Veglia (stile)

L'intensità della lirica è tale che concentra in poche parole interi concetti.

Sull'uso della parola Ungaretti si è soffermato a lungo, dedicando vere e proprie ricerche che sono alla base della sua formazione stilistica. Si può dire che in Ungaretti vi è una "saldatura tra condizione umana ed esperienza stilistica" (Giorgio Luti, Giuseppe Ungaretti, Mursia, 1993, pag. 112). Ungaretti infatti inventa un nuovo stile, distrugge la metrica tradizionale, non come un gioco stilistico, ma per rappresentare dei contenuti, con il risultato, quindi, di elevare il discorso poetico. Le innovazioni dello stile vanno di pari passo con le esperienze biografiche: Arte e vita sono unite.

Sotto il profilo dello stile di Veglia si osservi il largo uso dei participi, l'isolamento delle singole parole, la frantumazione dei versi, l'allitterazione, il passaggio progressivo dall'ambiente che circonda il poeta, al suo Io.

Sotto il profilo logico - linguistico ci troviamo quindi di fronte ad una struttura dialettica della poesia. La poesia è composta da versi liberi che senza gli 'a capo' diventano tradizionali. Queste inovazioni stilistiche saranno poi afinate ed anche cambiate nell'uso con la poesia successiva, a partire dalla raccolta Sentimento del tempo.

Questa, naturalmente, è la nostra opinione generale. In tutta una serie di critici letterari che vedono nella poetica di Ungaretti esattamente gli aspetti contrari, a partire da una preminenza di quelli stilistici.

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