Qui si racconta della vasta produzione
editoriale femminile, modo di trasmissione culturale per eccellenza, spesso
poco conosciuta nella sua complessità e ricchezza.
Se solo fino a qualche anno fa con "editoria delle donne" si
intendevano le case editrici e le riviste nate direttamente dal movimento
femminista, da qualche tempo il concetto si è allargato sino a
divenire "trasversale" rispetto ad una larga fetta della produzione
editoriale.
Oggi esiste un pubblico tale da giustificare una produzione mirata ed
è così che l'editoria nel suo complesso manifesta una nuova
sensibilità per prose e pensieri diversi, e, seppur con tirature
da saggistica colta, il pensiero delle donne è diventato un long-seller.
Qui si racconta anche delle esperienze che si sono concluse ma che hanno
lasciato una traccia rilevante in questa storia. Non si può dimenticare,
infatti, che all'inizio questa produzione veniva distribuita solo attraverso
le librerie e che molte pubblicazioni avevano una periodicità non
sempre rispettata e una diffusione "militante".
In questi anni '90 questo movimento, nato con entusiasmo e poca organizzazione
negli anni '70, è diventato un settore del mercato editoriale in
crescita e vive il piacere di spazi separati di elaborazione autonoma
per la trasformazione dell'ordine esistente.