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Odd times



Odd times, ovvero tempi dispari. Abbiamo precedentemente parlato di terzine quando si chiacchierava di blues, in realtà la terzina non è altro che il più semplice degli odd times. Una terzina è compsta da tre note infilate in un solo quarto dove, ovviamente, solo la prima di queste tre può rispettare il tempo di un fantomatico metronomo, le altre due cadranno in punti non facilmente identificabili in termini di "quantità". Oltre alle terzine esistono anche la quintina, la settimina e via di questo passo, ad incrementare la difficoltà dell'esecuzione. Quintina e settimina sono rappresentate sul pentagramma come segue.



Soprattutto la settimina viene utilizzata in brani molto lenti, generalmente in due quarti, al contrario della quintina che si cerca di infilare in un solo quarto. Per darvi un'idea di come si comporti una quintina, e di conseguenza una settimina, procuratevi un metronomo e cercate di infilare in un quarto (1 battito del metronomo) una parola di 5 sillabe uguali, ad esempio "NA-PO-LE-TA-NO". Mettete il metronomo molto lento e ripetete la parola a nastro senza pause. Solo la sillaba NA cadrà sul tocco del metronomo, le altre andranno apparentemente in punti inspiegabili del notro tempo. Ora imbracciate il basso e inventate una sequenza di 5 note che vi piaccia ed infilatela nel quarto come facevate con la voce. Ogni nota deve avere lo stesso valore quantitativo, otterrete un pattern ripetitivo e quasi "ipnotico" (passatemi il termine).
Molto bene, è tutto molto bello, ma a cosa serve tutto ciò? Provare per credere, prendete un pezzo qualsiasi con una ritmica molto poco colorita, molto squadrata (tipo un quattro quarti privo di fantasia) e ricavateci su una quintina od una settimina, l'effetto sarà devastante, darete nuova vita al pezzo e vi farete sentire non col volume ma con la musica (momenti rarissimi per un bassista!).
Un'ultimo interessante sviluppo degli odd times è la terzina da due quarti: difficilissima da spiegare a parole, molto intuitiva da ricavare. Dividiamola in tre passi:

1) - Battiamo quattro quarti
2) - Battiamo al posto dei primi due quarti due terzine (e quindi avrò due terzine da un quarto e due note da un quarto)
3) - Delle note delle due terzine consideriamo solo le dispari di lunghezza doppia




E' fantastica su brani con feel a 4/4 in shuffle, stacca benissimo, oppure viene usata nel jazz su tempi da 12/8 nella misura precedente al cambio di struttura, cioè al ripetersi di una lunga sequenza di accordi: sta a significare qualcosa come "signori, si ricomincia". Buon divertimento!



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