Jahier

Piero (Genova 1884 - Firenze 1966). Sottoposto ad una rigida educazione valdese, interruppe poi gli studi di teologia e collaborò alla rivista "La Voce" e anche a "Lacerba". Nella Voce fece parte del gruppo dei "moralisti vociani", intellettuali impegnati nella diffusione di principi e valori morali. Nella prima guerra mondiale fu volontario con il grado di ufficiale degli alpini e diresse il giornale delle trincee "L'Astico". Nel 1919 pubblicherà i suoi ricordi della guerra nel libro "Con me e con gli alpini". Un precedente romanzo "Ragazzo" (1919), in parte autobiografico, narra le difficoltà tipiche dell'adolescenza. Il suo uso delle parole in chiave espressionista e realista, tratte da diversi piani del linguaggio comune, non è fine a sè stesso, (formale o estetico), ma cerca di rendere l'essenza stessa delle cose di cui si parla. Fu un fermo antifascista.

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