Politica (Approfondimento)
PROSTITUZIONE(Approfondimento)
Simbolo universale di pace è l’immagine di una
donna che stringe al petto il suo bambino. Entrambi hanno bisogno di essere
protetti. Essi sono il simbolo
dell’umanità viva protesa in un futuro i cui contorni sfuggono alla nostra
comprensione. Chiameremo pace il sorriso di questa madre col suo bimbo. La
maternità è il vertice di tutti i valori umani e spirituali. Ma l’aria che
respiriamo è satura di anidride carbonica; avanza la desertificazione, il
livello del mare si innalza sempre più, ecc... La natura non accetta più la
nostra cattiveria, con un colpo di spugna può cancellarci per ricominciare
tutto con scarafaggi e topi. Dobbiamo assistere impassibili alla nostra
distruzione? Dobbiamo assistere impotenti ad un mondo che giorno per giorno si
trasforma sempre più nell’anticamera dell’inferno? Chi si fa portatore della
cultura dell’annichilimento dell’uomo? Chi si crede padrone assoluto della
natura, non considerando che l’ha ricevuta in consegna dai suoi padri e che
deve cederla ai suoi figli? Chi ha questa cultura dell’abuso e del sopruso è un
criminale, indegno di essere chiamato essere umano. Un individuo
pericolosissimo a cui deve essere preclusi i diritti civili. I relativisti e
gli anarchici sono la vera lebbra morale, intellettuale e spirituale del mondo.
MAMMA GIUSEPPA. - Padre Pio era profondamente
legato a sua madre, ed era sensibile a qualunque delicatezza le si usasse. I
suoi figli spirituali lo sapevano, e spesso andavano a pregare sulla tomba di
lei perché strappasse qualche grazia al figliuolo. Più di una volta si è
assistito a questo dialogo: “Padre, siamo stati al cimitero a trovare sua
madre..”. E lui sorridendo: “L'avete trovata la strada per ottenere quello che
volete!”. Quando narrava qualche episodio della sua infanzia la figura della
mamma lo commuoveva sempre. Ricordava, un giorno, che mamma Giuseppa si
lamentava spesso con il marito perchè non interveniva in modo sufficientemente
drastico per arginare la naturale vivacità dei fighiuoli. Ma quando si accorse
che zi' Orazio, stanco di sentirla ripetere sempre la stessa lamentela, si era
rivestito di tutta la sua autorità paterna e stava per intervenire in modo
«drastico», ella, facendo scudo di sé ai bambini impauriti, gli gridò: “Aoh!,
bada, che i figli so' li mia!”, E Padre Pio, sino a quel punto vivacissimo
nella descrizione, si metteva a piangere...
“TE L'HO FATTA!” - Avevo accompagnato Padre
Pio al bagno, e attendevo sulla porta che uscisse per andare poi a celebrare.
Resto fermo un bel pò e poi, essendo ora di Messa, vado a sollecitarlo, ma non
lo trovo. Rimango stupito, non riuscendo a capire da dove fosse scappato, non
essendovi altre porte. Mi balena il pensiero che stesse già celebrando; corro
in chiesa e lo trovo sull'altare, a celebrazione iniziata. Non gli dico nulla,
voglio vedere cosa succede. Dopo la Messa appena mi vede: «Te l'ho fatta,
stamattina...», sorride soddisfatto. (udita da P. MARIANO da Magliano S. Croce)
IL MATTONATO. - Attendiamo che il Padre
venga a confessare. La sacrestia è gremita, e tutti hanno gli occhi fissi sulla
porticina dalla quale deve sbucare. La porticina non si apre, ma io vedo il
Padre che, camminando al di sopra dei fedeli, entra nel confessionale e inizia
ad ascoltare i penitenti. Non dico nulla, preso come sono dal dubbio di essere
improvvisamente impazzito o di avere le traveggole. Ma quando incontro il Padre
non posso fare a meno di chiedergli: Padre, come si cammina sulla testa della
gente? «T'assicuro, figlio mio, proprio come sopra un mattonato». «VA BENE PER LUI». - Si era nell'orto
con il Padre ed alcuni figli spirituali. Uno di questi, se ben ricordo Carlo
Campanini, stava raccontando la barzelletta di quell’operaio che narrava alla
moglie di un pericolo appena sventato. Sceso dall'impalcatura per andare a
gabinetto, aveva evitato di essere coinvolto nell'improvviso crollo
dell'impalcatura stessa; e, anche per confortarsi della perdita dell'amico,
aggiungeva che l'Assicurazione avrebbe versato una bella somma alla vedova. Il
commento della moglie era stato: «Sei sempre il solito: ogni volta che c'è da
guadagnare qualcosa tu vai a gabinetto!». Mentre si rideva sopraggiunse un
altro figlio spirituale da Roma. Padre Pio, rivolgendosi a lui, con un mesto
sorriso aveva commentato: «Questa va bene per lui». Nessuno capì le parole del
Padre. Ma dopo, parlando tra di noi, si fece tutto chiaro, anche se in chiave
agrodolce. Per venire a S. Giovanni Rotondo il nuovo arrivato aveva dovuto
discutere con la moglie, che avrebbe preferito che lui restasse a Roma a
guadagnare qualcosa con lo straordinario, anziché spendere soldi per viaggi. E
l'ultima cosa che gli aveva detto prima della partenza, era stata: «Ogni volta
che c'è da guadagnare qualcosa, tu vai da Padre Pio...».
LA « SCOPUGLIATA » - Una sua figlia spirituale,
originaria di Pietrelcina, aveva "sognato" che il Padre la
rimproverava aspramente. Si affrettò a salire a S. Giovanni Rotondo e domandò
ingenuamente: "Eravate voi, Padre?", e chi volevi che fosse? rispose
Padre Pio. E poi aggiunse, bonario e compiaciuto: "T'aggio fatto 'na bella
scopugliata!". M.WINOWSKA
CURA DIMAGRANTE - Padre Pio, avendo molto
male allo stomaco, dovette restare per oltre una settimana senza ingerire
nulla. Questo non gli impedì di affrontare il lavoro abituale. Prima di
riprendere il suo regime frugale gli ordinarono di pesarsi: durante questo
periodo di digiuno integrale il suo peso era aumentato! Un'altra volta - disse
il Padre ridendo - quando vorrò dimagrire non dovrò far altro che mangiare di
più. M.WINOWSKA
FAME E POLITICA - S'era alla vigilia delle
elezioni del '58. Un capitano dei bensaglieri si recò dal Padre per un caso di
coscienza: non sapeva per chi votare. Riesco a portarlo sulla veranda, da P.
Pio: «Padre, non so a chi dare il voto. Nel '48 alla DC, e si sono ingrassati;
nel '53 alla DC, e hanno continuato ad ingrassarsi; adesso...». Padre Pio
sorridendo disse: «Voglio raccontarvi un fatto accaduto realmente a
Pietrelcina: un anziano, alle dipendenze, del sindaco e del notaio insieme, fu
da loro incaricato di due commissioni urgenti da fare in due paesi molto
distanti tra loro. Per guadagnare tempo decide di passare per i campi guadando
il fiume, non molto profondo, ma, a metà guado, scivola e rimane incastrato nel
fango senza potersi rialzare, con l'acqua fino al collo. Passa un vecchietto
che, non riuscendo a tirarlo fuori, cerca di manifestargli la sua solidarietà
scacciando con un fazzoletto le mosche e gli insetti che lo pizzicavano sul
volto succhiandogli il sangue. «Lasciale fare, -gli dice il malcapitato- guarda
quante altre ne stanno in giro; e se scacci queste, che sono già sazie,
arrivano le altre affamate...». CANAPONI GIUSEPPE - Firenze
SANTITA' DOLCE - A refettorio avevano
passato dei confetti. Padre Pio, ancora con un confetto in bocca, stava andando
a confessare gli uomini nella sacrestia vecchia. Giunto alla porta trattiene il
confratello che stava per aprirla: Aspetta, fammi finire prima il confetto.
Sennò la gente dice: “che santo è questo..., mangia pure i confetti!” (da P.
BENEDETTO NARDUCCI)
«ANDIAMO, GENERALE...» - Dopo una disfatta il generale
Cadorna, in preda alla disperazione, pensa al suicidio. Chiuso nella sua tenda
ha già in mano la rivoltella quando vede entrare un frate che, in gesto
minaccioso, alzando un dito con aria di disapprovazione, gli fa: «Andiamo,
Generale, voi non farete questa sciocchezza». Il frate sparisce. Le sentinelle
non hanno visto nessuno. A guerra finita il generale, sentendo parlare di Padre
Pio si reca in incognito a S. Giovanni Rotondo. Padre Pio è, in quell'epoca,
sotto chiave ed agli ordini della facoltà medica. E' impossibile parlargli,
riesce solo ad ottenere di vederlo passare lungo il corridoio mentre va con i
confratelli a fare il ringraziamento. Nascosto in un angolo il generale
riconosce in Padre Pio il suo visitatore notturno. P. Pio quasi gli sorride, e
leva il dito con lo stesso gesto di quella sera, tra il burlesco e il
minaccioso: «Generale, l'abbiarno scampata bella!». M. WINOWSKA
(or.)
NAZIONALISMO - A Roberto, un bambino di 9
anni. chiese dopo la confessione: «Di che città sei?». «Di Rimini». «E di che
nazionalità?». «Non lo so». «Beato te:
con te non ci sarebbero mai guerre!». ALBA F. - Rimini
« ...
ANCHE PER AMOR TUO! » - Mio
figlio si era prenotato per la confessione, ma quando giunse il suo giorno, ci ricordammo
che si era confessato da un altro sacerdote appena due giorni prima. Era noto
che il Padre mandava via chi tornasse a confessarsi se non fossero trascorsi
otto giorni dall'ultima volta. Non volendo deludere il ragazzo lo faccio
rimettere in fila per attendere il suo turno, ed intanto prego con quanta fede
ho: «Padre, lo faccia per amore della
Madonna. Non lo mandi via. Lo faccia per amore della Madonna..». Tutto va
liscio. Quando, insieme con il figliuolo, vado a baciargli la mano e a
salutarlo, mi guarda con dolcezza e, quasi rimproverandomi, dice: "Lo
avrei fatto anche solo per amore tuo..." dott. Remo Vincenti, Altaviano
(Terni).
TRENINO - Un bambino, figlio di un vigile urbano, invano desiderava da
tanto tempo un trenino elettrico. Sotto l'Epifania il bambino, rivolgendosi al
ritratto di Padre Pio appeso alla parete, gli fa una proposta: «Senti, Padre
Pio, se mi fai avere un trenino elettrico, io ti porto un pacco di caramelle».
Il giorno dell'Epifania, il babbo, tra i doni del Vigile, trovò un tremino
elettrico. Trascorso qualche tempo, il bambino fu condotto dalla zia - devota
di Padre Pio - a S. Giovanni Rotondo. Padre Pio, paterno e sorridente, dandogli
un buffetto sulla guancia, gli fà: “e... e le caramelle, me le hai portate?”.
PIOGGIA DI MILIONI - (Ci ha inviato i seguenti
episodi S.E. Rev.ma Mons. Cirillo Zohrabiàn O.F.M. Cappuccino, Vescovo
Missionario Armeno. Era molto caro a Padre Pio che lo volle a San Giovanni
Rotondo per consacrare la nuova chiesa della Madonna delle Grazie. E' tra le
figure più nobili dell'Ordine Cappuccino: nel 1923, all'età di 33 anni, subì da
parte dei Turchi, per tre giorni, inaudite torture, le cui conseguenze portò
fino alla morte. Nell'eccidio degli Armeni del 1915 ebbe tra le vittime oltre
cinquanta parenti stretti, tra cui il padre e il fratello sacerdote, che fu
spellato vivo e crocifisso. Terminò la sua vita nell’ospizio dei Cappuccini,
via Cairolì 43, 00185 Roma, spendendo le sue ultime energie per reperire i
fondi con cui mantenere i preti armeni che seguono spiritualmente il loro
martoriato popolo sparso per il mondo N.d.R.). “La prima volta che andai dal
Padre feci attenzione a non disturbarlo con alcuna indiscrerione: vedere le
stimmate, confessarmi da lui per curtosità e simili. Fu una visita silenziosa.
Il Padre ruppe il silenzio: « Ha bisogno di qualche cosa per la sua Missione?
SI, Padre: preghi il Signore che mi mandi molto denaro, perché me ne occorre
tanto per mantenere le mie scuole; sono le migliori della città, e voglio che
si mantengano tali. Di sott'occhio esaminò il mio viso, come per vedere se le
parole corrispondevano ai sentimenti. Dopo una pausa rispose: Va bene. I
milioni mi caddero dal cielo, senza che potessi spiegarmi come, ne da chi, nè
d'onde. Qualche volta -l'aiuto mi giunse proprio al momento giusto, alla
vigilia del bisogno. Sono convinto che di tutti i successi del mio lungo lavoro
missionario sono debitore alla preghiera dell'ottimo e carissimo Padre Pio.
ABBRACCIO TRA SANTI.
Mi ero recato a S. Giovanni Rotondo per
corsacrare il nuovo Santuario della Madonna delle Grazie, ed andai a salutare
il Padre Santo. Da noi cappuccini è consuetudine salutarci con uno stretto
abbraccio senta bacio. Io stavo per iniziare la tradizionale cerimonia quando
il Padre, di sorpresa, mi separa da sé, e con altrettanta veemenza mi precede
buttandomisi al collo e baciandomi forte le due guance: «Via da noi questi abbracci da ipocriti
farisei - mi dice - baciamoci
vicendevolmente come veri fratelli in Cristo e nel Serafico Padre S. Francesco».
Fr. CIRILLO J. ZOHRABIAN
«TORNERANNO».
Gli chiedemmo perché cacciasse via i penitenti,
e lui: «non li mando via, ma li accompagno con la preghiera e con la
sofferenza, e torneranno». «Padre, ma se intanto, prima che tornano, succede
loro qualche disgrazia?». «E che vuoi, che se sbaglio io, sbagli anche Quello
lassù? ». (udito da P MARIANO)
IN PARADISO.
Un giorno Padre Pio si fermò innanzi ad un
giovane che piangeva e singhiozzava senza ritegno, incurante della folla. E
dolcemente gli chiese: «Perché piangi?» «Perché non mi avete data
l'assoluzione» Padre Pio con tenerezza lo consolò dicendo: «Figlio, vedi,
l'assoluzione non te l'ho negata per mandarti all'inferno ma in Paradiso».
SCARPE E FEDE.
Mons. Giuseppe Orlando, beneventano, raccontava
di un contadino di sua conoscenza che, preso una sera da un fortissimo mal di
denti, diede di piglio a una scarpa e infranse il quadretto appeso al capezzale
nel quale c'era una fotografia di Padre Pio. Il motivo? Perché il Padre era
stato sordo alle sue disperate, insistenti invocazioni. Dimentico del gesto
irriverente, qualche mese dopo il contadino si recò a S. Giovanni Rotondo. Si
inginocchiò in confessionale, ai piedi di Padre Pio, ma non ebbe il tempo di
dire le prime mancanze, che il Padre lo apostrofò: «Hai anche questo coraggio,
dopo quella scarpata che mi è arrivata!...».
(da L'Angelo di Dio> di G. P. Siena Ed.
L'Arcangelo)
«AUGURI»
Era il mio onomastico, il 16 ottobre. Come
sempre, mi ritirai in ufficio a lavorare. Non avevo ancora veduto il Padre ed
aspettavo, perciò, con impazienza le ore undici per salutarlo. Quella mattina
non sentii, il suo passo cadenzato e strisciante, accompagnato, di tanto in
tanto, da forti colpi di tosse. Continuavo il mio lavoro quando,
all’improvviso, mi sembrò che qualcuno si fosse fermato vicino all'uscio e lo
toccasse delicatamente. Insospettito, mi alzai ed aprii. Era lui: sorridente e
un pò imbarazzato come un fanciullo sorpreso dalla mamma a fare qualche
marachella. «Auguri!» mi disse: e, togliendolo dalla toppa dove l'aveva sistemato,
mi diede un fiorellino... (P. GERARDO
da DELICETO, La Casa Sollievo della Sofferenza)(Il Sorriso di Padre Pio A cura
del Centro Regionale Gruppi di Preghiera di P. Pio Madonna dei Sette Dolori
65100 Pescara)
Identificazione di Dio con la stessa materia dell’universo.
Anche se i partiti sono di parte, essi si
impegnano -in una società civile- a proteggere e servire tutta la società. I
Partiti sono associazioni di cittadini che si riuniscono per finalità
politiche. Anche quando i cittadini sono mossi dagli stessi ideali e dagli
stessi valori, tuttavia possono divergere nel modo si risolvere un fatto
concreto. Il partito concorre a: 1 -educare, esprimere e formulare la volontà
politica del popolo. 2 -concorrere al governo del popolo. 3 -educare ad una
partecipazione responsabile. I partiti utili alla collettività sono quelli che
seguono la Costituzione e che non si pongono in contrasto con il diritto
naturale. Ma la mancanza di una forte identità politica, lo stato di crisi
morale ed istituzionale di uno Stato portano i partiti alla prevaricazione,
abbiamo così la partitocrazia! Ovvero la manipolazione dall'alto delle masse
popolari, infatti tutto l'apparato partitocratico è finalizzato al voto e non
alla formazione ed alla tutela dei cittadini. Lo stato di confusione morale ed
ideale porta alla massificazione ed alla conseguente strumentalizzazione delle
masse, al loro asservimento e manipolazione, non vi è più un ruolo pedagogico
del partito, ormai non vi è più un popolo, perché si è persa la coscienza della
propria identità, è subentrata la massa, magma informe e con tendenza a
scendere continuamente verso il basso. Mancano le identità, le ideologie, gli
ideali, si attenuano le diversità, mentre tutti gli apparati dello stato
divengono sterili emergono i farabutti, i peggiori. Si susseguono i governi di
tecnici che non sono tenuti alla verifica del consenso! I tecnici cercano
attraverso tecniche di pianificare, di rendere funzionale un sistema sotto il
profilo economico. Ma capita di solito che sono funzionali sempre a una più
ristretta oligarchia politica ed economica, i tecnici non si preoccupano
dell'uomo e del cittadino, tutto pianificano come se avessero da organizzare un
pollaio. A questo punto, le associazioni politiche e culturali, possono porre
un argine alla inarrestabile degenerazione, queste portato al successo un
candidato, all'interno di un partito ma lo sottraggono alla tutela del partito,
lo tutelano, verificano, controllano la sua coerenza, affinché egli non sia
risucchiato, o violentato dai fortissimi centri di potere.
E' ARRIVATA LA GRANDE PAURA! SI CONVIVE CON LA
PAURA! QUANTE SONO LE PERSONE CHE VIVONO ORMAI BARRICATE IN CASA? Quante
persone ormai dipendono dalla porta blindata e vivono in città con un
coprifuoco virtuale?
CR 537/06 DEGRADAZIONE MORALE: l'interprete del
film "Lolita" difende l'incesto e la pedofilia: Jeremy Irons,
49 anni, protagonista del discusso film "Lolita" tratto dal romanzo di
Vladhmir Nabokov (cfr CR 534/06) ha lanciato, in un'intervista a Londra, la sua
personale anticrociata contro quelli che definiscono ancora vizi l’incesto e la
pedofilia, argomenti, secondo l'attore, che andrebbero esplorati con meno
pregiudizi: “Cosa dobbiamo fare - afferma - quando le bambine ci mandano dei
segnali o quando ci guardano in un certo modo? Dobbiamo parlarne! Al momento la
pedofilia viene vista come violenza sessuale di uomini anziani e sporcaccioni
verso i bambini. Ci sono alcuni aspetti, invece, che vanno valutati
attentamente. Le ragazzine fanno naturali esperimenti con i propri padri” (Cfr.
La Stampa, 24 luglio 1997). Ma Irons non è nuovo alle interviste clamorose:
l'altr'anno promise che avrebbe abbandonato l'Inghilterra se il film, subito
accusato di pedofilia, non fosse uscito nelle sale inglesi (cfr.il Giornale,24
luglio 1997). Dovrà fare presto le valigie, perché, malgrado l'enorme
investimento, i produttori non sono riusciti a trovare nessuno disposto a
distribuire la pellicole in Inghilterra come pure negli Stati Uniti (cfr. CR,
cit.). (Fa. Ber.)
CR 496/01 PEDOFILIA: le
vere cause del fenomeno. Tra il 27 e il 31 agosto sì è svolto a Stoccolma il primo Congresso mondiale contro lo sfruttamento
mondiale dei bambini. L’assise si è tenuta quando ancora non si erano
spenti gli echi della tremenda vicenda di omicidi legati al mondo della
pedofilia che ha avuto il suo tragico e simbolico svolgimento in quella
Bruxelles che vide, due anni fa, l'approvazione della risoluzione del Parlamento
europeo che invitava le varie nazioni dell'U.E. a legittimare il cosiddetto
"matrimonio omosessuale". La stampa locale riferisce che le persone
coinvolte nell'orribile vicenda sono legate alla massoneria. 'la libre Belgique' scrive che Cools Van der
Biest, Taxquent, Brose, non erano soltanto tutti e quattro massoni ma
condividevano il potere occulto e trasversale che qui gestisce affari politica,
giustizia e unisce uomini diversi di 21 logge massoniche di Liegi con lo stesso
filo che lega i killer di Coola al Mostro di Marcinelle (complice lo stesso
trafficante di auto che fornì ai tunisini il mezzo di fuga da Rue de
l'observatoire e alla banda di pedofili di Dutroux i mezzi per rapire,
seviziare, uccidere bambini e adolescenti)"(cfr. Corriere della Sera, il settembre 1996). A trent'anni dalla
cosiddetta "liberazione sessuale" teorizzata dalla sinistra
internazionale come rimedio contro la "repressione", presunta
generatrice di devianze sessuali, il mondo è costretto a fare i conti con gli
effetti del permissivismo. I dati emersi nel corso del congresso sono
impressionanti. Oltre 1 milione di bambini vengono avviati ogni anno nel mondo
alla prostituzione. 500 mila sono i pedofili nel mondo. Il giro d'affari
dell'ignobile mercato è di 5 miliardi di dollari all'anno. Ogni anno milioni di
viaggiatori raggiungono “mete speciali” in Asia, Africa e America Latina dove
chiedono prestazioni sessuali, spesso sado-masochiste, con i minori. La
prostituzione infantile alimenta una vera e propria tratta dei bambini che vengono
comprati per pochi soldi dalle famiglie d'origine e poi condotti nei vari
luoghi di prostituzione. I Paesi più colpiti sono la Thailandia (300.000
minori) e la Cina (200.000). Nell'Est europeo, in Russia in particolare,
esistono organizzazioni criminali specializzate nella produzione di
videocassette pornografiche con minori dagli 8 ai 14 anni, che vengono vendute
a cifre da capogiro: anche cinquanta milioni l'una. Un terzo del traffico su Internet è di contenuto pornografico.
"Cliccando sugli indirizzi giusti si possono scovare le immagini messe in
rete dai degenerati cultori del sesso minorile" (cfr. Corriere della Sera,
19 agosto 1996). In Francia i pedofili usano il Minitel per scambiarsi scritti
e foto e reclutare minorenni. sintetizzando gli scopi del congresso, Carol
Beìlamy, direttrice esecutiva dell'Unicef, ha detto che 'lo sfruttamento
sessuale dei minori deve finire e deve essere stroncato il commercio mondiale
dei bambini che si basa su cartelli internazionali di criminali e maniaci
sessuali "(cfr. Il Tempo, 28 agosto 1996). Deanna Bernardoni di Terres des
Hommes, afferma: "Occorre condannare più severamente quelle pubblicazioni
che assicurano, con il pretesto della libertà di stampa, una vera e propria
promozione del turismo sessuale" (cfr. Il Tempo, cit.)(Corr. Romana 14
sett. 1996, n. 496). L'unico che ha colto le reali cause del fenomeno è stato
il delegato vaticano mons. Piero Monni, che ha detto: "Le cause ultime di
questi problemi sono una mancanza di valori spirituali e la riduzione della
società e della vita umana a semplice interazione di forze economiche",
affermando che il vero rimedio a questo male è "un più incisivo impegno
per la famiglia" e “uno stabile legame dei genitori” (CR 496101/lEQS).
CR 540/04 PEDERASTIA:
uno scrittore ne chiede la liberalizzazione. Con gli stessi argomenti
con cui si chiede la legalizzazione del consumo di droghe "leggere",
uno scrittore italo-americano ha proposto la liberalizzazione della pedofilia
"dolce" e "consenziente". Lo ha fatto, in un'intervista
concessa a il manifesto (27 giugno 1997), lo scrittore italo-americano William
Andraghetti, a suo tempo processato per adescamento di minorenni, autore del
Diario di un pedofilo, pubblicato in Italia da Stampalternativa. Protestando
per il clima "da caccia alle streghe" che si è creato contro i
pedofili anche in Italia in seguito ai terribili fatti del Belgio e della
Francia, lo scrittore rivendica la liceità della pederastia trasformando le
vittime in colpevoli: 'Sa, i bambini sono esibizionisti; basta girare con una
videocamera amatoriale per cene zone, e trovi i bambini che si tirano giù gli
slip spontaneamente; gli piace farsi guardare.(...) Solo l'ipocrisia può far
credere che, a quell'età, non ci sia sessualità. Naturalmente è falso: il sesso
piace anche a loro, così come ognuno di noi ha una parte di sé che tende alla
pedofilia. Solo che ce la neghiamo e viviamo in un clima proibizionista.
Secondo Andraghetti, la soluzione del problema consisterebbe semplicemente nel
liberalizzare la pedofilia, distinguendo tra la pratica consenziente e
gratuita, che andrebbe permessa, e la costrizione a scopo di lucro, che
andrebbe vietata. "Proprio grazie al proibizionismo gli affari aumentano:
succede per l'eroina e succederà anche per i bambini (...). Se qualcuno capisce
che rende, diventa praticamente impossibile vietarla.(...) Un pedofilo dolce come me finisce per essere
messo sullo stesso piano di un violento. Le garantisco che un pedofilo tratta i
bambini come fossero dei figli. Ha un rapporto profondo con loro, innanzitutto
di amicizia. Poi magari capita di arrivare anche al sesso, come succede con gli
adulti. Ma il bambino non si offre subito, lo fa solo quando c'è un rapporto
profondo. E' naturale che sia così.
CR 540105 RIVOLUZIONE
SESSUALE: il "rapporto Kinsey" dovuto alla perversione del suo autore.
Alfred Kinsey, il "sessuologo" americano che con il suo studio sulle
abitudini sessuali degli americani, intitolato, appunto, "Rapporto
Kinsey", lanciò nel 1948 la cosiddetta "rivoluzione sessuale" in
America e nel mondo, era un pervertito e omosessuale.(6 sett. 1997, n. 540 Corr. romana) Le sue perversioni
condizionarono pesantemente la sua opera, anzi si può dire che ne furono la
causa. Lo rivela per la prima volta uno storico dell'università di Houston,
James Jones, in una biografia di Kinsey di prossima pubblicazione, di cui la
rivista letteraria americana New Yorker, ha pubblicato alcuni estratti. Nel suo
rapporto: “lamento sessuale dell’America”, Kinsey si augurava di liberare la
società dalla repressione vittoriana ma, in realtà, quello che ispirò il suo
lavoro fu la sua vita privata segreta; si legge sul New Yorker. Secondo le
testimonianze raccolte da Jones: “Kinsey era un Po leader di una setta e un Po
maniaco sessuale, indulgeva a pratiche omosessuali, sadomasochiste e di gruppo
con alcuni soggetti dei suoi studi. L'autore del celebre rapporto si comportava
agli occhi del mondo come un rispettabile ricercatore felicemente sposato e
padre di tre figli. "Ma nella realtà aveva creato una comune di pochi eletti
di cui facevano parte i ricercatori ai suoi ordini. Era un modo di realizzare
la sua utopia sessuale in cui gli uomini avevano rapporti tra loro e le mogli
erano incoraggiate a scegliere il partner che preferivano”. I rapporti
extraconiugali erano incoraggiati, purché ne avessero ricevuto la
“benedizione", in nome della ricerca scientifica. Kinsey si faceva filmare
nudo e mentre era intento nelle sue perversioni: altrettanto dovevano fare i
suoi amici e colleghi.
Il peccato fondamentale è dato: dai pagani
che rifiutano di riconoscere il creatore e dai credenti che hanno una fiducia
eccessiva nella propria 'giustizia'. Questo rappresenta un pervertimento del
rapporto dell'uomo con gli altri uomini, con Dio e con se stesso. Se è giunto
il Regno, dobbiamo convertitevi, rifuggire e lottare contro il peccato ma senza
presunzione, infatti la vittoria sul peccato è un dono di grazia. Il nostro
atteggiamento verso i grandi peccatori è lo stesso atteggiamento che il medico
ha per i malati. La forza della parola di Dio non necessita di imposizione e
deve offrirsi nell'apparente debolezza. Mentre la comunità dei credenti, la
chiesa, ha l'autorità morale per
dichiarare una cosa permessa o vietata,
l'autorità disciplinare per escludere
o riammettere in comunità, e l'autorità
di esorcismo per liberare chi è
incatenato dal demonio. Spetta solo alla società civile l'opera della
repressione coercitiva.
La chiesa in caso grave deve istituire un processo penitenziale per l'imposizione della penitenza ed un processo di
reintegrazione, ovvero il ritorno alla
piena partecipazione della comunità, che prevede una soddisfazione-espiazione
pubblica delle proprie colpe. Questa ha una valenza sociale, un atto di
ravvedimento e rassicurazione della comunità, non una remissione presso Dio,
infatti il perdono di Dio misericordioso (che riceve) è immeritabile dall'uomo.
L'uomo nel suo limite non può più colmare la Maestà Divina che ha offeso con il
peccato. Tutta la vita dei fedeli è penitenza, essi vivono naturalmente la contrizione (penitenza interiore) la confessione (forma di contrizione) la soddisfazione o espiazione l'assoluzione, cioè il credere con fiducia al
perdono ottenuto, e ritornare grato
ed umile alla pace, alla sicurezza, ed alla speranza. La contrizione perfetta è data dall'amore del figlio,
la contrizione imperfetta è data dal
timore del servo nei confronti del meritato castigo. La decisione di non
tornare a peccare è sempre dono di Dio e prepara alla giustificazione. Il
perdono di Dio ha quasi sempre una dimensione ecclesiale, ma ha sempre chiamata
alla conversione ed al rendimento di grazie alla lode.
PERSECUZIONE DEL CRISTIANESIMO E DI TUTTE LE RELIGIONI. E' in atto da tempo una persecuzione contro il senso di Dio, contro
il cristianesimo e contro ogni religione in genere. Si vuole togliere dalla
storia umana la fondamentale ed originaria presenza di Dio e costituire un
ordine umano meramente materiale. La religione viene svuotata di credibilità,
così il senso religioso insopprimibile viene surrogato con l'irrazionale, la
superstizione, e forme di spiritualismo contrarie al progresso umano. Nella
concretezza della vita, attualmente, la fede e la religione non cantano, si
opera un boicottaggio ed una emarginazione sistematiche, per questo stiamo
andando incontro a tanta rovinosa
collettiva confusione, è l’epoca della crisi. Così siamo al termine di un
secolo tanto ipocritamente religioso quanto antiumano. L'ostilità antireligiosa
è presente su un gran numero di riviste, ecc... tutte protese a screditare la
religione nei confronti dell'opinione pubblica. L'attacco è portato contro
tutto quello che è il mondo della fede, si dubita sulla storicità ed
autenticità dei testi sacri e contro la possibilità che possa esserci un metodo
ragionevole e scientifico di approccio alla fede, si nega la teologia, si nega
la morale. La logica conclusione è il caos, l'anarchia e l'equivoco, tutte le
regole della convivenza pacifica tra gli uomini divengono fragili. Si attenta
dalle radici al fondamento stesso che ha prodotto le varie civiltà mondiali. La
velenosità di questi attacchi anticattolici ed antireligiosi sono di una tale
grossolanità e falsità da lasciare esterefatti. Ma è proprio con la tecnica del
mare di fango che si vuole seppelerire la più evoluta civiltà umana. Ci dovremo
preparare presto al martirio? Dovremo riportare nuovamente la nostra fede nelle
catacombe? Certo ci troviamo in un contesto minaccioso. L'ignoranza religiosa
fomenta sempre più l'arroganza e la presunzione di sapere. Perchè si sa tutto
quello che mostra la televisione, ma essa spesso superficialità e con derisione
affronta la realtà religiosa. Così ci troviamo di fronte alla presunzione di
chi è convinto di sapere. E' in gioco il senso della vita e la concezione
dell'arbitrio umano e quindi la possibilità stessa dell'esperienza cristiana
nel mondo. Ma questa aggressione, questa persecuzione contro il cristianesimo è
il primo atto di un progetto molto più vasto: una volta svuotato il
cristianesimo della sua carica profetica e culturale, sarà facile demolire
tutte le altre religioni. Tutto si basa sul concetto di ragione e di
scientificità. Alcuni considerano vero solo solo ciò che puo essere provato e
ripetuto in laboratorio. E' questo uso della ragione che diviene il criterio di
giudizio di tutte le cose, delle cose che esistono come di quelle che non
esistono.
Si condanna così la possibilità di ritenere
credibile un uomo, anche se esso è un profeta, un santo o un mistico. Anzi il
religioso appartiene per molti psicanalitici al patologico. Tutto il mondo
interiore, dove l'uomo è più autentico e vero, l'inesuribile mistero, il
fascino, appartengono ormai all'aspetto della psichiatria patologica. Lo
spirito dell'uomo? Perchè qualcuno l'ha visto? Così tra la dimensione
spirituale-soprannaturale e la luce della ragione naturale esisterebbe una
opposizione naturale, -secondo questi miseri- i credenti si liquiderebbero
qualora dovessero scegliere tra la loro intelligenza e la loro fede. Questi
miseri però sono idolatri, infatti hanno elevato le tanto relative facoltà
umane e intellettive a unico criterio di giudizio delle realtà spirituali, ma
nella presunzione della loro mente sono solo accecati dall'orgoglio,
inattendibili, subumani e pericolosi. Certo non possono esistere due dio,
avendo divinizzato le loro limitate facoltà umane, non si lpuò lasciare più
spazio alcuno a dimensioni spirituali, le vere dimensioni umanizzanti.
Essendosi auto divinizzati non possono più comprendere ne accettare il progetto
di Dio: elevare l'uomo alla comunione con se divinizzandolo. Sono dei ladri
stupidi, cercano di rubare inutilmente quello che Dio vuole loro gratuitamente
regalare con la comunione con Se: la divinità. Ma proprio per questo, loro ne
sono esclusi, nella loro ribellione si sono condannati alla rovina eterna.
Infatti non è senza colpa il negare la Verità, la creaturalità e la
subordinazione dell'uomo rispetto al suo Creatore. Daremo tutte le nostre
energie per questa battaglia, daremo fondamento ed attuazione alla "scelta
religiosa" nella politica ed in ogni ambito umano. Siamo orgogliosi di
poter dire che solo Dio è il progetto autenticamente umano dell'uomo. Per tutti
gli uomini onesti e spirituali (perché subordinati al Valore Assoluto
Universale e Trascendente) che non conoscono ancora Dio, anche essi siano fieri
di poter dire che non vi può essere progetto autenticamente umano senza il
fondamento principale degli ideali di Giustizia e Verirità. Non può esserci amore senza giustizia e
verità. Chiunque lotta e si compromette per la Giustizia e la Verità anche
senza saperlo è dalla parte di Dio è dalla nostra parte. Segue una stada
certamente più lunga e difficile, ma che comunque e senza ambiguità porta alla
Casa del Padre. Non sdoppiamo, ne amputiamo più l'uomo, rispettiamolo nella sua
integrità e guardiamolo nella sua totalità fisica-psichica-spirituale.
CR 477/01 CHIESA
CATTOLICA: il card. Biffi teme una prossima persecuzione. Parlando la
mattina del 27 gennaio scorso a Bologna, dalla tribuna del congresso provinciale
delle ACLI, il cardinale Giacomo Biffi ha fatto un appello ai cattolici
affinché ritornino ad agire incisivamente nella vita politica nazionale, anche
per fronteggiare l'arrivo di una prossima persecuzione anticristiana. Nel mondo
occidentale, secondo l'arcivescovo di Bologna, "ricco di mezzi e povero di convinzioni esistenziali che non siano
quelle del permissivismo e del libertarismo, un mondo che propone in ogni
angolo della terra il suo modello vincente, è in atto un'aggressione al fatto
cristiano di una virulenza senza precedenti. Più di allora si dà per scontato
da molte parti che l'essere discepoli di Cristo è un modo anacronistico e
socialmente irrilevante di essere uomini. Più di allora, si cerca di svuotare
il nostro messaggio e la nostra cultura imponendoci, con lo strapotere dei
mezzi di comunicazione, le sottigliezze più aberranti per esempio a proposito
del matrimonio, della famiglia, della vita, della giustizia e della
solidarietà, del primato assoluto e intangibile della finanza e dei suoi centri
decisionali”. Il cardinale ha quindi invitato il popolo cattolico a non
lasciarsi confinare, intimidito dalla
complessità dei problemi e dalla violenza delle situazioni, nell'ambito
delle attività di culto e delle iniziative di carità. Un intento, quello di
assegnare all'impegno cristiano solo finalità rituali, intimistiche e
assistenziali, in cui dall'unità d'Italia
si sono sempre trovati d'accordo tutti gli altri movimenti: cioè i vari
liberalismi e i vari socialismi per non parlare del ventennio fascista. (CR 477101/A C96)
-PETIZIONE AI RESPONSABILI DELLE TELEVISIONI-
(sos Ragazzi, via R. Fauro, 84 Roma) Non si può
più accendere la televisione senza rischiare di essere sommersi da un'ondata di
oscenità, di volgarità e di violenza gratuita. Purtroppo, la TV è diventata
anche una scuola di bestemmie e irriverenze contro la religione. Diffondendo
valori e modelli di comportamento degradanti che per mezzo di trasmissioni che
esaltano la violenza e la pornografia, producono effetti rovinosi sulla vita
familiare ed in particolar modo sui fanciulli e sui più deboli. Signori
direttori, ogni giorno le vostre emittenti entrano nelle case di innumerevoli
famiglie. Vi esortiamo a pensare alla vostra responsabilità davanti a Dio e a
prendere misure concrete per correggere questa situazione. Non possiamo
tollerare che la televisione tenti di distruggere quei valori cristiani e
familiari ai quali desideriamo educare i nostri figli. La mia coscienza non
permette omissioni in questa materia di tale importanza per la difesa dei
nostri figli e nipoti.
Giovani e psicofarmaci. Una ricerca
dell’Istituto di Farmacologia dell’Università di Torino, svolta su un campione
di 1800 giovani tra i 15 e i 20 anni, rivela che l’11 per cento di questi
ragazzi assume psicofarmaci saltuariamente o abitualmente. Comunque stiano le
cifre è certo che esiste una crescita enorme di domanda di psicofarmaci da
parte delle nuove generazioni. In molti giovani c’è l’illusione che la fatica e
la sofferenza che l’età e il crescere comportano possano essere affrontate e
risolte con una pastiglia. Lo imparano guardando gli adulti... (di Luigi Ciotti
del Gruppo Abele, Messaggero di S. Antonio -Giugno 94-p.83)
I cristiani sono in stragrande maggioranza,
daccordo sul principio del pluralismo politico, e nei paesi dove esistono dei
partiti diversi li si incontra ovunque. Le loro opzioni sono quasi sempre
lucide. Per esempio, in occasione di un'incontro nazionale dell'Azione
Cattolica operaia si affermava: "Si, è possibile, nel 1971 essere
contemporaneamente militante del partito comunista e membro effettivo
dell'Azione Cattolica Operaia" (in "Le Monde", 18 maggio 1971). Un gruppo di ottanta preti cileni
hanno preso di fatto una posizione identica aderendo al
socialismo:"Constatiamo la speranza sollevata in migliaia di laboratori
dall'avvento al potere del governo popolare, e della sua azione decisa a favore
della costruzione del socialismo. Il popolo non può ingannarsi in questa intuizione.
Ci sentiamo impegnati in questo processo e vogliamo contribuire al suo
successo. La ragione profonda del nostro impegno è la nostra fede in Gesù Cristo che si approfondisce, si rinnova
e prende corpo nelle circostanze storiche. Essere cristiano significa essere
solidale. Essere solidale al Cile in questo momento significa partecipare al
processo storico che il suo popolo si è tracciato". (in "La
Croix", 14 maggio 1971). Può certo dispiacere, ma gli uomini devono
imparare a riconoscere che ognuno è limitato nella sua intelligenza e nelle sue
competenze e che il punto di vista dell'altro può avere il suo valore, forse
anche superiore al nostro. In politica nessuno è il detentore della verità
totale. Il pluralismo è una garanzia perché non si cada in una paralisi
reciproca o nell'anarchia. Il pluralismo è altresì voluto dal Creatore, il Dio
cristiano, non è il dio della necessità come il dio greco, ma quello della
libertà: per gli uomini che ha creato, come per se stesso. Egli ha voluto
l'uomo libero, l'uomo in piedi: davanti a Lui e davanti agli altri. "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo
cuore e con tutta l'anima tua e con tutta la tua mente; questo è il più grande
e il primo comandamento. Il secondo gli è simile: amerai il prossimo tuo come
te stesso. Su questi due comandamenti si fonda tutta la Legge e i Profeti
(Mt 22, 37-40). Insistere solo sull'amore del prossimo come si fa troppo
spesso, per incomprensione, per PAURA di professare la propria fede o di
sconcertare l'uditore, è troncare in radice l'originalità dell'amore
evangelico. E' renderlo unidimensionale, mentre è per essenza bidimensionale.
La sua potenza di orizzontalità è tale solo perché è innanzitutto potenza di
verticalità.
Accolgo volentieri il tuo invito, caro Franco,
per due motivi molto importanti. Il primo è quello che mi da l'occasione di
affrontare un argomento che mi sta a cuore. Il secondo è quello che vorrei
vedere questa semplice e bella attività poetica molto diffusa. Essa è sempre il
frutto di una attività interiore, auspicabile in tutti, ma soprattutto nelle
generazioni giovanili che stentano a trovare una identità. Con il crollo delle
ideologie, sono anche crollate le concezioni filosofiche della vita e
dell'uomo, mentre l'edonismo porta sempre più lo spettrale spettacolo dello
sfaldamento di tutto ciò che è umano e civile. Ora urge che i valori sempre
eterni siano reincarnati e storicizzati. Per questo, credo, si guarderà con
simpatia al nostro semplice ma non vano poetare. Non vogliamo ignorare il
dibattito in corso sulla poesia. Se essa deve seguire delle regole, o se deve
essere la libera espressione dello spirito. Non ritengo sia giusto confinare
l'espressione poetica (che è la trasmissione di percezioni superiori) a pochi
eletti e ridurre la gran parte in fruitori. Pochissimi sono coloro che
conoscono la parolina magica di una tecnica che può loro aprire la strada
dell'Olimpo. Pochissimi, quindi, possono ricevere le confidenze della musa. Gli
altri, tutti nelle tenebre, al freddo attendono passivi che questi Prometeo
portino con il fuoco, la luce e il calore. Ma la poesia appartiene di diritto
ad ogni uomo che ha il dovere di scoprire attraverso essa la grandezza e la
nobil dello spirito, cui deve prendere coscienza per appartenersi. Forse io
potrei comporre in maniera "canonica", ma rifiuto tale modo di
procedere perché vedo nel poetare quel fermento degli spiriti di cui la nostra
società necessita per uscire dal baratro di una barbarie che non accenna a
diminuire. Con la speranza che altri emulino questo nostro "de-genere"
modo di fare poesia anch'io offro una composizione.
tremare furtiva.
L'ho seguita mentre accarezzava il tuo viso,
l'ho vista cadere per terra,
l'ho vista agonizzare sull'asfalto.
Bella, non temere,
perché quella lacrima io ho raccolto.
Cuore, scendi,
scendi fiduciosa nella strada.
C'è chi come una lacrima luminosa
ti coglierà.
Diamante purificato
ti porrà
Constatando la profonda disaffezione
dell'opinione pubblica nei confronti dei partiti e del sistema politico,
osservavamo come questa situazione fosse il risultato di anni di politica
machiavellica e priva di ideali, considerata dall'uomo comune come mero gioco
di potere, estraneo ai reali interessi della nazione (Lepanto: per un'Italia dei valori tradizionali e familiari marzo
1996, n.142). Indicavamo il vero problema, più che nell'astensionismo
elettorale, in quello ideologico, cioè nel relativismo dominante, allo scopo di
promuovere e coordinare un'autentica opposizione dei credenti al comunismo e di
arrestare la progressiva scristianizzazione che ci minaccia, attirando
l'attenzione dell'opinione pubblica su questi punti capitali:
1. Il
problema di fondo non è partitico o elettorale, ma dottrinale, cioè ideologico
e morale. La "liberazione" dell'uomo e della
società da ogni principio morale e da ogni autorità, all'interno di una
filosofia di vita profondamente relativistica e materialistica. Come
dimenticare la gravissima e diretta responsabilità della sinistra nel processo
di degradazione culturale e morale che ha investito l'Europa? Nel discorso di
Palermo del 23 novembre 1995 il Papa ha affermato: "La Chiesa non deve e non intende coinvolgersi con alcuna scelta di
schieramento di partito, come del resto non esprime preferenze per l'una o per
l'altra soluzione istituzionale o costituzionale, che sia rispettosa
dell'autentica democrazia. Ma ciò nulla ha a che fare con una diaspora
culturale dei cattolici, con il loro ritenere ogni idea o visione del mondo
compatibile con la fede, o anche con una loro facile adesione a forze politiche
e sociali che si oppongano, o non prestino sufficiente attenzione, ai principi
della dottrina sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita
umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà, la promozione
della giustizia e della pace".
Si conferma la drammatica profezia di Antonio Gramsci: " I
popolari(cristiani) rappresentano una fase necessaria del processo di sviluppo
del proletariato italiano verso il comunismo... Il cattolicesimo democratico fa
ciò che il comunismo non potrebbe: amalgama, ordina, vivifica e si suicida...Ma
alle responsabilità dei popolari si aggiunge, ciò che Gramsci non prevedeva,
quella, determinante dal mondo cattolico organizzato. I neo comunisti vanno al governo in Italia grazie all'aiuto di una
parte influente del clero e delle associazioni cattoliche. Ora chiediamo a
questi cristiani di sinistra di assumersi le loro responsabilità. Da parte
nostra, come cattolici, abbiamo il diritto di chiedere loro: 1 - In che modo il
governo Prodi manifesterà la propria adesione alla morale cristiana e naturale
e ai principi della dottrina sociale della Chiesa? 2 - Quale sarà la sua
posizione nei confronti della persona umana dal momento del concepimento alla
morte accertata? 3 - La legge omicida dell'aborto sarà riformata e in che
senso? Saranno tutelati i diritti dell'embrione umano? 4 - Sarà fermato il tentativo
di introdurre nel nostro ordinamento l'eutanasia? 5 - Sarà difesa la famiglia
naturale impedendo il riconoscimento dei nuovi tipi di famiglia alternativa,
come per esempio le convivenze omosessuali? 6 - Sarà riconosciuta ed aiutata la
scuola libera? 7 - Saranno difese la libera iniziativa e la proprietà privata
minacciate da una asfissiante pressione fiscale? 8 - Saranno fermati i progetti
di educazione sessuale e di legalizzazione del consumo e della diffusione della
droga? 9 - Sarà difesa l'unità e l'autorità dello Stato? 10 - Sarà tutelata la
libertà religiosa dei cattolici, ossia il diritto a vivere e a professare
pubblicamente tutti i principi della loro fede? 11 - Sarà arrestato, in una
parola, il processo di scristianizzazione e di degradazione politica e morale
che ci minaccia?
2. La posta
in gioco non è la formazione di questa o quella coalizione governativa, ma la
salvezza dell'Italia dalla minaccia comunista". Tale minaccia si esprimeva a nostro avviso nella strategia
gramsciano-berlingueriana, mirante a conquistare i centri di cultura, mirante
ad espellere ogni traccia di valori religiosi e morali dall'orizzonte politico
e sociale italiano. Un'opera di scristianizzazione, tradottasi principalmente
in questo dopo guerra, in un'aggressione sistematica alla famiglia, l'istituto
che per eccellenza incarna i valori tradizionali. La vera alternativa che si
pone oggi in Italia è tra la difesa della civiltà occidentale e cristiana e la
resa al relativismo morale che ha nel socialismo e nel comunismo la sua
espressione politica più radicale. La vittoria sarà vera quando non si limiterà
solo al piano elettorale, ma si estenderà a quello ideologico e culturale;
quando sarà definitivamente interrotto l'itinerario di scristianizzazione e di
dissoluzione sociale dell'ultimo trentennio; quando libertà non significherà
più anarchia e relativismo morale e sociale; quando alla testa del processo di
rinnovamento e di riconquista dei valori e dei principi vedremo un'autentica
élite, coraggiosa e animata dal desiderio di servire disinteressatamente la
verità. Il fronte principale di attacco è stato quello dei valori familiari e
morali. Basti l'esempio della legge sulla violenza sessuale, approvata
praticamente da tutte le forze politiche, e il vecchio progetto di legge per
l'educazione sessuale, riproposto da esponenti di tutti i partiti (tranne
Alleanza Nazionale). Va segnalato inoltre il tentativo di legalizzare, sotto
forma di "unione civile", il cosiddetto "matrimonio
omosessuale". Se la manovra per questa legislatura è fallita, lo si deve
alla grande campagna di raccolta di firme promossa, su iniziativa del nostro
Centro, dai Comitati per la Difesa
dell'Ordine Familiare, Naturale e Cristiano. Ma già il PDS ha annunciato una
proposta di un registro provvisorio per riconoscere i legami "familiari" anche di
persone di sesso diverso. "Bisogna pensare - ha detto l'on. Maurizio
Bertolucci - ad un'idea di famiglia assai diversa dai decenni passati, che è
fatta anche di convivenze non formalizzate, tra persone di sesso diverso o
dello stesso sesso, che devono però trovare una legittimazione chiara con una
legge che tuteli i diritti di tutti" (L'Unità, 7 marzo 1996). Il processo
di dissoluzione dei valori è sotto gli occhi di tutti . Di fronte a questo
panorama drammatico il Papa invita ogni cattolico ad assumersi le sue
responsabilità. Il problema principale delle democrazie occidentali è infatti
quello della rappresentanza: gli eletti non "rappresentano", gli
interessi e i principi dei loro elettori. Il controllo e l'intervento della
base elettorale sui propri rappresentanti si rende sempre più urgente e
necessario. Questo è l'obiettivo principale dell' Ass. Giustizia e Verità, il
futuro dell'Italia e del Mondo meritano il nostro impegno. Le generazioni
future saranno salvate e vivranno una nuova primavera di libertà nella
Giustizia e nella Verità. Nelle mani di Dio affidiamo la nostra vittoria.
La fine della prima repubblica e l'introduzione
del sistema maggioritario hanno contribuito a colpire un vecchio sistema di
potere ed a rompere i precedenti equilibri, ma il "nuovo" non è
ancora nato. Anzi, come ha recentemente riconosciuto il senatore Domenico Fisichella, "la politica è offuscata e la società civile non emerge luminosa e
limpida, con quelle capacità di selezionare ed esprimere classi dirigenti
alternative che erano nelle aspettative di tanti. (cfr. Il Tempo, 24 marzo
1996) Le ideologie sono alle nostre
spalle - prosegue Fisichella - i
valori risultano dispersi nel deserto delle illusioni perdute".
Nell'ultima legislatura sono stati presentati numerosi progetti di legge molto avanzati, come ama dire la sinistra, su
temi di primaria importanza quali l'aborto, la bioetica, i trapianti e l'eutanasia, l'educazione
sessuale, la liberalizzazione della droga e la persecuzione fiscale della
famiglia.
(René Coste DIMENSIONI POLITICHE DELLA FEDE,
Cittadella Editrice -Assisi-) Considerando come il comunismo e il capitalismo,
non siano riusciti nei loro intendimenti a causa delle loro gravi deficienze.
Viene così rinviato il compito di inventare delle formule politico-economiche
nuove e migliori su scala mondiale. La lettera di Paolo VI al cardinal Roy,
n.31, segna un netto progresso dell'insegnamento ufficiale del papato a
proposito del socialismo. La fede agirà come un'istanza critica nei confronti
di tutte le deficienze, sarà una potente forza energetica che aiuterà ad
affrontare le enormi difficoltà dei cambiamenti necessari. Il cristiano sarà
sostenuto dalla sua speranza escatologica nel duro e continuo combattimento che
bisogna affrontare per risolvere i problemi collettivi dell'umanità, in quanto
sa di poter contribuire, alla preparazione dell'avvenire assoluto del Regno di
Dio.
SATIRA: Un bambino torna a casa e
dice al padre: “Oggi a scuola mi hanno parlato di politica, cos’è la
politica?”. Il dotto padre risponde: “Io lavoro e porto a casa i soldi, quindi
sono un capitalista. La mamma,
amministra il mio guadagno, cura l’andamento della casa, quindi rappresenta il governo. Tu sei il figlio maggiore del
quale dobbiamo preoccuparci e quindi rappresenti il popolo. La tua sorellina rappresenta il futuro della nazione. La donna di servizio rappresenta la classe operaia. Questa è la politica.”
Di notte il ragazzo svegliato dal pianto della sorellina che ha i pannolini
pieni di merda, si reca in camera dei genitori, ma la mamma dorme profondamente
e il padre non c’è. Si reca alla stanza della cameriera, bussa ma non risponde
nessuno, spia dal buco della serratura e vede il padre che scopa la cameriera.
Il ragazzo ritorna a letto e pensa: “Adesso capisco cos’è la politica! Il
capitalista si fotte la classe operaia, il governo dorme e non sente un cazzo,
il popolo nessuno lo ascolta e il futuro e pieno di merda.” (compito a casa di
religione di Proscia Tony classe IV°E)
Linda Lovelace, ex regina del porno-cinema, ha
detto tra le lacrime che sta morendo di un cancro provocato da iniezioni di
silicone al seno alle quali si dovette sottoporre quando girava le pellicole
che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. Con le lacrime agli occhi
l’ex-pornodiva ora femminista convinta nelle crociate contro la pornografia, ha
affermato che le resta meno di un anno di vita. L’ex-attrice che in realtà si
chiama Linda Marciano, sostiene di essere stata costretta per due anni e mezzo a girare porno film in
condizione di virtuale schiavitù, in balia di un regista senza scrupoli che
abusava di lei in tutti i modi. A suo dire è stato il produttore a imporle le
iniezioni di silicone al seno per renderla più “appetibile” sullo schermo.
Un tentativo di depistare la protesta antiblasfema. Negli ambienti cattolici italiani va circolando da tempo una
strana iniziativa di protesta contro un fantomatico film blasfemo sulla vita
sessuale di Gesù che sarebbe in elaborazione negli Stati Uniti. Per impedirne
l'uscita, dei fogli volanti chiedono ai fedeli di sottoscrivere una petizione
di protesta da rispedire ad un ignoto destinatario che sta in genere in Belgio
(o a volte in Francia); si chiede anche di moltiplicare la protesta
diffondendone in fotocopie il testo. Questa iniziativa, fin dal suo apparire
era sembrata a molti sospetta, in quanto non dava notizie precise sul film in
cantiere e non forniva generalità sull'organizzatore della protesta. Ormai è
stato accertato che il film blasfemo non è mai stato progettato e che parimenti
non esiste nessuna protesta. In particolare, il giornalista Rik De Gendt, dello
Standard, il principale quotidiano del Belgio, ha accertato che il fantomatico
organizzatore della raccolta di firme, tale Tony van Landeghen della cittadina
di Sint Niklaas, risulta sconosciuto. Si tratta probabilmente solo di un
espediente, tentato da anni a livello internazionale, che mira a studiare il
tipo di reazione pubblica ad un eventuale lavoro porno-cinematografico, oppure
per raccogliere gratis un indirizzario selezionato da utilizzare forse per
altri scopi. Un primo esempio di quest'inganno venne tentato negli USA, a
Chicago, nel 1977. C'è il fondato sospetto che questa iniziativa fasulla miri a
illudere i fedeli e per poi farli cadere in una delusione che scoraggi future e
valide raccolte di firme antiblasfeme.
CR 519108 MASS-MEDIA:
aumenta la reazione contro i programmi osceni. I centralini dei
maggiori quotidiani italiani sono divenuti incandescenti, sabato 22 febbraio
scorso, per le proteste dei telespettatori indignati. Il canale televisivo Rai
Due, infatti, aveva trasmesso alle ore 14 di sabato, in orario di massimo
ascolto soprattutto per i bambini, un film pornografico con "amplessi nelle
più svariate posizioni'; come riferisce Il Messaggero del 23 febbraio 1997.
Molti bambini sono rimasti colpiti dalle "numerose scene scandalose",
come le definisce la Repubblica dello stesso giorno, Un telespettatore ha
riferito al Messaggero che il figlio era letteralmente ipnotizzato da "un
groviglio di carne umana" che si muoveva sul video. La proiezione a
sorpresa, in orario da famiglie, di un “Filmino d'avventura, ma in realtà
soft-core" (cfr. lì Messaggero, cit.) è coerente con la strategia di Carlo
Freccero, nominato direttore di raidue dai vertici dell'Ulivo. Carlo Freccero
si è infatti formato intellettualmente nell'ambito degli anarchici
situazionisti (cfr. CR 501106 del 2 novembre 1996), i quali hanno teorizzato e
praticato, come propaganda progressista, l'uso di immagini pornografiche
"dall'esplicito contenuto erotico. antireligioso e amorale" (cfr.
Giantranco Marelli, L'amara vittoria del situazionismo, Pisa, ed. Biblioteca
Franco Serantini, 1996, pag. 256). Per i situazionisti, la pornografia e la
violenza vanno propagandate come pratica comunicativa rivoluzionaria" (op.
cit., p.279). "Certo, l'idea di volgere a proprio favore strumenti come
giornali, radio, cinema (...) fu l'aspetto più interessante e foriero di novità
e sviluppi inimmaginabili che i situazionisti grazie alla pratica del
détournement, praticarono e diffusero nell'ambiente rivoluzionario" (op.
cìt., p. 280). In questo senso vanno interpretate le dichiarazioni rilasciate
dallo stesso Freccero, socondo cui "c'è nell'aria un moralismo
terrificante e per uscirne bisogna evitare errori di fondo" (cfr. il
manifesto, 28 febbraio 1997). Secondo il dirigente ulivista, "recepire
questo atteggiamento significa rendersi conto che esiste, per capire come
contrastarlo, deturnarlo, schivarlo" (ibid.)(marzo 1997,n.519Corr.
romana). Forse proprio per schivare le critiche dalle quali è stato sommerso e
per poter continuare nella sua opera, il direttore di RaiDue ha annunciato di
voler istituire una "commissione etica” sui programmi televisivi. (CR 519108/CC97)
CR 546104 CINEMA:
Il governo italiano finanzia film pornografici. Il Dipartimento dello
Spettacolo il l ottobre scorso ha reso nota la lista dei film ammessi a godere
delle sovvenzioni di 20 miliardi stanziati dallo Stato. Tra i premiati vi è il
film "Monella" di Tinto Brass, noto regista di film pornografici. "Certo non me l'aspettavo - ha
dichiarato Brass - i miei ultimi premi di
qualità risalgono a molti anni fa, quando non avevo ancora imboccato la strada
dell'eros al cinema. Sono contento per il produttore, Giovanni Bertolucci, che
certo se l'aspettava ancora meno di me. L'ho convinto io a presentare la
domanda, così tanto per provare. E invece è andata bene. Segno che i tempi
cambiano. Del resto se anche la Chiesa benedice ufficialmente il sesso, perché
la commissione ministeriale dovrebbe essere da meno?
CR 524103 PUBBLICITA':
la bestemmia non salva la pornografia. Le pagine economiche del New
York Times si sono recentemente occupate dell'editore pornografico Larry Flint,
le cui vicende sono state esaltate da un recente film di Milos Forman,
pubblicizzato con un manifesto blasfemo che ha suscitato scandalo ed
indignazione in tutto il mondo ed anche in Italia, dove le associazioni di
ispirazione cattolica Famiglia Domani e S0S Ragazzi hanno protestato
veementemente, invitando le autorità ecclesiastiche ad intervenire con tutte le
iniziative più opportune in difesa della dignità di Nostro Signore Gesù Cristo
(cfr. CR517102, i marzo 1997). Il clamore suscitato dalla pellicola e dal
manifesto, equivalente, secondo il (manifesto dell'8 aprile 1997), ad una
campagna pubblicitaria da sessanta milioni di dollari, non è servito a granchè.
Il settore della pornografia riscuote sempre meno consenso, ed anche l'editore
Flint sta affrontando una grave crisi finanziaria.
CR511108 REAZIONE
MORALE: censurato manifesto di un film su un padrino della pornografia.
Appena uscito negli Stati Uniti, è stato censurato il manifesto pubblicitario
di The peaple versus Larry Flint, ultimo film di Milos Forman, prodotto da
Oliver Stone. Il manifesto sequestrato raffigurava l'attore protagonista Woody
Harrelson coperto solo da una bandiera e crocefisso su un gigantesco osso
pelvico femminile. Quest’immagine è stata giudicata offensiva della religione
cristiana. Il film in questione vorrebbe commemorare la figura di Flynt, il
primo editore americano di riviste pornografiche di massa. La stessa figlia
dello scomparso editore, ha contestato quest’operazione pubblicitaria
descrivendo il proprio padre come un depravato che abusava dl tutti, perfino
della figlia. (CR 51 1/081AD97)
La vita si presenta a noi come una medaglia, noi
possiamo scegliere sempre un lato o l’altro, c’è un d’avanti e un di dietro.
C’è l’ottimismo (Fede nel bene) o il pessimismo (Fede nel male), possiamo
essere altruisti o egoisti, possiamo amare o odiare. C’è un positivo e c’è un
negativo, c’è un avanti e un indietro. C’è la mia donna e c’è la donna
dell’altro. Ci sono i dieci comandamenti che indicano chiaramente che Dio è
dalla parte del positivo e dalla parte della luce e dalla parte prospettica
anteriore. Solo chi ha senso della propria dignità (il timore di Dio) e non
vuol essere vigliacco saprà sempre capire, ma quello che è più difficile, saprà
operare in positivo. Il positivo spesso richiede una forte ascesi, coerenza e
capacità di sacrificio e autodominio.
CR 537/09 INFORMAZIONI
LIBRARIE: l'origine del potere nella dottrina tomista. L'editore
Giannini di Napoli ha ristampato un testo su La dottrina di san Tommaso sull'origine
del potere, scritto nel 1853 dal padre Gaetano Sanseverino. Il Sanseverino
(1511-1565) fu uno dei promotori della rinascita della Scolastica nel secolo
scorso. Docente di etica alla Regia Università partenopea, ne venne allontanato
nel 1860 dal governo unitario per le sue posizioni rigorosamente anti-liberali.
Contro i cattolici-liberali, e in particolare contro il padre Ventura e per
confutare un testo dello Spedalieri, il Sanseverino scrisse anche questo
opuscolo, nel quale riafferma la dottrina tomista sull'origine del potere, che
viene da Dio, Creatore della società, e non dal consenso degli uomini.
Confutando la teoria contrattualistica e il "falso dogma" della
sovranità popolare, il Sanseverino limita anche il diritto di resistenza ai
sovrani, del quale si facevano forti i cospiratori carbonari. (2 agosto l997,
n. 537 Corr. romana)
è la credenza in un progetto di amore e di
giustizia sovrannaturale a cui l'individuo liberamente aderisce, questo
permette a Dio di svolgere il progetto che ha stabilito attraverso una sequenza
di cause naturali o soprannaturali che determinano l'evento. E' da rigettare la
predestinazione che vuole in Dio una discriminazione aprioristica fra gli
uomini.
CR 52410i "PRIVACY":
chi ci garantirà dal Garante?. Entra in vigore, a partire da giovedì 8
maggio una nuova legge, la n. 675 del 31 dicembre 1996, intitolata “tutela
delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”.
Ben pochi conoscono il testo di questa normativa, ed ancor meno sono coloro che
ne hanno inteso la portata totalitaria. Eppure, gli stessi artefici della legge
-presentata la scorsa settimana dai ministri Flick e Napolitono-, hanno ammesso
che essa non si limita ad applicare le disposizioni europee, ma le scavalca,
come già era accaduto con l'infausta legge Mancino" sulle discriminazioni
etniche e religiose. Come accade fin dalla Rivoluzione francese, le leggi più
illiberali vengono sempre emanate in nome della libertà. In questo caso, la 675
afferma di voler tutelare la libertà e la riservatezza dei cittadini, regolando
l'informazione attraverso il controllo delle "banche dati". Per banca
dati si intende qualsiasi complesso di dati personali, dall'archivio alla
semplice agenda, su base cartacea o informatica, teso a gestire qualunque informazione relativa a persona
fisica, persona giuridica, ente od associazioni (art. 1). A partire dall'8
maggio, tutti i cittadini italiani che gestiscano una banca dati incorrono in
una serie di notevoli limiti e di obblighi, la cui violazione è sanzionata da
pesanti pene, che arrivano fino a tre anni di reclusione. La legge comincia col
proibire l'invio di materiale pubblicitario di qualsiasi genere ai cittadini
che non ne abbiano fatto esplicita richiesta (art. 11). Ogni campagna postale
di informazione, di promozione, di propaganda viene di fatto resa impossibile,
con un'evidente restrizione della libertà di espressiune e di diffusione del
pensiero. Non è tutto. Neppure chi abbia esplicitamente manitestato il suo
consenso può essere registrato in una banca dati senza l'autorizzazione del
“Garante”, la suprema autorità a cui la 675 devolve la "difesa" della
riservatezza del cittadino (art. 30). Secondo la legge, tutti gli schedari di
associazioni e gruppi a carattere anche genericamente religioso, filosofico,
politico o sindacale, sono da considerare raccolte di "dati
sensibili" (art. 22). Per la raccolta e la catalogazione di tali dati è
richiesta un'esplicita autorizzazione del Garante, che può a sua discrezione
negarla, così come a suo arbitrio, può sequestrare lo schedario e decidere di
distruggerlo. Ciò significa che la vita di qualsiasi espressione della società
reale (associazioni no profit e di volontariato, ma anche i giornali e gli
stessi partiti politici) che preveda un certo numero di aderenti, regolarmente
registrati in uno schedario, è sottomessa all'arbitrio del Garante. Ma, chi è
questo "Garante" che, con il pretesto di tutelare la
"riservatezza" del cittadini, può esercitare su di essi un controllo
tanto dispotico? Esso è un organo collegiale costituito da quattro membri,
eletti dal Parlamento. Presidente del nuovo ufficio, con ampi poteri
decisionali, è stato eletto Il prot. Stefano Rodotà, definito nel convegno di
presentazione della legge, "papà e figlio" della normativa. Ebbene,
cinque anni fa, il 20 febbraio del
1992, "il Manifesto" dedicò un intero supplemento al problema del
diritto alla riservatezza. La prima pagina del supplemento ospitava
un'intervista del prof. Stefano Rodotà, allora presidente del PdS. Egli
affermava molto chiaramente che il diritto alla riservatezza deve scomparire
perchè esso "era stato costruito con
la stessa tecnica con la quale il
borghose ha costruito il diritto alla proprietà individuale". (3 maggio
1997, n.524 Gorr. romana) "Il borghese moderno - affermava
più oltre l'esponente neocomunista - si crea
la sfera privata con la stessa tecnica di esclusione con la quale si era
costruita la sfera patrimoniale".
La difesa della nostra "privacy" viene dunque affidata al teorico di
una società "trasparente" e collettivistica, in cui sia abolita ogni
riservatezza. A partire dall'8 maggio 1997, l'ex presidente del PdS Stefano
Rodotà eserciterà un ferreo controllo su qualsiasi schedario, indirizzario,
elenco, lista di ogni genere esistente nel nostro Paese, con la possibilità di
sottoporre a sequestro la banca dati e di mandare in galera il proprietario non
ossequiente alle direttive da lui fissate. Un mega-schedario centralizzato
controllerà tutti gli schedari e le libere associazioni del nostro Paese. Ciò
accade ad un anno di distanza dall'entrata al governo dei neocomunisti in
italia. (R.d.M.)
CR 524/02 "PRIVACY": Il comunista
Stefano Radatà eletto Garante per la tutela delle persone. Stefano
Rodotà, presidente dell'ufficio di “Garante per la tutela delle persone e di
altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali", docente di
diritto civile all'Università La Sapienza di Roma, è stato per 14 anni, dal
1979 al 1993, deputato alla Camera nel gruppo della Sinistra indipendente ed ha
rivestito la carica di presidente del PDS. L'abbandono della politica attiva
non è stato, però, un abbandono dell'impegno politico. La conquista del potere
da parte dei comunisti alle elezioni del 1996 è stata infatti salutata con gioia
dal giurista progressista, che l'ha definita "un vero e proprio passaggio
d'epoca"(cfr. la repubblica, 23 aprile 1996). Da sempre attivo nelle
iniziative contro valori tradizionali e naturali, care alla sinistra più
radicale, Rodotà si è segnalato, in particolare, per l'appoggio dato al
riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali, alla liberalizzazione della
droga e per gli interventi in favore dei terroristi comunisti. Eccone alcuni
esempi, tra i tanti. Nella sua prefazione al Manuale dei diritti degli
omosessuali (Babilonia editrice, Milano 1996), scrive: “nel mutamento che si
produce in tanti sistemi giuridici, e che si concreta appunto nell'abbattimento
di discriminazioni, spicca il riconoscimento di una pienezza di diritti che
porta alla rilevanza giuridica del rapporto tra partners omosessuali" (p
7). In questo suo impegno contro la concezione del matrimonIo naturale e
cristiano, ammette di voler “forzare un pò i dati costituzionali" (p.6).
Al tempo del referendum radicale contro la legge Jervolino-Vassali, dichiara:
Dobbiamo votare si al referendum per l'abolizione della leQQe
Jervolino-Vassalli, ma dobbiamo anche pensare al dopo guardando dopo la
depenalizzazione per i tossicodipendenti (cfr. La Stampa, 27 marzo 1993).
intervenendo In favore della scarcerazione dei terrorista comunista Prospero
Gallinari, co-fondatore delle Brigate Rosse, condannato all’ergastolo per il
rapimento e l'omicidio di Aldo Moro. dice che su Gallinari pesava "un
eccessivo carico simbolico" (cfr. La Stampa, 23 aprile 1993). Deve
definirsi super-partes (qualità assolutamente necessaria, anche ai sensi
dell'art. 30 comma 3 della 675), chi rivesta la funzione di presidente
dell'organo del Garante, ma non chi si scaglia, come fa Rodotà, contro la
Destra rappresentata in Parlamento e votata da milioni di elettori, sostenendo
che "i componamenti di questa Destra sono sempre stati caratterizzati in
senso fortemente eversivo, spia di insofferenza per la società democratica che
è davvero poco in sintonia con l'atteggiamento che dovrebbe essere dei
moderati(cfr. La Stampa, 24 ottobre 1995).(3 maggio 1997, n. 524 Corr. romana) Oppure, si lancia contro
iniziative in difesa dei valori naturali e cristiani, come quelle
dell’associazione di matrice cattolica Famiglia Domani contro la legalizzazione
delle unioni omosessueli, che ha ottenuto la sottoscrizione di quasi 150.000
cittadini e l'adesione di 1.000 personalità, tra cui 93 tra cardinali,
arcivescovi e vescovi e 81 parlamentari, invocando una dura repressione verso
tutti coloro che condividono le argomentazioni cattoliche, da lui giudicate
“inammissibili"? (cfr. il manifesto, 26 settembre 1995). (Fa. Ber.)
CR 522/08 ATTI PARLAMENTARI: rifiuto del liceo di
Todi di concedere uno spazio per la preghiera. L'on. Publio Fiori, di AN,
ha presentato un'interrogazione urgente al Presidente del consiglio dei
Ministri e al Ministro della Pubblica Istruzione sul caso scoppiato a Todi, nel
liceo Jacopone da Todi, dove il Consiglio di Istituto ha negato ad un gruppo di
ragazzi, che ne avevano fatto richiesta, uno spazio per potersi raccogliere in
preghiera. La decisione del Consiglio di Istituto è stata definita
"sconcertante" dallo stesso Provveditore agli Studi di Perugia.
Riportiamo di seguito il testo dell'interrogazione parlamentare. Premesso che,
- nei giorni scorsi alcuni studenti cattolici del liceo "Iacopone da
Todi" in Todi (PG), facevano Istanza scritta al Preside dell'istituto per
poter disporre dalle ore 8 alle 8.10, vale a dire prima dell'inizio delle
lezioni ivi stabilito alle 8.15, di un'aula per potersi raccogliere brevemente
in preghiera, sulla base della direttiva ministeriale n. 133 del '96 che
consente agli studenti di usare le aule fuori dagli orari "purché non in
contrasto con gli indirizzi formativi della scuola"; - il Consiglio
d'Istituto dopo aver affermato, come risulta dal verbale poi pubblicamente
esposto, che "la scuola in nessuno dei suoi locali può configurarsi come
luogo di culto... inoltre il suddetto gruppo (cioè dei richiedenti) è in netta
minoranza: "ovvero: "si tratta di una preghiera di fede cristiana
cattolica... ritengo l'iniziativa inopportuna e offensiva verso gli alunni di
fedi diverse o di nessuna fede" ecc.; - a conclusione della riunione di
cui sopra una votazione dava i seguenti risultati: n. 5 voti favorevoli, n. 6
contrari, n.1 scheda bianca, e pertanto il preside negava l'autorizzazione ad
usare l'aula per la preghiera, se non ritengano gravemente lesivo dei diritti
di libertà e di eguaglianza e in particolare del diritto alla libertà di culto solennemente
sanciti dalla Costituzione (art. 19) tanto il rifiuto del Preside quanto le
affermazioni del Consiglio d'istituto che, anziché tutelare i diritti
costituzionali degli studenti, li hanno conculcati a colpi di maggioranza,
quando invece si tratta di diritti che vanno garantiti a tutti e quindi anche
ad eventuali minoranze; se non ritengano profondamente antidemocratica la
direttiva ministeriale 133 del '96 così come interpretata dal Consiglio
d'istituto che l'ha utilizzata per impedire ad un gruppo di studenti cattolici
di raccogliersi in preghiera con l'incredibile pretesto che i richiedenti
sarebbero in netta minoranza, come se solo le religioni “maggìoritarie"
potessero avere diritto di professione, di culto e di propaganda; se non
ritengano di dover intervenire per riaffermare che l'utilizzo di un'aula
scolastica al fine di raccogliersi in preghiera prima dell'inizio delle lezioni
non è in contrasto "con gli indirizzi formativi della scuola" e per
aprire un procedimento disciplinare nei confronti dei docenti e degli studenti
che con una decisione incostituzionale e antieducativa, hanno negato. con un
voto di maggioranza, il diritto ad un atto di religiosità che rappresenta un
patrimonio naturale, civile e costituzionale di tutti i cittadini". (12 aprile
1997, n. 522 Corrispondenza
romana)
Il pregiudizio è una forma sclerosi intellettuale, quando una mente non vuole più avere la sofferenza di lasciarsi mettere in crisi e di crescere nella conoscenza che assume un processo di cristallizzazione. A questo punto il pregiudizio
Sono un dono per noi, purtroppo pochi sono santi. Aiutiamoli e rimproveriamoli, ma guardiamoli con simpatia.
CR 472101 CHIESA
CATTOLICA: nuovi attacchi contro il primato pontificio. A fine luglio
1995 i vescovi e arcivescovi della Chiesa cattolica melchita di Libano e Siria
si sono riuniti in sinodo ed hanno sottoscritto, d'intesa con i vescovi greco
scismatici, detti "ortodossi", della regione, i seguenti due articoli
di fede: "Io credo tutto ciò che
insegna l'Ortodossia orientale "e "Io sono in comunione con il
vescovo di Roma nei limiti riconosciuti al 'primo dei vescovi' dai santi Padri
d’Oriente nel primo millennio, prima della separazione'. Inoltre, i 25
vescovi che hanno sottoscritto il documento, hanno anche stabilito alcune norme
pratiche. In primo luogo, riconosceranno il primato del Papa solo nella misura
in cui possono riconoscerlo gli
“ortodossi”, come "primus inter pares"
al fianco degli altri patriarchi delle chiese scismatiche d'Oriente. In secondo
luogo, celebrazione in comune dei sacramenti. In terzo luogo, riunificazione,
in un prossimo futuro, della Carica di Patriarca d'Antiochia in un’unica
persona. I melchiti non sono nuovi a fatti del genere. Da tempo si distinguono
per il loro attivismo nella fazione progressista. Durante il Concilio Vaticano
II due di loro, Maximos IV Saìgh ed Elias Zogby, furono tra i capofila degli
“innovatori" ed ebbero come consulente il domenicano francese
Marie-Dominique Chenu. Uno dei firmatari, l'arcivescovo melchita di Baalbeck ha
così commentato il grave avvenimento: 'Poste queste premesse, la Chiesa di Roma
dovrà ora riconsiderare il carattere ecumenico dei Concili da essa celebrati
dopo la roffura del 1054. I dogmi proclamati da questi Concili e considerati
alla stregua di semplici opinioni teologiche della Chiesa d'Occidente.
Confidando sul numero esiguo dei fedeli meichiti siriani e libanese, appena 300
mila, il Vaticano ha scelto di passare sono silenzio la notizia. Ma questa è
stata resa di pubblico dominio dagli ambienti progressisti. Prima è stata
lanciata dalla rivista ecumenica Irenikon, dei benedettini belgi di Chevetogne
e, successivamente, dal settimanale italiano L'Espresso. L'intento è chiaro:
quello di attribuire a questo evento, per ora limitato, un significato
paradigmatico. Scrive il vaticanista del settimanale di De Benedetti, Sandro
Magister: “Poche parole, sì, ma che intanto hanno cambiato un pezzo di
geografia della Chiesa. E in più potrebbero far precipitare i tempi del
tramonto del papato d'Occidente. (...)E' una miccia che arriva fin sotto la
cattedra di papa Karol Woytila”.(Cfr.L'Espresso, 9 febbraio 1996). (CR 472101/A
B96)///CR 472102 CHIESA CATTOLICA: la
critica demolitrice degli ambienti progressisti. La rivista
cattolico-progressista Adista si è sempre distinta per la sua critica
demolitrice dell'autorità ecclesiastica, In particolare di quella pontificia.
Nel n.10 del 3 febbraio 1996 (Adista "documenti"), prosegue questa
sua opera con tre articoli di p. Bernhard Haering, p. Juan Bosch e Rosemaiy
Radford Ruether contro la recente condanna vaticana dell'ordinazione sacerdotale
delle donne (cf. CR 46211, 2 dicembre 1995). La Congregazione per la Dottrina
della Fede, con un documento del 28 ottobre 1995, aveva solennemente sancito
che la dottrina che vieta l'ordinazione sacerdotale alle donne, contenuta, in
ultimo, nella Lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis di Giovanni Paolo II
(1995), va considerata come “appartepente al deposito della
fede".(17febbraio 1996, n. 412 Corr.
romana) "Questa dottrina - si legge nel documento - esige un assenso
definitivo poiché, fondata sulla Parola di Dio scritta e costantemente
conservata e applicata nella Tradizione della Chiesa fin dall'inizio, è stata
proposta infallibilmente dal magistero ordinario e universale. (...) Pertanto,
nelle presenti circostanze, il Sommo Pontefice, nell'esercizio del proprio
ministero di confermare i fratelli (cfr. Lc, 22, 32), ha proposto la medesima
dottrina con una dichiarazione formale, affermando esplicitamente ciò che si
deve tenere sempre, ovunque e da tutti i fedeli (quod semper, quod ubique et
quod ab omnibus tenendum est) in quanto appartenente al deposito della
fede". Il pronunciamento della Congregazione è stato approvato dal Sommo
Pontefice, che ne ha ordinato la pubblicazione. In un articolo di commento,
apparso senza firma su L'Osservatore Romano del 19 novembre 1995, si precisa
che la Lettera apostolica di Giovanni Paolo II Ordinatio sacerdotalis va considerata quale "un atto del
Magistero ordinario pontificio in se stesso non infallibile, che attesta il
carattere infallibile dell'insegnamento di una dottrina già in possesso della
Chiesa". La prima critica pubblicata da Adista è firmata dal redentorista
Bernhard Haering. Con un articolo dal titolo Autogol del Vaticano
sull'ordinazione delle donne. E ora palla al centro, il noto teologo scrive che
"il pronunciamento papale di insegnare 'definitivamente e infallibilmente'
che in base alla Scrittura e alla Tradizione le donne sono irrevocabilmente
escluse dal sacerdozio è completamente fallito". Infatti, secondo padre
Haering, "nonostante l'eventuale intenzione papale, non si è realizzato un
insegnamento infallibile della Chiesa". Assumendo poi un tono da pastore
supremo, il redentorista sostiene che 'sarebbe un primo passo verso il dialogo
se il papa e la curia, con tolleranza e modestia, ammettessero che il solitario
tentativo di una dogmatizzaziane non aveva forza alcuna, e che perciò
potrebbero riservare più tempo alla preghiera e allo studio del problema Infine
suggerisce che al prossimo conclave "ogni conferenza episcopale, in
accordo con le associazioni di donne, invii una donna come rappresentante".
La seconda critica (di “fioretto” come la
definisce Adista) è contenuta in un articolo del teologo domenicano Juan Bosch,
dal titolo Sacerdozio femminile ed ecumenismo: quanto vale il "no"
della Chiesa cattolica? In esso si sostiene che la dottrina proposta nella
Lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis "è una faccenda che riguarda
(...) le relazioni ecumeniche con le altre Chiese e molti cristiani all’interno
della stessa Chiesa cattollca. E se la posizione di condanna espressa dalla
Chiesa cattolica è chiara, scrive p. Bosch, altrettanto chiara è la posizione
di non condanna delle altre confessioni religiose. Per la Ruether
l’infallibilità" è la "pietra angolare" della "brama di potere
e di autoinganno" "una barriera monumentale contro il pentimento in
cui sola la chiesa poteva cadere”.(CR 472102/A B96)(17 Feb. 1996, n. 472 Corr. romana)
CR 517102 PUBBLICITA':
"Famiglia Domani" e "SOS Ragazzi" invitano le autorità
ecclesiastiche ad intervenire contro il manifesto "Larry Flynt".
Famiglia Domani e S0S Ragazzi, due associazioni di ispirazione cattolica, hanno
elevato una indignata protesta contro il manifesto pubblicitario del film di
Milos Forman - “Oltre lo scandalo”; invitando le autorità ecclesiastiche ad
intervenire con tutte le iniziative più opportune in difesa della dignità di
Nostro Signore Gesù Cristo e annunciando che, in mancanza, proporranno
direttamente loro una denuncia penale nei confronti del manifesto. Chiedono
inoltre alle autorità ecclesiastiche Italiane, in questo caso concreto, di
agire in piena coerenza col recentissimo documento del Pontificio Consiglio per
le Comunicazioni Sociali (dal titolo “Etica nella pubblicità”) laddove questo
denuncia energicamente l'uso della pubblicità contro i valori morali e
religiosi. "Da diversi giorni viene, infatti, affisso in tutt’italia un
gigantesco manifesto, raffigurante l'immagine di un uomo, Larry Flint, appunto,
un pornografo americano, quasi nudo e in posizione da crocifisso, sullo sfondo
delle parti intime di una donna. Un tale accostamento d'immagini e di concetti
(Il pornografo Lary Flynt a Nostro Signore Gesù Cristo), costituisce
oggettivamente una grave e diretta offesa alla Religione cristiana ed in
particolare alla divina Persona di Nostro Signore Gesù Cristo. Questo miscuglio
di oscenità e bestemmia, proprio nel periodo quaresimale, sembra alludere,
inoltre, ad un atto rituale satanico, che spesso si esprime con immagini che
accostano sacralità e oscenità a fini blasfemi. In ogni caso, il manifesto in
questione offende violentemente il sentimento religioso del popolo italiano,
che ancor oggi, per circa il 90%, riconosce nella verità e nei simboli della
Santa Chiesa Cattolica la radice e l'anima della propria storia e civiltà.
Questa nostra valutazione di condanna è stata condivisa da alcune associazioni
cattoliche francesi, che con la loro denuncia, alla quale ha fatto seguito un
intervento del presidente della Conferenza episcopale di Francia, S.E. mons.
Louis-Marie Billé, hanno ottenuto il ritiro del manifesto e le scuse da parte
del regista e del produttore del film. Ciò è avvenuto anche in Belgio. Resta
quindi incomprensibile come proprio qui in Italia e, in particolare, a Roma,
centro della Cristianità universale, nessuno si sia levato per difendere la
morale e la sensibilità religiosa, perlomeno facendo applicare quelle leggi che
dovrebbero difendere i diritti della coscienza civile e cristiana. Ciò risulta
ancora più incomprensibile ove si consideri che ci stiamo avviando a grandi
passi verso la celebrazione dcl Giubileo del 2000. Ben diverse sarebbero state
le reazioni, se un manifesto avesse offeso, ad esempio, la coscienza islamica o
ebraica. Pertanto le nostre associazioni, già distintesi in diversi campi per aver
organizzato iniziative pubbliche in difesa della morale naturale e della
religione cattolica, hanno ritenuto necessario di prendere l'iniziativa
annunciando che, se perdurerà questo stato di indifferenza, proporranno
direttamente loro una denuncia penale nei confronti del manifesto pubblicitario
del “Larry Flint”; chiedendone l'incriminazione e il ritiro immediato".
L'iniziativa delle due associazioni cattoliche, alla quale si è aggiunta la
veemente protesta del noto teologo moralista dell'Osservatore Romano, p. Gino
Concetti, ha avuto vasta eco su gran parete della stampa italiana. (CR
517102/AC 97)(marzo1997, n.517 Corr.
romana)
CR 508/06 PUBBLICITà:
continuano gli oltraggi blasfemi. Intorno all'otto dicembre, data in
cui la Chiesa cattolica celebra la festa dell'immacolata, è apparsa una
pubblicità blasfema di una ditta che produce scarpe, raffigurante la Madonna
truccata e in pelliccia che dice: "Odio l'immacolato. Amo il
maculato". Lo scrittore Vittorio Messori ha protestato scrivendo: "Uno
psicoanalista, o, ancor meglio, un esorcista, potrebbe dirci qualcosa delle
motivazioni dell'odio espresso contro Colei che, proprio perché Immacolata, è
la più fiera antagonista del peccato”(cfr. La Stampa, 14 dicembre 1996)..
Nessuno oggi si permetterebbe - giustamente - di aggredire in modo, non dico
blasfemo, ma anche solo irriverente, la fede ebraica o quella islamica e
nemmeno quella protestante. La fede cattolica si può aggredire anche grazie
alla quasi totale passività dei cattolici. Messori viene però contestato dal
filosofo progressista Umberto Galimberti: "Messori si stupisce. E di che
cosa? La religione cattolica è l'unica tollerante, non fondamentalista, mette
l'amore e il perdono alla base di tutto. Una religione che porta come emblema
il figlio di Dio crocifisso deve per forza essere tollerante, mai
fondamentalista" (cfr. La Stampa, cit.). A Galimberti replica padre
Giordano Muraro, domenicano, che afferma: "Il problema non è di tolleranza
ma di verità. L'immagine sacra è sacra in quanto, per il credente, aiuta ad
ascendere verso il trascendente, cioè oltre l'immagine stessa, verso ciò che le
sta dietro.(26 dicembre 1996, n. 508 Corr.
romana) Il sacro è una finestra verso l'alto. E' fuori di dubbio
che si usa il sacro, l'immagine sacra, per
vendere una scarpa, allora quel sacro che era una finestra aperta verso l'alto
diventa una finestra che guarda in basso e offende il credente come anche colui
che non crede ma rispetta. E il problema non è di tolleranza. La tolleranza
c'è. Ma c'è il dolore del tradimento di un'immagine" (cfr. La Stampa,
cit.). (CR 508/061ND96) E il disgusto per l’insulto volgare e gratuito, che
ogni coscienza laica e democratica non può accettare.
Non è possibile una attività umana scollegata dalle
esigenze spirituali e morali che l'uomo porta in se, non è possibile operare
asetticamente escludendo i propri ideali e le proprie convinzioni religiose.
Tuttavia vediamo differenti modi di affrontare i problemi, le diverse soluzioni
scaturiscono da diverse ed addirittura opposti modi di intendere la vita. Sui
problemi riguardanti la gestazione, il senso della sessualità, l'impostazione
della vita di coppia e di quella matrimoniale, notiamo spesso sostanziali
differenze e questo perché è fondamentalmente diversa la visione della vita che
ne sta alla base. Certo non tutti hanno la buona fede e la coerenza di
scegliere il meglio, ciò che è intrinsecamente più giusto, infatti il bene ha
un suo costo e non tutti hanno il coraggio di pagarlo. Al coro delle tante ed
innumerevoli opinioni umane, si contrappongono le scelte di tutti i figli di
Abramo e di tutti quegli uomini di buona volontà che benchè si frofessino atei,
in realtà sono illuminati da un puro principio spirituale: i loro puri ideali.
Costoro comunque sono idealisti e possono ad ogni diritto essere riconosciuti
nella fondamentale rivelazione del monoteismo: scoprire come in una illuminante rivelazione che gli ideali di
Giustizia eVerità fondano l’essere di persona e ne danno pieno significato e compimento
. Per costoro, anche la più alta tecnica o visione scientifica non può essere
disgiunta dal campo della fede. Tuttavia,
in ogni regime (che noi
auspichiamo democratico), è necessario ribadire le nostre convinzioni stando
attenti più a testimoniare che ad imporre. Dobbiamo limitarci a presentare la
nostra opinione, che noi sappiamo per certo essere la più utile e giusta per
l'uomo e per la sua dignità, mostrando la razionalità e la fondatezza delle
nostre opinioni con esempi concreti e con statistiche, affinché attraverso il
ragionamento e la comprensione si consideri la fondatezza della nostra
posizione. La fondatezza della nostra
posizione è tanto oggettivamente superiore a quella di tutti gli altri, che da
un confronto sereno possiamo uscirne solo vincitori. Ma a vincere non siamo
noi, ma la Verità che è in noi e che ci possiede. Solo così il nostro discorso
non verrà equivocato e non andrà soggetto a pregiudizi economici ed ad una
aprioristica ostilità. Oggi viviamo in una situazione molto delicata e per
certi aspetti impossibile, in riferimento agli ideali politici di Giustizia e Verità. Pochi propongono ideali in
senso stretto, in genere propongono tecniche o programmi. Comunque, allo stato
attuale, non esistono ideali politici più giusti e nobili di quelli che noi
dichiariamo! Il nostro obiettivo è
sostanzialmente quello di mostrale l’ideale, di riconoscerlo e di fondarlo
culturalmente. Lasceremo ad ognuno poi la libertà di poterlo concretizzare
in piena libertà. Di conseguenza quelle
categoirie di politica concreta che saranno indicate in questo libro rivestono
solo il valore di un tentativo. E' questa la nostra gloria, per la bene di
tutti nella concordia e nella pace, nella giustizia e nella verità.!
Attualmente la politica in tutto il mondo è soggetta a delle deformazioni
ottiche e a delle distorsioni applicative. Nei paesi occidentali, come in tutti
i paesi dalla pseudo-democrazia, regna di fatto l'impunità e il crimine, come
regnano con la loro mostrosa logica le grandi associazioni di capitali e di
potere, di fatto non soggetti ad alcun controllo morale. Anche nei paesi del
cosiddetto sottosviluppo, nei paesi orientali o meridionali dove anche regna
impunito il crimine, sotto forma di razzismo o di intolleranza. Insomma è la
corruzione in questo secolo di relativismo che sotto esperienze politiche ed
economiche diverse detta la sua terribile legge, terribile per lo meno per
tutti quegli esseri, gli unici veramente umani che attendono un mondo più
giusto e più buono. Nell'occidente la partitocrazia, nell'oriente come
nell'occidente la legge dei potentati economici, detentori del potere reale,
che per sua natura deve risiede veramente nel popolo affinché non sia
discriminatorio e ingiusto. Non ci dobbiamo scoraggiare se vediamo che l'azione
politica che conduciamo, non genera proselitismo e si riduce alla sterilità, si
riduce alla presenza delle nostre vite isolate, infatti l avvento di una
umanità idealista e cosciente di una umanità illuminata non può costruirsi dall
oggi al domani. Ci chiederemo, cosa di più nobile e di più umanamente degno
potremmo offrire all'uomo del pianeta terra? Resistere, rimanere e la nostra
forza, perché l'attesa non sia inutile. Come in un certo periodo dell'anno, a
milioni di milioni compaiono mosche e moscerini, così sarà per una nuova
umanità. Tutti cercheranno il Signore nel terzo millennio, tutti nel terzo
millennio ascolteranno e cercheranno con grande desiderio di vivere in armonia
con il divino, nel nome di un nuovo Spirito che sta soavemente, ma costantemente
già operando. Si sta preparando
l'avvento di una nuova umanità. Al soffio dello Spirito sorgerà una nuova
società. Tu, non abbandonare il tuo posto,
non spegnere la lampada della fede, questo non è ancora il tempo di un
incendio divampante, esso arriverà è
non tarderà anche se non è ancora giunto il momento. Importante per te è
rimanere, non ti scoraggiare, rimani presenza e testimonianza, resisti, rimani,
dove sei, non spegnere la tua lampada. Il sole radioso del mattino sorgendo ti
trasfigurerà. Certo, ora la politica è appannaggio dei mestieranti della
politica. E' appannaggio di chi ama detenere il potere egoisticamente, ma un
giorno grazie a noi questo sarà sempre più difficile, un giorno, ed io lo vedo
all'orizzonte, l’umanità vivrà una nuova era della sua storia.
Il proselitismo attivo è quello che si ottiene
attraverso l’annuncio di un messaggio, quello passivo è quello che si ottiene
attraverso la testimonianza della vita. La testimonianza passiva può portare il
prossimo ad interrogarsi e a chiedere spiegazioni. Il proselitismo attivo è
volgare e illecito all’interno della nostra associazione, mentre quello passivo
è inevitabile. Se un associato chiede, con sua libera iniziativa delle
spiegazioni, in luogo appartato e mai all’interno dell’associazione, gli
possono essere spiegati argomenti religiosi.
Nella Chiesa delle origini il Vangelo di Gesù si
è diffuso in modo sorprendente attraverso l'annuncio kerigmatico: «Gesù è morto
ed è risorto per te. E’ il tuo Signore!». Unita in modo indissolubile a questo
annuncio c'è la testimonianza semplice ma straordinaria della vita dei primi
cristiani. Essa è caratterizzata, tra l'altro, dall'amore fraterno, che è
visibile, concreto, tanto da suscitare attenzione e stupore: «Guardate come si amano!»; e dalla
purezza, vissuta dai giovani e dagli adulti, è dalla purezza che nasce la gioia. Questo dominio di sé nella
sfera sessuale (cfr. Gal 5,22b), come dono dello Spirito e come impegno
personale, diventa una testimonianza luminosa davanti ai disordini sessuali
della società pagana. Oggi viviamo in una società diventata di fatto
neo-pagana. Una società permissiva oltre misura, protesa a spostare il più
lontano possibile i confini del pudore, del dominio di sé. I giovanissimi, i
giovani, gli adulti vivono talora in balia di una istintività preoccupante, che
attenta seriamente alla personalità propria e altrui. Si rende urgente, ancora
una volta, la duplice testimonianza della Chiesa primitiva. Fanno tutti così... Dobbiamo
riconoscere che, per una crescita personale e comunitaria all'insegna
dell'equilibrio e dell'armonia, amore fraterno e purezza si presentano ancora
come un binomio inscindibile, in mancanza del quale si può gradualmente
arrivare a strumentalizzare se stessi e gli altri. «Che male faccio agli altri se uso del mio corpo?». Non è difficile
riconoscere in questa affermazione una obiezione ormai largamente diffusa. Le
si contrappone una chiara visione cristiana della vita, secondo la quale ogni
peccato inquina il mondo. Racconta
il Talmud che un giorno alcuni uomini uscirono in mare su una barca. Ad un
certo punto, uno di essi si mise a fare un buco sotto il proprio sedile con un
trapano. Gli altri, guardandolo, esclamarono: «Ma cosa fai?». E lui: «Cosa
interessa a voi? Sto facendo un buco sotto il mio sedile!». «Sì, ma l'acqua
entrerà e ci affogherà tutti!». Il pensatore utilitarista Jeremy Bentham
sosteneva che è morale «ciò che piace al più grande numero». Se la maggioranza
si comporta male, dunque, il male messo in pratica diventerebbe bene, mentre il
bene, divenuto minoritario, sarebbe considerato un male. “Tanto fanno tutti cosi”, è la giustificazione corrente. Il
cristiano, invece, o è l'uomo dell'originalità o è l'uomo della banalità: «Il cristiano, pur rimanendo nel mondo, è
"altrove" rispetto agli appetiti, alle abitudini, ai modi di pensare
e di agire dei più. (...) Se fa come tutti, si adegua alle regole del mondo
vecchio, è incapace di azioni insolite, diventa insignificante, trascurabile»
(Alessandro Pronzato). Non ci si accorge, poi, che per timore di rimanere
legati a formalismi o ad antiche norme e tabù, si salta facilmente il fosso del
proibito, per approdare su un terreno minato di compromessi. Purezza non significa frustrazione, ma
rinuncia ad istinti immediati in vista di un modo più autentico e liberante di
vivere l'incontro con l'altro nella donazione di sé. Se l'espressione
dell'autenticità cristiana è questo dono di sé, va anche detto che non si dona
se non ciò che si possiede. Si tratta dunque di percorrere uncammino educativo.
Uno sguardo di qualità, limpido, che vede buone e pure tutte le cose. Occorre
trovare chi ci aiuti, chi ci guidi in questo cammino. «Mi sono lasciato
condurre dall'Immacolata. Con Lei non ho corso il pericolo di diventare
"uomo gomitolo", arrotolato su me stesso. Mi sono, invece, aperto al
dono, all'amore»(Padre Kolbe). Mettiamoci, dunque, alla scuola di questo nostro
fratello per imparare l'arte difficile del dono di Sé: “Custodisci la purezza: un tesoro che possiedi in vasi d'argilla”
(Cfr. SR 963). «Custodiscilo con la
preghiera, con la mortificazione, con la lotta incessante» (cfr. SR 968).
Preghiera e mortificazione. Per il vero
amore dobbiamo combattere una vera battaglia, ma con quali forze? «Talvolta ascoltiamo il lamento:
"Vorrei correggermi, vorrei essere migliore, ma non ne sono capace (...).
Tutto ciò dimostra soltanto che essi contano unicamente sulle proprie forze
(...). Ma con le nostre forze non siamo capaci di fare nulla, ad eccezione
soltanto del male (...). Se riconoscessimo questa verità e volgessimo lo
sguardo a Dio, vedremmo subito che Egli può e desidera darci tutto quello di
cui abbiamo bisogno» (cfr SR 1100). La preghiera, dunque, come arma di
difesa contro "i dardi infuocati del maligno" (cfr Ef 6,16b). 'Nelle
difficoltà, ripeti spesso Mio Dio, mio tutto' (SK 968). In un mondo dominato
dall'egoisnio e dalla violenza, Padre Kolbe si propone quale profeta di gioia e
di speranza: è la purezza che genera la
gioia. Una gioia autentica, perché maturata nell'impegno e resa forte
contro ogni tentazione. 'Evita la pigrizia, l'indolenza, sorveglia i sensi per
amore di Dio' (cfr SK 987d). 'Ai nostri giorni molti desidererebbero abolire
qualsiasi mortificazione, poiché il mondo d'oggi cerca la felicità nei piaceri
passeggeri, sensuali e spesso anche peccaminosi (...)'. «La mortificazione è
una potenza che infiamma l'anima d'amore venso Dio» (cfr SK 1028). Un campo
particolare di mortificazione: tener sotto controllo i pensieri che inquinano.
Padre Kolbe ci dà un consiglio molto prezioso su come combatterli; «Non
rivolgendo ad essi alcuna attenzione» (cfr. SK 1334). Sembra di sentire un
anziano del deserto: «Compito del monaco
è di veder giungere fin da lontano i suoi pensieri». 'In conclusione,
fratelli tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato,
quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri'
(Fil4,8).
Testimone della gioia. La presenza della Madre nel
cenacolo, del suo cuore, ha fatto di Padre Kolbe un testimone della trasparenza
e della gioia anche nel campo di sterminio, persino al momento della morte: 'La sua faccia serena e bella era raggiante.
Il suo corpo era luminoso. Il suo volto splendeva di serenità', lo descrive
Bruno Borgowiec, l'addetto alle pulizie nel bunker della fame. Alle parole di
Gesù sulla croce: “Ecco tua Madre”,
fa eco l’apostolo di Auschwitz: "Lasciati
condurre da Maria». Lei è la via all'amore più grande, la forza capace di
vincere in noi e attorno a noi l'oscuro fascino del male. "Anche se satana conducesse un anima a una
caduta molto profonda, se non riesce ad estirpare da essa la devozione
all'Immacolata, la sua preda non è ancora del tutto certa» (SK 1293).
Un discorso sulla purezza risulta apertamente
paradossale rispetto alla concezione corrente e banale del vivere. Ma crea
delle spinte e delle aperture in ordine al modello evangelico di autentico
amore e di vera libertà. (Padre Kolbe e la purezza - Un tesoro da custodire -
di Angela Esposito, Milizia Mariana, sett. 94, n.7, p.14)