Ferroni: critica

"I primi componimenti, scritti tra il 1914 e il '15, mostrano come Ungaretti cercasse fin dall'inizio una concentrazione assoluta della parola: poche immagini essenziali portano qui il soggetto lirico a identificarsi con sfumature del paesaggio, con il trascolorare, il perdersi, lo svanire delle cose. Ma c'è la guerra mondiale a spingere il poeta a un confronto lacerante tra il proprio io di uomo e di combattente e una realtà esterna ostile, in cui la distruzione bellica sembra identificarsi con l'indifferenza della natura. La poesia è allora un modo per affermare comunque la dignità tragica di un destino umano e collettivo."

(Giulio Ferroni, Profilo storico della letteratura italiana, Einaudi scuola, 1991, pag. 987)

Vedi anche: Ferroni (Sentimento del tempo)

 

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