Esiste un modo più umano dell'impararsele a memoria per stabilire al volo il numero di alterazioni (cioè di # o di b) presenti
in una certa tonalità? Ad esempio, sappiamo che se la tonalità del nostro brano è Do non avremo alterazioni sul nostro pentagramma;
ma se la tonalità fosse diversa? Che so, se fosse in La? Oppure come posso sapere in che tonalità è un brano solo guardando le
alterazioni sul pentagramma? Esiste un metodo molto comodo per cui i più classicisti storceranno il naso, ma che è un capolavoro di ingegno.
Provate a dare un occhio a questo schema qui sotto:
esaminiamolo un attimo: la sequenza delle note è molto importante, Fa Do Sol Re La Mi Si, il Do è il punto centrale con nessuna
alterazione. Andando a sinistra troviamo il Fa, che è l'unico che abbia alterazioni (una) in b. Proseguendo dal Do sulla destra
troviamo le alterazioni in # in crescendo, il Sol ne ha una, il Re due, il La tre e via fino al Si che ne ha cinque. Ma questo
miracoloso schemino non solo ci quantifica le alterazioni, ha anche l'incredibile potere di dirci quali sono: fate caso, partendo dal Fa
che ha una sola alterazione in b: contiamo i b a partire dalla destra, quindi la nostra alterazione sarà sul Si, per
la precisione sarà un Si b. Il Do non ha alterazioni, mentre il Sol ne ha una; se per i bemolle partivamo da destra,
per i diesis partiamo da sinistra, e quindi cosa salta fuori? Che l'alterazione della scala di Sol sarà sul Fa, quindi
Fa #. Ed il Re? Due alterazioni partendo da sinistra,quindi il Fa ed il Do, che diventano Fa # ed
il Do #. Andando oltre troviamo il La, con tre alterazioni che saranno.... il Fa, il Do ed il Sol.
E per concludere il Mi ha 4 alterazioni (Fa, Do, Sol e Re) ed il Si ne ha cinque
(Fa, Do, Sol, Re e La). Riguardiamo ora lo schema già visto per le scale modificato all'uopo con le note
e non più con gli accordi e verifichiamo quanto detto finora:
E per le alterazioni delle tonalità alterate? Nessun problema, il nostro schema è a prova di bomba e ci aiuta anche su queste.
Sempre seguendo lo schema Fa Do Sol Re La Mi Si consideriamo
Fa # e Do # per le alterazioni diesis e Sol b,
Re b, La b, Mi b e Si b per le alterazioni bemolle. Riportando le parole del Maestro sappiamo che "per riuscire
ad individuare le tonalità che hanno tonica (1° grado) alterata (es. Fa #) cerco nello schema la relativa non alterata (in questo caso
Fa) e da qui determino che il Fa # avrà alterazione diesis ed otteniamo il numero di alterazioni andando a complemento 7".
In parole povere Se il Fa ha una alterazione bemolle il Fa # avrà sei alterazioni diesis (7-1=6). Se il Do ha 0
alterazioni bemolle allora Do # avrà 7 alterazioni diesis (7-0=7). Così se il Sol ha 1 alterazione diesis il Sol b
avrà 6 alterazioni bemolle (7-1=6), se il Re ha 2 alterazioni diesis il Re b avrà 5 alterazioni bemolle (7-2=5), se il
La ha 3 alterazioni diesis il La b avrà 4 alterazioni bemolle (7-3=4), se il Mi ha 4 alterazioni diesis il Mi b
avrà tre alterazioni bemolle (7-4=3) ed infine se il Si ha 5 alterazioni diesis il Si b avrà due alterazioni bemolle
(7-5=2). Ed ovviamente il nostro favoloso schema ci permette di sapere quali siano queste alterazioni: per i bemolle partiamo a contare
da destra, per i diesis da sinistra; ne segue questo schemino che come quello sopra è riportato e modificato dal capitolo scale.
E tutta questa pappardella per una striminzita tabellina....
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