PACE.... 1

PAKISTAN

P.PIO     1

Palestina

PANTEISMO.... 4

PARTITI.... 4

PAURA.... 5

PEDOFILIA.... 5

PENA DI MORTE.... 7

PENITENZA.... 7

PERSECUZIONE.... 7

PENSIERO DEBOLE.... 9

PENSIERO FORTE.... 9

PETIZIONE.... 9

PILLOLA.... 9

PLURALISMO.... 9

POESIA.... 10

POLITICA.... 10

POLITICA RECENTE.... 12

POLITICA DELLA FEDE.... 12

Politica (Approfondimento)

PORNOGRAFIA.... 12

POSITIVO..... 14

POSTEGGIO.... 14

POTERE.... 14

PREDESTINAZIONE.... 15

PRIVACY.... 15

PREGHIERA.... 16

PREGIUDIZI.... 17

PRETI.... 17

PRIMATO.... 17

PROPRIETÀ.... 18

PROSTITUZIONE(Approfondimento)

PUBBLICITÀ.... 18

PROFESSIONALITÀ.... 19

PROSELITISMO.... 20

PUREZZA.... 20

 

PACE

Simbolo universale di pace è l’immagine di una donna che stringe al petto il suo bambino. Entrambi hanno bisogno di essere protetti. Essi sono il simbolo dell’umanità viva protesa in un futuro i cui contorni sfuggono alla nostra comprensione. Chiameremo pace il sorriso di questa madre col suo bimbo. La maternità è il vertice di tutti i valori umani e spirituali. Ma l’aria che respiriamo è satura di anidride carbonica; avanza la desertificazione, il livello del mare si innalza sempre più, ecc... La natura non accetta più la nostra cattiveria, con un colpo di spugna può cancellarci per ricominciare tutto con scarafaggi e topi. Dobbiamo assistere impassibili alla nostra distruzione? Dobbiamo assistere impotenti ad un mondo che giorno per giorno si trasforma sempre più nell’anticamera dell’inferno? Chi si fa portatore della cultura dell’annichilimento dell’uomo? Chi si crede padrone assoluto della natura, non considerando che l’ha ricevuta in consegna dai suoi padri e che deve cederla ai suoi figli? Chi ha questa cultura dell’abuso e del sopruso è un criminale, indegno di essere chiamato essere umano. Un individuo pericolosissimo a cui deve essere preclusi i diritti civili. I relativisti e gli anarchici sono la vera lebbra morale, intellettuale e spirituale del mondo.

P.PIO

MAMMA GIUSEPPA. - Padre Pio era profondamente legato a sua madre, ed era sensibile a qualunque delicatezza le si usasse. I suoi figli spirituali lo sapevano, e spesso andavano a pregare sulla tomba di lei perché strappasse qualche grazia al figliuolo. Più di una volta si è assistito a questo dialogo: “Padre, siamo stati al cimitero a trovare sua madre..”. E lui sorridendo: “L'avete trovata la strada per ottenere quello che volete!”. Quando narrava qualche episodio della sua infanzia la figura della mamma lo commuoveva sempre. Ricordava, un giorno, che mamma Giuseppa si lamentava spesso con il marito perchè non interveniva in modo sufficientemente drastico per arginare la naturale vivacità dei fighiuoli. Ma quando si accorse che zi' Orazio, stanco di sentirla ripetere sempre la stessa lamentela, si era rivestito di tutta la sua autorità paterna e stava per intervenire in modo «drastico», ella, facendo scudo di sé ai bambini impauriti, gli gridò: “Aoh!, bada, che i figli so' li mia!”, E Padre Pio, sino a quel punto vivacissimo nella descrizione, si metteva a piangere...

“TE L'HO FATTA!” - Avevo accompagnato Padre Pio al bagno, e attendevo sulla porta che uscisse per andare poi a celebrare. Resto fermo un bel pò e poi, essendo ora di Messa, vado a sollecitarlo, ma non lo trovo. Rimango stupito, non riuscendo a capire da dove fosse scappato, non essendovi altre porte. Mi balena il pensiero che stesse già celebrando; corro in chiesa e lo trovo sull'altare, a celebrazione iniziata. Non gli dico nulla, voglio vedere cosa succede. Dopo la Messa appena mi vede: «Te l'ho fatta, stamattina...», sorride soddisfatto. (udita da P. MARIANO da Magliano S. Croce)

IL MATTONATO. - Attendiamo che il Padre venga a confessare. La sacrestia è gremita, e tutti hanno gli occhi fissi sulla porticina dalla quale deve sbucare. La porticina non si apre, ma io vedo il Padre che, camminando al di sopra dei fedeli, entra nel confessionale e inizia ad ascoltare i penitenti. Non dico nulla, preso come sono dal dubbio di essere improvvisamente impazzito o di avere le traveggole. Ma quando incontro il Padre non posso fare a meno di chiedergli: Padre, come si cammina sulla testa della gente? «T'assicuro, figlio mio, proprio come sopra un mattonato». «VA BENE PER LUI». - Si era nell'orto con il Padre ed alcuni figli spirituali. Uno di questi, se ben ricordo Carlo Campanini, stava raccontando la barzelletta di quell’operaio che narrava alla moglie di un pericolo appena sventato. Sceso dall'impalcatura per andare a gabinetto, aveva evitato di essere coinvolto nell'improvviso crollo dell'impalcatura stessa; e, anche per confortarsi della perdita dell'amico, aggiungeva che l'Assicurazione avrebbe versato una bella somma alla vedova. Il commento della moglie era stato: «Sei sempre il solito: ogni volta che c'è da guadagnare qualcosa tu vai a gabinetto!». Mentre si rideva sopraggiunse un altro figlio spirituale da Roma. Padre Pio, rivolgendosi a lui, con un mesto sorriso aveva commentato: «Questa va bene per lui». Nessuno capì le parole del Padre. Ma dopo, parlando tra di noi, si fece tutto chiaro, anche se in chiave agrodolce. Per venire a S. Giovanni Rotondo il nuovo arrivato aveva dovuto discutere con la moglie, che avrebbe preferito che lui restasse a Roma a guadagnare qualcosa con lo straordinario, anziché spendere soldi per viaggi. E l'ultima cosa che gli aveva detto prima della partenza, era stata: «Ogni volta che c'è da guadagnare qualcosa, tu vai da Padre Pio...».

LA « SCOPUGLIATA » - Una sua figlia spirituale, originaria di Pietrelcina, aveva "sognato" che il Padre la rimproverava aspramente. Si affrettò a salire a S. Giovanni Rotondo e domandò ingenuamente: "Eravate voi, Padre?", e chi volevi che fosse? rispose Padre Pio. E poi aggiunse, bonario e compiaciuto: "T'aggio fatto 'na bella scopugliata!".  M.WINOWSKA

CURA DIMAGRANTE - Padre Pio, avendo molto male allo stomaco, dovette restare per oltre una settimana senza ingerire nulla. Questo non gli impedì di affrontare il lavoro abituale. Prima di riprendere il suo regime frugale gli ordinarono di pesarsi: durante questo periodo di digiuno integrale il suo peso era aumentato! Un'altra volta - disse il Padre ridendo - quando vorrò dimagrire non dovrò far altro che mangiare di più. M.WINOWSKA

FAME E POLITICA - S'era alla vigilia delle elezioni del '58. Un capitano dei bensaglieri si recò dal Padre per un caso di coscienza: non sapeva per chi votare. Riesco a portarlo sulla veranda, da P. Pio: «Padre, non so a chi dare il voto. Nel '48 alla DC, e si sono ingrassati; nel '53 alla DC, e hanno continuato ad ingrassarsi; adesso...». Padre Pio sorridendo disse: «Voglio raccontarvi un fatto accaduto realmente a Pietrelcina: un anziano, alle dipendenze, del sindaco e del notaio insieme, fu da loro incaricato di due commissioni urgenti da fare in due paesi molto distanti tra loro. Per guadagnare tempo decide di passare per i campi guadando il fiume, non molto profondo, ma, a metà guado, scivola e rimane incastrato nel fango senza potersi rialzare, con l'acqua fino al collo. Passa un vecchietto che, non riuscendo a tirarlo fuori, cerca di manifestargli la sua solidarietà scacciando con un fazzoletto le mosche e gli insetti che lo pizzicavano sul volto succhiandogli il sangue. «Lasciale fare, -gli dice il malcapitato- guarda quante altre ne stanno in giro; e se scacci queste, che sono già sazie, arrivano le altre affamate...». CANAPONI GIUSEPPE - Firenze

SANTITA' DOLCE - A refettorio avevano passato dei confetti. Padre Pio, ancora con un confetto in bocca, stava andando a confessare gli uomini nella sacrestia vecchia. Giunto alla porta trattiene il confratello che stava per aprirla: Aspetta, fammi finire prima il confetto. Sennò la gente dice: “che santo è questo..., mangia pure i confetti!” (da P. BENEDETTO NARDUCCI)

«ANDIAMO, GENERALE...» - Dopo una disfatta il generale Cadorna, in preda alla disperazione, pensa al suicidio. Chiuso nella sua tenda ha già in mano la rivoltella quando vede entrare un frate che, in gesto minaccioso, alzando un dito con aria di disapprovazione, gli fa: «Andiamo, Generale, voi non farete questa sciocchezza». Il frate sparisce. Le sentinelle non hanno visto nessuno. A guerra finita il generale, sentendo parlare di Padre Pio si reca in incognito a S. Giovanni Rotondo. Padre Pio è, in quell'epoca, sotto chiave ed agli ordini della facoltà medica. E' impossibile parlargli, riesce solo ad ottenere di vederlo passare lungo il corridoio mentre va con i confratelli a fare il ringraziamento. Nascosto in un angolo il generale riconosce in Padre Pio il suo visitatore notturno. P. Pio quasi gli sorride, e leva il dito con lo stesso gesto di quella sera, tra il burlesco e il minaccioso: «Generale, l'abbiarno scampata bella!». M.  WINOWSKA (or.)

NAZIONALISMO - A Roberto, un bambino di 9 anni. chiese dopo la confessione: «Di che città sei?». «Di Rimini». «E di che nazionalità?». «Non lo so».  «Beato te: con te non ci sarebbero mai guerre!». ALBA F. - Rimini

« ... ANCHE PER AMOR TUO! » - Mio figlio si era prenotato per la confessione, ma quando giunse il suo giorno, ci ricordammo che si era confessato da un altro sacerdote appena due giorni prima. Era noto che il Padre mandava via chi tornasse a confessarsi se non fossero trascorsi otto giorni dall'ultima volta. Non volendo deludere il ragazzo lo faccio rimettere in fila per attendere il suo turno, ed intanto prego con quanta fede ho:  «Padre, lo faccia per amore della Madonna. Non lo mandi via. Lo faccia per amore della Madonna..». Tutto va liscio. Quando, insieme con il figliuolo, vado a baciargli la mano e a salutarlo, mi guarda con dolcezza e, quasi rimproverandomi, dice: "Lo avrei fatto anche solo per amore tuo..." dott. Remo Vincenti, Altaviano (Terni).

TRENINO -  Un bambino, figlio di un vigile urbano, invano desiderava da tanto tempo un trenino elettrico. Sotto l'Epifania il bambino, rivolgendosi al ritratto di Padre Pio appeso alla parete, gli fa una proposta: «Senti, Padre Pio, se mi fai avere un trenino elettrico, io ti porto un pacco di caramelle». Il giorno dell'Epifania, il babbo, tra i doni del Vigile, trovò un tremino elettrico. Trascorso qualche tempo, il bambino fu condotto dalla zia - devota di Padre Pio - a S. Giovanni Rotondo. Padre Pio, paterno e sorridente, dandogli un buffetto sulla guancia, gli fà: “e... e le caramelle, me le hai portate?”.

PIOGGIA DI MILIONI - (Ci ha inviato i seguenti episodi S.E. Rev.ma Mons. Cirillo Zohrabiàn O.F.M. Cappuccino, Vescovo Missionario Armeno. Era molto caro a Padre Pio che lo volle a San Giovanni Rotondo per consacrare la nuova chiesa della Madonna delle Grazie. E' tra le figure più nobili dell'Ordine Cappuccino: nel 1923, all'età di 33 anni, subì da parte dei Turchi, per tre giorni, inaudite torture, le cui conseguenze portò fino alla morte. Nell'eccidio degli Armeni del 1915 ebbe tra le vittime oltre cinquanta parenti stretti, tra cui il padre e il fratello sacerdote, che fu spellato vivo e crocifisso. Terminò la sua vita nell’ospizio dei Cappuccini, via Cairolì 43, 00185 Roma, spendendo le sue ultime energie per reperire i fondi con cui mantenere i preti armeni che seguono spiritualmente il loro martoriato popolo sparso per il mondo N.d.R.). “La prima volta che andai dal Padre feci attenzione a non disturbarlo con alcuna indiscrerione: vedere le stimmate, confessarmi da lui per curtosità e simili. Fu una visita silenziosa. Il Padre ruppe il silenzio: « Ha bisogno di qualche cosa per la sua Missione? SI, Padre: preghi il Signore che mi mandi molto denaro, perché me ne occorre tanto per mantenere le mie scuole; sono le migliori della città, e voglio che si mantengano tali. Di sott'occhio esaminò il mio viso, come per vedere se le parole corrispondevano ai sentimenti. Dopo una pausa rispose: Va bene. I milioni mi caddero dal cielo, senza che potessi spiegarmi come, ne da chi, nè d'onde. Qualche volta -l'aiuto mi giunse proprio al momento giusto, alla vigilia del bisogno. Sono convinto che di tutti i successi del mio lungo lavoro missionario sono debitore alla preghiera dell'ottimo e carissimo Padre Pio.

ABBRACCIO TRA SANTI.

Mi ero recato a S. Giovanni Rotondo per corsacrare il nuovo Santuario della Madonna delle Grazie, ed andai a salutare il Padre Santo. Da noi cappuccini è consuetudine salutarci con uno stretto abbraccio senta bacio. Io stavo per iniziare la tradizionale cerimonia quando il Padre, di sorpresa, mi separa da sé, e con altrettanta veemenza mi precede buttandomisi al collo e baciandomi forte le due guance:  «Via da noi questi abbracci da ipocriti farisei -           mi dice - baciamoci vicendevolmente come veri fratelli in Cristo e nel Serafico Padre S. Francesco».

Fr. CIRILLO J. ZOHRABIAN

«TORNERANNO».

Gli chiedemmo perché cacciasse via i penitenti, e lui: «non li mando via, ma li accompagno con la preghiera e con la sofferenza, e torneranno». «Padre, ma se intanto, prima che tornano, succede loro qualche disgrazia?». «E che vuoi, che se sbaglio io, sbagli anche Quello lassù? ». (udito da P MARIANO)

IN PARADISO.

Un giorno Padre Pio si fermò innanzi ad un giovane che piangeva e singhiozzava senza ritegno, incurante della folla. E dolcemente gli chiese: «Perché piangi?» «Perché non mi avete data l'assoluzione» Padre Pio con tenerezza lo consolò dicendo: «Figlio, vedi, l'assoluzione non te l'ho negata per mandarti all'inferno ma in Paradiso».

SCARPE E FEDE.

Mons. Giuseppe Orlando, beneventano, raccontava di un contadino di sua conoscenza che, preso una sera da un fortissimo mal di denti, diede di piglio a una scarpa e infranse il quadretto appeso al capezzale nel quale c'era una fotografia di Padre Pio. Il motivo? Perché il Padre era stato sordo alle sue disperate, insistenti invocazioni. Dimentico del gesto irriverente, qualche mese dopo il contadino si recò a S. Giovanni Rotondo. Si inginocchiò in confessionale, ai piedi di Padre Pio, ma non ebbe il tempo di dire le prime mancanze, che il Padre lo apostrofò: «Hai anche questo coraggio, dopo quella scarpata che mi è arrivata!...».

(da L'Angelo di Dio> di G. P. Siena Ed. L'Arcangelo)

«AUGURI»

Era il mio onomastico, il 16 ottobre. Come sempre, mi ritirai in ufficio a lavorare. Non avevo ancora veduto il Padre ed aspettavo, perciò, con impazienza le ore undici per salutarlo. Quella mattina non sentii, il suo passo cadenzato e strisciante, accompagnato, di tanto in tanto, da forti colpi di tosse. Continuavo il mio lavoro quando, all’improvviso, mi sembrò che qualcuno si fosse fermato vicino all'uscio e lo toccasse delicatamente. Insospettito, mi alzai ed aprii. Era lui: sorridente e un pò imbarazzato come un fanciullo sorpreso dalla mamma a fare qualche marachella. «Auguri!» mi disse: e, togliendolo dalla toppa dove l'aveva sistemato, mi diede un fiorellino... (P.            GERARDO da DELICETO, La Casa Sollievo della Sofferenza)(Il Sorriso di Padre Pio A cura del Centro Regionale Gruppi di Preghiera di P. Pio Madonna dei Sette Dolori 65100 Pescara)

 

PANTEISMO

 Identificazione di Dio con la stessa materia dell’universo.

PARTITI

Anche se i partiti sono di parte, essi si impegnano -in una società civile- a proteggere e servire tutta la società. I Partiti sono associazioni di cittadini che si riuniscono per finalità politiche. Anche quando i cittadini sono mossi dagli stessi ideali e dagli stessi valori, tuttavia possono divergere nel modo si risolvere un fatto concreto. Il partito concorre a: 1 -educare, esprimere e formulare la volontà politica del popolo. 2 -concorrere al governo del popolo. 3 -educare ad una partecipazione responsabile. I partiti utili alla collettività sono quelli che seguono la Costituzione e che non si pongono in contrasto con il diritto naturale. Ma la mancanza di una forte identità politica, lo stato di crisi morale ed istituzionale di uno Stato portano i partiti alla prevaricazione, abbiamo così la partitocrazia! Ovvero la manipolazione dall'alto delle masse popolari, infatti tutto l'apparato partitocratico è finalizzato al voto e non alla formazione ed alla tutela dei cittadini. Lo stato di confusione morale ed ideale porta alla massificazione ed alla conseguente strumentalizzazione delle masse, al loro asservimento e manipolazione, non vi è più un ruolo pedagogico del partito, ormai non vi è più un popolo, perché si è persa la coscienza della propria identità, è subentrata la massa, magma informe e con tendenza a scendere continuamente verso il basso. Mancano le identità, le ideologie, gli ideali, si attenuano le diversità, mentre tutti gli apparati dello stato divengono sterili emergono i farabutti, i peggiori. Si susseguono i governi di tecnici che non sono tenuti alla verifica del consenso! I tecnici cercano attraverso tecniche di pianificare, di rendere funzionale un sistema sotto il profilo economico. Ma capita di solito che sono funzionali sempre a una più ristretta oligarchia politica ed economica, i tecnici non si preoccupano dell'uomo e del cittadino, tutto pianificano come se avessero da organizzare un pollaio. A questo punto, le associazioni politiche e culturali, possono porre un argine alla inarrestabile degenerazione, queste portato al successo un candidato, all'interno di un partito ma lo sottraggono alla tutela del partito, lo tutelano, verificano, controllano la sua coerenza, affinché egli non sia risucchiato, o violentato dai fortissimi centri di potere.

PAURA

E' ARRIVATA LA GRANDE PAURA! SI CONVIVE CON LA PAURA! QUANTE SONO LE PERSONE CHE VIVONO ORMAI BARRICATE IN CASA? Quante persone ormai dipendono dalla porta blindata e vivono in città con un coprifuoco virtuale?

PEDOFILIA

CR 537/06      DEGRADAZIONE MORALE: l'interprete del film "Lolita" difende l'incesto e la pedofilia: Jeremy Irons, 49 anni, protagonista del discusso film "Lolita" tratto dal romanzo di Vladhmir Nabokov (cfr CR 534/06) ha lanciato, in un'intervista a Londra, la sua personale anticrociata contro quelli che definiscono ancora vizi l’incesto e la pedofilia, argomenti, secondo l'attore, che andrebbero esplorati con meno pregiudizi: “Cosa dobbiamo fare - afferma - quando le bambine ci mandano dei segnali o quando ci guardano in un certo modo? Dobbiamo parlarne! Al momento la pedofilia viene vista come violenza sessuale di uomini anziani e sporcaccioni verso i bambini. Ci sono alcuni aspetti, invece, che vanno valutati attentamente. Le ragazzine fanno naturali esperimenti con i propri padri” (Cfr. La Stampa, 24 luglio 1997). Ma Irons non è nuovo alle interviste clamorose: l'altr'anno promise che avrebbe abbandonato l'Inghilterra se il film, subito accusato di pedofilia, non fosse uscito nelle sale inglesi (cfr.il Giornale,24 luglio 1997). Dovrà fare presto le valigie, perché, malgrado l'enorme investimento, i produttori non sono riusciti a trovare nessuno disposto a distribuire la pellicole in Inghilterra come pure negli Stati Uniti (cfr. CR, cit.). (Fa. Ber.)

CR 496/01  PEDOFILIA: le vere cause del fenomeno. Tra il 27 e il 31 agosto sì è svolto a Stoccolma il primo Congresso mondiale contro lo sfruttamento mondiale dei bambini. L’assise si è tenuta quando ancora non si erano spenti gli echi della tremenda vicenda di omicidi legati al mondo della pedofilia che ha avuto il suo tragico e simbolico svolgimento in quella Bruxelles che vide, due anni fa, l'approvazione della risoluzione del Parlamento europeo che invitava le varie nazioni dell'U.E. a legittimare il cosiddetto "matrimonio omosessuale". La stampa locale riferisce che le persone coinvolte nell'orribile vicenda sono legate alla massoneria. 'la libre Belgique' scrive che Cools Van der Biest, Taxquent, Brose, non erano soltanto tutti e quattro massoni ma condividevano il potere occulto e trasversale che qui gestisce affari politica, giustizia e unisce uomini diversi di 21 logge massoniche di Liegi con lo stesso filo che lega i killer di Coola al Mostro di Marcinelle (complice lo stesso trafficante di auto che fornì ai tunisini il mezzo di fuga da Rue de l'observatoire e alla banda di pedofili di Dutroux i mezzi per rapire, seviziare, uccidere bambini e adolescenti)"(cfr. Corriere della Sera, il settembre 1996). A trent'anni dalla cosiddetta "liberazione sessuale" teorizzata dalla sinistra internazionale come rimedio contro la "repressione", presunta generatrice di devianze sessuali, il mondo è costretto a fare i conti con gli effetti del permissivismo. I dati emersi nel corso del congresso sono impressionanti. Oltre 1 milione di bambini vengono avviati ogni anno nel mondo alla prostituzione. 500 mila sono i pedofili nel mondo. Il giro d'affari dell'ignobile mercato è di 5 miliardi di dollari all'anno. Ogni anno milioni di viaggiatori raggiungono “mete speciali” in Asia, Africa e America Latina dove chiedono prestazioni sessuali, spesso sado-masochiste, con i minori. La prostituzione infantile alimenta una vera e propria tratta dei bambini che vengono comprati per pochi soldi dalle famiglie d'origine e poi condotti nei vari luoghi di prostituzione. I Paesi più colpiti sono la Thailandia (300.000 minori) e la Cina (200.000). Nell'Est europeo, in Russia in particolare, esistono organizzazioni criminali specializzate nella produzione di videocassette pornografiche con minori dagli 8 ai 14 anni, che vengono vendute a cifre da capogiro: anche cinquanta milioni l'una. Un terzo del traffico su Internet è di contenuto pornografico. "Cliccando sugli indirizzi giusti si possono scovare le immagini messe in rete dai degenerati cultori del sesso minorile" (cfr. Corriere della Sera, 19 agosto 1996). In Francia i pedofili usano il Minitel per scambiarsi scritti e foto e reclutare minorenni. sintetizzando gli scopi del congresso, Carol Beìlamy, direttrice esecutiva dell'Unicef, ha detto che 'lo sfruttamento sessuale dei minori deve finire e deve essere stroncato il commercio mondiale dei bambini che si basa su cartelli internazionali di criminali e maniaci sessuali "(cfr. Il Tempo, 28 agosto 1996). Deanna Bernardoni di Terres des Hommes, afferma: "Occorre condannare più severamente quelle pubblicazioni che assicurano, con il pretesto della libertà di stampa, una vera e propria promozione del turismo sessuale" (cfr. Il Tempo, cit.)(Corr. Romana 14 sett. 1996, n. 496). L'unico che ha colto le reali cause del fenomeno è stato il delegato vaticano mons. Piero Monni, che ha detto: "Le cause ultime di questi problemi sono una mancanza di valori spirituali e la riduzione della società e della vita umana a semplice interazione di forze economiche", affermando che il vero rimedio a questo male è "un più incisivo impegno per la famiglia" e “uno stabile legame dei genitori” (CR 496101/lEQS).

CR 540/04 PEDERASTIA: uno scrittore ne chiede la liberalizzazione. Con gli stessi argomenti con cui si chiede la legalizzazione del consumo di droghe "leggere", uno scrittore italo-americano ha proposto la liberalizzazione della pedofilia "dolce" e "consenziente". Lo ha fatto, in un'intervista concessa a il manifesto (27 giugno 1997), lo scrittore italo-americano William Andraghetti, a suo tempo processato per adescamento di minorenni, autore del Diario di un pedofilo, pubblicato in Italia da Stampalternativa. Protestando per il clima "da caccia alle streghe" che si è creato contro i pedofili anche in Italia in seguito ai terribili fatti del Belgio e della Francia, lo scrittore rivendica la liceità della pederastia trasformando le vittime in colpevoli: 'Sa, i bambini sono esibizionisti; basta girare con una videocamera amatoriale per cene zone, e trovi i bambini che si tirano giù gli slip spontaneamente; gli piace farsi guardare.(...) Solo l'ipocrisia può far credere che, a quell'età, non ci sia sessualità. Naturalmente è falso: il sesso piace anche a loro, così come ognuno di noi ha una parte di sé che tende alla pedofilia. Solo che ce la neghiamo e viviamo in un clima proibizionista. Secondo Andraghetti, la soluzione del problema consisterebbe semplicemente nel liberalizzare la pedofilia, distinguendo tra la pratica consenziente e gratuita, che andrebbe permessa, e la costrizione a scopo di lucro, che andrebbe vietata. "Proprio grazie al proibizionismo gli affari aumentano: succede per l'eroina e succederà anche per i bambini (...). Se qualcuno capisce che rende, diventa praticamente impossibile vietarla.(...)  Un pedofilo dolce come me finisce per essere messo sullo stesso piano di un violento. Le garantisco che un pedofilo tratta i bambini come fossero dei figli. Ha un rapporto profondo con loro, innanzitutto di amicizia. Poi magari capita di arrivare anche al sesso, come succede con gli adulti. Ma il bambino non si offre subito, lo fa solo quando c'è un rapporto profondo. E' naturale che sia così.

CR 540105 RIVOLUZIONE SESSUALE: il "rapporto Kinsey" dovuto alla perversione del suo autore. Alfred Kinsey, il "sessuologo" americano che con il suo studio sulle abitudini sessuali degli americani, intitolato, appunto, "Rapporto Kinsey", lanciò nel 1948 la cosiddetta "rivoluzione sessuale" in America e nel mondo, era un pervertito e omosessuale.(6 sett. 1997, n. 540     Corr. romana) Le sue perversioni condizionarono pesantemente la sua opera, anzi si può dire che ne furono la causa. Lo rivela per la prima volta uno storico dell'università di Houston, James Jones, in una biografia di Kinsey di prossima pubblicazione, di cui la rivista letteraria americana New Yorker, ha pubblicato alcuni estratti. Nel suo rapporto: “lamento sessuale dell’America”, Kinsey si augurava di liberare la società dalla repressione vittoriana ma, in realtà, quello che ispirò il suo lavoro fu la sua vita privata segreta; si legge sul New Yorker. Secondo le testimonianze raccolte da Jones: “Kinsey era un Po leader di una setta e un Po maniaco sessuale, indulgeva a pratiche omosessuali, sadomasochiste e di gruppo con alcuni soggetti dei suoi studi. L'autore del celebre rapporto si comportava agli occhi del mondo come un rispettabile ricercatore felicemente sposato e padre di tre figli. "Ma nella realtà aveva creato una comune di pochi eletti di cui facevano parte i ricercatori ai suoi ordini. Era un modo di realizzare la sua utopia sessuale in cui gli uomini avevano rapporti tra loro e le mogli erano incoraggiate a scegliere il partner che preferivano”. I rapporti extraconiugali erano incoraggiati, purché ne avessero ricevuto la “benedizione", in nome della ricerca scientifica. Kinsey si faceva filmare nudo e mentre era intento nelle sue perversioni: altrettanto dovevano fare i suoi amici e colleghi.

PENA DI MORTE

PENITENZA

Il peccato fondamentale è dato: dai pagani che rifiutano di riconoscere il creatore e dai credenti che hanno una fiducia eccessiva nella propria 'giustizia'. Questo rappresenta un pervertimento del rapporto dell'uomo con gli altri uomini, con Dio e con se stesso. Se è giunto il Regno, dobbiamo convertitevi, rifuggire e lottare contro il peccato ma senza presunzione, infatti la vittoria sul peccato è un dono di grazia. Il nostro atteggiamento verso i grandi peccatori è lo stesso atteggiamento che il medico ha per i malati. La forza della parola di Dio non necessita di imposizione e deve offrirsi nell'apparente debolezza. Mentre la comunità dei credenti, la chiesa, ha l'autorità morale per dichiarare una cosa permessa o vietata, l'autorità disciplinare  per escludere o riammettere in comunità, e l'autorità di esorcismo per  liberare chi è incatenato dal demonio. Spetta solo alla società civile l'opera della repressione coercitiva.

La chiesa in caso grave deve istituire un processo penitenziale per l'imposizione della penitenza ed un processo di reintegrazione,  ovvero il ritorno alla piena partecipazione della comunità, che prevede una soddisfazione-espiazione pubblica delle proprie colpe. Questa ha una valenza sociale, un atto di ravvedimento e rassicurazione della comunità, non una remissione presso Dio, infatti il perdono di Dio misericordioso (che riceve) è immeritabile dall'uomo. L'uomo nel suo limite non può più colmare la Maestà Divina che ha offeso con il peccato. Tutta la vita dei fedeli è penitenza, essi vivono naturalmente la contrizione (penitenza interiore) la confessione (forma di contrizione) la soddisfazione o espiazione l'assoluzione, cioè il credere con fiducia al perdono ottenuto,  e ritornare grato ed umile alla pace, alla sicurezza, ed alla speranza. La contrizione perfetta è data dall'amore del figlio, la contrizione imperfetta è data dal timore del servo nei confronti del meritato castigo. La decisione di non tornare a peccare è sempre dono di Dio e prepara alla giustificazione. Il perdono di Dio ha quasi sempre una dimensione ecclesiale, ma ha sempre chiamata alla conversione ed al rendimento di grazie alla lode.

PERSECUZIONE

PERSECUZIONE DEL CRISTIANESIMO E DI TUTTE LE RELIGIONI. E' in atto da tempo una persecuzione contro il senso di Dio, contro il cristianesimo e contro ogni religione in genere. Si vuole togliere dalla storia umana la fondamentale ed originaria presenza di Dio e costituire un ordine umano meramente materiale. La religione viene svuotata di credibilità, così il senso religioso insopprimibile viene surrogato con l'irrazionale, la superstizione, e forme di spiritualismo contrarie al progresso umano. Nella concretezza della vita, attualmente, la fede e la religione non cantano, si opera un boicottaggio ed una emarginazione sistematiche, per questo stiamo andando incontro a tanta  rovinosa collettiva confusione, è l’epoca della crisi. Così siamo al termine di un secolo tanto ipocritamente religioso quanto antiumano. L'ostilità antireligiosa è presente su un gran numero di riviste, ecc... tutte protese a screditare la religione nei confronti dell'opinione pubblica. L'attacco è portato contro tutto quello che è il mondo della fede, si dubita sulla storicità ed autenticità dei testi sacri e contro la possibilità che possa esserci un metodo ragionevole e scientifico di approccio alla fede, si nega la teologia, si nega la morale. La logica conclusione è il caos, l'anarchia e l'equivoco, tutte le regole della convivenza pacifica tra gli uomini divengono fragili. Si attenta dalle radici al fondamento stesso che ha prodotto le varie civiltà mondiali. La velenosità di questi attacchi anticattolici ed antireligiosi sono di una tale grossolanità e falsità da lasciare esterefatti. Ma è proprio con la tecnica del mare di fango che si vuole seppelerire la più evoluta civiltà umana. Ci dovremo preparare presto al martirio? Dovremo riportare nuovamente la nostra fede nelle catacombe? Certo ci troviamo in un contesto minaccioso. L'ignoranza religiosa fomenta sempre più l'arroganza e la presunzione di sapere. Perchè si sa tutto quello che mostra la televisione, ma essa spesso superficialità e con derisione affronta la realtà religiosa. Così ci troviamo di fronte alla presunzione di chi è convinto di sapere. E' in gioco il senso della vita e la concezione dell'arbitrio umano e quindi la possibilità stessa dell'esperienza cristiana nel mondo. Ma questa aggressione, questa persecuzione contro il cristianesimo è il primo atto di un progetto molto più vasto: una volta svuotato il cristianesimo della sua carica profetica e culturale, sarà facile demolire tutte le altre religioni. Tutto si basa sul concetto di ragione e di scientificità. Alcuni considerano vero solo solo ciò che puo essere provato e ripetuto in laboratorio. E' questo uso della ragione che diviene il criterio di giudizio di tutte le cose, delle cose che esistono come di quelle che non esistono.

Si condanna così la possibilità di ritenere credibile un uomo, anche se esso è un profeta, un santo o un mistico. Anzi il religioso appartiene per molti psicanalitici al patologico. Tutto il mondo interiore, dove l'uomo è più autentico e vero, l'inesuribile mistero, il fascino, appartengono ormai all'aspetto della psichiatria patologica. Lo spirito dell'uomo? Perchè qualcuno l'ha visto? Così tra la dimensione spirituale-soprannaturale e la luce della ragione naturale esisterebbe una opposizione naturale, -secondo questi miseri- i credenti si liquiderebbero qualora dovessero scegliere tra la loro intelligenza e la loro fede. Questi miseri però sono idolatri, infatti hanno elevato le tanto relative facoltà umane e intellettive a unico criterio di giudizio delle realtà spirituali, ma nella presunzione della loro mente sono solo accecati dall'orgoglio, inattendibili, subumani e pericolosi. Certo non possono esistere due dio, avendo divinizzato le loro limitate facoltà umane, non si lpuò lasciare più spazio alcuno a dimensioni spirituali, le vere dimensioni umanizzanti. Essendosi auto divinizzati non possono più comprendere ne accettare il progetto di Dio: elevare l'uomo alla comunione con se divinizzandolo. Sono dei ladri stupidi, cercano di rubare inutilmente quello che Dio vuole loro gratuitamente regalare con la comunione con Se: la divinità. Ma proprio per questo, loro ne sono esclusi, nella loro ribellione si sono condannati alla rovina eterna. Infatti non è senza colpa il negare la Verità, la creaturalità e la subordinazione dell'uomo rispetto al suo Creatore. Daremo tutte le nostre energie per questa battaglia, daremo fondamento ed attuazione alla "scelta religiosa" nella politica ed in ogni ambito umano. Siamo orgogliosi di poter dire che solo Dio è il progetto autenticamente umano dell'uomo. Per tutti gli uomini onesti e spirituali (perché subordinati al Valore Assoluto Universale e Trascendente) che non conoscono ancora Dio, anche essi siano fieri di poter dire che non vi può essere progetto autenticamente umano senza il fondamento principale degli ideali di Giustizia e Verirità.  Non può esserci amore senza giustizia e verità. Chiunque lotta e si compromette per la Giustizia e la Verità anche senza saperlo è dalla parte di Dio è dalla nostra parte. Segue una stada certamente più lunga e difficile, ma che comunque e senza ambiguità porta alla Casa del Padre. Non sdoppiamo, ne amputiamo più l'uomo, rispettiamolo nella sua integrità e guardiamolo nella sua totalità fisica-psichica-spirituale.

-PERSECUZIONE-

CR 477/01 CHIESA CATTOLICA: il card. Biffi teme una prossima persecuzione. Parlando la mattina del 27 gennaio scorso a Bologna, dalla tribuna del congresso provinciale delle ACLI, il cardinale Giacomo Biffi ha fatto un appello ai cattolici affinché ritornino ad agire incisivamente nella vita politica nazionale, anche per fronteggiare l'arrivo di una prossima persecuzione anticristiana. Nel mondo occidentale, secondo l'arcivescovo di Bologna, "ricco di mezzi e povero di convinzioni esistenziali che non siano quelle del permissivismo e del libertarismo, un mondo che propone in ogni angolo della terra il suo modello vincente, è in atto un'aggressione al fatto cristiano di una virulenza senza precedenti. Più di allora si dà per scontato da molte parti che l'essere discepoli di Cristo è un modo anacronistico e socialmente irrilevante di essere uomini. Più di allora, si cerca di svuotare il nostro messaggio e la nostra cultura imponendoci, con lo strapotere dei mezzi di comunicazione, le sottigliezze più aberranti per esempio a proposito del matrimonio, della famiglia, della vita, della giustizia e della solidarietà, del primato assoluto e intangibile della finanza e dei suoi centri decisionali”. Il cardinale ha quindi invitato il popolo cattolico a non lasciarsi confinare, intimidito dalla complessità dei problemi e dalla violenza delle situazioni, nell'ambito delle attività di culto e delle iniziative di carità. Un intento, quello di assegnare all'impegno cristiano solo finalità rituali, intimistiche e assistenziali, in cui dall'unità d'Italia si sono sempre trovati d'accordo tutti gli altri movimenti: cioè i vari liberalismi e i vari socialismi per non parlare del ventennio fascista. (CR 477101/A C96)

PENSIERO DEBOLE

PENSIERO FORTE

PETIZIONE

-PETIZIONE AI RESPONSABILI DELLE TELEVISIONI-

(sos Ragazzi, via R. Fauro, 84 Roma) Non si può più accendere la televisione senza rischiare di essere sommersi da un'ondata di oscenità, di volgarità e di violenza gratuita. Purtroppo, la TV è diventata anche una scuola di bestemmie e irriverenze contro la religione. Diffondendo valori e modelli di comportamento degradanti che per mezzo di trasmissioni che esaltano la violenza e la pornografia, producono effetti rovinosi sulla vita familiare ed in particolar modo sui fanciulli e sui più deboli. Signori direttori, ogni giorno le vostre emittenti entrano nelle case di innumerevoli famiglie. Vi esortiamo a pensare alla vostra responsabilità davanti a Dio e a prendere misure concrete per correggere questa situazione. Non possiamo tollerare che la televisione tenti di distruggere quei valori cristiani e familiari ai quali desideriamo educare i nostri figli. La mia coscienza non permette omissioni in questa materia di tale importanza per la difesa dei nostri figli e nipoti.

PILLOLA

Giovani e psicofarmaci. Una ricerca dell’Istituto di Farmacologia dell’Università di Torino, svolta su un campione di 1800 giovani tra i 15 e i 20 anni, rivela che l’11 per cento di questi ragazzi assume psicofarmaci saltuariamente o abitualmente. Comunque stiano le cifre è certo che esiste una crescita enorme di domanda di psicofarmaci da parte delle nuove generazioni. In molti giovani c’è l’illusione che la fatica e la sofferenza che l’età e il crescere comportano possano essere affrontate e risolte con una pastiglia. Lo imparano guardando gli adulti... (di Luigi Ciotti del Gruppo Abele, Messaggero di S. Antonio -Giugno 94-p.83)

PLURALISMO

I cristiani sono in stragrande maggioranza, daccordo sul principio del pluralismo politico, e nei paesi dove esistono dei partiti diversi li si incontra ovunque. Le loro opzioni sono quasi sempre lucide. Per esempio, in occasione di un'incontro nazionale dell'Azione Cattolica operaia si affermava: "Si, è possibile, nel 1971 essere contemporaneamente militante del partito comunista e membro effettivo dell'Azione Cattolica Operaia" (in "Le Monde", 18 maggio 1971). Un gruppo di ottanta preti cileni hanno preso di fatto una posizione identica aderendo al socialismo:"Constatiamo la speranza sollevata in migliaia di laboratori dall'avvento al potere del governo popolare, e della sua azione decisa a favore della costruzione del socialismo. Il popolo non può ingannarsi in questa intuizione. Ci sentiamo impegnati in questo processo e vogliamo contribuire al suo successo. La ragione profonda del nostro impegno  è la nostra fede in Gesù Cristo che si approfondisce, si rinnova e prende corpo nelle circostanze storiche. Essere cristiano significa essere solidale. Essere solidale al Cile in questo momento significa partecipare al processo storico che il suo popolo si è tracciato". (in "La Croix", 14 maggio 1971). Può certo dispiacere, ma gli uomini devono imparare a riconoscere che ognuno è limitato nella sua intelligenza e nelle sue competenze e che il punto di vista dell'altro può avere il suo valore, forse anche superiore al nostro. In politica nessuno è il detentore della verità totale. Il pluralismo è una garanzia perché non si cada in una paralisi reciproca o nell'anarchia. Il pluralismo è altresì voluto dal Creatore, il Dio cristiano, non è il dio della necessità come il dio greco, ma quello della libertà: per gli uomini che ha creato, come per se stesso. Egli ha voluto l'uomo libero, l'uomo in piedi: davanti a Lui e davanti agli altri. "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua e con tutta la tua mente; questo è il più grande e il primo comandamento. Il secondo gli è simile: amerai il prossimo tuo come te stesso. Su questi due comandamenti si fonda tutta la Legge e i Profeti (Mt 22, 37-40). Insistere solo sull'amore del prossimo come si fa troppo spesso, per incomprensione, per PAURA di professare la propria fede o di sconcertare l'uditore, è troncare in radice l'originalità dell'amore evangelico. E' renderlo unidimensionale, mentre è per essenza bidimensionale. La sua potenza di orizzontalità è tale solo perché è innanzitutto potenza di verticalità.

POESIA

Accolgo volentieri il tuo invito, caro Franco, per due motivi molto importanti. Il primo è quello che mi da l'occasione di affrontare un argomento che mi sta a cuore. Il secondo è quello che vorrei vedere questa semplice e bella attività poetica molto diffusa. Essa è sempre il frutto di una attività interiore, auspicabile in tutti, ma soprattutto nelle generazioni giovanili che stentano a trovare una identità. Con il crollo delle ideologie, sono anche crollate le concezioni filosofiche della vita e dell'uomo, mentre l'edonismo porta sempre più lo spettrale spettacolo dello sfaldamento di tutto ciò che è umano e civile. Ora urge che i valori sempre eterni siano reincarnati e storicizzati. Per questo, credo, si guarderà con simpatia al nostro semplice ma non vano poetare. Non vogliamo ignorare il dibattito in corso sulla poesia. Se essa deve seguire delle regole, o se deve essere la libera espressione dello spirito. Non ritengo sia giusto confinare l'espressione poetica (che è la trasmissione di percezioni superiori) a pochi eletti e ridurre la gran parte in fruitori. Pochissimi sono coloro che conoscono la parolina magica di una tecnica che può loro aprire la strada dell'Olimpo. Pochissimi, quindi, possono ricevere le confidenze della musa. Gli altri, tutti nelle tenebre, al freddo attendono passivi che questi Prometeo portino con il fuoco, la luce e il calore. Ma la poesia appartiene di diritto ad ogni uomo che ha il dovere di scoprire attraverso essa la grandezza e la nobil dello spirito, cui deve prendere coscienza per appartenersi. Forse io potrei comporre in maniera "canonica", ma rifiuto tale modo di procedere perché vedo nel poetare quel fermento degli spiriti di cui la nostra società necessita per uscire dal baratro di una barbarie che non accenna a diminuire. Con la speranza che altri emulino questo nostro "de-genere" modo di fare poesia anch'io offro una composizione.

Una lacrima

Ho visto una lacrima

tremare furtiva.

L'ho seguita mentre accarezzava il tuo viso,

l'ho vista cadere per terra,

l'ho vista agonizzare sull'asfalto.

Bella, non temere,

perché quella lacrima io ho raccolto.

Cuore, scendi,

scendi fiduciosa nella strada.

C'è chi come una lacrima luminosa

ti coglierà.

Diamante purificato

ti porrà

LA FORZA RIVOLUZIONARIA DELLA POESIA è TALE CHE PUò AVERE LA FORZA DI RIGENERARE E VIVIFICARE LE RISORSE UMANE. IN QUESTO MANUALE RIPORTERò TUTTE LE POESIE DEI MIEI ALUNNI DI CASAMASSIAMA(BA) NELL’ANNO SCOLASTICO 1993/94. ESSI MI HANNO INSEGNATO TANTE COSE SULLA VITA E SULL’AMORE! CON IL LORO AMORE POSSONO AIUTARE ANCHE VOI, COME AIUTARONO ME,  A SUPERARE LE ASPREZZE DELLA VITA.

POLITICA

Constatando la profonda disaffezione dell'opinione pubblica nei confronti dei partiti e del sistema politico, osservavamo come questa situazione fosse il risultato di anni di politica machiavellica e priva di ideali, considerata dall'uomo comune come mero gioco di potere, estraneo ai reali interessi della nazione (Lepanto: per un'Italia dei valori tradizionali e familiari marzo 1996, n.142). Indicavamo il vero problema, più che nell'astensionismo elettorale, in quello ideologico, cioè nel relativismo dominante, allo scopo di promuovere e coordinare un'autentica opposizione dei credenti al comunismo e di arrestare la progressiva scristianizzazione che ci minaccia, attirando l'attenzione dell'opinione pubblica su questi punti capitali:

1. Il problema di fondo non è partitico o elettorale, ma dottrinale, cioè ideologico e morale. La "liberazione" dell'uomo e della società da ogni principio morale e da ogni autorità, all'interno di una filosofia di vita profondamente relativistica e materialistica. Come dimenticare la gravissima e diretta responsabilità della sinistra nel processo di degradazione culturale e morale che ha investito l'Europa? Nel discorso di Palermo del 23 novembre 1995 il Papa ha affermato: "La Chiesa non deve e non intende coinvolgersi con alcuna scelta di schieramento di partito, come del resto non esprime preferenze per l'una o per l'altra soluzione istituzionale o costituzionale, che sia rispettosa dell'autentica democrazia. Ma ciò nulla ha a che fare con una diaspora culturale dei cattolici, con il loro ritenere ogni idea o visione del mondo compatibile con la fede, o anche con una loro facile adesione a forze politiche e sociali che si oppongano, o non prestino sufficiente attenzione, ai principi della dottrina sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà, la promozione della giustizia e della pace".  Si conferma la drammatica profezia di Antonio Gramsci: " I popolari(cristiani) rappresentano una fase necessaria del processo di sviluppo del proletariato italiano verso il comunismo... Il cattolicesimo democratico fa ciò che il comunismo non potrebbe: amalgama, ordina, vivifica e si suicida...Ma alle responsabilità dei popolari si aggiunge, ciò che Gramsci non prevedeva, quella, determinante dal mondo cattolico organizzato. I neo comunisti vanno al governo in Italia grazie all'aiuto di una parte influente del clero e delle associazioni cattoliche. Ora chiediamo a questi cristiani di sinistra di assumersi le loro responsabilità. Da parte nostra, come cattolici, abbiamo il diritto di chiedere loro: 1 - In che modo il governo Prodi manifesterà la propria adesione alla morale cristiana e naturale e ai principi della dottrina sociale della Chiesa? 2 - Quale sarà la sua posizione nei confronti della persona umana dal momento del concepimento alla morte accertata? 3 - La legge omicida dell'aborto sarà riformata e in che senso? Saranno tutelati i diritti dell'embrione umano? 4 - Sarà fermato il tentativo di introdurre nel nostro ordinamento l'eutanasia? 5 - Sarà difesa la famiglia naturale impedendo il riconoscimento dei nuovi tipi di famiglia alternativa, come per esempio le convivenze omosessuali? 6 - Sarà riconosciuta ed aiutata la scuola libera? 7 - Saranno difese la libera iniziativa e la proprietà privata minacciate da una asfissiante pressione fiscale? 8 - Saranno fermati i progetti di educazione sessuale e di legalizzazione del consumo e della diffusione della droga? 9 - Sarà difesa l'unità e l'autorità dello Stato? 10 - Sarà tutelata la libertà religiosa dei cattolici, ossia il diritto a vivere e a professare pubblicamente tutti i principi della loro fede? 11 - Sarà arrestato, in una parola, il processo di scristianizzazione e di degradazione politica e morale che ci minaccia?

2. La posta in gioco non è la formazione di questa o quella coalizione governativa, ma la salvezza dell'Italia dalla minaccia comunista". Tale minaccia si esprimeva a nostro avviso nella strategia gramsciano-berlingueriana, mirante a conquistare i centri di cultura, mirante ad espellere ogni traccia di valori religiosi e morali dall'orizzonte politico e sociale italiano. Un'opera di scristianizzazione, tradottasi principalmente in questo dopo guerra, in un'aggressione sistematica alla famiglia, l'istituto che per eccellenza incarna i valori tradizionali. La vera alternativa che si pone oggi in Italia è tra la difesa della civiltà occidentale e cristiana e la resa al relativismo morale che ha nel socialismo e nel comunismo la sua espressione politica più radicale. La vittoria sarà vera quando non si limiterà solo al piano elettorale, ma si estenderà a quello ideologico e culturale; quando sarà definitivamente interrotto l'itinerario di scristianizzazione e di dissoluzione sociale dell'ultimo trentennio; quando libertà non significherà più anarchia e relativismo morale e sociale; quando alla testa del processo di rinnovamento e di riconquista dei valori e dei principi vedremo un'autentica élite, coraggiosa e animata dal desiderio di servire disinteressatamente la verità. Il fronte principale di attacco è stato quello dei valori familiari e morali. Basti l'esempio della legge sulla violenza sessuale, approvata praticamente da tutte le forze politiche, e il vecchio progetto di legge per l'educazione sessuale, riproposto da esponenti di tutti i partiti (tranne Alleanza Nazionale). Va segnalato inoltre il tentativo di legalizzare, sotto forma di "unione civile", il cosiddetto "matrimonio omosessuale". Se la manovra per questa legislatura è fallita, lo si deve alla grande campagna di raccolta di firme promossa, su iniziativa del nostro Centro,  dai Comitati per la Difesa dell'Ordine Familiare, Naturale e Cristiano. Ma già il PDS ha annunciato una proposta di un registro provvisorio per riconoscere i legami "familiari" anche di persone di sesso diverso. "Bisogna pensare - ha detto l'on. Maurizio Bertolucci - ad un'idea di famiglia assai diversa dai decenni passati, che è fatta anche di convivenze non formalizzate, tra persone di sesso diverso o dello stesso sesso, che devono però trovare una legittimazione chiara con una legge che tuteli i diritti di tutti" (L'Unità, 7 marzo 1996). Il processo di dissoluzione dei valori è sotto gli occhi di tutti . Di fronte a questo panorama drammatico il Papa invita ogni cattolico ad assumersi le sue responsabilità. Il problema principale delle democrazie occidentali è infatti quello della rappresentanza: gli eletti non "rappresentano", gli interessi e i principi dei loro elettori. Il controllo e l'intervento della base elettorale sui propri rappresentanti si rende sempre più urgente e necessario. Questo è l'obiettivo principale dell' Ass. Giustizia e Verità, il futuro dell'Italia e del Mondo meritano il nostro impegno. Le generazioni future saranno salvate e vivranno una nuova primavera di libertà nella Giustizia e nella Verità. Nelle mani di Dio affidiamo la nostra vittoria.

POLITICA RECENTE

La fine della prima repubblica e l'introduzione del sistema maggioritario hanno contribuito a colpire un vecchio sistema di potere ed a rompere i precedenti equilibri, ma il "nuovo" non è ancora nato. Anzi, come ha recentemente riconosciuto  il senatore Domenico Fisichella, "la politica è offuscata e la società civile non emerge luminosa e limpida, con quelle capacità di selezionare ed esprimere classi dirigenti alternative che erano nelle aspettative di tanti. (cfr. Il Tempo, 24 marzo 1996) Le ideologie sono alle nostre spalle - prosegue Fisichella - i valori risultano dispersi nel deserto delle illusioni perdute". Nell'ultima legislatura sono stati presentati numerosi progetti di legge molto avanzati, come ama dire la sinistra, su temi di primaria importanza quali l'aborto, la bioetica, i  trapianti e l'eutanasia, l'educazione sessuale, la liberalizzazione della droga e la persecuzione fiscale della famiglia.

POLITICA DELLA FEDE

(René Coste DIMENSIONI POLITICHE DELLA FEDE, Cittadella Editrice -Assisi-) Considerando come il comunismo e il capitalismo, non siano riusciti nei loro intendimenti a causa delle loro gravi deficienze. Viene così rinviato il compito di inventare delle formule politico-economiche nuove e migliori su scala mondiale. La lettera di Paolo VI al cardinal Roy, n.31, segna un netto progresso dell'insegnamento ufficiale del papato a proposito del socialismo. La fede agirà come un'istanza critica nei confronti di tutte le deficienze, sarà una potente forza energetica che aiuterà ad affrontare le enormi difficoltà dei cambiamenti necessari. Il cristiano sarà sostenuto dalla sua speranza escatologica nel duro e continuo combattimento che bisogna affrontare per risolvere i problemi collettivi dell'umanità, in quanto sa di poter contribuire, alla preparazione dell'avvenire assoluto del Regno di Dio.

SATIRA: Un bambino torna a casa e dice al padre: “Oggi a scuola mi hanno parlato di politica, cos’è la politica?”. Il dotto padre risponde: “Io lavoro e porto a casa i soldi, quindi sono un capitalista. La mamma, amministra il mio guadagno, cura l’andamento della casa, quindi rappresenta il governo. Tu sei il figlio maggiore del quale dobbiamo preoccuparci e quindi rappresenti il popolo. La tua sorellina rappresenta il futuro della nazione. La donna di servizio rappresenta la classe operaia. Questa è la politica.” Di notte il ragazzo svegliato dal pianto della sorellina che ha i pannolini pieni di merda, si reca in camera dei genitori, ma la mamma dorme profondamente e il padre non c’è. Si reca alla stanza della cameriera, bussa ma non risponde nessuno, spia dal buco della serratura e vede il padre che scopa la cameriera. Il ragazzo ritorna a letto e pensa: “Adesso capisco cos’è la politica! Il capitalista si fotte la classe operaia, il governo dorme e non sente un cazzo, il popolo nessuno lo ascolta e il futuro e pieno di merda.” (compito a casa di religione di Proscia Tony classe IV°E)

PORNOGRAFIA

Linda Lovelace, ex regina del porno-cinema, ha detto tra le lacrime che sta morendo di un cancro provocato da iniezioni di silicone al seno alle quali si dovette sottoporre quando girava le pellicole che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. Con le lacrime agli occhi l’ex-pornodiva ora femminista convinta nelle crociate contro la pornografia, ha affermato che le resta meno di un anno di vita. L’ex-attrice che in realtà si chiama Linda Marciano, sostiene di essere stata costretta  per due anni e mezzo a girare porno film in condizione di virtuale schiavitù, in balia di un regista senza scrupoli che abusava di lei in tutti i modi. A suo dire è stato il produttore a imporle le iniezioni di silicone al seno per renderla più “appetibile” sullo schermo.

PORNOGRAFIA

Un tentativo di depistare la protesta antiblasfema. Negli ambienti cattolici italiani va circolando da tempo una strana iniziativa di protesta contro un fantomatico film blasfemo sulla vita sessuale di Gesù che sarebbe in elaborazione negli Stati Uniti. Per impedirne l'uscita, dei fogli volanti chiedono ai fedeli di sottoscrivere una petizione di protesta da rispedire ad un ignoto destinatario che sta in genere in Belgio (o a volte in Francia); si chiede anche di moltiplicare la protesta diffondendone in fotocopie il testo. Questa iniziativa, fin dal suo apparire era sembrata a molti sospetta, in quanto non dava notizie precise sul film in cantiere e non forniva generalità sull'organizzatore della protesta. Ormai è stato accertato che il film blasfemo non è mai stato progettato e che parimenti non esiste nessuna protesta. In particolare, il giornalista Rik De Gendt, dello Standard, il principale quotidiano del Belgio, ha accertato che il fantomatico organizzatore della raccolta di firme, tale Tony van Landeghen della cittadina di Sint Niklaas, risulta sconosciuto. Si tratta probabilmente solo di un espediente, tentato da anni a livello internazionale, che mira a studiare il tipo di reazione pubblica ad un eventuale lavoro porno-cinematografico, oppure per raccogliere gratis un indirizzario selezionato da utilizzare forse per altri scopi. Un primo esempio di quest'inganno venne tentato negli USA, a Chicago, nel 1977. C'è il fondato sospetto che questa iniziativa fasulla miri a illudere i fedeli e per poi farli cadere in una delusione che scoraggi future e valide raccolte di firme antiblasfeme.

CR 519108 MASS-MEDIA: aumenta la reazione contro i programmi osceni. I centralini dei maggiori quotidiani italiani sono divenuti incandescenti, sabato 22 febbraio scorso, per le proteste dei telespettatori indignati. Il canale televisivo Rai Due, infatti, aveva trasmesso alle ore 14 di sabato, in orario di massimo ascolto soprattutto per i bambini, un film pornografico con "amplessi nelle più svariate posizioni'; come riferisce Il Messaggero del 23 febbraio 1997. Molti bambini sono rimasti colpiti dalle "numerose scene scandalose", come le definisce la Repubblica dello stesso giorno, Un telespettatore ha riferito al Messaggero che il figlio era letteralmente ipnotizzato da "un groviglio di carne umana" che si muoveva sul video. La proiezione a sorpresa, in orario da famiglie, di un “Filmino d'avventura, ma in realtà soft-core" (cfr. lì Messaggero, cit.) è coerente con la strategia di Carlo Freccero, nominato direttore di raidue dai vertici dell'Ulivo. Carlo Freccero si è infatti formato intellettualmente nell'ambito degli anarchici situazionisti (cfr. CR 501106 del 2 novembre 1996), i quali hanno teorizzato e praticato, come propaganda progressista, l'uso di immagini pornografiche "dall'esplicito contenuto erotico. antireligioso e amorale" (cfr. Giantranco Marelli, L'amara vittoria del situazionismo, Pisa, ed. Biblioteca Franco Serantini, 1996, pag. 256). Per i situazionisti, la pornografia e la violenza vanno propagandate come pratica comunicativa rivoluzionaria" (op. cit., p.279). "Certo, l'idea di volgere a proprio favore strumenti come giornali, radio, cinema (...) fu l'aspetto più interessante e foriero di novità e sviluppi inimmaginabili che i situazionisti grazie alla pratica del détournement, praticarono e diffusero nell'ambiente rivoluzionario" (op. cìt., p. 280). In questo senso vanno interpretate le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Freccero, socondo cui "c'è nell'aria un moralismo terrificante e per uscirne bisogna evitare errori di fondo" (cfr. il manifesto, 28 febbraio 1997). Secondo il dirigente ulivista, "recepire questo atteggiamento significa rendersi conto che esiste, per capire come contrastarlo, deturnarlo, schivarlo" (ibid.)(marzo 1997,n.519Corr. romana). Forse proprio per schivare le critiche dalle quali è stato sommerso e per poter continuare nella sua opera, il direttore di RaiDue ha annunciato di voler istituire una "commissione etica” sui programmi televisivi. (CR 519108/CC97)

CR 546104 CINEMA: Il governo italiano finanzia film pornografici. Il Dipartimento dello Spettacolo il l ottobre scorso ha reso nota la lista dei film ammessi a godere delle sovvenzioni di 20 miliardi stanziati dallo Stato. Tra i premiati vi è il film "Monella" di Tinto Brass, noto regista di film pornografici. "Certo non me l'aspettavo - ha dichiarato Brass - i miei ultimi premi di qualità risalgono a molti anni fa, quando non avevo ancora imboccato la strada dell'eros al cinema. Sono contento per il produttore, Giovanni Bertolucci, che certo se l'aspettava ancora meno di me. L'ho convinto io a presentare la domanda, così tanto per provare. E invece è andata bene. Segno che i tempi cambiano. Del resto se anche la Chiesa benedice ufficialmente il sesso, perché la commissione ministeriale dovrebbe essere da meno?

CR 524103 PUBBLICITA': la bestemmia non salva la pornografia. Le pagine economiche del New York Times si sono recentemente occupate dell'editore pornografico Larry Flint, le cui vicende sono state esaltate da un recente film di Milos Forman, pubblicizzato con un manifesto blasfemo che ha suscitato scandalo ed indignazione in tutto il mondo ed anche in Italia, dove le associazioni di ispirazione cattolica Famiglia Domani e S0S Ragazzi hanno protestato veementemente, invitando le autorità ecclesiastiche ad intervenire con tutte le iniziative più opportune in difesa della dignità di Nostro Signore Gesù Cristo (cfr. CR517102, i marzo 1997). Il clamore suscitato dalla pellicola e dal manifesto, equivalente, secondo il (manifesto dell'8 aprile 1997), ad una campagna pubblicitaria da sessanta milioni di dollari, non è servito a granchè. Il settore della pornografia riscuote sempre meno consenso, ed anche l'editore Flint sta affrontando una grave crisi finanziaria.

CR511108 REAZIONE MORALE: censurato manifesto di un film su un padrino della pornografia. Appena uscito negli Stati Uniti, è stato censurato il manifesto pubblicitario di The peaple versus Larry Flint, ultimo film di Milos Forman, prodotto da Oliver Stone. Il manifesto sequestrato raffigurava l'attore protagonista Woody Harrelson coperto solo da una bandiera e crocefisso su un gigantesco osso pelvico femminile. Quest’immagine è stata giudicata offensiva della religione cristiana. Il film in questione vorrebbe commemorare la figura di Flynt, il primo editore americano di riviste pornografiche di massa. La stessa figlia dello scomparso editore, ha contestato quest’operazione pubblicitaria descrivendo il proprio padre come un depravato che abusava dl tutti, perfino della figlia. (CR 51 1/081AD97)

POSITIVO

La vita si presenta a noi come una medaglia, noi possiamo scegliere sempre un lato o l’altro, c’è un d’avanti e un di dietro. C’è l’ottimismo (Fede nel bene) o il pessimismo (Fede nel male), possiamo essere altruisti o egoisti, possiamo amare o odiare. C’è un positivo e c’è un negativo, c’è un avanti e un indietro. C’è la mia donna e c’è la donna dell’altro. Ci sono i dieci comandamenti che indicano chiaramente che Dio è dalla parte del positivo e dalla parte della luce e dalla parte prospettica anteriore. Solo chi ha senso della propria dignità (il timore di Dio) e non vuol essere vigliacco saprà sempre capire, ma quello che è più difficile, saprà operare in positivo. Il positivo spesso richiede una forte ascesi, coerenza e capacità di sacrificio e autodominio.

POSTEGGIO

POTERE

CR 537/09 INFORMAZIONI LIBRARIE: l'origine del potere nella dottrina tomista. L'editore Giannini di Napoli ha ristampato un testo su La dottrina di san Tommaso sull'origine del potere, scritto nel 1853 dal padre Gaetano Sanseverino. Il Sanseverino (1511-1565) fu uno dei promotori della rinascita della Scolastica nel secolo scorso. Docente di etica alla Regia Università partenopea, ne venne allontanato nel 1860 dal governo unitario per le sue posizioni rigorosamente anti-liberali. Contro i cattolici-liberali, e in particolare contro il padre Ventura e per confutare un testo dello Spedalieri, il Sanseverino scrisse anche questo opuscolo, nel quale riafferma la dottrina tomista sull'origine del potere, che viene da Dio, Creatore della società, e non dal consenso degli uomini. Confutando la teoria contrattualistica e il "falso dogma" della sovranità popolare, il Sanseverino limita anche il diritto di resistenza ai sovrani, del quale si facevano forti i cospiratori carbonari. (2 agosto l997, n. 537            Corr. romana)

PREDETINAZIONE

è la credenza in un progetto di amore e di giustizia sovrannaturale a cui l'individuo liberamente aderisce, questo permette a Dio di svolgere il progetto che ha stabilito attraverso una sequenza di cause naturali o soprannaturali che determinano l'evento. E' da rigettare la predestinazione che vuole in Dio una discriminazione aprioristica fra gli uomini.

PRIVACY

CR 52410i      "PRIVACY": chi ci garantirà dal Garante?. Entra in vigore, a partire da giovedì 8 maggio una nuova legge, la n. 675 del 31 dicembre 1996, intitolata “tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”. Ben pochi conoscono il testo di questa normativa, ed ancor meno sono coloro che ne hanno inteso la portata totalitaria. Eppure, gli stessi artefici della legge -presentata la scorsa settimana dai ministri Flick e Napolitono-, hanno ammesso che essa non si limita ad applicare le disposizioni europee, ma le scavalca, come già era accaduto con l'infausta legge Mancino" sulle discriminazioni etniche e religiose. Come accade fin dalla Rivoluzione francese, le leggi più illiberali vengono sempre emanate in nome della libertà. In questo caso, la 675 afferma di voler tutelare la libertà e la riservatezza dei cittadini, regolando l'informazione attraverso il controllo delle "banche dati". Per banca dati si intende qualsiasi complesso di dati personali, dall'archivio alla semplice agenda, su base cartacea o informatica, teso a gestire qualunque informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente od associazioni (art. 1). A partire dall'8 maggio, tutti i cittadini italiani che gestiscano una banca dati incorrono in una serie di notevoli limiti e di obblighi, la cui violazione è sanzionata da pesanti pene, che arrivano fino a tre anni di reclusione. La legge comincia col proibire l'invio di materiale pubblicitario di qualsiasi genere ai cittadini che non ne abbiano fatto esplicita richiesta (art. 11). Ogni campagna postale di informazione, di promozione, di propaganda viene di fatto resa impossibile, con un'evidente restrizione della libertà di espressiune e di diffusione del pensiero. Non è tutto. Neppure chi abbia esplicitamente manitestato il suo consenso può essere registrato in una banca dati senza l'autorizzazione del “Garante”, la suprema autorità a cui la 675 devolve la "difesa" della riservatezza del cittadino (art. 30). Secondo la legge, tutti gli schedari di associazioni e gruppi a carattere anche genericamente religioso, filosofico, politico o sindacale, sono da considerare raccolte di "dati sensibili" (art. 22). Per la raccolta e la catalogazione di tali dati è richiesta un'esplicita autorizzazione del Garante, che può a sua discrezione negarla, così come a suo arbitrio, può sequestrare lo schedario e decidere di distruggerlo. Ciò significa che la vita di qualsiasi espressione della società reale (associazioni no profit e di volontariato, ma anche i giornali e gli stessi partiti politici) che preveda un certo numero di aderenti, regolarmente registrati in uno schedario, è sottomessa all'arbitrio del Garante. Ma, chi è questo "Garante" che, con il pretesto di tutelare la "riservatezza" del cittadini, può esercitare su di essi un controllo tanto dispotico? Esso è un organo collegiale costituito da quattro membri, eletti dal Parlamento. Presidente del nuovo ufficio, con ampi poteri decisionali, è stato eletto Il prot. Stefano Rodotà, definito nel convegno di presentazione della legge, "papà e figlio" della normativa. Ebbene, cinque anni fa,  il 20 febbraio del 1992, "il Manifesto" dedicò un intero supplemento al problema del diritto alla riservatezza. La prima pagina del supplemento ospitava un'intervista del prof. Stefano Rodotà, allora presidente del PdS. Egli affermava molto chiaramente che il diritto alla riservatezza deve scomparire perchè esso "era stato costruito con la stessa tecnica con la quale il borghose ha costruito il diritto alla proprietà individuale". (3 maggio 1997, n.524           Gorr. romana) "Il borghese moderno - affermava più oltre l'esponente neocomunista - si crea la sfera privata con la stessa tecnica di esclusione con la quale si era costruita la sfera  patrimoniale". La difesa della nostra "privacy" viene dunque affidata al teorico di una società "trasparente" e collettivistica, in cui sia abolita ogni riservatezza. A partire dall'8 maggio 1997, l'ex presidente del PdS Stefano Rodotà eserciterà un ferreo controllo su qualsiasi schedario, indirizzario, elenco, lista di ogni genere esistente nel nostro Paese, con la possibilità di sottoporre a sequestro la banca dati e di mandare in galera il proprietario non ossequiente alle direttive da lui fissate. Un mega-schedario centralizzato controllerà tutti gli schedari e le libere associazioni del nostro Paese. Ciò accade ad un anno di distanza dall'entrata al governo dei neocomunisti in italia. (R.d.M.)

CR 524/02      "PRIVACY": Il comunista Stefano Radatà eletto Garante per la tutela delle persone. Stefano Rodotà, presidente dell'ufficio di “Garante per la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali", docente di diritto civile all'Università La Sapienza di Roma, è stato per 14 anni, dal 1979 al 1993, deputato alla Camera nel gruppo della Sinistra indipendente ed ha rivestito la carica di presidente del PDS. L'abbandono della politica attiva non è stato, però, un abbandono dell'impegno politico. La conquista del potere da parte dei comunisti alle elezioni del 1996 è stata infatti salutata con gioia dal giurista progressista, che l'ha definita "un vero e proprio passaggio d'epoca"(cfr. la repubblica, 23 aprile 1996). Da sempre attivo nelle iniziative contro valori tradizionali e naturali, care alla sinistra più radicale, Rodotà si è segnalato, in particolare, per l'appoggio dato al riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali, alla liberalizzazione della droga e per gli interventi in favore dei terroristi comunisti. Eccone alcuni esempi, tra i tanti. Nella sua prefazione al Manuale dei diritti degli omosessuali (Babilonia editrice, Milano 1996), scrive: “nel mutamento che si produce in tanti sistemi giuridici, e che si concreta appunto nell'abbattimento di discriminazioni, spicca il riconoscimento di una pienezza di diritti che porta alla rilevanza giuridica del rapporto tra partners omosessuali" (p 7). In questo suo impegno contro la concezione del matrimonIo naturale e cristiano, ammette di voler “forzare un pò i dati costituzionali" (p.6). Al tempo del referendum radicale contro la legge Jervolino-Vassali, dichiara: Dobbiamo votare si al referendum per l'abolizione della leQQe Jervolino-Vassalli, ma dobbiamo anche pensare al dopo guardando dopo la depenalizzazione per i tossicodipendenti (cfr. La Stampa, 27 marzo 1993). intervenendo In favore della scarcerazione dei terrorista comunista Prospero Gallinari, co-fondatore delle Brigate Rosse, condannato all’ergastolo per il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro. dice che su Gallinari pesava "un eccessivo carico simbolico" (cfr. La Stampa, 23 aprile 1993). Deve definirsi super-partes (qualità assolutamente necessaria, anche ai sensi dell'art. 30 comma 3 della 675), chi rivesta la funzione di presidente dell'organo del Garante, ma non chi si scaglia, come fa Rodotà, contro la Destra rappresentata in Parlamento e votata da milioni di elettori, sostenendo che "i componamenti di questa Destra sono sempre stati caratterizzati in senso fortemente eversivo, spia di insofferenza per la società democratica che è davvero poco in sintonia con l'atteggiamento che dovrebbe essere dei moderati(cfr. La Stampa, 24 ottobre 1995).(3 maggio 1997, n. 524      Corr. romana) Oppure, si lancia contro iniziative in difesa dei valori naturali e cristiani, come quelle dell’associazione di matrice cattolica Famiglia Domani contro la legalizzazione delle unioni omosessueli, che ha ottenuto la sottoscrizione di quasi 150.000 cittadini e l'adesione di 1.000 personalità, tra cui 93 tra cardinali, arcivescovi e vescovi e 81 parlamentari, invocando una dura repressione verso tutti coloro che condividono le argomentazioni cattoliche, da lui giudicate “inammissibili"? (cfr. il manifesto, 26 settembre 1995). (Fa. Ber.)

PREGHIERA

CR 522/08      ATTI PARLAMENTARI: rifiuto del liceo di Todi di concedere uno spazio per la preghiera. L'on. Publio Fiori, di AN, ha presentato un'interrogazione urgente al Presidente del consiglio dei Ministri e al Ministro della Pubblica Istruzione sul caso scoppiato a Todi, nel liceo Jacopone da Todi, dove il Consiglio di Istituto ha negato ad un gruppo di ragazzi, che ne avevano fatto richiesta, uno spazio per potersi raccogliere in preghiera. La decisione del Consiglio di Istituto è stata definita "sconcertante" dallo stesso Provveditore agli Studi di Perugia. Riportiamo di seguito il testo dell'interrogazione parlamentare. Premesso che, - nei giorni scorsi alcuni studenti cattolici del liceo "Iacopone da Todi" in Todi (PG), facevano Istanza scritta al Preside dell'istituto per poter disporre dalle ore 8 alle 8.10, vale a dire prima dell'inizio delle lezioni ivi stabilito alle 8.15, di un'aula per potersi raccogliere brevemente in preghiera, sulla base della direttiva ministeriale n. 133 del '96 che consente agli studenti di usare le aule fuori dagli orari "purché non in contrasto con gli indirizzi formativi della scuola"; - il Consiglio d'Istituto dopo aver affermato, come risulta dal verbale poi pubblicamente esposto, che "la scuola in nessuno dei suoi locali può configurarsi come luogo di culto... inoltre il suddetto gruppo (cioè dei richiedenti) è in netta minoranza: "ovvero: "si tratta di una preghiera di fede cristiana cattolica... ritengo l'iniziativa inopportuna e offensiva verso gli alunni di fedi diverse o di nessuna fede" ecc.; - a conclusione della riunione di cui sopra una votazione dava i seguenti risultati: n. 5 voti favorevoli, n. 6 contrari, n.1 scheda bianca, e pertanto il preside negava l'autorizzazione ad usare l'aula per la preghiera, se non ritengano gravemente lesivo dei diritti di libertà e di eguaglianza e in particolare del diritto alla libertà di culto solennemente sanciti dalla Costituzione (art. 19) tanto il rifiuto del Preside quanto le affermazioni del Consiglio d'istituto che, anziché tutelare i diritti costituzionali degli studenti, li hanno conculcati a colpi di maggioranza, quando invece si tratta di diritti che vanno garantiti a tutti e quindi anche ad eventuali minoranze; se non ritengano profondamente antidemocratica la direttiva ministeriale 133 del '96 così come interpretata dal Consiglio d'istituto che l'ha utilizzata per impedire ad un gruppo di studenti cattolici di raccogliersi in preghiera con l'incredibile pretesto che i richiedenti sarebbero in netta minoranza, come se solo le religioni “maggìoritarie" potessero avere diritto di professione, di culto e di propaganda; se non ritengano di dover intervenire per riaffermare che l'utilizzo di un'aula scolastica al fine di raccogliersi in preghiera prima dell'inizio delle lezioni non è in contrasto "con gli indirizzi formativi della scuola" e per aprire un procedimento disciplinare nei confronti dei docenti e degli studenti che con una decisione incostituzionale e antieducativa, hanno negato. con un voto di maggioranza, il diritto ad un atto di religiosità che rappresenta un patrimonio naturale, civile e costituzionale di tutti i cittadini". (12 aprile 1997, n. 522            Corrispondenza romana)

PREGIUDIZZI

Il pregiudizio è una forma sclerosi intellettuale, quando una mente  non vuole più avere la sofferenza di lasciarsi mettere in crisi e di crescere nella conoscenza che assume un processo di cristallizzazione. A questo punto il pregiudizio

PRETI

Sono un dono per noi, purtroppo pochi sono santi. Aiutiamoli e rimproveriamoli, ma guardiamoli con simpatia.

PRIMATO

CR 472101 CHIESA CATTOLICA: nuovi attacchi contro il primato pontificio. A fine luglio 1995 i vescovi e arcivescovi della Chiesa cattolica melchita di Libano e Siria si sono riuniti in sinodo ed hanno sottoscritto, d'intesa con i vescovi greco scismatici, detti "ortodossi", della regione, i seguenti due articoli di fede: "Io credo tutto ciò che insegna l'Ortodossia orientale "e "Io sono in comunione con il vescovo di Roma nei limiti riconosciuti al 'primo dei vescovi' dai santi Padri d’Oriente nel primo millennio, prima della separazione'. Inoltre, i 25 vescovi che hanno sottoscritto il documento, hanno anche stabilito alcune norme pratiche. In primo luogo, riconosceranno il primato del Papa solo nella misura in cui possono riconoscerlo gli

“ortodossi”, come "primus inter pares" al fianco degli altri patriarchi delle chiese scismatiche d'Oriente. In secondo luogo, celebrazione in comune dei sacramenti. In terzo luogo, riunificazione, in un prossimo futuro, della Carica di Patriarca d'Antiochia in un’unica persona. I melchiti non sono nuovi a fatti del genere. Da tempo si distinguono per il loro attivismo nella fazione progressista. Durante il Concilio Vaticano II due di loro, Maximos IV Saìgh ed Elias Zogby, furono tra i capofila degli “innovatori" ed ebbero come consulente il domenicano francese Marie-Dominique Chenu. Uno dei firmatari, l'arcivescovo melchita di Baalbeck ha così commentato il grave avvenimento: 'Poste queste premesse, la Chiesa di Roma dovrà ora riconsiderare il carattere ecumenico dei Concili da essa celebrati dopo la roffura del 1054. I dogmi proclamati da questi Concili e considerati alla stregua di semplici opinioni teologiche della Chiesa d'Occidente. Confidando sul numero esiguo dei fedeli meichiti siriani e libanese, appena 300 mila, il Vaticano ha scelto di passare sono silenzio la notizia. Ma questa è stata resa di pubblico dominio dagli ambienti progressisti. Prima è stata lanciata dalla rivista ecumenica Irenikon, dei benedettini belgi di Chevetogne e, successivamente, dal settimanale italiano L'Espresso. L'intento è chiaro: quello di attribuire a questo evento, per ora limitato, un significato paradigmatico. Scrive il vaticanista del settimanale di De Benedetti, Sandro Magister: “Poche parole, sì, ma che intanto hanno cambiato un pezzo di geografia della Chiesa. E in più potrebbero far precipitare i tempi del tramonto del papato d'Occidente. (...)E' una miccia che arriva fin sotto la cattedra di papa Karol Woytila”.(Cfr.L'Espresso, 9 febbraio 1996). (CR 472101/A B96)///CR 472102 CHIESA CATTOLICA: la critica demolitrice degli ambienti progressisti. La rivista cattolico-progressista Adista si è sempre distinta per la sua critica demolitrice dell'autorità ecclesiastica, In particolare di quella pontificia. Nel n.10 del 3 febbraio 1996 (Adista "documenti"), prosegue questa sua opera con tre articoli di p. Bernhard Haering, p. Juan Bosch e Rosemaiy Radford Ruether contro la recente condanna vaticana dell'ordinazione sacerdotale delle donne (cf. CR 46211, 2 dicembre 1995). La Congregazione per la Dottrina della Fede, con un documento del 28 ottobre 1995, aveva solennemente sancito che la dottrina che vieta l'ordinazione sacerdotale alle donne, contenuta, in ultimo, nella Lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis di Giovanni Paolo II (1995), va considerata come “appartepente al deposito della fede".(17febbraio 1996, n. 412            Corr. romana) "Questa dottrina - si legge nel documento - esige un assenso definitivo poiché, fondata sulla Parola di Dio scritta e costantemente conservata e applicata nella Tradizione della Chiesa fin dall'inizio, è stata proposta infallibilmente dal magistero ordinario e universale. (...) Pertanto, nelle presenti circostanze, il Sommo Pontefice, nell'esercizio del proprio ministero di confermare i fratelli (cfr. Lc, 22, 32), ha proposto la medesima dottrina con una dichiarazione formale, affermando esplicitamente ciò che si deve tenere sempre, ovunque e da tutti i fedeli (quod semper, quod ubique et quod ab omnibus tenendum est) in quanto appartenente al deposito della fede". Il pronunciamento della Congregazione è stato approvato dal Sommo Pontefice, che ne ha ordinato la pubblicazione. In un articolo di commento, apparso senza firma su L'Osservatore Romano del 19 novembre 1995, si precisa che la Lettera apostolica di Giovanni Paolo II Ordinatio sacerdotalis va considerata quale "un atto del Magistero ordinario pontificio in se stesso non infallibile, che attesta il carattere infallibile dell'insegnamento di una dottrina già in possesso della Chiesa". La prima critica pubblicata da Adista è firmata dal redentorista Bernhard Haering. Con un articolo dal titolo Autogol del Vaticano sull'ordinazione delle donne. E ora palla al centro, il noto teologo scrive che "il pronunciamento papale di insegnare 'definitivamente e infallibilmente' che in base alla Scrittura e alla Tradizione le donne sono irrevocabilmente escluse dal sacerdozio è completamente fallito". Infatti, secondo padre Haering, "nonostante l'eventuale intenzione papale, non si è realizzato un insegnamento infallibile della Chiesa". Assumendo poi un tono da pastore supremo, il redentorista sostiene che 'sarebbe un primo passo verso il dialogo se il papa e la curia, con tolleranza e modestia, ammettessero che il solitario tentativo di una dogmatizzaziane non aveva forza alcuna, e che perciò potrebbero riservare più tempo alla preghiera e allo studio del problema Infine suggerisce che al prossimo conclave "ogni conferenza episcopale, in accordo con le associazioni di donne, invii una donna come rappresentante".

La seconda critica (di “fioretto” come la definisce Adista) è contenuta in un articolo del teologo domenicano Juan Bosch, dal titolo Sacerdozio femminile ed ecumenismo: quanto vale il "no" della Chiesa cattolica? In esso si sostiene che la dottrina proposta nella Lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis "è una faccenda che riguarda (...) le relazioni ecumeniche con le altre Chiese e molti cristiani all’interno della stessa Chiesa cattollca. E se la posizione di condanna espressa dalla Chiesa cattolica è chiara, scrive p. Bosch, altrettanto chiara è la posizione di non condanna delle altre confessioni religiose. Per la Ruether l’infallibilità" è la "pietra angolare" della "brama di potere e di autoinganno" "una barriera monumentale contro il pentimento in cui sola la chiesa poteva cadere”.(CR 472102/A B96)(17 Feb. 1996, n. 472         Corr. romana)           

PROPRIETÀ

PUBBLICITÀ

CR 517102 PUBBLICITA': "Famiglia Domani" e "SOS Ragazzi" invitano le autorità ecclesiastiche ad intervenire contro il manifesto "Larry Flynt". Famiglia Domani e S0S Ragazzi, due associazioni di ispirazione cattolica, hanno elevato una indignata protesta contro il manifesto pubblicitario del film di Milos Forman - “Oltre lo scandalo”; invitando le autorità ecclesiastiche ad intervenire con tutte le iniziative più opportune in difesa della dignità di Nostro Signore Gesù Cristo e annunciando che, in mancanza, proporranno direttamente loro una denuncia penale nei confronti del manifesto. Chiedono inoltre alle autorità ecclesiastiche Italiane, in questo caso concreto, di agire in piena coerenza col recentissimo documento del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali (dal titolo “Etica nella pubblicità”) laddove questo denuncia energicamente l'uso della pubblicità contro i valori morali e religiosi. "Da diversi giorni viene, infatti, affisso in tutt’italia un gigantesco manifesto, raffigurante l'immagine di un uomo, Larry Flint, appunto, un pornografo americano, quasi nudo e in posizione da crocifisso, sullo sfondo delle parti intime di una donna. Un tale accostamento d'immagini e di concetti (Il pornografo Lary Flynt a Nostro Signore Gesù Cristo), costituisce oggettivamente una grave e diretta offesa alla Religione cristiana ed in particolare alla divina Persona di Nostro Signore Gesù Cristo. Questo miscuglio di oscenità e bestemmia, proprio nel periodo quaresimale, sembra alludere, inoltre, ad un atto rituale satanico, che spesso si esprime con immagini che accostano sacralità e oscenità a fini blasfemi. In ogni caso, il manifesto in questione offende violentemente il sentimento religioso del popolo italiano, che ancor oggi, per circa il 90%, riconosce nella verità e nei simboli della Santa Chiesa Cattolica la radice e l'anima della propria storia e civiltà. Questa nostra valutazione di condanna è stata condivisa da alcune associazioni cattoliche francesi, che con la loro denuncia, alla quale ha fatto seguito un intervento del presidente della Conferenza episcopale di Francia, S.E. mons. Louis-Marie Billé, hanno ottenuto il ritiro del manifesto e le scuse da parte del regista e del produttore del film. Ciò è avvenuto anche in Belgio. Resta quindi incomprensibile come proprio qui in Italia e, in particolare, a Roma, centro della Cristianità universale, nessuno si sia levato per difendere la morale e la sensibilità religiosa, perlomeno facendo applicare quelle leggi che dovrebbero difendere i diritti della coscienza civile e cristiana. Ciò risulta ancora più incomprensibile ove si consideri che ci stiamo avviando a grandi passi verso la celebrazione dcl Giubileo del 2000. Ben diverse sarebbero state le reazioni, se un manifesto avesse offeso, ad esempio, la coscienza islamica o ebraica. Pertanto le nostre associazioni, già distintesi in diversi campi per aver organizzato iniziative pubbliche in difesa della morale naturale e della religione cattolica, hanno ritenuto necessario di prendere l'iniziativa annunciando che, se perdurerà questo stato di indifferenza, proporranno direttamente loro una denuncia penale nei confronti del manifesto pubblicitario del “Larry Flint”; chiedendone l'incriminazione e il ritiro immediato". L'iniziativa delle due associazioni cattoliche, alla quale si è aggiunta la veemente protesta del noto teologo moralista dell'Osservatore Romano, p. Gino Concetti, ha avuto vasta eco su gran parete della stampa italiana. (CR 517102/AC 97)(marzo1997, n.517            Corr. romana)

CR 508/06 PUBBLICITà: continuano gli oltraggi blasfemi. Intorno all'otto dicembre, data in cui la Chiesa cattolica celebra la festa dell'immacolata, è apparsa una pubblicità blasfema di una ditta che produce scarpe, raffigurante la Madonna truccata e in pelliccia che dice: "Odio l'immacolato. Amo il maculato". Lo scrittore Vittorio Messori ha protestato scrivendo: "Uno psicoanalista, o, ancor meglio, un esorcista, potrebbe dirci qualcosa delle motivazioni dell'odio espresso contro Colei che, proprio perché Immacolata, è la più fiera antagonista del peccato”(cfr. La Stampa, 14 dicembre 1996).. Nessuno oggi si permetterebbe - giustamente - di aggredire in modo, non dico blasfemo, ma anche solo irriverente, la fede ebraica o quella islamica e nemmeno quella protestante. La fede cattolica si può aggredire anche grazie alla quasi totale passività dei cattolici. Messori viene però contestato dal filosofo progressista Umberto Galimberti: "Messori si stupisce. E di che cosa? La religione cattolica è l'unica tollerante, non fondamentalista, mette l'amore e il perdono alla base di tutto. Una religione che porta come emblema il figlio di Dio crocifisso deve per forza essere tollerante, mai fondamentalista" (cfr. La Stampa, cit.). A Galimberti replica padre Giordano Muraro, domenicano, che afferma: "Il problema non è di tolleranza ma di verità. L'immagine sacra è sacra in quanto, per il credente, aiuta ad ascendere verso il trascendente, cioè oltre l'immagine stessa, verso ciò che le sta dietro.(26 dicembre 1996, n. 508       Corr. romana) Il sacro è una finestra verso l'alto. E' fuori di dubbio

che si usa il sacro, l'immagine sacra, per vendere una scarpa, allora quel sacro che era una finestra aperta verso l'alto diventa una finestra che guarda in basso e offende il credente come anche colui che non crede ma rispetta. E il problema non è di tolleranza. La tolleranza c'è. Ma c'è il dolore del tradimento di un'immagine" (cfr. La Stampa, cit.). (CR 508/061ND96) E il disgusto per l’insulto volgare e gratuito, che ogni coscienza laica e democratica non può accettare.

PROFESSIONALITÀ

Non è possibile una attività umana scollegata dalle esigenze spirituali e morali che l'uomo porta in se, non è possibile operare asetticamente escludendo i propri ideali e le proprie convinzioni religiose. Tuttavia vediamo differenti modi di affrontare i problemi, le diverse soluzioni scaturiscono da diverse ed addirittura opposti modi di intendere la vita. Sui problemi riguardanti la gestazione, il senso della sessualità, l'impostazione della vita di coppia e di quella matrimoniale, notiamo spesso sostanziali differenze e questo perché è fondamentalmente diversa la visione della vita che ne sta alla base. Certo non tutti hanno la buona fede e la coerenza di scegliere il meglio, ciò che è intrinsecamente più giusto, infatti il bene ha un suo costo e non tutti hanno il coraggio di pagarlo. Al coro delle tante ed innumerevoli opinioni umane, si contrappongono le scelte di tutti i figli di Abramo e di tutti quegli uomini di buona volontà che benchè si frofessino atei, in realtà sono illuminati da un puro principio spirituale: i loro puri ideali. Costoro comunque sono idealisti e possono ad ogni diritto essere riconosciuti nella fondamentale rivelazione del monoteismo: scoprire come in una illuminante rivelazione che gli ideali di Giustizia eVerità fondano l’essere di persona e ne danno pieno significato e compimento . Per costoro, anche la più alta tecnica o visione scientifica non può essere disgiunta dal campo della fede. Tuttavia,  in ogni regime  (che noi auspichiamo democratico), è necessario ribadire le nostre convinzioni stando attenti più a testimoniare che ad imporre. Dobbiamo limitarci a presentare la nostra opinione, che noi sappiamo per certo essere la più utile e giusta per l'uomo e per la sua dignità, mostrando la razionalità e la fondatezza delle nostre opinioni con esempi concreti e con statistiche, affinché attraverso il ragionamento e la comprensione si consideri la fondatezza della nostra posizione. La fondatezza  della nostra posizione è tanto oggettivamente superiore a quella di tutti gli altri, che da un confronto sereno possiamo uscirne solo vincitori. Ma a vincere non siamo noi, ma la Verità che è in noi e che ci possiede. Solo così il nostro discorso non verrà equivocato e non andrà soggetto a pregiudizi economici ed ad una aprioristica ostilità. Oggi viviamo in una situazione molto delicata e per certi aspetti impossibile, in riferimento agli ideali politici di Giustizia e Verità. Pochi propongono ideali in senso stretto, in genere propongono tecniche o programmi. Comunque, allo stato attuale, non esistono ideali politici più giusti e nobili di quelli che noi dichiariamo! Il nostro obiettivo è sostanzialmente quello di mostrale l’ideale, di riconoscerlo e di fondarlo culturalmente. Lasceremo ad ognuno poi la libertà di poterlo concretizzare in piena libertà. Di conseguenza quelle categoirie di politica concreta che saranno indicate in questo libro rivestono solo il valore di un tentativo. E' questa la nostra gloria, per la bene di tutti nella concordia e nella pace, nella giustizia e nella verità.! Attualmente la politica in tutto il mondo è soggetta a delle deformazioni ottiche e a delle distorsioni applicative. Nei paesi occidentali, come in tutti i paesi dalla pseudo-democrazia, regna di fatto l'impunità e il crimine, come regnano con la loro mostrosa logica le grandi associazioni di capitali e di potere, di fatto non soggetti ad alcun controllo morale. Anche nei paesi del cosiddetto sottosviluppo, nei paesi orientali o meridionali dove anche regna impunito il crimine, sotto forma di razzismo o di intolleranza. Insomma è la corruzione in questo secolo di relativismo che sotto esperienze politiche ed economiche diverse detta la sua terribile legge, terribile per lo meno per tutti quegli esseri, gli unici veramente umani che attendono un mondo più giusto e più buono. Nell'occidente la partitocrazia, nell'oriente come nell'occidente la legge dei potentati economici, detentori del potere reale, che per sua natura deve risiede veramente nel popolo affinché non sia discriminatorio e ingiusto. Non ci dobbiamo scoraggiare se vediamo che l'azione politica che conduciamo, non genera proselitismo e si riduce alla sterilità, si riduce alla presenza delle nostre vite isolate, infatti l avvento di una umanità idealista e cosciente di una umanità illuminata non può costruirsi dall oggi al domani. Ci chiederemo, cosa di più nobile e di più umanamente degno potremmo offrire all'uomo del pianeta terra? Resistere, rimanere e la nostra forza, perché l'attesa non sia inutile. Come in un certo periodo dell'anno, a milioni di milioni compaiono mosche e moscerini, così sarà per una nuova umanità. Tutti cercheranno il Signore nel terzo millennio, tutti nel terzo millennio ascolteranno e cercheranno con grande desiderio di vivere in armonia con il divino, nel nome di un nuovo Spirito che sta soavemente, ma costantemente già operando. Si sta  preparando l'avvento di una nuova umanità. Al soffio dello Spirito sorgerà una nuova società. Tu, non abbandonare il tuo posto,  non spegnere la lampada della fede, questo non è ancora il tempo di un incendio divampante, esso arriverà  è non tarderà anche se non è ancora giunto il momento. Importante per te è rimanere, non ti scoraggiare, rimani presenza e testimonianza, resisti, rimani, dove sei, non spegnere la tua lampada. Il sole radioso del mattino sorgendo ti trasfigurerà. Certo, ora la politica è appannaggio dei mestieranti della politica. E' appannaggio di chi ama detenere il potere egoisticamente, ma un giorno grazie a noi questo sarà sempre più difficile, un giorno, ed io lo vedo all'orizzonte, l’umanità vivrà una nuova era della sua storia.

PROSELITISMO

Il proselitismo attivo è quello che si ottiene attraverso l’annuncio di un messaggio, quello passivo è quello che si ottiene attraverso la testimonianza della vita. La testimonianza passiva può portare il prossimo ad interrogarsi e a chiedere spiegazioni. Il proselitismo attivo è volgare e illecito all’interno della nostra associazione, mentre quello passivo è inevitabile. Se un associato chiede, con sua libera iniziativa delle spiegazioni, in luogo appartato e mai all’interno dell’associazione, gli possono essere spiegati argomenti religiosi.

PUREZZA

Nella Chiesa delle origini il Vangelo di Gesù si è diffuso in modo sorprendente attraverso l'annuncio kerigmatico: «Gesù è morto ed è risorto per te. E’ il tuo Signore!». Unita in modo indissolubile a questo annuncio c'è la testimonianza semplice ma straordinaria della vita dei primi cristiani. Essa è caratterizzata, tra l'altro, dall'amore fraterno, che è visibile, concreto, tanto da suscitare attenzione e stupore: «Guardate come si amano!»; e dalla purezza, vissuta dai giovani e dagli adulti, è dalla purezza che nasce la gioia. Questo dominio di sé nella sfera sessuale (cfr. Gal 5,22b), come dono dello Spirito e come impegno personale, diventa una testimonianza luminosa davanti ai disordini sessuali della società pagana. Oggi viviamo in una società diventata di fatto neo-pagana. Una società permissiva oltre misura, protesa a spostare il più lontano possibile i confini del pudore, del dominio di sé. I giovanissimi, i giovani, gli adulti vivono talora in balia di una istintività preoccupante, che attenta seriamente alla personalità propria e altrui. Si rende urgente, ancora una volta, la duplice testimonianza della Chiesa primitiva. Fanno tutti così... Dobbiamo riconoscere che, per una crescita personale e comunitaria all'insegna dell'equilibrio e dell'armonia, amore fraterno e purezza si presentano ancora come un binomio inscindibile, in mancanza del quale si può gradualmente arrivare a strumentalizzare se stessi e gli altri. «Che male faccio agli altri se uso del mio corpo?». Non è difficile riconoscere in questa affermazione una obiezione ormai largamente diffusa. Le si contrappone una chiara visione cristiana della vita, secondo la quale ogni peccato inquina il mondo. Racconta il Talmud che un giorno alcuni uomini uscirono in mare su una barca. Ad un certo punto, uno di essi si mise a fare un buco sotto il proprio sedile con un trapano. Gli altri, guardandolo, esclamarono: «Ma cosa fai?». E lui: «Cosa interessa a voi? Sto facendo un buco sotto il mio sedile!». «Sì, ma l'acqua entrerà e ci affogherà tutti!». Il pensatore utilitarista Jeremy Bentham sosteneva che è morale «ciò che piace al più grande numero». Se la maggioranza si comporta male, dunque, il male messo in pratica diventerebbe bene, mentre il bene, divenuto minoritario, sarebbe considerato un male. “Tanto fanno tutti cosi”, è la giustificazione corrente. Il cristiano, invece, o è l'uomo dell'originalità o è l'uomo della banalità: «Il cristiano, pur rimanendo nel mondo, è "altrove" rispetto agli appetiti, alle abitudini, ai modi di pensare e di agire dei più. (...) Se fa come tutti, si adegua alle regole del mondo vecchio, è incapace di azioni insolite, diventa insignificante, trascurabile» (Alessandro Pronzato). Non ci si accorge, poi, che per timore di rimanere legati a formalismi o ad antiche norme e tabù, si salta facilmente il fosso del proibito, per approdare su un terreno minato di compromessi. Purezza non significa frustrazione, ma rinuncia ad istinti immediati in vista di un modo più autentico e liberante di vivere l'incontro con l'altro nella donazione di sé. Se l'espressione dell'autenticità cristiana è questo dono di sé, va anche detto che non si dona se non ciò che si possiede. Si tratta dunque di percorrere uncammino educativo. Uno sguardo di qualità, limpido, che vede buone e pure tutte le cose. Occorre trovare chi ci aiuti, chi ci guidi in questo cammino. «Mi sono lasciato condurre dall'Immacolata. Con Lei non ho corso il pericolo di diventare "uomo gomitolo", arrotolato su me stesso. Mi sono, invece, aperto al dono, all'amore»(Padre Kolbe). Mettiamoci, dunque, alla scuola di questo nostro fratello per imparare l'arte difficile del dono di Sé: “Custodisci la purezza: un tesoro che possiedi in vasi d'argilla” (Cfr. SR 963). «Custodiscilo con la preghiera, con la mortificazione, con la lotta incessante» (cfr. SR 968).

Preghiera e mortificazione. Per il vero amore dobbiamo combattere una vera battaglia, ma con quali forze? «Talvolta ascoltiamo il lamento: "Vorrei correggermi, vorrei essere migliore, ma non ne sono capace (...). Tutto ciò dimostra soltanto che essi contano unicamente sulle proprie forze (...). Ma con le nostre forze non siamo capaci di fare nulla, ad eccezione soltanto del male (...). Se riconoscessimo questa verità e volgessimo lo sguardo a Dio, vedremmo subito che Egli può e desidera darci tutto quello di cui abbiamo bisogno» (cfr SR 1100). La preghiera, dunque, come arma di difesa contro "i dardi infuocati del maligno" (cfr Ef 6,16b). 'Nelle difficoltà, ripeti spesso Mio Dio, mio tutto' (SK 968). In un mondo dominato dall'egoisnio e dalla violenza, Padre Kolbe si propone quale profeta di gioia e di speranza: è la purezza che genera la gioia. Una gioia autentica, perché maturata nell'impegno e resa forte contro ogni tentazione. 'Evita la pigrizia, l'indolenza, sorveglia i sensi per amore di Dio' (cfr SK 987d). 'Ai nostri giorni molti desidererebbero abolire qualsiasi mortificazione, poiché il mondo d'oggi cerca la felicità nei piaceri passeggeri, sensuali e spesso anche peccaminosi (...)'. «La mortificazione è una potenza che infiamma l'anima d'amore venso Dio» (cfr SK 1028). Un campo particolare di mortificazione: tener sotto controllo i pensieri che inquinano. Padre Kolbe ci dà un consiglio molto prezioso su come combatterli; «Non rivolgendo ad essi alcuna attenzione» (cfr. SK 1334). Sembra di sentire un anziano del deserto: «Compito del monaco è di veder giungere fin da lontano i suoi pensieri». 'In conclusione, fratelli tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri' (Fil4,8).

Testimone della gioia. La presenza della Madre nel cenacolo, del suo cuore, ha fatto di Padre Kolbe un testimone della trasparenza e della gioia anche nel campo di sterminio, persino al momento della morte: 'La sua faccia serena e bella era raggiante. Il suo corpo era luminoso. Il suo volto splendeva di serenità', lo descrive Bruno Borgowiec, l'addetto alle pulizie nel bunker della fame. Alle parole di Gesù sulla croce: “Ecco tua Madre”, fa eco l’apostolo di Auschwitz: "Lasciati condurre da Maria». Lei è la via all'amore più grande, la forza capace di vincere in noi e attorno a noi l'oscuro fascino del male. "Anche se satana conducesse un anima a una caduta molto profonda, se non riesce ad estirpare da essa la devozione all'Immacolata, la sua preda non è ancora del tutto certa» (SK 1293).

Un discorso sulla purezza risulta apertamente paradossale rispetto alla concezione corrente e banale del vivere. Ma crea delle spinte e delle aperture in ordine al modello evangelico di autentico amore e di vera libertà. (Padre Kolbe e la purezza - Un tesoro da custodire - di Angela Esposito, Milizia Mariana, sett. 94, n.7, p.14)