Carso "Carso, che sei duro e buono! Non hai riposo, e stai
nudo al ghiaccio e all'agosto, mio Carso, rotto e affannoso
verso una linea di montagne
per correre a una meta; ma le montagne si frantumano, la
valle si rinchiude, il torrente
sparisce nel suolo. (Scipio Slataper, Il mio Carso, 1912), lo stesso Ungaretti spiega molto bene come nasce la sua poesia.
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