Serra

Renato (Cesena 1884 - Podgora 1915). Si laureò con Carducci. A Cesena ebbe l'incarico di direttore della biblioteca malatestiana, compì in solitudine diversi studi e scrisse articoli di critica e di ricerca letteraria tra i quali un "Saggio su Pascoli" (1910), che rivaluta il poeta stroncato dalla critica crociana. Egli fu l'ideatore di un nuovo modo di svolgere la critica letteraria che mira a cogliere anche le suggestioni che il critico stesso prova alla lettura di un verso o di una pagina di prosa, gli echi a cui rimanda, insieme a considerazioni sul momento particolare in cui si svolge la lettura (il tempo della giornata, il suo stato d'animo, ecc.). La critica viene così dilatata fino ad includere le sensazioni anche più estranee appartenenti allo stesso critico. Questo modo "frammentario" di mettere in prosa pensieri e riflessioni, fu valorizzato dalla rivista "La Voce". Serra partì volontario in guerra perché, anche se era convinto che non avrebbe modificato uomini e cose, voleva cercare uomini capaci "di vivere e morire insieme senza sapere il perché". Il bilancio di Serra sulla guerra sarà poi di tutt'altro tono.

Vedi: "Esame di coscienza di un letterato"

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