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                  Peter Eisenman     
   

 

Eisenman parte da Terragni. Alla fine degli anni '60 il professore di Eisenman è Colin Rowe che faceva critica dell'architettura in modo molto originale: essa viene portata all'interno delle sue forme; se si svincola l'architettura dal contesto storico si possono confrontare architetti lontani nel tempo, ed infatti Rowe paragona Palladio a Le Corbusier. Eisenman si laurea a Cornell, negli Usa, nel 1955, poi fa un master a Columbia nel'60. Solo dopo un pò di gavetta diventa allievo di Rowe e nel 1963 esordisce con la dissertazione "The formal basis of Modern Architeture" che è una rilettura analitica di alcuni esempi contemporanei. In questo saggio, che non è altro che la sua tesi per il dottorato,egli indaga l'architettura con schemi e categorie formali. Eisenman mette a punto gli strumenti per un'analisi pertinente al progetto che è fatta con le stesse armi che si usano sul tavolo da disegno.

L'architettura è indagata come un testo: e con questa impostazione il giovane studioso pubblica i saggi su 2 opere di Terragni:

La Casa del Fascio: questa rappresenta un movimento rotativo con erosione dall'esterno all'interno e con conseguenti stratificazioni spaziali. La Giuliani Fingerio: è l'ultima opera di Terragniche si basa sul principio opposto al precedente di esplosione da dentro a fuori.

"Nella Casa del Fascio è un processo di che parte dall’esterno (la stereometria del prisma) verso l’interno. Pur conservando la purezza della forma primaria, Terragni riesce a conferirle una tensione astratta (con partiture a tutta altezza che si alternano asimettricamente nei fronti) e dinamica, (perché i diversi spessori delle stratificazioni sul volume invitano continuamente a un’esplorazione dell’edificio). In una parola un processo di estrazione.             La casa di Giuliani-Frigerio, invece, è basata su un processo di esplosione.[……..] L’esito è lo slancio dinamico dei  piani e dei volumi, che non vengono più trattenuti da una virtualità originaria, ma invadono lo spazio."      (DA "PETER EISEMAN" di A. SAGGIO  PAG 15)

A metà degli anni '60 Eisenman riceve incarichi per fare case per persone particolari come artisti o intellettuali;nell'hause due,trova posto il concetto di implosione con forze che si muovono verso punti diversi. L'implosione è quando l'esplosione è trattenuta all'interno per verificare gli esiti. Le case che progetta, anche se effettivamente realizzate, sono "Architettura di carta" (Cardboard) non solo per il loro aspetto leggero e quasi immateriale, ma perché per Eisenman l'oggetto è un veicolo e non il fine, e le assonometrie che supportano il processo creativo sono più importanti dell'edificio stesso. In House 3,siamo nel "gratuito": prendo un cubo, ne prendo un altro, lo giro e lo incastro. 

Negli anni '70 Eisenman cambia strada: e tenta di avere un impatto nella realtà sociale, inoltre, da questo momento in poi entra in scena il "sito", che fin ora non era mai stato considerato in quanto le case da lui progettate potevano essere poste ovunque, come su vassoi. Eisenman diventa direttore dell'Institute for Architecture and Urban studies di New York che mette in pratica con progetti ed alcune realizzazioni modi alternativi di insediamento basati su aggregazioni basse e compatte. Subito dopo inizia per Eisenman un periodo di incertezza che culmina con le dimissioni dallo "IAUS" newyorkese, con l'ultima delle Hause che chiamerà "Fine delle case" e con il ricorso alla psicoanalisi. 

Il progetto di svolta è quello del 1985 per l'IBA berlinese: un'architettura vera che aderisce ad un programma realistico. La novità più rilevante è che alla geometria euclidea, su cui si basava il lavoro precedente, si sostituisce una riflessione sulla geometria non euclidea, sulle forme sinuose, spezzate,inclinate dei "frattali" (generati dai calcolatori), sulla geometria booleana o in quella topologica delle griglie dei luoghi. 

 

Terragni. Casa del fascio

 

vedere Greg Lynn

IN-BETWEEN” 

All'architettura come testo si sostituisce la ricerca inerstiziale che lui chiama il "between".

I volumi degli edifici nascono da delle estrusioni su linee spezzate che si sovrappongono e si intersecano, si aprono a ventaglio con rotazioni successive ai diversi piani, sembrano minerali emersi da improvvisi movimenti tellurici.

G. BALLA

Giacomo Balla, 1912 CA

VIBRAZIONE ONDULAZIONE DELLA FORMA; tecnica di sfumatura (simile al cinema)

           Dopo 70 anni   

Nasce una piccola casa di progettazione

PROCESSO DINAMICO

Sia in pianta che in sezione viene adottata la tecnica dell'oscillazione.

Edificio per preesistenze

Nascono nuove linee  forma attraverso delle oscillazioni

-mette insieme diversi tipi di spazi in una logica completamente nuova.

BISOGNA CAPiRE IL PROCESSO E FORMALIZZARE IL PROCESSO

(bisogna cercare di fare un processo che ci aiuti a capire)

Le tracce delle onde sulla spiaggia alla quale guarda questa casa non sono un oggetto nello spazio, <ma soltanto la registrazione di un movimento> che poi sarà cancellato e riscritto. Le tracce regolatrici, le memorie degli sterri archeologici si trasformano ora in questa improbabile presenza, un’assenza ogni volta riproposta. L’abitazione viene disegnata sul movimento ondulatorio di una <L>. Le geometrie che ne derivano vibrano, dondolano, ruotano una sull’altra in pianta, sezione e alzato. Attraverso queste variazioni si vengono a creare gli spazi (a volte con l’incastro altre con la sottrazione, altre ancora con l’intersezione) e si delinea il percorso che attraversa, scendendo, la costruzione. Nasce, soprattutto, una nuova estetica.

(DA "PETER EISEMAN" di A. SAGGIO  PAG 56)

 

"Il movimento non  viene interpretato grazie alla fluidità della rampa del Guggenheim, al rallentamento dell'attimo prima del crollo del salone ipogeo di Torino, o all'aprirsi e chiudersi delle membrane del padiglione alla Swissbau, ma diventa l'ispirazione concettuale e allo stesso tempo la tecnica con cui organizzare un nuovissimo modo di progettare."                                          (DA "PETER EISEMAN" di A. SAGGIO  PAG 56)

 

 

vedere G. Balla

     Casa Guardiola
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

vedere Nuove Sostanze

 

Progetto per Chiesa a Roma

Il progetto nasce da una serie di modelli, grafici e schemi tipologici che vengono elaborati in contemporanea. La Chiesa sembra nascere dalla terra per formare due insolite navate che creano un vuoto centrale; può essere fruita camminandovi dentro o fuori e vedere la messa proiettata sulle pareti costituita da screen.Concettualmente la Chiesa si basa su due istanze parallele: la prima Ë il rapporto fra la vicinanza e la distanza implicita nel concetto di pellegrinaggio e nell'idea dei mezzi di comunicazione; l'altra Ë la nuova relazioni fra l'uomo, Dio e la natura (L. Galofaro).