponenti del comitato, condannano anche: "la soppressione e ogni forma di manipolazione dannosa di embrioni anche nello stadio di sviluppo pre-impianto; la diagnosi su embrioni pre-impianto, finalizzata indiscriminatamente alla soppressione di embrioni, la sperimentazione su embrioni, in quanto implicante di fatto la loro soppressione; la formazione in vitro di embrioni per i quali non s'intenda procedere all'impianto in utero materno; e che quindi resterebbero abbandonati a se stessi (§8,1). Viene condannata anche "una discriminazione fra embrioni tesa, ad esempio, a selezionare il loro sesso, o altre caratteristiche non riconducibili alla futura comparsa di gravi patologie"(§9,1). Ad essere moralmente accettabili per il Comitato rimangono solo eventuali interventi terapeutici, ancora in fase sperimentale, praticati sugli embrioni, quando siano finalizzati alla salvaguardia della vita o della salute dell'embrione medesimo;   (27 luglio 1996, n. 493Corr. romana). Il Papa, nel riaffermare il nesso tra Etica e Diritto, tema che costituisce una delle questioni fondamentali che, in ogni tempo, hanno messo alla prova le migliori energie del pensiero umano", ha condannato la moderna concezione relativistica del diritto. "Oggi(...)-ha detto Giovanni Paolo II- non è raro assistere ad una sorta di regresso di civiltà, frutto di una incompleta e a volte distorta concezione della libertà umana, che spesso trova pubblica legittimazione nell’ordinamento giuridico statale". Questa falsa concezione, "svincolata dalla legge morale", è riuscita, "avvalendosi delle regole maggioritarie, ad introdurre non di rado nell'ordinamento giuridico la legittimazione della soppressione del diritto alla vita di esseri umani innocenti e non ancora nati”. Giovanni Paolo II, invita quindi i giuristi cristiani a "far emergere,...il carattere intrinsecamente debole di un Diritto precluso alla dimensione trascendente della persona umana. Il Papa ha quindi affrontato il tema dello "statuto biologico dell'embrione", che è un individuo umano" che ha dei "diritti fondamentali". "La norma giuridica è chiamata a definire lo statuto giuridico dell'embrione quale soggetto di diritti, riconoscendo un dato di fatto biologicamente inconfutabile ed in sé evocatore di valori che non possono essere disattesi né dall'ordine morale né dall'ordine giudico. Giovanni Paolo II ha voluto ancora una volta farsi interprete “di questi diritti inviolabili dell'essere umano” -(fin dal suo concepimento per tutti gli embrioni che non raramente sono sottoposti a tecniche di congelamento (crioconservazione), diventando in molti casi oggetto di pura sperimentazione o peggio, destinati ad una programmata distruzione con l'avallo legislativo)-  ed ha confermato "come gravemente illecito per la dignità dell'essere umano il ricorso ai metodi di procreazione, definiti come inaccettabili per la dottrina morale". Il Pontefice ha quindi concluso il discorso ricordando come "la concezione positivistica del diritto, insieme col relativismo etico, non solo tolgono alla convivenza civile un sicuro punto di riferimento, ma sviliscono la dignità della persona umana e minacciano le stesse strutture fondamentali della democrazia".(Discorso rivolto ai partecipanti al Simposio su "Evangelium vitae e Diritto" e all'XI Colloquio Internazionale Romanistico Canonistico, svoltosi il 24 maggio scorso nell'Università Pontificia Lateranense.)(CR 487/051GF96)

Il 14 gennaio, un gruppo di parlamentari, primo firmatario l'on A. Michelini (F.I), ha presentato alla Camera dei Deputati una proposta di legge per la tutela dell’embrione, di cui riportiamo ampi estratti. (3 maggio 1997,n.524       Conisponderiza romana) "Oggi il principio di non discriminazione deve essere riconosciuto nell'ambito delle diverse età e condizioni di una medesima esistenza umana, particolarmente con riferimento alle fasi apparentemente marginali della vita nascente, morente e sofferente. Si tratta di riconoscere, anche nell'ambito giuridico, che l’embrione, feto, neonato, bambino, ragazzo, adolescente, giovane, adulto, auziano, vecchio sono solo diversi nomi con cui si indica una identica realtà, un identico soggetto, lo stesso essere personale, lo stesso uomo. (...) Per questo è preliminare la definizione dello statuto giuridico dell'embrione umano", come richiesto anche dal Parlamento europeo nelle due risoluzioni del 18 marzo 1989 sui problemi della ingegneria genetica e della procreazione artificiale umana. Anche nel campo dell'aborto (...) è indispensablle individuare con chiarezza il significato giuridico dell'essere umano nella fase più giovane della sua esistenza. (...) Il trasferimento del principio di eguaglianza (o di non discriminazione) nell'ambito giuridico implica il riconoscimento della soggettività giuridica ad ogni essere umano in quanto tale, indipendentemente da qualsiasi condizione o circostanza. La soggettività (detta anche personalità o capacità) giuridica implica l'attitudine ad essere titolari di diritti o doveri. Non è necessaria la titolarità attuale, è sufficiente la possibilità  futura... Ma la personalità giuridica è unica e si estende ad ogni ambito del diritto, sia privato che pubblico. Se si riconosce - come ha fatto la sentenza n.25 del 1975 della Corte costituzionale - che anche il concepito è titolare del diritto alla vita, come garantisce l'articolo 2 della Costituzione («la Repubblica riconosce e garantisce i diritti dell'uomo»), come si fa ad escluderne -già secondo il diritto positivo vigente- la soggettività giuridica? Del resto nello stesso codice civile (...) a parte le disposizioni patrimoniali in tema di successione e donazione a favore del concepito, esiste una norma -l'articolo 254- che riconosce indirettamente il carattere personale del concepito in quanto consente il riconoscimento del figlio naturale, in un qualsiasi momento successivo al concepimento. Queste riflessioni inducono a proporre una modifica (tanto piccola formalmente quanto intensa dal punto di vista contenutistico) dell'articolo 1 primo comma, del codice civile. Si tratta di stabilire che ogni uomo ha la capacità giuridica in quanto uomo, cioè che la soggettività giuridica ha origine dal concepimento e non dalla nascita. (...)Va perciò introdotto al secondo comma del medesimo articolo 1 l'aggettivo "patrimoniale". Senza di esso, infatti, resterebbero irrisolte le attuali discussioni sulla soggettività giuridica del concepito"(3 maggio 1997, n.524 corrispondenza romana).

ENERGIA ALTERNATIVA

E’ una priorità per salvare l’ambiente!

Quanta energia eolica,

quanta energia solare,

quanta energia per le maree, le onde del mare e i flussi delle acque (anche fognanti) si può recuperare?

EROTISMO

La sessualità rappresenta il linguaggio più intimo e più importante dell’uomo. E’ un’enorme energia plasmatrice dell’essere di persona. Non solo l’uso del sesso, ma anche la concezione che ognuno ha di esso, determina il suo essere nel tempo e nell’eternità. Paragoniamo il sesso ad un fuoco il cui scopo naturale è quello di dare luce e calore. Starne troppo lontani equivale a rimanere al buio e al freddo, starne troppo vicini equivale ad ustionarsi o carbonizzarsi. Esiste una progressività ed una gradualità del linguaggio sessuale, che raggiunge il suo apice nel dono della vita (paternità-maternità spirituale). In particolare la genità raggiunge il suo apice nella procreazione, questo è il significato naturale della genitalità. Di conseguenza esclusivamente sul piano naturale il rapporto sessuale completo può essere legittimo (anche se non opportuno) al di fuori del matrimonio, solo nel caso che non si escluda la possibilità procreativa e se l’unione avviene con una creatura con cui si intenda vivere per tutta la vita nella fedeltà. L’Amore o è nobile e degno o diviene un fenomeno degradante e dannoso della crescita evolutiva del soggetto sul piano umano e spirituale. Di conseguenza esiste un linguaggio del corpo per l’amicizia, uno per la coppietta, uno per i fidanzati ufficialmente ed uno per gli sposati. Falsare il linguaggio naturale e progressivo sessualità equivale a falsare la propria esistenza al punto da rimare confusi in ordine alla fondamentale gerarchia di valori che sono indispensabili per il giusto orientamento esistenziale della nostra vita. Il disordine sessuale(ovvero l’uso distorto della genitalità che è naturalmente proiettata alla procreazione ed alla sua possibilità), è tanto devastante in tutto l’essere di persona da generare una non piena capacità di intendere e di volere. Nessun compito dirigenziale deve essere offerto a chi vive nel disordine sessuale.

EPICLESI

Ovvero effusione dello Spirito. L'intera esistenza della Chiesa nel mondo è epicletica: la liturgia imprime il proprio marchio sull'attività sociale dei credenti, rendendoli una continua invocazione dello Spirito. Dio manda lo Spirito per animare i gesti sacri dei suoi seguaci e renderli sempre di nuovo Chiesa, per raccoglierli e confermarli in famiglia. Lo Spirito Santo facilita lo svolgimento del culto profetico infatti, l'origine divina del mondo ha un futuro nella completa divinizzazione. lo Spirito di Dio agendo nell'epiclesi porta la creazione al suo futuro, affinché gli uomini partecipino a condurre la creazione in uno stadio di esistenza sempre più vicino a quello futuro. La storia sacra ha una trascendenza nel divino: lo Spirito mediante l'epiclesi dà alla storia sacra di un popolo una trascendenza continua, garantendo che il patrimonio sacro del passato sia conservato per la nuova era. Il dono divino trova accoglienza: lo Spirito per mezzo dell'epiclesi permette ad un dono divino di trovare accoglienza nel ringraziamento e nella responsabilità umana. La conoscenza di Dio si trasforma in amore di Dio: lo Spirito nell'epiclesi determina il passaggio dalla conoscenza all'amore. Ma senza violenza, infatti, se al gesto non fa seguito la giusta predispozione interiore, il gesto rimane sterile nei suoi frutti spirituali. La   sapienza divina prevede e predispone la comunione, perché la potenza divina si manifesta e si esprime nell’amore. LO SPIRITO NEI SACRAMENTI COSTITUISCE LA CHIESA IN UNITÀ E LA INVIA IN MISSIONE PROFETICA. L'epiclesi e il carattere comunitario/ortopratico della grazia santificante. La Grazia si ottiene nella cooperazione dei credenti nel vivere con coerenza ciò che si proclama. Per realizzare ciò si invoca dallo Spirito la forza di fare il bene ed evitare il male. Questo diventa inevitabilmente un atto politico o sociale, perché il bene si ripercuote a volte dolorosamente nella società del credente. La rilevanza profetica di quest’azione politica spinge all'azione e genera una presa di posizione nei suoi concittadini. Che se sono degni si incammineranno in un cammino di progresso e di civiltà, se non ne sono degni il profeta si troverà in grave difficoltà. Ma il credente anticipa il compimento ed è segno autentico dell'unità escatologica. La sua testimonianza si trasformerà però in condanna per coloro che la hanno rifiutata, oltre che produrre sul piano della storia tutta una serie di sofferenze e di ingiustizie. La Grazia sacramentale predispone l’illuminazione della mente e il rafforzamento della volontà: lo Spirito è riconosciuto come divino potere di comunione interpersonale. I Doni e frutti dello Spirito instillano l'apertura alla benevolenza salvifica del Padre: Is 11, 2-3 (sapienza, intelligenza, consiglio, fortezza, conoscenza, timore, pietà). Gal 5, 22 (amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà,  fedeltà, mitezza e dominio di sé): ovvero apertura matura all'essere e alla missione santificante ed escatologica dello Spirito Trans-creatore. Così l'imperativo morale dell’uomo assume valenza escatologica, preannunciando il tempo finale.

ESCHATON

L'ESISTENZA CRISTIANA NEL SEGNO DELL'ESCHATON ovvero del  "TEMPO ULTIMO", del compimento della STORIA DELLA SALVEZZA, mentre ora ci troviamo nell'ÈRA ESCATOLOGICA INTERMEDIA. L'evento religioso fonda e personifica in sé l'escatologizzazione del tempo. L'eternità di Dio antecede l'origine del tempo, quindi l'eternità è il principio del progetto storico, possiamo così parlare di un significato escatologico della storia. E' così naturale l'irruzione dell'eternità nel tempo, è così naturale l’intervento salvifico di Dio, che determina la soluzione ma anche la consumazione della storia. Dio mi prende per mano e mi conduce con amore nel tempo e dopo il tempo, nell’eternità, io lo seguo con amore cercando di non perdere mai la sua mano. Il concetto di eternità è la conclusione e la consumazione del tempo. L'incarnazione dell'azione di Dio avviene nel tempo, così possiamo parlare di permanenza e perpetuità dell'incontro tra storia ed eternità. La croce, la sofferenza dell'uomo innocente è giudizio definitivo della storia del male come predominio dell'infedeltà dell'uomo. Nella sofferenza dell'innocente trionfa il disegno di Dio ed il giudizio di Dio(Gv 3,16s). La potenza della croce si rivela e diventa operante nella risurrezione, nel trionfo della vita sulla morte. Il giusto non è rimasto prigioniero. Nella risurrezione brilla l'amore esemplare di Dio. Lo Spirito compie l'universalizzazione dell'avvenimento di salvezza. Ora c'è qualcosa di nuovo, nella libera decisione dell'uomo che si prepara all'incontro definitivo con il mistero di amore e salvezza già compiuto ma non ancora pienamente realizzato. Il Paradiso   non chiude la storia ma rafforza la dinamica della speranza, verso la piena consumazione che è la Parusia. Certo la risurrezione è un avvenimento reale ma storicamente non sperimentabile se non nella potenza dello Spirito come è testimoniato in alcuni santi, i quali sono segno profetico che rimanda ai nuovi cieli e alla terra nuova, dove avrà stabile dimora l'amore che tutti aspettiamo e che tutti cerchiamo già di realizzare così come è possibile su questa terra.

NELLA CHIESA PEREGRINANTE, I CREDENTI CAMMINANO INSIEME PRENDENDOSI PER MANO.

La chiesa è una comunità escatologica (LG 48). La grazia è ecclesiale perché la grazia è evento di comunione, cioè di amore. La comunità dei credenti, la chiesa è presenza anticipata al Regno di Dio, ed accoglienza di tale DONO. Ma tutta la storia è attesa della consumazione e del compimento NELLA TRANSITORIA condizione incompiuta e peregrinante del presente, nella provvisorietà della chiesa presente e universalizzazione e cosmicizzazione dell'evento salvifico.

NELLA VITA DEL SINGOLO CREDENTE la fede escatologizza fortifica l'esistenza del credente, facendolo accedere già ora alla ai frutti della vita eterna. Certo questo cammino implica il superamento vittorioso del giudizio della persecuzione, che ha la finalità purificatrice, nella testimonianza come impegno della libertà umana a decidersi pro o contro Dio. Consapevole che la realtà terrestre non è definitiva ma piuttosto provvisoria.

ESORCISMO

Cosa è il male malefico?

E’ l’azione diretta e malefica di personalità sovrumane con cui il sottoscritto ha avuto consistenti combattimenti.

Come liberarsi da soli dal male malefico?

Amare la verità e la giustizia, soffrire per testimoniarle, essere coerente con i propri principi di vita e religiosi, uscire dal narcisismo e dalla dipendenza da se, dagli altri e dalle cose è sufficiente per essere liberati gradualmente da questo influsso.

ESOTERISMO

ESPERIENZA RELIGIOSA

La conoscenza, anche di Dio, deve basarsi sull'esperienza. Tutto si basa sulla Presenza di Dio e sulla percezione della sua presenza. La conoscenza di Dio, deve basarsi sull'esperienza, perché la presenza di Dio è in relazione alla percezione della presenza di Dio. Le esperienze frammentarie sono proprio quelle esperienze nelle quali risplende l’Esperienza. E’ l’esperienza già una Situazione di apertura. L'uomo come tale è apertura al mistero. L'uomo è colui che interroga la propria realtà e la propria esperienza:  1- esperienza della propria individualità: io sono unico e irripetibile; 2- esperienza dell'ordine/disordine, in sé e nel mondo;      3- esperienza dell'aiuto che viene dall'altro /dall'alto; 4- esperienza dell'incomprensibilità della vita: il carattere transitorio delle realtà: gioia / dolore / angoscia / conforto/ fedeltà / noia / creatività / morte. S. Agostino afferma: "e il nostro cuore è inquieto..." Questa insopprimibile aspirazione all'infinito dell'uomo lo predispone al mistero. L'uomo è colui che interroga la propria realtà: l'orizzonte dell'uomo è un mistero, mistero che è fondamento della sua esperienza esistenziale: mysterium tremendum fascinosum. Questo Mistero è rappresentato da un enigma con cui si trova a volte a doversi confrontare. Questo enigma lo sorprende, egli se lo trova  innanzi dall’armonia di contrasto, e dall’ambivalenza che avvolge l’esistenza umana.

      Possiamo dare un nome a questo mistero?  CONOSCENZA DI DIO!

ESTETICA

CR 522107 ESTETICA: I canoni dell'estetica urbana secondo "La Stampa".  Qui Roma, supplemento quotidiano di cronaca cittadina annesso alle copie della Stampa vendute nell'Urbe, dedica una intera pagina del numero del 4 aprile 1997 a violente critiche contro il complesso parrocchiale recentemente edificato dall'Opus Dei nella Capitale. Quasi tutta la pagina, nella quale campeggia il titolo “Attacco alla chiesa dell'Opus Dei”, si basa sulle dichiarazioni di un tal ingegnere Ignazio Breccia Fratalocchi, che si qualifica come uno dei consulenti del Vicariato, il quale trova inopportuno che l'edificio si richiami a quelli che definisce "certi valori della tradizione ecclesiale". Fra l'altro stigmatizza che il tabernacolo sia al posto d'onore, in tondo alla navata anziché da un lato, e più in generale si rammarica che la chiesa, definita “un residuato dell'arte sacra ottocentesca”, non si armonizzi con il panorama di cemento armato che caratterizza la periferia romana. Poco spazio è concesso alla replica del parroco, don Alberto Ortolani, il quale, sottolineando lo squallore degli alveari umani che affollano i moderni sobborghi, replica deciso: “La nostra chiesa non si integra con il resto del quartiere? Meglio così”. Don Ortolani rammenta anche il consenso dei parrocchiani: "Finalmente una chiesa, ci dicono, che sembra una chiesa e non una colata bianca di cemento armato". Lo stesso numero del 4 aprile 1997 di Qui Roma, supplemento di cronaca cittadina della Stampa, poche pagine dopo l'attacco alla chiesa dell'Opus Dei, dedica due facciate al fenomeno dei "graffitisti", ossia di quei giovani vandali che imbrattano con le bombolette spray muri e veicoli pubblici e privati delle nostre città, rifacendosi alla violenza coloristica e contenutistica dell'arte hip-hop. Non per caso i graffitisti sono spesso espressione dell'ambiente dei centri sociali (cfr. CR 42516,11 febbraio 1995), l'ala più dura della Sinistra. Nelle pagine del supplemento della Stampa non troviamo però una condanna di questi vandali che, danneggiando la proprietà pubblica e quella privata, violano abitualmente tutta una serie di articoli del Codice Penale. Ed occorre tener conto delle ingenti spese che privati e pubbliche amministrazioni devono sostenere per ripulire i muri, i furgoni, i vagoni terroviari, quelli della Metropolitana. etc., etc. Al contrario, una redattrice, mandata ad unirsi ad una scorribanda di un gruppetto di questi vandali, ce li presenta come giovani eroi, che scivolano nella notte nascondendosi al passaggio delle volanti della Polizia. Il supplemento dedica poi diverse colonne all'esaltazione del "valore artistico” del graffitismo, con una intervista al critico d'arte Vittorio Sgarbi e una nota biografica sul più grande graffitista americano, morto di AIDS a 32 anni. Un piccolo riquadro in tondo alla seconda pagina del servizio, incongruamente, ricorda in poche righe una iniziativa del Comune di Roma contro il vandalismo grafico.(12 aprile 1997, n.522      cor. romana) Ci sono dei muri fatiscenti e sporchi che necessiterebbero di essere graffitati, possibilmente senza nascondersi alla polizia e richiedendo le dovute autorizzazioni e da squallido degrado invitare i cittadini a maturare contenuti positivi. Messaggi di amore e di civiltà di autentica bellezza attendono di essere posti in evidenza.

ETICA

Etica, insieme di principi che regolano la convivenza civile. Da questo nasce la filosofia morale, scienza dei costumi. "Chi decide del bene e del male?", "Quando  è giusta un'azione?", "Quando è sbagliata?".

Studia le regole del comportamento umano. L’uomo è un animale sociale, quindi la legittimazione morale del comportamento è fondamentale per la sopravvivenza della stessa società. Consuetudini e leggi che nel tempo si costituivano per evitare conflitti o prevaricazioni. In Cina vennero accettate le massime di Confucio come un codice etico. I filosofi greci, a partire dal VI secolo a.C., diffusero il loro pensiero etico. Nel V secolo a.C. i sofisti, specialisti di retorica, negarono la possibilità di elaborare valori morali universali e immutabili. Ma Platone e Socrate si opposero al relativismo dei sofisti, sostennero che proprio la virtù è conoscenza. Di conseguenza tutti gli uomini sarebbero virtuosi se fossero consapevoli della virtù. Il vizio, il male sano frutto di ignoranza e disonestà. I cinici, discepoli di Socrate, affermarono che la virtù deve condurre a una vita "secondo natura", vissuta soddisfacendo le necessità di sussistenza e nella concordia. I cirenaici si comportarono come edonisti (adoratori del piacere svincolato da categorie morali). Platone affermò che il bene è il fondamento dell'essere. Per lui la virtù umana consiste nell'armonia di un individuo con la sua natura. La virtù ultima, la giustizia, è la relazione armoniosa di tutte le componenti dell’uomo. Aristotele dichiarò come la "buona vita" (eudaimonía) come lo scopo dell'etica. Egli definì la felicità come un'attività in armonia con la ragione. Aristotele affermava che le virtù altro non erano che buone abitudini. Per raggiungere la felicità, una persona deve vincere l’ignoranza, la conoscenza conduce alla meditazione e quest’ultima alla più elevata potenzialità umana: la contemplazione.

Gli stoici avevano il motto: "resisti e rinuncia", occorre avere fermezza di fronte alle avversità. Siamo al 300 a.C. e gli stoici strutturarono razionalmente la loro esistenza, per essere in armonia con la natura e per quanto possibile il meno condizionati dalle passioni e dai bisogni.  Atleti delle virtù e delle rinunce a denti stetti, si impegnarono ad ottenere la saggezza, la discrezione, il coraggio, la giustizia porrebbe l'individuo in . Ma la virtù era solo lo stadio necessario per raggiungere l'indipendenza dello spirito. Epicuro, nel IV e III secolo a.C., poneva il concetto del bene insieme a quello del piacere, assenza di turbamento attraverso la contemplazione.

Nel cristianesimo l'uomo non solo deve volere il bene, ma ha anche bisogno della Grazia per realizzarlo. E’ necessario amare il prossimo come se stessi, amare i nemici, ed essere corretti con le leggi della società civile, tuttavia bisogna prima obbedire a Dio e poi agli uomini.

Sant'Agostino, aveva in gioventù una visione manichea (inconciliabilità tra il bene e il male, che sono i due fondamenti della paritari del mondo), ma convertitosi si impegnò nell’integrare la filosofia platonica con il messaggio cristiano. Dio è buono, fonda ogni cosa, il male è una privazione del bene e quindi dell’essere. San Tommaso d'Aquino si spinse molto in avanti fondando dal basso, ovvero dall’intelligenza che esprime il meglio di se quando si lascia illuminare dalla fede, aprì con la scolastica un metodo scientifico molto suggestivo ed attuale.

I protestanti vollero purificare il messaggio evangelico, ritornando all’esperienza delle origini cristiane. Lutero riconosce validità alla condotta morale, ma la giustificazione avviene grazie alla sola fede nel Figlio di Dio.

Nella Riforma la fede individuale venne considerata più importante dell'obbedienza all'autorità o alla religione. Questa tendenza porterà alla nascita della moderna etica laica. Le scoperte scientifiche provano che si può fondare un sistema etico esclusivamente sulla razionalità. Per Kant le azioni sono soggette ai condizionamenti, così si devono giudicare solo le intenzioni(di buone intenzioni è pieno l’inferno). Bisogna agire mossi da principi generali oggettivamente giusti: "Agisci come se il principio su cui si fondano le tue azioni dovesse diventare per tua volontà una legge universale di natura"; questa è l’imperativo categorico della coscienza, gli altri uomini non devono mai essere strumentalizzati. Hegel elaborò una filosofia della storia, in essa l’uomo deve maturare l'autocoscienza del suo spirito. La moralità è un processo di crescita naturale, che culmina nello stato. "La storia del mondo è ... l'obbedienza a un principio universale". Ma la oggettività di questo sitema etico aprirà la strada al nazismo. Kierkegaard evidenzierà il limite di Heghel che pone in ombra l’aspetto soggettivo e individualmente delle scelte morali, che comunque può trovare una sua maturazione appropriata solo nell'etica cristiana.

Comte affermò il primato dell’etica rispetto alla politica. La fondazione dell’etica su basi umanitarie fu anche impostata da Jeremy Bentham, teorizzatore dell'utilitarismo; egli giudicava l'azione morale dalle sue conseguenze per l’ottenimento del maggior tornaconto possibile. Le nostre società occidentali vivono dolorosamente questa impostazione morale che manca di metafisica e di un riferimento trascendente ai valori.

L'etica moderna è stata influenzata negativamente: 1 - dalle scoperte di Darwin nacque "etica evoluzionistica"; 2 -  da Nietzsche nasce il superuomo, che potrà annientare i deboli per il raggiungimento delle sue possibilità di vita.

 

Freud definendo come ogni individuo lotta tra la pulsione del sé istintuale (per soddisfare tutti i propri desideri), e la necessità del sé sociale (per controllare questi impulsi), definisce psicologicamente la utilità dell’etica nella società e scopre come il senso di colpa è spesso di natura sessuale, e come la sessualità essendo centrale nella costruzione dell’uomo sottenda a buona parte della concezione sul bene e sul male.

Moore conclude che l’etica è definibile a partire dalla parola "buono", ma il termine "buono" è indefinibile. Ciò accade perché la bontà è una qualità tanto semplice da non poter essere analizzabile. I "naturalisti" sono in disaccordo con Moore e credono che "buono" sia definibile. Moore è definito "intuizionista". Naturalisti e intuizionisti considerano le proposizioni etiche come proposizioni che descrivono e spiegano il mondo. Antonio Gramsci ha inserito l'etica nella consuetudine politica per la realizzazione di una nuova società civile attraverso la trasformazione radicale della cultura e della morale. Purtroppo le sue teorizzazioni si sono rivelate un incubo (il marxismo è collassato, ma non gli estensori della sua visione morale della vita).

EUTANASIA

CR 532104 EUTANASIA: la Corte Suprema americana ne conferma l'incostituzionalità. Nonostante le forti pressioni e l'intensa campagna dei movimenti pro-eutanasia (cfr. CR 532/03), la Corte Suprema degli Stati Uniti, con una sentenza del 26 giugno scorso, ha convalidato una legge dello Stato di New York che vieta il "suicidio assistito". Chiamati a pronunciarsi sulla costituzionalità della legge, dopo un anno di riflessione, i giudici hanno sentenziato all'unanimità che: "i malati terminali non hanno un diritto costituzionale al suicidio assistito". La motivazione della sentenza è stata stesa dal giudice William Rehnquist, la cui moglie è morta nel 1991 dopo una lunga e dolorosa battaglia contro il cancro. Rehnquist ha sottolineato che il concetto di “morte assistita” entra in conflitto "con la storia, le tradizioni legali e le pratiche del nostro Paese", concludendone che "l'asserito diritto all'assistenza al suicidio non è un diritto fondamentale protetto dalla Costituzione". In seguito al pronunciamento della Corte, il Senato dello Stato dell'Oregon, l'unico che aveva tre anni fa legalizzato l'eutanasia, ha deciso di rimetterla in discussione (cfr. Il Giornale, 27 giugno 1997). Solo la spoliazione della prevalenza e della sacralità della vita umana possono concepire un tale ed aberrante progetto.

EVOLUZIONISMO

CR536109 EVOLUZIONISMO: L' "uomo di Neanderthal" non è un antenato della nostra specie umana. Malgrado riviste, sussidiari scolastici e testi di ogni tipo continuino a diffondere, spacciandole per certezze scientifiche, fragili ipotesi evoluzionistiche semplificate dalla famosa "scaletta" ameba-pesce-rettile-scimmione-Uomo di Neanderthal-uomo d'oggi, un altro bastione dell'evoluzionismo è crollato (teoria scientifica in cui io credo): accurate analisi di DNA fossile hanno provato che il cosiddetto "uomo di Neanderthal" non è nostro antenato, anzi non era nemmeno un uomo. La notizia è stata riportata persino da quotidiani come il manifesto del 20/7/97, ove sì ricordava, per inciso, che fin dal 1987 è stato inequivocabilmente provato, tramite l'analisi del DNA mitocondriale, che tutta l'umanità discende da un’unica madre. [questo risvolto è per me molto importante, non possiamo abbandonarci culturalmente a nessun razzismo.] (26luglio1997,n.536Corr.romana)

     

EZECHIELE

Il Signore afferrò con la sua potenza Ezechiele e lo portò in una valle ricoperta di ossa inaridite e gli disse che quelle sarebbero ritornate in vita. Gli disse di parlare a quelle ossa e di annunciare la Sua Parola. Ezechiele fece ciò che il Signore gli aveva chiesto e pian piano le ossa cominciarono a ricomporsi e su di loro si formavano prima i nervi, poi la carne e poi la pelle. Essendo i corpi inanimati, il Signore disse ad Ezechiele di chiamare lo Spirito dai quattro venti. Ezechiele fece il volere del Signore ed i corpi si alzarono. Continuò dicendo che li avrebbe fatti uscire dalle loro tombe facendoli rivivere con il soffio della vita e solo allora sarebbero stati in grado di riconoscere il Signore e come operava.

      SORSE COSì UN NUOVO POPOLO, SANTO E INVINCIBILE!

(Commento di Maddalena Padolecchia al cap. 37 di Ezechiele classe II°B 1996/97)