il guardarobe ricchezza e libertà nominare le differenze io, te, noi mi sento più me stessa.. la madre, l'amore, i soldi L'eredità delle donne - home page ...mandaci un email

Isterica è come dice l'etimo, la posizione frequentissima della donna che resta così attaccata all'utero materno da cercare nella vita adulta, solo suoi simulacri e deludenti repliche, o viceversa continue occasioni di ribellione a questo attaccamento. (I.Dominijanni).

"...Nella preistoria di Dora, in quell'attaccamento da "piccola selvaggia" al corpo materno, a cui chiede di poter dare e ricevere lo stesso piacere che esso dà e riceve dall'uomo, si esprime la vicenda complssa del rapporto madre-figlia, comune a tutte le donne" (L. Melandri).

Luce Irigaray esamina prima il modo in cui gli psicoanalisti hanno dato forma a questa figura, poi pian piano guarda per che cosa le donne vi rimangano impigliate. Che cosa dice di vero alle donne. C'è in lei una separazione tra il suo agire, che ripete quel che gli altri dicono di lei, e qualcos'altro che rimane muto, senza parole, perché lei non riconosce valore alle parole del proprio discorso. Quello che rimane muto è il suo legame con la madre, che resta senza immagini. Come rimane senza figure il desiderio più profondo che riporta all'origine materna. (C. Zamboni).

Secondo Irigaray la posizione isterica si manifesta nel linguaggio concentrandosi sul "tu", mentre la seconda posizione, quella concentrata sull'io- è la posizione ossessiva, che è prevalentemente degli uomini. Per lei pensare la posizione isterica ha il significato di pensare quel legame dimenticato nella cultura patriarcale tra la figlia e la madre (C. Zamboni).

La posizione isterica femminile è quella che valorizza perciò sempre i discorsi, che sente dire ad altri, e che annnulla al contrario il valore dei propri.

L'isteria ormai non è più ciò che gli uomini - psicanalisti, amanti, amici - hanno pensato, riferendolo alle (loro) donne, ma solo il termine con cui alcune femministe hanno designato un proprio comportamento. E' l'individuazione di un ambientarsi femminile che non lascia l'hysteron, l'utero, e configura un passaggio nel mondo attraverso l'attaccamento alla madre…L'isterica (per) rassicurarsi dal rischio e dalla pericolosità di una perdita va alla madre, all'utero, ai rapporti tra donne ricalcati sull'iniziale originario e vantaggioso modello materno per immunizzarsi dall'alterità e dall'alterazione... quando le separazioni diventano obbligate si rende necessaria una certezza dogmatica della differenza sessuale: una credenza ontologica in alcuni casi...Ciò che balza in primo piano è la paura della perdita, cioè la percezione di un separarsi non sostenuta più da una passione inventiva, da un'evoluzione…Le premesse isteriche impediscono la creazione del simbolico: si profila piuttosto un nuovo immaginario, dove le parole ricalcano un luogo primigenio…La posizione isterica ha di fatto annullato la necessaria distanza e questo "si traduce in una eccessiva connivenza col potere di governo del vivente... che ruota intorno a una struttura immaginaria, in una immaginazione mitica... Senza questa elaborazione si resta schiacciati nel fare, cioè anche in una continuità immaginaria tra sé e gli altri, si risiede in un proprio‚ non desunto da un patto, da un diritto o da una legge, così ampio da potersi estendere a tutto, così ristretto da portare all'autoesclusione" (Angela Putino).