Poniamoci alcuni fondamentali quesiti per comprendere la logica raster:

Primo fondamentale quesito; come faccio a trasmettere un disegno a distanza se sono ai tempi di Leonardo? E cioè senza fax, elettricità o mezzi fisici (cioè inviandolo manualmente). Come faccio cioè effettivamente a "trasmetterlo"?

Ho bisogno di un codice che mi permetta di scomporre l’immagine in coordinate geometriche come se si trovasse in un riferimento cartesiano.Ad ogni punto corrisponderà una coppia di valori (il bianco e il nero), e la mia immagine sarà caratterizzata da una matrice di riferimento.
La trasmissione sarà più o meno veloce a seconda della dimensione della matrice: al diminuire della larghezza aumenta il tempo necessario alla trasmissione.
Presupposto fondamentale alla base di questo modo di trasmettere non è l’intelligenza ma un codice condiviso, un sistema di riferimento e quindi una logica binaria definita logica raster , punto di partenza di tutti gli odierni programmi di elaborazione delle immagini tra i quali il primo è stato Adobe Photoshop nel 1984.

E Come faccio a trasmettere i colori?

Ho bisogno di un codice più complesso basato su combinazioni più lunghe di numeri.
Poiché i colori derivano dalle infinite combinazioni dei primari , analogamente si comporta il sistema usato dai computer : opera con la combinazione di Rosso, Verde e Blu , da cui il nome di sistema RGB, individuando le quantità di ognuno dei primari all’interno dello specifico colore che vogliamo rappresentare.













Il metodo RGB di Photoshop:

si basa sul modello RGB, in quanto assegna un valore di intensità a ciascun pixel compreso tra 0 (nero) e 255 (bianco) per ogni componente RGB di un'immagine a colori. Ad esempio, un rosso brillante potrebbe avere un valore R di 246, un valore G di 20 e un valore B di 50. Quando i tre componenti hanno lo stesso valore, si ottiene una sfumatura di grigio neutro. Quando i tre componenti hanno come valore 255, si ottiene il bianco puro; quando il valore è 0, si ottiene il nero puro.

Le immagini RGB usano tre colori, o canali, per riprodurre sullo schermo fino a 16,7 milioni di colori. Ciò equivale a 24 bit (8 x 3) di informazioni sui colori per pixel (nelle immagini a 16 bit per canale, ciò equivale a 48 bit per pixel, con la possibilità di riprodurre molti colori in più). Il modello RGB è il metodo predefinito per le nuove immagini di Photoshop, oltre ad essere anche il metodo usato per la visualizzazione dei colori sui monitor. Quando sono impostati altri metodi di colore, ad esempio CMYK, Photoshop deve quindi convertire temporaneamente i dati in RGB per visualizzarli sullo schermo.

CONCETTI FONDAMENTALI:

1 Risoluzione dell’immagine trasmessa:

unità di misura è il DPI (numero di pixel per pollice). Il numero di DPI consigliato è variabile a seconda della destinazione dell'immagine: 72 DPI se la destinazione è lo schermo del computer, 150-300 DPI per stampanti media risoluzione. Nel nuovo Photoshop si può lavorare a DPI variabili.












2 Resa del colore, profondità dell’immagine:

non bisogna confondere la risoluzione delle schermo con la profondità di lettura ossia la capacità di leggere un dato esterno e riportarlo all’interno. In questo caso l’unita di misura è il BIT (8 – 16 – 32)


3 Scanner:

lo scanner lavora nella stessa logica raster di “Leonardo” ed arriva ad altissime risoluzioni, fino a 2400 dpi, con la possibilità di interpolare l’immagine una volta acquisita grazie ai software, (interpolazione: miglioramento dell’immagine).

NEBBIE E FUMI
la trasmissioni a distanza dei dati - del colore - lo scanner
lezione 8
Le immagini bitmap sono indicate per riprodurre gradazioni lievi di colori, ad esempio nelle fotografie. I margini possono apparire scalettati se le immagini vengono ingrandite eccessivamente durante la stampa o la visualizzazione.
02.04.03