Ciò che comunemente in sala prova viene chiamato giro ha un nome tecnico che è successione; a voler dare una definizione di
successione potremmo dire che è una sequenza di accordi più o meno lunga che si ripete più volte all'interno del brano, eventualmente
intervallata da altre successioni. Una successione può essere in ambito diatonico, cioè all'interno della stessa tonalità, o non
diatonico, cioè non all'interno della stessa tonalità. Quando la successione non procede in maniera diatonica bisogna individuare di
essa il maggior numero di accordi appartenenti alla stessa tonalità e considerare gli altri come sostituzioni. Tali sostituzioni
verranno regolate seguendo in maniera più o meno rigorosa la teoria armonica.
Esempio di successione: C may7 Dm7 Em7 - tonalità C
Nel momento in cui ho la mia bella successione potrebbe venirmi voglia di improvvisare qualcosa utilizzando la modalizzazione delle
scale vista nelle pagine precedenti. Ad ogni accordo corrisponde una modale diversa all'interno
della stessa tonalità e nel passaggio tra un accordo ed un altro potrebbero venirci utili delle note tese e risolte.
Arriviamo quindi al concetto di tensione: nel creare una frase melodica (improvvisazione) è fondamentale utilizzare il concetto
di tensione. Questa si ottiene arrivando a note risolte, ovvero facenti parte dell'accordo che stiamo suonando, tramite note
tese, che non necessariamente fanno parte dell'accordo in uscita. Spegandoci meglio, le note tese sono note che sicuramente
faranno parte dell'accordo che stiamo per suonare, ma vengono suonate nello spazio di battuta dell'accordo precedente, in modo da
preparare l'arrivo del nuovo accordo. Queste note tese si dividono in tese in, cioè comunque in tonalità, e tese out, cioè
fuori tonalità.
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